HH Dudjom Rinpoche: Prayer to Recognize my own Faults

HH Dudjom Rinpoche: “If you want to establish the teachings, Make them firm in your mind. In the depths of mind, you will find Buddhahood.

HH Dudjom Rinpoche: “If you want to establish the teachings, Make them firm in your mind. In the depths of mind, you will find Buddhahood.

Prayer to Recognize my own Faults by HH Dudjom Rinpoche, Jigdral Yeshe Dorje

I pay homage to the Guru!

Shakyamuni, Victorious One.
Supreme guide of the realm for this fortunate aeon,
Sons of the Victorious one,
Assembly of noble Bodhisattvas who tame sentient beings,
Lord guru, matchless savior of beings in the dark age,
The three Roots and oath-bound Dharma guardians—
Again and again, I ask from my heart,
Recalling you with longing and one-pointed mind—
Please turn your attention toward me.

Take hold of me with your lovingkindness
And with the power of your unhindered compassion
Grant your blessings that my thoughts and aims
be carried out in accord with Dharma.

Through past acts, not without merit,
I have obtained this precious human birth.
Through past merit, not slight,
I have met the sublime Dharma.

Accepted by the guru, I was able to obtain empowerments,
Blessings, and the essential instructions—
All this wealth I now hold in my hands. Continue reading »

Lama Geshe Gedun Tharchin: Dove è la mente?

Lama Geshe Gedun Tharchin: Da questi interrogativi risulta evidente come la nostra visione del mondo sia assolutamente illusoria.

Lama Geshe Gedun Tharchin: Da questi interrogativi risulta evidente come la nostra visione del mondo sia assolutamente illusoria.

Lama Geshe Gedun Tharchin: Dove è la mente?

Dov’è la mente? Questo è il problema principale da affrontare, la mente è invisibile, senza forma, si presenta come fenomeno psicologico, di pensiero, è l’aspetto più difficile da comprendere, non è maneggevole, eppure tutta la nostra felicità o infelicità dipendono dalla mente, per questo è fondamentale saperla riconoscere, dunque meditare.

La connessione tra la meditazione e la mente è basilare così come lo è il legame tra i concetti, l’immaginazione, i pensieri con la struttura biochimica del corpo, perché lo stato biologico condiziona inevitabilmente quello mentale.

Poiché in Europa viviamo in una società avanzata culturalmente, scientificamente, tecnologicamente, siamo in grado di analizzare i fattori biochimici del corpo e la loro influenza sullo stato meditativo, un armonico funzionamento fisiologico favorisce una buona meditazione.
E’ sorprendente constatare come alcune reazioni emotive siano determinate da precise condizioni fisiche. Nella mia cultura, nei miei studi, si tendeva a considerare esclusivamente l’aspetto mentale e psicologico degli eventi, incluse le emozioni, mentre ora sappiamo che questo non è l’unico fattore che le determina, anche il corpo ha il suo peso. Continue reading »

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Visione dell’ignoranza e visione della saggezza.

Ven. Ghesce Yesce Tobden:  Dopo aver compreso la natura dell’esistenza ciclica (che è nella natura della sofferenza) ed averne scoperto le cause, s'inizia a desiderare di liberarsi dalla sofferenza, cioè a liberare solo se stesso dalla esistenza ciclica, dalla sofferenza.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Dopo aver compreso la natura dell’esistenza ciclica (che è nella natura della sofferenza) ed averne scoperto le cause, s’inizia a desiderare di liberarsi dalla sofferenza, cioè a liberare solo se stesso dalla esistenza ciclica, dalla sofferenza.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Visione dell’ignoranza e visione della saggezza.

7. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

Noi abbiamo due tipi di visione: una visione dell’ignoranza e una visione della saggezza.

La visione della nostra ignoranza è quella di mantenere questa nostra convinzione che le cose esistono di per sé, cioè in modo indipendente, inerente, a sé stante, senza dipendere dalla nostra etichetta concettuale. Questa è la visione dell’ignoranza.

