Serkong Rinpoche: il samsara è la sofferenza, 
il Dharma la felicità

Il Ven. Lama Tsenzhab Serkong Rinpoche maestro dei grandi meditatori, qui nel suo eremo nei boschi e sulle montagne nivali sopra Dharamsala.

Il Ven. Lama Tsenzhab Serkong Rinpoche maestro dei grandi meditatori, qui nel suo eremo nei boschi e sulle montagne nivali sopra Dharamsala. 

Alla fine del samsara c’è la sofferenza, 
alla fine del Dharma c’è la felicità

Insegnamento del Ven. Lama Tsenzhab Serkong Rinpoche I a Longueuil, Quebec (Canada) il 19 Agosto 1980, tradotto da Alexander Berzin. –

Tutti gli esseri desiderano essere felici, nessuno vuole essere infelice. Il Dharma insegna i metodi per liberarci dalla sofferenza e raggiungere la felicità; il Dharma che noi pratichiamo è, letteralmente, qualcosa che ci sostiene. Questo si può spiegare in molti modi: ci trattiene dalla sofferenza e detiene tutte le vere fonti della felicità.

La felicità può essere sia fisica che mentale, e analogamente ci sono due tipi di sofferenza: fisica e mentale. Molti di noi, sebbene desiderino la felicità, non conoscono i metodi per ottenerla; così i metodi che utilizziamo ci portano alla sofferenza. Continue reading »

3 Shantideva Bodhisattvacharyavatara: La Bodhicitta.

Shantideva, Bodhisattvacharyavatara III, 18: Che io divenga il protettore per quelli che non lo hanno, una guida per coloro che camminano sul sentiero, divenga un ponte, un'imbarcazione, una nave per coloro che vogliono attraversare le acque.

Shantideva, Bodhisattvacharyavatara III, 18: Che io divenga il protettore per quelli che non lo hanno, una guida per coloro che camminano sul sentiero, divenga un ponte, un'imbarcazione, una nave per coloro che vogliono attraversare le acque.

SHANTIDEVA, BODHISATTVACHARYAVATARA, CAPITOLO 3:

ACCETTARE COMPLETAMENTE LA BODHICITTA

1 Mi rallegro con gioia della virtù che da sollievo alla miseria di tutti gli esseri, che tramite rinascite appaiono in stati sfortunati, e che conduce alla beatitudine quelli che sono nella sofferenza.
2 Esulto della virtù che diviene causa per l’ottenimento dell’illuminazione, ed esulto per la liberazione definitiva degli esseri senzienti dalle sofferenze delle esistenze condizionate.
3 Esulto per l’illuminazione dei protettori, i Buddha, e del raggiungimento dei vari stadi spirituali dei loro figli, i Bodhisattva.
4 Con enorme gioia esulto dell’oceano di bene che genera la Bodhicitta, il quale si propone di guidare tutti gli esseri senzienti alla beatitudine, ed allo stesso modo esulto per le azioni positive compiute per il bene di tutti.
5 Le mani giungo unite e prego i Tathagata che in tutte le direzioni hanno dimora: propagate la luce del Dharma, per tutti coloro che sono dispersi nel buio della sofferenza.
6 Con mani giunte imploro voi Vittoriosi che avete desiderio di abbandonare il corpo: vi prego di restare per innumerevoli ere, non lasciate il mondo prigioniero della sua ignoranza.
7 Perciò tutte le qualità che io abbia accumulato attraverso la pratica da me effettuata, le dedico perché scompaia definitivamente la sofferenza di ogni essere vivente.

8 Che io divenga il medico, la medicina, l’infermiere per ogni malato nel mondo, finché ognuno non abbia raggiunto la guarigione. Continue reading »

Longchenpa: A Precious Garland for the Four Themes

Longchenpa: A Precious Garland for the Four Themes by Gampopa (Klong-chen Rab-‘byams-pa Dri-med ‘od-zer) translated by Alexander Berzin and Matthew Kapstein, 1974, revised by Alexander Berzin, February 2007.

Prologue

In Sanskrit, (this text) is called Dharma-chatur-ratna-mala. In Tibetan, it is called Chos-bzhi rin-po-che’i ‘phreng-ba. [In English, it is called A Precious Garland for the Four Themes (of Gampopa).]

I prostrate to all the Buddhas and bodhisattvas.

(1) With a crown of a hundred-fold belief in what’s fact, I make offerings to you, O sun (like Buddhas) Gone to Bliss. Continue reading »