Sua Santità il Dalai Lama: Che cos’è la mente?

Sua Santità il Dalai Lama: Come le nuvole possono oscurare temporaneamente il cielo perché non sono della natura del cielo, così l’ignoranza e altre afflizioni oscurano temporaneamente la natura pura della mente.

Sua Santità il Dalai Lama: Che cos’è la mente?

La scienza moderna si concentra principalmente sull’acquisizione di conoscenze relative al mondo della materia. Gli scienziati hanno sviluppato strumenti così sofisticati da poter manipolare persino le particelle subatomiche e misurare anche i minimi cambiamenti negli stati chimici ed elettrici dei neuroni. Oggi sappiamo dell’esistenza di stelle lontane anni luce dalla Terra e di piccoli organismi che i nostri occhi non possono vedere.

La scienza ha fatto enormi passi avanti nella comprensione del mondo materiale e delle sue componenti subatomiche, tuttavia non ha prestato altrettanta attenzione al mondo interiore della mente, della coscienza e dell’esperienza. Non ha ancora formulato una definizione universalmente condivisa di che cos’è la mente, della sua natura, delle sue cause e del suo potenziale. La letteratura sull’anatomia e la fisiologia del cervello è vastissima, ma la mente raramente vi trova spazio.

Molti tendono a spiegare la mente in termini di fenomeni materiali: i neurologi la considerano il risultato delle interazioni tra neuroni, specialmente quelli del cervello; gli psicologi fanno riferimento al comportamento e al linguaggio; gli scienziati cognitivi studiano la percezione, il pensiero e i processi mentali come comportamenti esteriori misurabili e le attività cerebrali.

Il limite di questi approcci è che non offrono alcuna indicazione utile a comprendere accuratamente e profondamente l’esperienza umana. Gli scienziati possono parlarci degli eventi neurali nel cervello, della reazione ormonale che accompagna la compassione
o la rabbia e del comportamento delle persone quando sono arrabbiate, ma tutto ciò non descrive il modo in cui si provano queste emozioni, il loro lato esperienziale. Altri studiosi parlano della mente come di un sé o di uno spirito immateriale e permanente, ma anche in questo caso non esistono strumenti in grado di osservare la coscienza.
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Chogye Trichen Rinpoche: La vera natura della mente.

Chogye Trichen Rinpoche: Durante l’iniziazione, se si ha fede, si possono ricevere benedizioni e riconoscere la vera natura della mente.

Chogye Trichen Rinpoche: La vera natura della mente.

Grazie a Fabrizio Pallotti

La vera natura della mente è difficile da esprimere a parole o da illustrare veramente con degli esempi. Questo perché è molto sottile. Tuttavia, per necessità, la natura della mente viene spesso introdotta in modo simbolico. Ci sono molti esempi utilizzati negli insegnamenti, ma sono solo indicazioni per sottolineare ciò che si deve riconoscere.

Per esempio, si dice che la consapevolezza (rigpa) è come un vajra o un diamante, il che significa che ha il potere di tagliare qualsiasi cosa. La consapevolezza può tagliare i pensieri, proprio come un diamante può tagliare qualsiasi cosa, ma non può essere spezzata da nulla. Allo stesso modo, la consapevolezza non può essere rotta, danneggiata o disturbata dai pensieri.

Un altro esempio è che si dice che la natura della mente sia come il centro dello spazio. Sebbene sia vuota come lo spazio, non è una vacuità vuota e inconsapevole. La vera natura della mente ha l’aspetto della chiarezza (sal cha), quindi c’è la qualità della vacuità della conoscenza (sal tong), a differenza dello spazio fisico, che non sa nulla. Si dice che la consapevolezza sia come il centro dello spazio, perché non può essere individuata.

Quando si cerca di individuare la natura della mente, essa scompare; non può essere localizzata da nessuna parte. Per rendersene conto, bisogna impegnarsi nella pratica della ricerca della mente, cercando di scoprire se c’è un luogo in cui la mente sorge, un luogo in cui risiede, un luogo in cui va o cessa di essere. Continue reading »

Ven. Ghesce Tenzin Temphel: Insegnamenti su “Il destino compiuto”

Ven. Ghesce Tenzin Temphel: “Con l’addestramento mentale possiamo essere in grado d’accettare qualsiasi situazione delle vita. “

Insegnamenti del Ven. Ghesce Tenzin Tenphel il 4 e 5 giugno 2022 all’Istituto Lama Tzongkapa, Pomaia, PI, su “Il destino compiuto”. L’educazione di Tzong Khapa in un canto di realizzazione. Una panoramica di come Je Rimpoche ha ottenuto le realizzazioni.

