Śākyaśrībhadra: An Instruction on Pure View and Conduct

Śākyaśrībhadra

Śākyaśrībhadra

An Instruction on Pure View and Conduct by Śākyaśrībhadra

In the language of India: Viśuddhadarśanacarya upadeśa nāma
In the language of Tibet:
lta spyod rnam dag gi man ngag

Homage to the Lord Lion of the Śākyas!

As in a dream, the outer world is not,
As in an illusion, there’s no true reality,
Like space, without characteristics,
All phenomena, by nature, are clear light.
Beyond going, coming or remaining,
bodhicitta, Continue reading »

Il Rifugio: una direzione sicura e significativa nella vita

Il Rifugio: una direzione sicura e significativa nella vita

Dr. Alexander Berzin

Prendere rifugio è il fondamento di tutti gli insegnamenti e le pratiche buddhiste. È chiamato “la via d’accesso al sentiero buddhista”. Quando capiamo che prendere rifugio significa lavorare su noi stessi, allora è chiaro che si tratta di un processo in cui attivamente diamo una direzione sicura e significativa alla nostra vita. Lavoriamo su noi stessi mettendo in pratica i metodi che ci sono stati insegnati dal Buddha per liberarci dalla confusione, dalle emozioni disturbanti e dai comportamenti compulsivi nonché per sviluppare tutte le qualità positive. Questo è tutto ciò che i Buddha hanno fatto, ciò che maestri altamente realizzati stanno facendo e ciò che noi possiamo provare a fare seguendo le loro orme. Continue reading »

Le Quattro Nobili Verità: una sintesi

Alexander Berzin. Le Quattro Nobili Verità: una sintesi

Nel corso della vita tutti noi affrontiamo problemi e infelicità; e nel corso della storia sono stati proposti metodi differenti per combattere la sofferenza. Nel mondo di oggi, internet offre un accesso immediato a un gran numero di filosofie, e in questo articolo esamineremo l’originale approccio adottato dal Buddha, più di 2500 anni fa, sui motivi per cui soffriamo e come possiamo trovare la pace e la felicità nelle nostre vite.

Introduzione

Quando ci avviciniamo per la prima volta al Buddhismo, è bene esaminare le Quattro Nobili Verità. È appropriato anche perché quando il Buddha iniziò ad insegnare, cominciò proprio in questo modo. Ai tempi del Buddha, c’erano già numerosi sistemi religiosi e filosofici, e oggi ci troviamo di fronte a una gamma ancora più ampia di insegnamenti spirituali. Pertanto, quando parliamo del Buddhismo, è importante cercare di identificare le caratteristiche originali dell’approccio buddhista.

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Ven. Ghesce Dorje Wanciuk: I Tre Aspetti Principali del Sentiero

Ven. Ghesce Dorje Wanciuk

Ven. Ghesce Dorje Wanciuk

Insegnamenti del Ven. Ghesce Dorje Wanciuk al Centro buddhista Rimé Cenresig di Robbiate il 1 novembre 2014 sul testo: “ I Tre Aspetti Principali del Sentiero” di Lama Tzong Khapa. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Ven. Ghesce Dorje WanciukGeneriamo la motivazione per la liberazione dalla sofferenza, non solo personale, ma per tutti gli esseri senzienti e, prima ancora, perché raggiungano la conoscenza profonda, quella che li porta a vedere la vera realtà. L’offerta del mandala dell’universo, che faremo tra poco, con le offerte interne ed esterne, è generata per aprirsi e richiedere gli insegnamenti, per diventare idonei ricettacoli per ricevere ed applicare queste istruzioni per la crescita spirituale. Continue reading »

Ven. Geshe Yeshe Tobden: Introduction to Atisha’s Jewel Mala

Geshe Yeshe Tobden: In order to develop a determination within our mind, we have to first see the qualities of such methods and means.

Ven. Geshe Yeshe Tobden: Introduction to the Commentary on Atisha’s Jewel Mala

Presented November 12, 1997, at the DFF Center. The great teacher Geshe Yeshe Tobden passed away in July 1999 in Dharamsala, India. Geshe Yeshe Tobden gave a commentary on Atisha’s Jewel Mala, at DFF in November of 1997. Venerable Chodron recommends that students recite the King of Prayers and pray for Geshe Yeshe Tobden to again manifest to guide us on the path to enlightenment. Transcribed from tapes by Julie Rae.

see text here https://www.sangye.it/altro/?p=1615

Ven. Geshe Yeshe Tobden

I’m very honored and glad to be at your center and to have the opportunity to speak on whatever I know of the Buddha’s teachings. I also thank you for coming tonight. Continue reading »

Gli 11 fattori mentali positivi

Moralità e coscienziosità sono strettamente connesse, infatti, quanto più si è coscienziosi più il nostro comportamento risulterà etico.