Però abbiamo anche la visione della saggezza, cioè quella di afferrare esattamente come è l’oggetto, cioè percepire l’oggetto non come un oggetto che esiste di per sé, come tale, ma che esiste in dipendenza alla etichetta concettuale. La visione dell’ignoranza dell’aggrapparsi al sé viene, quindi, eliminata sviluppando la visione della saggezza, cioè realizzando la visione dello sunyata o vacuità.

La nostra ignoranza sostiene, percepisce e autoconvince che la cosa esiste in modo indipendente, che cioè l’esistenza della cosa non dipende da niente, che esiste grazie alla sua capacità autonoma, inerente, naturale: quindi la cosa esiste in modo naturale, autonomo, inerente, senza dipendere da niente. Questa è la nostra visione della ignoranza. Continue reading »

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Le sei perfezioni.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Cosa è più vantaggioso per noi: praticare l’aggressività o la pazienza? 

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Cosa è più vantaggioso per noi: praticare l’aggressività o la pazienza?

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Le sei perfezioni.

8. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

Questa persona, una volta che ha realizzato dentro di sé questo tipo di determinazione, cioè la mente dell’illuminazione, si impegna, con questa motivazione, nelle azioni, che sono principalmente sei:

la perfezione della generosità,

la perfezione della autodisciplina morale,

la perfezione della concentrazione,

la perfezione dello sforzo entusiastico,

la perfezione della saggezza,

la perfezione della pazienza. Continue reading »

Padmasambhava: Liberation Through Hearing in the Bardo

Padmasambhava: Through these gradual instructions, one will certainly be liberated within seven rebirths.

Padmasambhava: Through these gradual instructions, one will certainly be liberated within seven rebirths.

Liberation Through Hearing in the Bardo:
From the Six Wonderful Methods for Enlightenment Without Cultivation
.

Here I [Padmasambhava] shall explain the profound meaning of liberation through hearing
for the ones who have arrived at the time of death.
Among the three kinds of bardos, the first is the time of the bardo of dying.

Fortunate one of noble family, listen one-point­edly. Pay heed. Do not wander.
Every experience in this world is Mara’s dream-like illusion.
Everything is impermanent, everyone is subject to death.
Noble one, turn away from further painful states.

The experiences of whiteness, redness and blackness are all the magical display of your mind. Continue reading »

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Uscire definitivamente dall’esistenza ciclica, dal samsara.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Se si possiede l’amore e la compassione, si ha tutta la forza necessaria per affrontare qualsiasi difficoltà e le fatiche per realizzare l’illuminazione.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Se si possiede l’amore e la compassione, si ha tutta la forza necessaria per affrontare qualsiasi difficoltà e le fatiche per realizzare l’illuminazione.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Uscire definitivamente dall’esistenza ciclica, dal samsara.

9. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

Successivamente, il secondo livello, o secondo grado, di cui noi abbiamo bisogno è quello di uscire definitivamente da questa esistenza ciclica, dal samsara. Per uscire fuori definitivamente da questa esistenza ciclica abbiamo bisogno di tagliare le cause radice che ci fanno circolare in questa esistenza ciclica. Le cause radici sono le nostre personali attitudini mentali distorte che devono essere abbandonate. Dunque, abbandonando le attitudini mentali distorte realizzeremo la definitiva uscita dalla esistenza ciclica. Per abbandonare queste nostre attitudini mentali distorte dovremo applicare gli antidoti che sono i tre addestramenti superiori: Continue reading »

Mipham Rinpoche: Le strofe degli Otto Nobili Esseri d’Auspicio

bh-bodisattv༄༅། །འཕགས་པ་བཀྲ་ཤིས་བརྒྱད་པའི་ཚིགས་སུ་བཅད་པ་བཞུགས་སོ།

Le strofe degli Otto Nobili Esseri d’Auspicio, di Mipham Rinpoche

ལས་གང་ཞིག་རྩོམ་པ་ན་ཐོག་མར་འདི་ཚར་གཅིག་བརྗོད་ན་གྲུབ་པ་བདེ་བ་ཡིད་བཞིན་དུ་བྱེད་པར་འགྱུར་བས་ཅི་ནས་ཡིད་ལ་བྱའོ།