Appunti non revisionati ed editing del Dott. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per ogni errore ed omissione. Traduzione dal tibetano di Rita Trento.

Ven. Ghesce Tenzin Tenphel

Ascoltiamo gli insegnamenti non solo per il nostro beneficio, ma per la felicita ultima degli esseri senzienti, avendo attenzione per la propria mente. Facciamo in modo quindi di controllarla. Perché questo è l’aspetto principale che ci conduce alla felicità.

Evitiamo i tre difetti dell’ascolto: quello di essere come un vaso bucato, un vaso sporco ed un vaso capovolto.

Anche nella dedica, non dimentichiamoci di dedicare i nostri meriti agli esseri, affinché raggiungano la felicità.

Come possiamo farlo, visto che questi sono illimitati?

Possiamo pregare perché siano felici.

Ma, se parlassimo loro: quanti sarebbero disposti ad ascoltarci? Continue reading »

Ven. Ghesce Gendun Tarcin: La mente nel Buddhismo.

Ven. Ghesce Gendun Tarcin: Tutti i fenomeni che dipendono da cause e condizioni svaniscono come un lampo.

Ven. Ghesce Gendun Tarcin: La mente nel Buddhismo. Solanas, CA 02-04 giugno 2018. Appunti non revisionati del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Venerdì 02.06.18 Ven. Ghesce Gendun Tarcin.

Benvenuti al nostro seminario sulla mente nel Buddhismo e neuroscienze. Continue reading »

Sangye Khadro: Affrontare le Emozioni Negative

Ven. Sangye Khadro

Ven. Sangye Khadro

Ven. Sangye Khadro: Consigli pratici per affrontare le emozioni negative.

Tutti noi sappiamo di provare sia emozioni positive che emozioni negative. Non appena sentiamo le parole amore, gentilezza, generosità, le riconosciamo subito come emozioni positive, mentre quando sentiamo parlare di odio, collera, gelosia, depressione, le riconosciamo subito come emozioni sgradevoli.

Dal punto di vista del Buddha è possibile trasformare le nostre menti. Possiamo apprendere a conoscerci meglio, ad osservare la nostra mente e ad acquisire una grande familiarità con ciò che vi si trova. Continue reading »

Langri Tangpa: Gli otto versi dell’addestramento mentale

Langri Tangpa Dorje Senghe

Langri Tangpa Dorje Senghe

Gli otto versi dell’addestramento mentale o Gli otto versi di trasformazione mentale o Le otto strofe della Trasformazione del Pensiero – Blo-sbyong tsig-brgyad-ma, Lojong di Langri Tangpa Dorje Senghe

    1. Poiché sono determinato ad ottenere il massimo benessere per tutti

      gli esseri, che sono superiori alla gemma che esaudisce i desideri,

      avrò costantemente cura più di loro che di me stesso. – …

    2. Quando sono in compagnia di altre persone,

      considererò me stesso come il meno importante
      e nel profondo del cuore mi prenderò cura di loro, Continue reading »

Lama Yesce: Sii il tuo terapeuta

LAMA YESCE Kopan Nepal 1974

Lama Tubten Yeshe (foto a Kopan Nepal 1974): “Non sto decidendo della tua vita al posto tuo, sei tu che devi farlo”.

“Devi conoscere la tua psicologia o, come forse si direbbe in termini religiosi, la tua natura interiore.”
” Quando indagherai a fondo, vedrai che il problema scompare automaticamente. Semplice, vero? Perché questo accada, non hai bisogno di credere in qualcosa.”
Il nostro modo di vivere, il nostro modo di pensare, ogni cosa è diretta al piacere dei sensi. Riteniamo che gli oggetti materiali siano molto importanti, estremamente importanti, e siamo materialisticamente dediti a tutto ciò che ci rende felici, famosi e popolari. Nonostante tutto questo sia un prodotto della mente, siamo talmente presi dagli oggetti esterni che non li guardiamo mai a fondo , non ci chiediamo mai cosa ce li rende tanto interessanti. Questa mente, comunque, è inseparabile da noi; finché esisteremo, la nostra mente sarà con noi. Così ci capita di essere di essere di buon umore o di essere avviliti, su e giù, ma non è il nostro corpo che va su e giù: è la nostra mente, proprio quella mente di cui non conosciamo il funzionamento.

