1-16 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoche. La Mindfulness è altruismo, è il fondamento della rivoluzione altruistica che inizia dal cambiamento di sè stessi, dalla Mindfulness si può sviluppare un'attitudine altruistica che può influenzare a cambiare il mondo intero.

Lama Denys Rinpoche. La Mindfulness è altruismo, è il fondamento della rivoluzione altruistica che inizia dal cambiamento di sè stessi, dalla Mindfulness si può sviluppare un'attitudine altruistica che può influenzare a cambiare il mondo intero.

1- Lama Denys Rinpoce: Secondo Seminario Residenziale Nazionale “La Piena Presenza” OMT Open Mindfulness Training dal 14 al 21 maggio 2016 all’Eremo dei Camaldoli, Napoli.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Continue reading »

2-16 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce col Dr. Luciano Villa e Graziella Romania.

Lama Denys Rinpoce col Dr. Luciano Villa e Graziella Romania.

2 – Lama Denys Rinpocè: “La Piena Presenza” 14 – 21 maggio 2016.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Domenica 15.05.16 mattino – Lama Denys Rinpocè

Avete dormito bene? Avete messo in pratica i consigli che vi ho dato prima di addormentarvi? Continue reading »

3-16 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Vajradhara Kalu Rinpoche e Lama Denys Rinpocè 1976

Vajradhara Kalu Rinpoche e Lama Denys Rinpocè 1976

3 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza” 14 – 21 maggio 2016.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Lunedì 16. 05. 2016 mattino. Lama Denys Rinpochè.

La prima tappa.

1- La prima tappa è la piena presenza al corpo. Continue reading »

4-16 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpocè: Abbiamo la tendenza costante ad essere in lotta con alcune parti di noi che tendiamo a rifiutare.

Lama Denys Rinpocè: Abbiamo la tendenza costante ad essere in lotta con alcune parti di noi che tendiamo a rifiutare.

4 – : “La Piena Presenza” 14 – 21 maggio 2016.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Mercoledì 18. 05. 2016 mattino. Lama Denys Rinpoce

Stamane avete fatto un’esercizio che è la meditazione dinamica. Ha 3 fasi: la 1° è orientata ad affaticarsi fino ad una sorta d’esaurimento senza esagerare, a quel punto ci si rilascia a terra sdraiandosi sulla schiena, è un modo profondo di mollare la presa e d’abbandono. Immaginiamo d’essere un alpinista con 30 kg sulle spalle e che fa fatica, si stanca molto, e, quando raggiunge la cima, molla lo zaino soddisfatto, abbandonandosi alla visione del panorama, è un buon esercizio fisico, un buon esercizio spirituale che ci porta all’abbandono per mollare la presa. Continue reading »

5-16 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Kalu Rinpocè e Lama Denys

Kalu Rinpocè e Lama Denys

5 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza” 14 – 21 maggio 2016.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Giovedì 19.05.16 Pomeriggio. Lama Denys Rinpoce.

Molti hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri. Continue reading »

1-14 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce: La piena presenza è una presenza aperta, attenta, rilassata, lucida, empatica e sensitiva.

Lama Denys Rinpoce: La piena presenza è una presenza aperta, attenta, rilassata, lucida, empatica e sensitiva.

1 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza”, Primo seminario residenziale nazionale MBFT Mindfulness Based Fundamental Training, promosso dalla Federazione Rimè Italia dal 5 al 12 aprile 2014 alla Domus Laetitiae, Frontignano di Ussita (MC).

Il Mindfulness Based Fundamental Training (MBFT) è un metodo semplice e progressivo per scoprire una più profonda relazione con il nostro vissuto, una strada per il benessere e la felicità, l’addestramento fondamentale basato sulla consapevolezza. È un approccio laico ed universale, alla pratica della piena presenza, cuore degli insegnamenti del Buddha. Numerosi studi scientifici mostrano da tempo l’efficacia dei protocolli basati sulla “mindfulness” nei diversi aspetti della vita quotidiana come la gestione dello stress, i disturbi ansiosi, il lavoro, lo sport, ecc. la MBFT associa alla metodologia sistematica ed efficace di questi protocolli, all’autenticità ed all’universalità della pratica meditativa millenaria buddhista. Continue reading »

2-14 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce: Sentire senza immaginare, sentire invece di pensare, senza immaginare.

