Aryadeva


Aryadeva

Aryadeva (‘Phags-pa’i lha) was born in Sri Lanka to a royal family, and lived between the middle of the 2nd and the middle of the 3rd centuries C.E. According to some accounts, he was born from a lotus. At an early age, he became a monk and studied the Buddhist scriptures, the Tripitaka, thoroughly there before leaving to South India to study with Nagarjuna in the Shatavahana kingdom of King Udayibhadra. King Udayibhadra was the recipient of Nagarjuna’s Letter to a Friend and The Precious Garland. Aryadeva accompanied Nagarjuna and continued to study with him at Shri Parvata, the holy mountains overlooking modern-day Nagarjunakonda Valley in Andhra Pradesh, within the Shatavahana kingdom. Continue reading »

Cos’è la pratica buddhista?

Una volta il Buddha era proprio come noi: una persona normale, che soffriva le difficoltà della vita. E proprio come tutti noi, anche lui voleva migliorare la sua vita e quella di coloro che lo circondavano. Mediante la sua introspezione, arrivò a realizzare che a prescindere da quello che accade intorno a noi, abbiamo il potere e l’abilità di restare calmi, consapevoli, e di controllare le nostre emozioni.

Il punto centrale nel Buddhismo consiste nel lavorare per superare i nostri difetti e realizzare i nostri potenziali positivi. I difetti includono la mancanza di lucidità e uno squilibrio emotivo, che generano confusione sulla vita. Di conseguenza, agiamo in modo compulsivo, spinti da emozioni disturbanti come rabbia, avidità, e ingenuità. I nostri potenziali positivi includono la nostra abilità di comunicare in modo chiaro, di comprendere la realtà, di immedesimarci con gli altri, e di migliorare noi stessi.

Il punto di partenza della pratica buddhista consiste nel calmare le nostre menti ed essere consci, il che significa ricordarsi costantemente di essere consapevoli di come stiamo agendo e parlando con altri, e di come stiamo pensando quando siamo da soli. Non è che li osserviamo semplicemente e li lasciamo così come sono. Quando restiamo consapevoli, possiamo distinguere tra ciò che è costruttivo e ciò che è distruttivo. Questo non vuol dire preoccuparsi di sé stessi: in effetti diventiamo più premurosi ed aperti verso gli altri. Continue reading »