Sarebbe il caso, quindi, che ogni tanto osservassi te stesso. Però non devi guardare il tuo corpo, ma la tua mente: è lei che ti dice cosa fare. Devi conoscere la tua psicologia o, come forse si direbbe in termini religiosi, la tua natura interiore. Comunque la vuoi chiamare, devi conoscere la tua mente. Continue reading »

Lama Yeshe: Rendete la mente vasta come un oceano

LAMA YESCE India 1970

Lama Tubten Yeshe (foto in India 1970 ): “Siate il più possibile saggi con la vostra mente, per rendere la vostra vita di valore”.

Guardate nella vostra mente. Se ferventemente credete che tutte le gioie vengano dagli oggetti materiali e dedicate l’intera vita per ottenerli, siete sotto il controllo di una grave concezione sbagliata. Questa attitudine non è solo intellettuale. Quando all’inizio sentite queste parole, potreste pensare: “Oh, io non ho questo tipo di mente, non ho la fede completa che gli oggetti esterni mi porteranno felicità”.Ma cercate più profondamente nello specchio della vostra mente. Troverete che, oltre l’intelletto, tale attitudine è davvero là e che le vostre azioni di ogni giorno mostrano che, nel vostro inconscio, realmente credete in questa concezione sbagliata. Prendetevi un momento, ora, per cercare in voi stessi e vedere se siete o no sotto l’influenza di una tale mente inferiore.
Una mente che ha una forte fede nel mondo materiale è ristretta, limitata; non ha spazio. La sua natura è malata, senza salute; nella terminologia buddhista si dice che è una mente dualistica.
In molti paesi i governanti hanno paura delle persone che agiscono fuori dagli schemi, come, per esempio, quelli che usano droghe. Essi fanno leggi contro il loro impiego e allestiscono elaborati sistemi di controllo per arrestare i contrabbandieri. Continue reading »

Lama Yesce: Il trasferimento della coscienza

Lama Tubten Yeshe: “Conoscere la natura caratteristica della vostra coscienza è l’unico modo per portare la pace dentro voi stessi e in tutto il mondo poiché la pace diventa una vostra personale esperienza interiore, non qualcosa che deriva dall’esterno”.

Lama Tubten Yeshe: “Conoscere la natura caratteristica della vostra coscienza è l’unico modo per portare la pace dentro voi stessi e in tutto il mondo poiché la pace diventa una vostra personale esperienza interiore, non qualcosa che deriva dall’esterno”.

Stasera dovrei parlare del trasferimento della coscienza secondo l’esperienza degli yogi dell’ Himalaya. In realtà, questo metodo che sto per descrivere deriva dagli insegnamenti di Buddha Shakyamuni, non è qualcosa inventato dai monaci tibetani. Il Signore Buddha dette questo insegnamento ai suoi discepoli, essi lo trasmisero a loro volta ai loro discepoli, e in tal modo il lignaggio di questo metodo si è tramandato attraverso i secoli come pratica della tradizione buddhista tibetana.

Chi ha bisogno di fare tale pratica e quali benefici ne derivano?

Prima di tutto, dal punto di vista buddhista, la vita umana e la morte sono eventi ugualmente importanti. Nel nostro modo di pensare non vi è alcuna ragione per considerare la vita importante e la morte come un fatto negativo, non importante. Entrambi sono importanti.

Così come la maggior parte della gente vuole avere una vita gioiosa e felice, allo stesso modo gli yogi dell’ Himalaya desiderano una morte felice. Non vogliono che la loro morte sia disastrosa, infelice o confusa. Naturalmente, coloro che ottengono l’illuminazione durante la propria vita non hanno bisogno di trasferire la propria coscienza, ma coloro che non ottengono l’illuminazione in questa vita hanno bisogno di un’altra vita per cercare di ottenerla. Continue reading »

Ghesce Chekawa: L’Addestramento Mentale in Sette Punti

Chekawa Yeshe Dorje
Chekawa Yeshe Dorje

L’Addestramento Mentale in Sette Punti (Wyl. blo sbyong don bdun ma) (Tib.) “Lojong-Nyimai-Hoeser.” portato in Tibet da Atisha e scritto da Ghesce Chekawa (1102-1176), che formulò la tradizionale dottrina chiamata dei « Sette punti» in cui vengono insegnati: i preliminari e l’addestramento alla Bodhicitta, come trasformare le circostanze avverse in favorevoli, come comprendere i criteri per trasformare la mente, i consigli per l’esecuzione di questa pratica. Il testo originale di Chekawa non era organizzato in questi sette punti, il che è stato fatto in seguito dal suo discepolo Sechilphuwa Özer Shyönnu (aka Chökyi Gyaltsen) (1121-1189).