Lama Denys Rinpoce: Sentire senza immaginare, sentire invece di pensare, senza immaginare.

2 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza” 5 – 12 aprile 2014.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Lama Denys Rinpoce

Il Suttapattana sutra è una fonte eccellente in 6 punti di piena presenza corpo, sensazioni, respiro, apertura, pensieri, presenza globale, esperienza associata al suono. Continue reading »

3-14 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce: L'empatia è quando si sta bene insieme.

Lama Denys Rinpoce: L'empatia è quando si sta bene insieme.

3 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza” 5 – 12 aprile 2014.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Mercoledì 9 Aprile

Lama Denys Rinpoce

Avete iniziato bene la giornata?

Quando si è calmi, è bene restare calmi, ma, se si prende coscienza di restare calmi, si può cedere nell’agitazione. Dopo aver fatto la doccia, asciugandosi con l’asciugamano costituisce una specie di body scan e costituisce un momento di far amicizia col proprio corpo.

Anche l’immagine di sciogliersi nella candela che arde va bene, più è semplice più va meglio. Continue reading »

4-14 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce: Per praticare bene la piena presenza occorre essere motivati verso ciò che ci piace ed apprezziamo, nella gioia e felicita dell'istante presente.

Lama Denys Rinpoce: Per praticare bene la piena presenza occorre essere motivati verso ciò che ci piace ed apprezziamo, nella gioia e felicita dell'istante presente.

4 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza” 5 – 12 aprile 2014.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Giovedì 10 Aprile 2014 –

Lama Denys Rinpoce

E’ importante riconoscere che la piena presenza è in relazione con l’armonia, la bontà, il buon cuore. Ricordiamoci di avere la piena presenza anche nei momenti difficili e spiacevoli. Continue reading »

5-14 Lama Denys Rinpoce: La Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce col Dott. Luciano Villa e Graziella Romania.

Lama Denys Rinpoce col Dott. Luciano Villa e Graziella Romania.

5 – Lama Denys Rinpoce: “La Piena Presenza” 5 – 12 aprile 2014.

Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.

Venerdì 11 Aprile 2014. Lama Denys Rinpoce

Va bene non prendersi troppo un serio, è solo un gioco, una farsa. Il mondo è una farsa comica, il samsara è una farsa cosmica che può essere drammatica ma è come un teatro. Affrontiamo il samsara con una visione ampia, Continue reading »

Denys Rinpoce: la Piena Presenza

Lama Denys Rinpoce: L’esperienza ci unisce,  ma i concetti dividono.

Lama Denys Rinpoce: L’esperienza ci unisce, ma i concetti dividono.

Lama Denys Rinpoce: L’origine della piena presenza. Un’esperienza universale, naturale e laica.

Buonasera  a tutti e a tutte.  Grazie per questa gentile introduzione.  Com’è stato detto iniziano le celebrazione del 30º anniversario del circolo di praticanti di Lione.

L’origine della piena presenza. Un’esperienza universale, naturale e laica

Io sono l’erede e il detentore di una trasmissione buddhista che viene dal Tibet, ma questa sera sono venuto “svestito”, come si dice.  In altre circostanze sono “vestito” nel senso che porto la veste. Perché dunque questa tenuta civile?  Per parlarvi di un’esperienza, di una disciplina, di un addestramento che è completamente civile e completamente laico: la piena presenza. Continue reading »

Lama Denys Rinpoce: La meditazione

Lama Denys Rinpoce: La meditazione è una qualità di attenzione, di presenza, di vigilanza al presente.

Lama Denys Rinpoce: La meditazione è una qualità di attenzione, di presenza, di vigilanza al presente.

Lama Denys Rinpoce: La meditazione

1. Introduzione: che cos’è la meditazione?

La meditazione in Occidente

Che cos’è la meditazione? La domanda è importante e la risposta non è semplice perché è complessa e comprende diversi livelli.

