A quel tempo si sparse la voce che un atsāra17 indiano era arrivato al Tempio dei Conquistatori. Si diceva che fosse dotato di una percezione soprannaturale. Stava indagando su dove si trovasse un pandita indiano che in precedenza aveva meditato nella Grotta di Bhadra nel Potari e che presumibilmente ora era nato in Tibet sotto il nome di Labdrön.
Una notte Machig sognò una dākini bianca che le disse: “E’ arrivato un atsāra nero dall’India. Domani verrà a trovarti.”
Machig chiese: “Questo atsāra chi è?”
“Si chiama Dampa.”
Il giorno successivo Machig si svegliò con i primi raggi del sole e si chiese: “I sogno di solito ingannano. Ma tutto questo può essere vero?”
Non appena uscì dal cancello, alla colonna di pietra, improvvisamente si trovò faccia a faccia con l’atsārā. Cominciò subito a ringraziarlo con rispetto e con una prostrazione intera, ma lui non volle. Invece toccò la sua fronte con quella di Machig.18
“Dampa Rinpoché, che meraviglia che siate venuto in Tibet!” disse la ragazza. Al che lui replicò: “E’ molto più straordinario che voi, Signora Labdrön, Dākini di Saggezza, siate venuta in Tibet per amore degli esseri. Ciò mi riempie di gioia!” Continue reading