I Sette Punti sono:

1 I preliminari dell’addestramento mentale.

2. La pratica principale dell’addestramento mentale alla Bodhicitta. Continue reading »

Dagri Rinpoche: Mente, Pensiero ed Emozioni

Ven. Dagri Rinpoche: La mente distratta, non introspettiva, fa sì che tutto avvenga a nostra insaputa, mentre dovremmo osservare con maggiore consapevolezza ciò che facciamo, pensiamo.

Ven. Dagri Rinpoche: La mente distratta, non introspettiva, fa sì che tutto avvenga a nostra insaputa, mentre dovremmo osservare con maggiore consapevolezza ciò che facciamo, pensiamo.

Ven. Dagri Rinpoche: Mente, Pensiero ed Emozioni

Lezione magistrale presso Università degli Studi di Parma, Facoltà di Psicologia il 7 dicembre 2006. Traduzione da tibetano in italiano di Andrea Cappellari. Trascrizione delle annotazioni di Alessandra Martelli.

La mente, o coscienza, è chiarezza e conoscenza. La coscienza è in natura priva di difetti e oscurazioni (perché questi non fanno parte della sua vera natura e sono rimovibili), ma li presenta nella sua parte più superficiale e aleatoria. Queste oscurazioni, o klesha, si traducono in una inaccuratezza percettiva o cognitiva che in essenza la mente non ha ma acquisisce per via di cause e condizioni. Un esempio è il cielo momentaneamente oscurato dalle nuvole: le nuvole non fanno parte della natura del cielo e sono rimovibili. Anche l’acqua è di sua natura trasparente e i sedimenti ne oscurano solo temporaneamente l’essenza; quando i sedimenti ricadono sul fondo la trasparenza originaria torna a manifestarsi. E’ proprio per via della naturale trasparenza e mancanza di colore e caratteristiche della mente che una persona può mutare nel corso della vita: o degenerare incrementando le tendenze negative, o progredire portando la mente a uno stato di maggiore lucidità e chiarezza, realizzando un progresso verso una maggiore libertà. Il sentiero che è stato disegnato porta ad allontanare le mente da stati mentali negativi e a riportarla verso il suo stato naturale di chiarezza e lucidità. Quando parliamo di una mente che deve essere pacificata si intende un percorso a ritroso verso la sua natura originaria… Continue reading »

Lama Yesce: Un Approccio Buddhista alla Malattia Mentale

Lama Yesce: La rabbia sorge dall’attaccamento per i piaceri sensoriali. Analizzate bene. Questa è una psicologia meravigliosa, ma può essere difficile da comprendere. Quando qualcuno tocca qualcosa a cui siete molto attaccati, la cosa vi fa sentire estremamente turbati. L’attaccamento è la fonte della rabbia.

Lama Yesce: La rabbia sorge dall’attaccamento per i piaceri sensoriali. Analizzate bene. Questa è una psicologia meravigliosa, ma può essere difficile da comprendere. Quando qualcuno tocca qualcosa a cui siete molto attaccati, la cosa vi fa sentire estremamente turbati. L’attaccamento è la fonte della rabbia.

Lama Yesce: Un Approccio Buddhista alla Malattia Mentale

Sono nato nei pressi di Lhasa, la capitale del Tibet, e ho ricevuto la mia educazione all’Università Monastica di Sera, uno dei tre grandi monasteri di Lhasa. In quei monasteri ci hanno insegnato come porre fine ai problemi umani: non tanto i problemi che le persone devono affrontare nell’ambiente esterno, ma i problemi interiori, i problemi mentali che riguardano tutti gli esseri umani. Questo è ciò che ho studiato: psicologia buddhista; come trattare la malattia mentale. Per i passati dieci anni ho lavorato con gli occidentali, sperimentando per verificare se la psicologia buddhista funzioni anche con la mente occidentale. Secondo la mia esperienza, è stata estremamente efficace. Di recente, alcuni di questi studenti mi hanno invitato in occidente per dare letture e corsi di meditazione, per cui eccomi qui. Noi lama pensiamo che il punto essenziale sia che i problemi umani sorgono principalmente dalla mente, non dall’ambiente esteriore. Ora, invece di parlare di cose che potreste ritenere irrilevanti, forse sarebbe meglio se mi faceste delle domande specifiche, in modo da poter affrontare direttamente le questioni che più vi interessano.

