Shantideva, Bodhisattvacharyavatara III, 18: Che io divenga il protettore per quelli che non lo hanno, una guida per coloro che camminano sul sentiero, divenga un ponte, un'imbarcazione, una nave per coloro che vogliono attraversare le acque.
SHANTIDEVA, BODHISATTVACHARYAVATARA, CAPITOLO 3:
ACCETTARE COMPLETAMENTE LA BODHICITTA
1 Mi rallegro con gioia della virtù che da sollievo alla miseria di tutti gli esseri, che tramite rinascite appaiono in stati sfortunati, e che conduce alla beatitudine quelli che sono nella sofferenza.
2 Esulto della virtù che diviene causa per l’ottenimento dell’illuminazione, ed esulto per la liberazione definitiva degli esseri senzienti dalle sofferenze delle esistenze condizionate.
3 Esulto per l’illuminazione dei protettori, i Buddha, e del raggiungimento dei vari stadi spirituali dei loro figli, i Bodhisattva.
4 Con enorme gioia esulto dell’oceano di bene che genera la Bodhicitta, il quale si propone di guidare tutti gli esseri senzienti alla beatitudine, ed allo stesso modo esulto per le azioni positive compiute per il bene di tutti.
5 Le mani giungo unite e prego i Tathagata che in tutte le direzioni hanno dimora: propagate la luce del Dharma, per tutti coloro che sono dispersi nel buio della sofferenza.
6 Con mani giunte imploro voi Vittoriosi che avete desiderio di abbandonare il corpo: vi prego di restare per innumerevoli ere, non lasciate il mondo prigioniero della sua ignoranza.
7 Perciò tutte le qualità che io abbia accumulato attraverso la pratica da me effettuata, le dedico perché scompaia definitivamente la sofferenza di ogni essere vivente.
8 Che io divenga il medico, la medicina, l’infermiere per ogni malato nel mondo, finché ognuno non abbia raggiunto la guarigione. Continue reading »