Se cercate “meditazione” nel vostro vocabolario, troverete che la meditazione è “una riflessione profonda”: potete meditare su un testo, un salmo, una massima; si tratta allora di una considerazione, una riflessione. Continue reading »

Lama Ghendun Rimpoche: Libertà ed agio

Lama Gendün Rinpoche nacque nel 1918 in Tibet. Praticò la meditazione per circa trentanni e visse intensamente il ritiro nella sua cella monastica e nelle caverne tra il Tibet e l’India.

Lama Ghendun Rimpoche: Libertà ed agio

La felicità non può essere trovata

attraverso un grande sforzo e volontà

ma è già presente,

nel rilassamento e nel lasciare andare.

Non sforzarti;

non c’è niente da fare.

Qualunque cosa sorga nella mente

non ha nessuna reale importanza,

perché non ha una qualsivoglia realtà.

Non attaccarti ad essa;

non identificarti con essa

e non giudicarla.

Lascia che l’intero gioco accada da sé

balzando in alto e ricadendo come onde,

senza cambiare o manipolare alcunché,

ed ogni cosa svanisce e riappare,

magicamente, senza fine.

Solo la nostra ricerca della felicità

ci impedisce di vederla. Continue reading »

Risveglio, coltivare la mindfulness nella vita quotidiana

Il mistero della consapevolezza è che è veramente al di là delle parole.

La prefazione al libro di Jon Kabat-Zinn, Risveglio

Che cosa intendiamo quando parliamo di «coltivare la mindfulness»? Per noi esseri umani la mindfulness, la consapevolezza, è sicuramente una delle cose più difficili del mondo a cui poter attingere in modo coerente (anche se non è una «cosa»), pur potendone avere un assaggio e potendo riconoscere questa esperienza in un istante, in ogni istante.

L’invito è sempre quello: fermarsi un momento, solo un momento, e lasciarsi cadere nella veglia.

È tutto qui. Fermati e lasciati cadere, ossia: entra nell’esperienza di sperimentare e, anche per il più breve dei momenti, tienila semplicemente nella consapevolezza così com’è in un attimo, o in altre parole in questo momento senza tempo che chiamiamo ora, il solo momento che abbiamo davvero.

Per fortuna, se perdiamo questo momento perché siamo distratti da una cosa o da un’altra, o perché siamo presi nei nostri pensieri o nelle nostre emozioni, oppure perché siamo impegnati a fare ciò che sembra sempre aver bisogno di essere fatto, c’è sempre il momento successivo per ricominciare, per fermarsi e per calarsi nella veglia in questo momento, ora. Sembra così semplice. E lo è. Ma non è facile. Anzi, da un certo punto di vista, per noi esseri umani un momento di mindfulness, senza alcun altro fine se non quello di essere consapevoli, è la cosa più difficile che ci sia. E per noi è ancora più complesso mettere insieme due momenti di mindfulness.

Eppure, paradossalmente, la mindfulness non implica affatto fare qualcosa. In realtà, è un non fare, un non fare radicale. Proprio in ogni momento di non fare si trovano pace, intuizione, creatività e nuove possibilità riguardo a vecchie abitudini mentali e a vecchie abitudini di vita. Proprio in questo o in qualsiasi momento del non fare, sei già giusto, già perfetto, nel senso di chi e che cosa sei.

Quindi, proprio in quel momento hai già raggiunto lo scopo in maniera profonda, sei ben oltre ciò che pensi di essere e oltre quelle idee e opinioni che possono condizionare e talvolta limitare drasticamente la tua visione dell’insieme più ampio. Per non parlare delle tue possibilità di sperimentare quella integrità e di trarne beneficio. E la cosa più interessante di tutte è la consapevolezza che «quel momento» non esiste in un altro tempo, se non nel pensiero. In realtà, c’è solo questo momento di caduta.

Niente di tutto ciò significa che non riuscirai a portare a termine quello che fai.