Dr. Stan Gold: Lama, la ringrazio molto di essere venuto. Potrei iniziare chiedendole cosa intende per ‘malattia mentale’?

Lama Yesce: Per malattia mentale intendo quel tipo di mente che non percepisce la realtà; una mente che tende o a esagerare o a sottovalutare le qualità delle persone o degli oggetti che percepisce, fatto che causa sempre il sorgere di problemi. In occidente, non considerereste questa come malattia mentale, ma l’interpretazione della psicologia occidentale è troppo limitata. Se qualcuno è evidentemente disturbato a livello emotivo, considerate ciò un problema, ma se qualcuno ha una fondamentale incapacità di percepire la realtà, di comprendere la propria natura, per voi questo non è un problema. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: I cinquantun fattori mentali.

Ghesce Ciampa Ghiatso: La saggezza dovuta alla realizzazione del sentiero dell’accumulazione deriva dall’ascolto e dalla riflessione, mentre quella dello stadio della preparazione deriva dalla meditazione.

Ghesce Ciampa Ghiatso: La saggezza dovuta alla realizzazione del sentiero dell’accumulazione deriva dall’ascolto e dalla riflessione, mentre quella dello stadio della preparazione deriva dalla meditazione.

Seconda parte degli Insegnamenti conferiti dal venerabile Ghesce Ciampa Ghiatso presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nell’ottobre 1996: Introduzione al Sutra del Cuore. Traduzione dall’inglese di Annamaria De Pretis. Trascrizione di Gianna Calabria. Revisione di Francesco La Rocca, Annalisa Lirussi, Joan Nicell.

Ghesce Ciampa Ghiatso

Vi sono poi i vari fattori mentali, o menti secondarie. Generalmente si parla di cinquantuno fattori mentali: cinque fattori mentali onnipresenti: 1) sensazione, 2) discriminazione, 3) intenzione, 4) impegno mentale, 5) contatto;

cinque fattori mentali determinanti (l’oggetto): 1) aspirazione, 2) credenza o apprezzamento, 3) memoria o consapevolezza, 4) stabilizzazione meditativa, 5) saggezza;

undici fattori mentali virtuosi: 1) fede, 2) vergogna o considerazione per sé stessi, 3) imbarazzo o considerazione per gli altri, 4) non attaccamento, 5) non odio, 6) non ignoranza, 7) sforzo, 8) flessibilità, 9) coscienziosità, 10) equanimità, 11) non essere nocivi;

sei afflizioni mentali disturbanti principali: 1) attaccamento, 2) odio, 3) orgoglio, 4) ignoranza, 5) dubbio, 6) visioni afflittive; Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: 4 consapevoezze, 12 entrate, 18 costituenti

Ghesce Ciampa Ghiatso: La stabilizzazione meditativa ci porta ad applicarci con impegno, ci porta alla perseveranza. Impegnarci nella meditazione concentrata univocamente su un oggetto porta benessere e felicità mentale, la nostra mente diventa più ferma e stabile.

Ghesce Ciampa Ghiatso: La stabilizzazione meditativa ci porta ad applicarci con impegno, ci porta alla perseveranza. Impegnarci nella meditazione concentrata univocamente su un oggetto porta benessere e felicità mentale, la nostra mente diventa più ferma e stabile.

Quarta parte degli Insegnamenti conferiti dal venerabile Ghesce Ciampa Ghiatso presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nell’ottobre 1996: Introduzione al Sutra del Cuore. Traduzione dall’inglese di Annamaria De Pretis. Trascrizione di Gianna Calabria. Revisione di Francesco La Rocca, Annalisa Lirussi, Joan Nicell.

Ghesce Ciampa Ghiatso: LE QUATTRO CONSAPEVOLEZZE o I quattro piazzamenti ravvicinati della consapevolezza. LE DODICI ENTRATE e I DICIOTTO COSTITUENTI.

I testi parlano di quattro consapevolezze:

A) consapevolezza del corpo,

B) consapevolezza delle sensazioni,

C) consapevolezza della mente,

D) consapevolezza dei fenomeni.