Moralità e coscienziosità sono strettamente connesse, infatti, quanto più si è coscienziosi più il nostro comportamento risulterà etico.

Gli Undici Fattori Virtuosi o positivi (Kushula) sono:

1)  Fede   (shraddha)
2) Vergogna  (hri)

3) Imbarazzo ( apartrapya)

4) Distacco   (alobha)

5) Non-avversione (advesha)

6) Non-confusione (amoha)

7) Sforzo gioioso (virya)

8) Docilità   (prasrabdhi)

9) Coscienziosità (apramada)

10) Equanimità (upeksha)

11) Non-nocività (avihimsa)

FEDE. È un fattore mentale virtuoso che possiede convincimento, chiarezza e desiderio di ottenere risultati veramente dotati di valore. È la base per l’aspirazione. Ci sono tre tipi di fede: di chiarezza, di convinzione, che induce a conseguire il risultato o che è un desiderio ad ottenere.

La fede di chiarezza si ha con la comprensione delle perfette qualità dei tre gioielli oggetto di rifugio, che porta ad una purificazione fonte di chiarezza fiduciosa.

Maturiamo la fede di convinzione comprendendo che occorre abbandonare la sofferenza e la sua origine (gli oggetti d’abbandonare) e che occorre praticare la cessazione della sofferenza ed il metodo per conseguirla (gli oggetti da praticare).

La fede del conseguimento (definita anche “come desiderio a ottenere) si basa sullo studio ed il ragionamento, ed è tesa ad ottenere, ad es. il definitivo abbandono della sofferenza.

La fede non è l’apprezzamento, pur potendo apprezzare il darma, possiamo non avere fede, ma possiamo maturare fede perché convinti dell’esistenza della sofferenza ma non apprezzare il dharma. Generiamo sia fede che apprezzamento quando pensiamo al nostro maestro od alla legge di causa ed effetto. Con la fede maturiamo l’aspirazione, da cui nasce la perseveranza, perciò l’essere intelligente è connesso alla fede. Essa è come la madre che rimane accanto ai figli proteggendoli. Maturando fede si acquisisce tranquillità e gioia. Continue reading »

Atiśa: The Bodhisattva’s Garland of Jewels

Atiśa Dīpaṃkara

The Bodhisattva’s Garland of Jewels
by Atiśa Dīpaṃkara

In the language of India: Bodhisattvamaṇyāvalī
In the language of Tibet: 
changchub sempé norbü trengwa
In the English language: 
The Bodhisattva’s Garland of Jewels

Homage to great compassion!
Homage to the deities who inspire faith and devotion!
Homage to the masters!

Be done with doubt and indecision,
And embrace your practice with all your heart.
Shake off lethargy, dullness and laziness,
And strive always with enthusiasm and joy.

Mindful, vigilant and careful,
Guard the doorways of your senses at every moment.
Three times each day, three times at night,
Again and again, examine your thoughts.
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Ven Chusang Rinpoche: Insegnamenti sulla “Preziosa Ghirlanda” di Nagarjuna

Ven Chusang Rinpoche: Qual'è il vero problema all'origine della sofferenza? Ven Chusang Rinpoche col Ven. Lobsang Donden, sua sorella Dechen, la Dr.ssa Alessandra Vannelli e Graziella Romania

Ven Chusang Rinpoche: Qual'è il vero problema all'origine della sofferenza? Ven Chusang Rinpoche col Ven. Lobsang Donden, sua sorella Dechen, la Dr.ssa Alessandra Vannelli e Graziella Romania

Insegnamenti del Ven Chusang Rinpoche sulla “Preziosa Ghirlanda” o Ratnavali di Nagarjuna, conferiti il 23-24 settembre 2016 all’Istituto Samanthabadra, Roma. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Lündrub Ghialzen Trinle Namghiel è il quarto Chusang Rinpoche del Sciungpa Khangtsen di Sera Me.

È nato il 15 novembre del 1976 a Namsciöl, Scigaze, in Tibet. Nel 1988 S. S. il Dalai Lama lo ha riconosciuto, dopo accurati accertamenti, come la reincarnazione del terzo Chusang Rinpoche ed è stato ufficialmente dichiarato tale durante una solenne cerimonia nel monastero di Sera nel Tibet centrale. Continue reading »

Lama Zopa Rinpoche: The Disadvantage of Anger

Lama Zopa Rinpoche: Since there is no change to the mind, the nature of life is always the same, constantly filled with problems.

Lama Zopa Rinpoche: Since there is no change to the mind, the nature of life is always the same, constantly filled with problems.