Infatti, quando il tuo fare viene fuori dall’essere, quando è veramente un non fare, è un fare decisamente migliore e più creativo e persino più facile di quando ci sforziamo di fare qualcosa senza averne consapevolezza momento per momento. Quando il nostro fare nasce dall’essere, diventa parte integrante e intima di una storia d’amore con la stessa consapevolezza e con la nostra capacità di abitare quello spazio nella mente e nel cuore nonché di condividerlo con chi è altrettanto impegnato a realizzare quel modo di essere: potenzialmente tutti noi. E niente di questo significa, come viene spiegato in dettaglio in tutti e quattro i volumi di questa serie, che ciò che stai vivendo deve essere sempre piacevole, sia durante la pratica della meditazione formale sia nello svolgimento della tua vita. Non lo sarà. E non lo può essere.

L’unica ragione per cui la mindfulness vale qualcosa è che è profondamente e assolutamente all’altezza della sfida di relazionarsi con saggezza con qualunque esperienza, che sia piacevole, spiacevole o neutra, voluta o indesiderata, persino orribile o impensabile.

La mindfulness è in grado di incontrare e di abbracciare la sofferenza a testa alta, se e quando è la sofferenza che predomina in un particolare momento o periodo della tua vita. Non impariamo molto sul non fare a scuola, anzi, ma molti di noi hanno vissuto da bambini momenti di un eccellente non fare. In realtà, tanti di noi. A volte giunge come una meraviglia, a volte sembra un gioco. E a volte emerge come la preoccupazione per qualcun altro, un momento di gentilezza. In altre parole, la mindfulness è tutta relativa all’essere, e alla vita che si svolge qui e ora, così com’è, e abbracciata nella consapevolezza. Pertanto, non ha bisogno praticamente di nessuno, perché sta già accadendo.

Tutto ciò che richiede è imparare a risiedere nell’esperienza diretta di questo momento, qualunque esso sia, senza pensare per forza che il momento sia «tuo» in particolare. Dopo tutto, se lo esamini al microscopio, anche «tu» è solo un costrutto del pensiero. Potresti infatti scoprire che chi pensi di essere non è che un resoconto molto scarso e almeno in parte inaccurato di chi e di che cosa sei in realtà. In un istante, puoi riconoscere quanto è veramente grande la dimensione completa del tuo essere. Sei già completo, già integro come sei. Allo stesso tempo fai parte di un insieme molto più ampio, comunque tu lo voglia definire. E quell’intero più grande, chiamiamolo mondo, ha bisogno di quella versione pienamente incarnata e più realizzata di te. La nostra interezza si manifesta nella vita di tutti i giorni come veglia, consapevolezza pura.

La nostra consapevolezza è una capacità umana innata a cui di rado prestiamo attenzione o che altrettanto di rado apprezziamo o impariamo ad abitare. E, per ironia della sorte, è già tua, formalmente parlando. Sei nato con essa. Non hai quindi bisogno di acquisirla, hai solo bisogno di familiarizzare con questa dimensione del tuo essere. La tua capacità di consapevolezza rappresenta maggiormente quello che sei «tu» ed è più utile di qualsiasi altra cosa per te, inclusi tutti i tuoi pensieri e tutte le tue opinioni (avere pensieri e opinioni è ugualmente importante finché non ci crediamo e ci aggrappiamo a loro come fossero la verità assoluta).

E poiché il paradosso è che tutti noi siamo già chi siamo nella nostra pienezza questo significa che nel coltivare la mindfulness non c’è letteralmente nessun posto dove andare, niente da fare e nessuna esperienza straordinaria che ti manca o che si suppone tu debba avere.

Il fatto che tu sia in grado di provare qualsiasi cosa è già estremamente speciale. Per assurdo, tuttavia, questa verità non viene quasi mai riconosciuta e cerchiamo invece quel qualcosa di speciale che sembra sempre in qualche modo eludere o frustrare il nostro desiderio, forse quel perfetto momento meditativo nella tua fantasia di ciò che la meditazione dovrebbe produrre se tu la «praticassi» in maniera corretta.