Vediamo ora le quattro consapevolezze in relazione ai cinque aggregati: forma, sensazioni, discriminazione, fattori di composizione e coscienza. Continue reading »

Lama Yesce: la natura della mente

Lama Yesce: l'unico modo per ottenere il controllo della vostra mente si ottiene comprendendo la sua natura.

LamaYesce: l'unico modo per ottenere il controllo della vostra mente si ottiene comprendendo la sua natura.

Lama Yesce: Comprendere la natura della mente

Molta gente interpreta in modo sbagliato il buddhismo. Anche alcuni professori di studi buddhisti si limitano alle parole e interpretano l’insegnamento deI Buddha in modo molto letterale.

Non comprendono i suoi metodi, che sono la vera essenza dei suoi insegnamenti. Secondo la mia opinione, l’aspetto più importante di ogni religione è rappresentato dai metodi Continue reading »

Lama Yesce: Cos’è una mente dualistica?

Lama Yesce: La fonte autentica, reale, la profonda radice della negatività si trova all'interno delle nostre menti.

Lama Yesce: La fonte autentica, reale, la profonda radice della negatività si trova all'interno delle nostre menti.

Lama Yesce: Cos’è una mente dualistica?

Perché abbiamo bisogno di un maestro per raggiungere l’illuminazione?

D. Potrebbe per favore spiegare la relazione tra le tecniche di meditazione buddhiste e l’hatha yoga?

Lama Yesce. Nel buddhismo si tende a concentrarsi maggiormente su di una penetrante introspezione, piuttosto che sui movimenti del corpo, sebbene vi siano alcune pratiche in cui le tecniche di meditazione vengono potenziate da particolari esercizi fisici. In generale, la meditazione buddhista ci insegna a guardare dentro di noi, a ciò che siamo, per comprendere la nostra vera natura. Continue reading »

Lama Yesce: Come agisce la percezione?

Lama Yesce: Il Karma non è semplicemente una sorta di irrilevante teoria; il karma sono le quotidiane percezioni che formano la nostra vita, tutto qui.

Lama Yesce: Il Karma non è semplicemente una sorta di irrilevante teoria; il karma sono le quotidiane percezioni che formano la nostra vita, tutto qui.

D. La percezione è uno dei cinque aggregati che secondo la filosofia buddhista, costituiscono una persona. Come agisce la percezione?

Lama Yesce. Sì, questa è un’altra buona domanda. La maggior parte del tempo, la nostra percezione è illusoria. non stiamo percependo la realtà. Sicuramente, vediamo il mondo sensoriale – forme attraenti, meravigliosi colori, gusti piacevoli e così via – ma di fatto non siamo consapevoli della reale e autentica natura delle forme, dei colori e dei gusti che percepiamo. Per tale motivo, la nostra percezione è per lo più errata. In tal modo la nostra percezione errata elabora l’informazione fornita dai nostri cinque sensi e trasmette informazioni scorrette alla nostra mente. Il risultato di tutto ciò è che per la maggior parte del tempo noi sperimentiamo allucinazioni, non percepiamo la vera natura delle cose, e non comprendiamo la realtà neppure del mondo sensoriale.

D. Il karma precedente influenza la nostra percezione?

Lama Yesce. Sì, naturalmente. Il karma precedente condiziona molto la nostra percezione. Continue reading »

Lama Yesce: investigate la natura della mente

Lama Yesce: La meditazione rivela ogni cosa presente nella vostra mente.

Lama Yesce: La meditazione rivela ogni cosa presente nella vostra mente.

Lama Yesce: Investigate la natura della vostra mente. Alcuni Cenni di Psicologia Buddhista.

Lo studio del buddhismo non è un’arida occupazione intellettuale, oppure una scettica analisi di una dottrina religiosa o filosofica.

Al contrario, quando studiate il Dharma e imparate a meditare, voi siete il principale soggetto di studio; siete principalmente interessati alla vostra stessa mente, alla vostra autentica natura.

Il buddhismo è un metodo per controllare la mente indisciplinata, in modo da condurla dalla sofferenza alla felicità. Al momento, abbiamo tutti una mente indisciplinata, ma se possiamo sviluppare una corretta comprensione della sua caratteristica natura il controllo seguirà naturalmente, e saremo in grado di liberarci dell’ignoranza emotiva e della sofferenza che essa automaticamente provoca. Per cui, non importa se siate credenti o non credenti , cristiani, induisti oppure seguaci della scienza, bianchi o neri, orientali od occidentali, la cosa più importante da conoscere è la vostra mente, e come essa opera.