Lama Zopa Rinpoche: The Disadvantage of Anger

I think there are some problems with the advice given by some areas of the psychology in Western culture. I quite often mention this. But I think nowadays as people’s minds are more open, maybe you use your own wisdom more rather than accepting the psychology, the guidelines written in [psychology] books. Nowadays maybe you should use your own wisdom more, rather than what is written in the books, the methods taught in the past or that have been used.

As I often mention, I’ve heard so many times that the basic psychological method that is advised for those people who are in an emotional state, such as anger, is to say whatever they want to say. The idea is this. Whatever hurting, bad words we want to say, we feel in the heart; whatever the mind wants to feel, we should express it to the other person, telling them whatever we think. Whatever comes out of anger, we just tell everything to the other person. Probably, that method is more based on us, we who have the problem, for our own interest, for our own happiness. Continue reading »

Penor Rinpoche: Visione, compassione, meditazione e Dzogchen.

Sua Santità Penor Rinpoche: Benché sia di fondamentale importanza perseguire il proprio beneficio spirituale e la propria illuminazione, bisogna capire che questo stato risvegliato lo si può ottenere soltanto avendo a cuore la felicità di tutti gli altri esseri senzienti.

Penor Rinpoche: Visione, compassione, meditazione e Dzogchen.

La mente è un “qualcosa” che possiamo vedere, individuare in quanto tale? Se pensiamo che ciò che è chiamato mente sia un “qualcosa” che ha la sofferenza, il dolore, i problemi e così via, allora finiremo per percepire la mente come un oggetto esistente in sé, come ad esempio una sostanza sferica o qualcosa del genere. Quando invece indaghiamo sulla mente in quanto tale, ci rendiamo conto che è impossibile percepire “una mente”. Però, allo stesso tempo, la mente non muore – non ha una fine. Da un numero di vite senza inizio fino ad oggi, la mente del samsara non ha fatto altro che prendere rinascita senza interruzioni. La mente che si esprime attraverso i concetti di un soggetto (interno) e di un oggetto (esterno) è ciò che incatena gli esseri all’esistenza condizionata. È ciò che proietta il “mondo esterno”, il proprio corpo e così via. Ma per quanto si possa indagare a fondo, non si riuscirà mai a trovare/identificare “una mente”. Tutti gli esseri illuminati del passato hanno spiegato che la mente non può essere trovata cercando nel passato, nel presente o nel futuro. Se fosse esistente in sé e per sé allora potremmo percepirla, come si può percepire un oggetto qualsiasi! Allora perché crediamo che sia possibile percepirla come un oggetto? Tutti i cosiddetti “oggetti” sono in realtà creati dalla mente: tutte le esperienza di felicità e sofferenza del samsara e del nirvana sono puramente e semplicemente create dalla mente. Dunque se riflettiamo sulla natura ultima della mente, scopriremo senza alcun dubbio che questa è vacuità. Qualcuno potrebbe pensare: “La mia mente è molto dinamica e multicolore; forse è questa la sua vera natura!”. O qualcun altro potrebbe dire: “La mia mente ha la natura di una luce chiara!”. Ma non sono questi i modi in cui la mente esiste. Se non acquistiamo una padronanza sulla mente e la lasciamo semplicemente in balia di se stessa, questa inizia a creare ogni sorta di pensieri e attività maldestri e controproducenti. Continue reading »

Loving-Kindness Metta Sutra

Metta Bhavana: The Cultivation of Universal Loving-kindness

Metta Bhavana: The Cultivation of Universal Loving-kindness

Discourse On Loving-Kindness Karaniya Metta Sutta (Sutra) – Loving-Kindness Meditation

This is what should be done by one who is skilled in goodness
and who wishes to attain the State of Peace and Wisdom (Nirvana):
Let one be capable, upright, exceedingly upright,
easy to instruct, gentle, and humble.

Let one be content, not a burden to others but easily supported,
with but few responsibilities, and living simply,
with the senses composed and serene, let one be prudent, courteous,
not proud or demanding, unswayed by the emotions of others;
and let one not commit the slightest wrong
for which the wise would later reprove. Continue reading »

Karma

bh-copia-4Karma: The Possession That Follows Us Everywhere

It is mental volition, O monks, that I call karma. Having willed, one acts through body, speech or mind. The Buddha (Anguttaranikaya, III, p. 41)

Karma is a very important subject, one which we should understand clearly. Karma is not a concept or a theory; karma is a natural law of the universe. Comprehending karma is the Right Understanding (or Right View) of Buddha’s Noble Eightfold Path. With right understanding, we realize the wholesome, life-affirming actions that bring benefit and happiness to all beings, as well the unwholesome, negative actions which bring unhappiness and suffering. Continue reading »