Non c’è nulla da acquisire perché non ti manca nulla e non c’è bisogno di niente, nonostante quello che i tuoi abituali schemi di pensare e di desiderare potrebbero suggerirti in un dato momento. Sei già integro, già completo, già vivo in questo momento, già magnifico come sei adesso. Quindi, nessun «miglioramento» è necessario o possibile. Questo è tutto! L’unica cosa che ci manca è riconoscere l’attualità della vita che si sta svolgendo in questo momento – in quanto «tu», in quanto «me» – in ogni dimensione di quel dispiegarsi nel presente senza tempo che chiamiamo ora e realizzarlo, permettendogli di essere catturato e quindi reso reale nella sua pienezza.

Non ci sono parole per questo perché le parole, in tutta la loro potenza e bellezza, quando sono abilmente messe insieme sono semplicemente elementi con cui pensiamo alle cose una volta rimosse dalla comprensione diretta. A questo punto, entriamo nel dominio della poesia pura, dove cerchiamo di usare le parole per andare oltre le parole, per trasmettere ciò che non è possibile dire con una frase in prosa.

A questo punto, stiamo attingendo a quello che un collega chiama «significato olistico implicito», molto più simile a provare direttamente qualcosa e a conoscerlo nelle ossa, nel cuore, al di sotto delle parole e dei concetti che potremmo applicare all’esperienza successiva. Forse, infine, è questa capacità che ci rende umani piuttosto che automi. Ed è proprio qui che incrociamo il dominio della pratica innata della mindfulness.

Il mistero della consapevolezza è che è veramente al di là delle parole. È intrinseca al nostro essere. Tutti noi già la possediamo e ne siamo sempre in possesso. È più vicina che mai. Eppure, incredibilmente, ho già usato moltissime parole per indirizzarti verso la comprensione di qualcosa che già ti appartiene, già fa parte di te, di chi sei davvero in quanto essere umano.

Spero di averlo sottolineato con efficacia e che le mie parole risuonino con te e in te a un livello profondamente intuitivo, al di là dei termini adottati e delle storie raccontate nelle pagine che leggerai. Questo libro e gli altri di questa serie sono pieni di parole. Ce ne sono a migliaia. Eppure tutti e quattro i volumi vogliono offrire solo suggerimenti, prospettive perché tu possa guardare, sentire, sentire mentre ti fermi e ti lasci cadere, perché tu possa fermarti e lasciarti cadere e poi, ancora, fermarti e lasciarti cadere, momento dopo momento. Cadere in che cosa? In qualunque cosa sia più a portata di mano, più attinente, più rilevante per te nel momento. Nell’attualità di adesso, delle cose come sono.

Jon Kabat-Zinn, Risveglio – Corbaccio

(Tratto dal sito https://nalandaedizioni.it/2019/07/12/risveglio-coltivare-la-mindfulness-nella-vita-quotidiana/ che devotamente ringraziamo per la sua compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.)

Consiglio in un’unica frase di Khenpo Ngawang Palzang

Khenchen Ngawang Palzang

Consiglio in un’unica frase di Khenpo Ngawang Palzang

Come trascritto da Nyoshul Khen Rinpoche

Omaggio al lama!

“Qui, nello Dzogpachenpo, ci acquietiamo, senza nulla alterare, in quella che chiamiamo essenza (o volto) della mente: in altri termini, la sua condizione fondamentale lasciata così com’è, la sua natura inerente.

Poi, è detto, “rimanendo non distratti, fate che la mente guardi in se stessa”. Il semplice volgersi all’interno mette a nudo la nostra capacità cognitiva che dimora in modo naturale, la nostra ‘consapevolezza ordinaria (tamal gyi shepa), e la fa sorgere.

Poi, in ogni istante, che sia mentre mangiamo, dormiamo, ci muoviamo o stiamo fermi, se riusciamo ad alimentarla, con presenza mentale e senza dimenticarcene, allora, come un vecchio che guarda un bambino giocare, avendo riconosciuto il dharmakāya che è la fonte della liberazione, riusciremo a condurre i pensieri – che ne sono l’espressione – sul sentiero, ed essi saranno liberati al sorgere, senza lasciar traccia. Continue reading »