Se non conoscete la vostra mente, le vostre idee sbagliate vi impediranno di percepire la realtà. Continue reading »

Lama Yeshe: Perché cambiare la mente?

Lama Yesce: Bisogna sedersi e contemplare la natura della propria mente e prenderci cura di essa iniziando ad avere una sempre maggiore consapevolezza.

Lama Yesce: Bisogna sedersi e contemplare la natura della propria mente e prenderci cura di essa iniziando ad avere una sempre maggiore consapevolezza.

Lama Thubten Yeshe Perché cambiare la mente”

“…Pregherò affinché il vostro viaggio diventi educativo e vi aiuti ad allargare il vostro punto di vista”.

Ora per quanto riguarda la realtà questo è il punto. La realtà può apparire in modi diversi ad ognuno di voi, ognuno può dire questo è giusto a sbagliato a seconda del proprio personalissimo punto di vista. E’ questa la ragione per cui vi sto dicendo che ciò che rappresenta l’Himalaya è totalmente diverso da ciò che vi sembra possa rappresentare nella visione comune di questo luogo che avete nel vostro Paese. Continue reading »

51 Fattori mentali

36-potalaI 51 Fattori mentali secondo le scuole Mahayana

I 5 fattori onnipresenti.

  1. Sensazione: Un’entità dell’esperienza che sperimenta individualmente le fruizioni delle azioni virtuose e non-virtuose. I suoi oggetti sono il piacevole, lo spiacevole e il neutrale.

  2. Discriminazione: Apprende, sulla base dell’aggregazione di un oggetto, un potere sensoriale e una coscienza, i segni non-comuni di un oggetto. Continue reading »

Lama Zopa Rinpoce: La mente non ha inizio

Lama Zopa Rinpoce: La natura della mente è chiara luce priva di forma e la mente ha la capacità di percepire gli oggetti.

Lama Zopa Rinpoce: La natura della mente è chiara luce priva di forma e la mente ha la capacità di percepire gli oggetti.

LA MENTE NON HA INIZIO di Lama Zopa Rinpoce

Se la mente avesse il suo inizio con la nascita dell’essere, allora non ci sarebbe scopo per la vita né alcuna ragione per l’esistenza della mente. Se non ci fosse motivo per la nascita o rinascita e la morte, allora non ci sarebbe la continuità delle vite l’esistenza dei differenti esseri e certamente non ci sarebbe motivo per la ricerca della verità (metodo interiore), per correre desiderosi dietro i possedimenti esterni.

Se non ci fosse la continuità della mente non ci sarebbe motivo logico di esistere per la sofferenza nella vita, nonostante tutti i tentativi umani di trovare la felicità, per esempio, mediante la comodità materiale e il progresso scientifico. Comunque, il mondo attuale sta diventando più insoddisfacente, aggressivo e indomabile. Continue reading »

Alan Wallace: Le Dimensioni Nascoste

Sua Santità il Dalai Lama con Alan Wallace

Le Dimensioni Nascoste: un’intervista con Alan Wallace

Nel suo libro “Hidden Dimensions”, “Le Dimensioni Nascoste”, Alan Wallace colma il divario fra il mondo della scienza ed il reame spirituale. La teoria della relatività ontologica di Alan Wallace suggerisce che i fenomeni mentali non emergono dal cervello. Piuttosto, essi sorgono da una dimensione della realtà che è più profonda della biforcazione fra mente e materia.

Domanda: Cos’è la coscienza? Può darci un significato base dei vari modi di come viene compresa questa concezione da parte degli scienziati e buddhisti?

Alan Wallace

Un primario punto di forza della scienza è la sua gamma di metodi empirici per misurare oggettivamente fenomeni fisici e quantificabili per poi sottoporre questi dati misurati all’analisi quantitativa. La coscienza invece è soggettiva, non manifesta caratteristiche fisiche ed è qualitativa e non quantitativa. Continue reading »

A. Berzin, M. Lindén: Cos’è la mente?

Mediante l’allenamento delle nostre menti, possiamo trasformare in modo radicale le nostre esperienze migliorandole, e con uno sforzo sostenuto, questo cambiamento positivo diventerà spontaneo

Dr. Alexander Berzin, Matt Lindén: Cos’è la mente?