ཨོཾ། སྣང་སྲིད་རྣམ་དག་རང་བཞིན་ལྷུན་གྲུབ་པའི།

om, nang si nam dag rang scin lhün drub pé

Oṃ! Omaggio al Buddha, al Dharma e al Nobile Saṅgha—

བཀྲ་ཤིས་ཕྱོགས་བཅུའི་ཞིང་ན་བཞུགས་པ་ཡི།

Ta shi ciog ciü scing na sciug pa yi

Tutto ciò che dimora nei lieti reami delle dieci direzioni,

སངས་རྒྱས་ཆོས་དང་དགེ་འདུན་འཕགས་པའི་ཚོགས།

San ghie ciö dang ghen dün pag pé tzog

dove apparenza ed esistenza è completamente pura, la sua natura spontaneamente perfetta,

ཀུན་ལ་ཕྱག་འཚལ་བདག་ཅག་བཀྲ་ཤིས་ཤོག

kün la ciag tzel dag ciag ta sci sciog

possa tutto essere d’auspicio per noi tutti! Continue reading »

Ven. Ghesce Thupten Dargye: La Mente Liberata

Ven. Geshe Thupten Dargye: Il glorioso maestro indiano Chandrakīrti spiegò che la moralità è la causa non comune e indispensabile di rinascita nei reami superiori di felicità, in forma umana o divina.

Ven. Ghesce Thupten Dargye: La Mente Liberata.

Dialoghi sulla pratica del Buddhismo nell’era della crisi e della globalizzazione. Intervista di Leonardo Libenzi al Ven. Ghesce Thupten Dargye.

Leonardo Libenzi: Com’è avvenuto il suo incontro con il Buddhismo?
Ven. Ghesce Thupten Dargye. Mio nonno era un monaco di origini tibetane. Anche mio padre era un praticante buddhista, e mi ha insegnato i fondamenti del Dharma e della lingua tibetana scritta e parlata. Date queste premesse, il mio incontro con il Buddhismo è stato spontaneo e naturale sin dal primo momento.
Successivamente ho iniziato a studiare e praticare sotto la guida di un monaco, che era stato a sua volta in Tibet. A seguito del suo trapasso, mi sono recato in India per prendere parte ai riti funebri che si sarebbero tenuti in un distretto al confine tra l’India e il Buthan: lì ho assistito a un grande raduno di monaci tibetani che si erano trasferiti in India insieme a Sua Santità il Dalai Lama a seguito del suo esilio del 1959. Vedendoli, ho subito provato il desiderio di prendere i voti e di unirmi a loro. Così mi sono trasferito nel sud dell’India, dove via via venivano ricostruiti nuovi monasteri, e dove ho studiato a lungo per ottenere il titolo di Ghesce.
C’è stato poi un successivo incontro, quello con l’Europa, e in particolare con l’Italia.
Nel 2005 sono stato incaricato di guidare un tour in Occidente dei monaci del mio monastero di Gaden Jangtse. In quell’occasione ho subito creato un legame con l’Istituto Samantabhadra di Roma, dove sono stato invitato tre anni più tardi per condurre un ciclo di insegnamenti, e dove infine mi sono trasferito stabilmente. Continue reading »

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Sei cause ed un effetto

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Rinforzare la motivazione, l’aspirazione di voler diventare illuminato per poter beneficiare tutti gli esseri senzienti.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Rinforzare la motivazione, l’aspirazione di voler diventare illuminato per poter beneficiare tutti gli esseri senzienti.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Sei cause ed un effetto

10. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

Per far nascere dentro di noi i due tipi di aspirazione di amore e compassione abbiamo dei metodi dell’addestramento mentale. Uno dei diversi metodi è chiamato delle sei cause ed un effetto. Questo metodo dell’addestramento mentale viene chiamato “Istruzione orale sulle sei cause ed un effetto”. Sono sei punti:

1. Conoscere la madre

2. Ricordarsi o capire la sua gentilezza.

3. (Conoscendo e ricordando la sua gentilezza) Voler ripagare la sua gentilezza

Quindi il primo punto è riconoscere che tutti gli esseri senzienti sono stati nostra madre, ricordare la loro gentilezza quando sono stati nostra madre e voler ripagare tale gentilezza. Continue reading »

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Scambiare se stesso con gli altri

Ven. Ghesce Yesce Tobden: L’attitudine mentale egoistica, quella di vedere e curare esclusivamente se stesso, di aggrapparsi a se stesso, è l’origine di moltissimi problemi e dolori, moltissime sofferenze, quindi diventa necessario abbandonarla.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: L’attitudine mentale egoistica, quella di vedere e curare esclusivamente se stesso, di aggrapparsi a se stesso, è l’origine di moltissimi problemi e dolori, moltissime sofferenze, quindi diventa necessario abbandonarla.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Scambiare se stesso con gli altri

11. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

Cosa significa esattamente “scambiare se stesso con gli altri”? Per capire questo bisogna capire il nostro comportamento fisico e mentale. Finora ci siamo presi cura solo ed esclusivamente di noi stessi, ci preoccupiamo principalmente della nostra felicità e ci preoccupiamo principalmente di eliminare la nostra sofferenza, ignorando, trascurando, gli altri, quindi non prendendo in considerazione gli altri nello stesso modo in cui ci preoccupiamo di noi stessi. Nello scambiare se stesso con gli altri si tratta di spostare la considerazione sugli altri, cioè anziché continuare a considerare esclusivamente noi stessi e quindi preoccuparci solo della propria felicità e sofferenza, noi spostiamo questa considerazione, prendiamo in considerazione principalmente gli altri, quindi pensiamo principalmente alla sofferenza degli altri ed alla felicità degli altri e lasciamo per il momento da una parte la nostra, non ci preoccupiamo fortemente di noi stessi.

Perché dovremmo prendere in considerazione gli altri, considerarli come cari e curarli? Dovremmo fare tutto questo per una semplice ragione: perché siamo tutti uguali nel non desiderare la sofferenza, nel non voler soffrire; siamo tutti uguali nel voler essere felici. Continue reading »

Lama Zopa Rinpoche: Death and Dying

lama-zopa-rinpoche-pomaia-june-2014Lama Zopa Rinpoche: Death and Dying, Heart Practices and Advice

Heart Practices for Dying and Death

These are Lama Zopa Rinpoche’s Heart Practices to perform when someone is dying or has died. The Medicine Buddha Puja and 8 Prayers are the most essential practices to do.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: I tre oggetti del rifugio

Ven. Ghesce Yesce Tobden: La prima richiesta agli esseri illuminati dovrebbe partire da noi.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: La prima richiesta agli esseri illuminati dovrebbe partire da noi.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: I tre oggetti del rifugio

12. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

Dei tre oggetti del rifugio prima abbiamo Buddha che è l’essere illuminato che non ci protegge con la sua mano, con il suo potere; egli ci mostra come realizzare la protezione, come realizzare il rifugio. Quindi Buddha, il primo oggetto del rifugio, è colui che mostra il sentiero del rifugio, della protezione.

Il secondo oggetto del rifugio è il Dharma che sarebbe la pratica personale. La salvezza, cioè il vero rifugio, viene dalla pratica personale. Quindi il Dharma è la vera protezione, la sicurezza, che uno può avere.

