Ven. Dagri Rinpoche: Mente, Pensiero ed Emozioni
Lezione magistrale presso Università degli Studi di Parma, Facoltà di Psicologia il 7 dicembre 2006. Traduzione da tibetano in italiano di Andrea Cappellari. Trascrizione delle annotazioni di Alessandra Martelli.
La mente, o coscienza, è chiarezza e conoscenza. La coscienza è in natura priva di difetti e oscurazioni (perché questi non fanno parte della sua vera natura e sono rimovibili), ma li presenta nella sua parte più superficiale e aleatoria. Queste oscurazioni, o klesha, si traducono in una inaccuratezza percettiva o cognitiva che in essenza la mente non ha ma acquisisce per via di cause e condizioni. Un esempio è il cielo momentaneamente oscurato dalle nuvole: le nuvole non fanno parte della natura del cielo e sono rimovibili. Anche l’acqua è di sua natura trasparente e i sedimenti ne oscurano solo temporaneamente l’essenza; quando i sedimenti ricadono sul fondo la trasparenza originaria torna a manifestarsi. E’ proprio per via della naturale trasparenza e mancanza di colore e caratteristiche della mente che una persona può mutare nel corso della vita: o degenerare incrementando le tendenze negative, o progredire portando la mente a uno stato di maggiore lucidità e chiarezza, realizzando un progresso verso una maggiore libertà. Il sentiero che è stato disegnato porta ad allontanare le mente da stati mentali negativi e a riportarla verso il suo stato naturale di chiarezza e lucidità. Quando parliamo di una mente che deve essere pacificata si intende un percorso a ritroso verso la sua natura originaria… Continue reading