La mente è l’esperienza soggettiva, individuale, di “qualcosa” che cambia sempre, momento per momento.

Il concetto di “mente” è difficile da catturare, e lingue differenti lo concettualizzano in modo diverso. Il termine buddhista per mente in sanscrito è chitta, e possiede un ampio spettro di significato. Esso include la percezione sensoriale, il pensiero verbale e astratto, le emozioni, sentimenti di felicità e infelicità, attenzione, concentrazione, intelligenza e di più. Quando il Buddhismo parla della mente, si riferisce ad ogni tipo di attività mentale. Continue reading »

Lama Thubten Yeshe: Tutto nasce dalla mente.

Lama Thubten Yeshe: Il vostro problema di fondo è il modo in cui fraintendete voi stessi.

Lama Thubten Yeshe: Il vostro problema di fondo è il modo in cui fraintendete voi stessi.

Lama Thubten Yeshe: Tutto nasce dalla mente

Il Buddhismo può essere compreso a diversi livelli e le persone che lo praticano lo fanno gradualmente. Come si passa gradualmente dalle scuole primarie all’università, frequentando di anno in anno, così i praticanti buddhisti procedono passo dopo passo lungo il sentiero verso l’illuminazione. Nel Buddhismo, tuttavia, parliamo anche di diversi livelli della mente. In questo caso ‘più alto’ e ‘più basso’ sono in relazione al progresso spirituale che è stato compiuto.

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1 – Lama Thubten Yeshe: Meditazione sulla mente stessa

Lama Thubten Yeshe:  La nostra coscienza è come il territorio dell’Australia: prima non c’erano recinti, steccati, adesso tutti quanti mettono recinti. La concettualizzazione è come un recinto.

Lama Thubten Yeshe: La nostra coscienza è come il territorio dell’Australia: prima non c’erano recinti, steccati, adesso tutti quanti mettono recinti. La concettualizzazione è come un recinto.

1 – Lama Thubten Yeshe: Meditazione sulla mente stessa

Ora cercheremo di concentrarci sulla nostra stessa coscienza. Questo approccio alla concentrazione viene a volte chiamato non-concettualizzazione, non-concezione o non-superstizione; in tibetano, “me togpa”.
A questo punto il
grande yogi Lama Tzong Khapa nel suo lam-rim dice che si dovrebbe contemplare la chiarezza della propria coscienza senza seguire nessun altro tipo di fenomeno, nessun altro oggetto come una divinità o una forma, o colore o suono, sillaba seme o matura. Lama Tzong Khapa dice che dovremmo lasciare da parte queste cose. Così, quando in meditazione arriva una visione particolare, fantastica, se anche venisse il Buddha o qualche altra immagine, non seguitela.
Ha detto il
grande yogi Tilopa “Lasciate la mente sulla sola coscienza, senza aggiungere alcun colore o abito. In questo modo angolose concettualizzazioni divengono chiare, contempliamo la sola coscienza”. Continue reading »

2 – Lama Thubten Yeshe: Meditazione sulla mente stessa

Lama Thubten Yeshe:  La nostra coscienza è come il territorio dell’Australia: prima non c’erano recinti, steccati, adesso tutti quanti mettono recinti. La concettualizzazione è come un recinto.

Lama Thubten Yeshe: La nostra coscienza è come il territorio dell’Australia: prima non c’erano recinti, steccati, adesso tutti quanti mettono recinti. La concettualizzazione è come un recinto.

2 – Lama Thubten Yeshe: Meditazione sulla mente stessa

I livelli grossolani di concettualizzazione sono come queste vesti, ogni volta che si va più in profondo, sempre di più, si elimina uno strato. Si raggiungono strati più sottili, sempre più sottili. Quando la mente raggiunge lo strato sottile, magari l’inconscio profondo per la psicologia occidentale, così sottile che si può toccare la realtà, è; incredibilmente potente. Dal momento che soggettivamente la vostra saggezza è così incredibilmente sottile, così netta il toccare la realtà è; più potente di una bomba nucleare. Succede così. Nell’approfondire la concentrazione continuate ad eliminare, le concettualizzazioni, j livelli più grossolani della mente.
Ecco il motivo per
cui l’approccio tantrico alla Maharnudra consiste nell’eliminare i livelli grossolani di coscienza e cercare di percepire la coscienza sottile. Continue reading »