Se uno pratica, cioè abbandona le azioni negative, distruttive, e quindi non accumula delle impronte negative, e invece si impegna sempre nelle azioni positive, lasciando un’impronta positiva, in questo modo evita di rinascere nelle esistenze inferiori e si salva dal rinascere nelle esistenze inferiori perché non ha accumulato impronte negative. La pratica personale, Dharma, è il passaporto, la garanzia, che uno può avere per non avere la sofferenza, per non rinascere nella esistenza di infelicità. Continue reading »

His Holiness the 14th Dalai Lama: Prayer to the Eight Medicine Buddhas

His Holiness the 14th Dalai Lama: Supplication removing all sorrow from the world Prayer to the Eight Medicine Buddhas

(The Protectors [of beings] of great degeneration)

1. You who, having perfected all that is to be realized or abandoned, excellently teach dependent arising and fondly love the wretched migrators of great degenerations;

I respectfully bow to You, O Blessed One, King of Shakyas (1)!

2. I reverently bow to you, O Assembly of Sugatas, the Medicine Buddhas:

At the feet of the glorious King of an excellent name (Tsenlek) (2), and to the King of Melodious Voice (Drayang Gyalpo) (3), and at the feet of the Sugata Pure Gold (Serzang) (4), and of the Sorrow-less Sugata (Nya-ngan-Mechok) (5) and of the Sugata Proclaimer of Dharma (6), at the feet of the Omniscient King (7) and of the King of Lapis-lazuli (8).

3. To the Dharma – which is the actual Supreme Refuge, the true cessation and the true paths of the three vehicles, Continue reading »

Sua Santità il Dalai Lama: Preghiera agli Otto Buddha della Medicina

Sua Santità il XIV Dalai Lama: Supplica che allontana ogni sofferenza dal mondo.

Preghiera agli Otto Buddha della Medicina

(I Protettori [degli esseri] della grande degenerazione)

1. A te che, avendo perfezionato tutto ciò

che è da realizzare o da abbandonare,

insegni in modo eccellente

l’origine dipendente e nutri un affetto straordinario

per i migratori tormentati dalle grandi degenerazioni;

M’inchino rispettosamente, a Te o Beato, Re di Shakya! Continue reading »

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Affidarsi alla propria saggezza

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Quando avremo accumulato delle conoscenze e fatto delle esperienze del Buddha-Dharma si verificheranno dei cambiamenti nella nostra persona.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Quando avremo accumulato delle conoscenze e fatto delle esperienze del Buddha-Dharma si verificheranno dei cambiamenti nella nostra persona.

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Affidarsi alla propria saggezza

13. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

La cosa principale è di affidarsi soprattutto alla propria saggezza, ma prima bisogna sviluppare la saggezza per potervisi affidare. La nostra saggezza si sviluppa attraverso l’accumulo del maggior numero possibile di conoscenze, di più materiale possibile, di più elementi possibile, sui quali riflettere, analizzare, contemplare. Attraverso questo svilupperemo la nostra saggezza, conoscenza, che ci permetterà di poter discriminare le cose correttamente, di conoscere correttamente come stanno le cose, cioè di discriminare tra ciò che è positivo e ciò che è negativo, ciò che è gentile e ciò che non è gentile, ciò che è utile e ciò che non è utile. Abbiamo questa capacità, la nostra saggezza ci permette di fare tutto questo lavoro da soli. Dobbiamo affidarci principalmente alla nostra saggezza e per far manifestare la nostra saggezza dobbiamo accumulare più conoscenze possibili da analizzare.

In realtà Buddha Sakyamuni ha già dato, in un certo senso, la risposta a questo problema perché in un verso dice: “L’insegnamento (quindi qualsiasi discorso) va analizzato come il commerciante analizza l’oro”.

Il commerciante analizza l’oro attraverso tre procedimenti: tagliare, grattare, bruciare. Attraverso questi tre procedimenti è possibile stabilire l’originalità dell’oro. Allo stesso modo, per poter stabilire quando l’insegnamento è valido o meno, va analizzato in questo modo: tagliare, grattare, bruciare. Chiaramente vuol dire analizzare mentalmente. Continue reading »