1.6 Lama Tzong Khapa: I Grandi Stadi del Sentiero, Lam Rim Cen Mo

Lama Tzong Khapa

1.6 Lama Tzong Khapa: Il Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero dell’Illuminazione, Lam Rim Cen Mo. Primo volume. II Ed. a cura della traduttrice Ven. Tenzin Oejung, Dharamsala, India 2016. Capitolo 20 L’origine della sofferenza. Capitolo 21 I dodici fattori del sorgere dipendente. Capitolo 22 L’attitudine di una persona dalle medie capacità. capitolo 23 Accertare la natura del sentiero che conduce alla liberazione. Capitolo 24 La Natura dei tre addestramenti.

Capitolo 20 L’ORIGINE DELLA SOFFERENZA {297}

2’ Riflessione sul processo dell’esistenza ciclica nei termini della sua origine

a” Come sorgono le afflizioni

1” Identificare le afflizioni
2” L’ordine in cui sorgono le afflizioni

3” Le cause delle afflizioni
4” I difetti delle afflizioni

b” Come, al riguardo, accumuli karma

1” Identificare il karma che accumuli

(a) Il karma che è intenzione

(b) Il karma che è azione premeditata

2” Come accumuli il karma

(a) Accumulare il karma per (via di) sensazioni piacevoli
(i) Accumulare il karma per il piacere che deriva dal godere di oggetti desiderabili: cose che si vedono, suoni e simili.
(ii) Accumulare il karma per l’ottenimento di beatitudine nella concentrazione meditativa, dopo aver rifiutato l’attaccamento ai piaceri sensuali esterni.
(b) Accumulare il karma per (via di) sensazioni neutre.

c” Come muori e rinasci
1” Le cause della morte
2” La mente al momento della morte

(a) Morire con una mente virtuosa
(b) Morire con una mente non-virtuosa
(c) Morire con una mente eticamente neutra

3” Dove si raccoglie il calore
4” Come raggiungi lo stato intermedio dopo la morte

5” Come poi rinasci
2’ Riflessione sul processo dell’esistenza ciclica nei termini della sua origine {298}

L’origine dell’esistenza ciclica è spiegata in tre parti:

1. Come sorgono le afflizioni
2. Come al riguardo accumuli karma

3. Come muori e rinasci

a” Come sorgono le afflizioni

Karma ed afflizioni sono entrambi cause necessarie per la creazione dell’esistenza ciclica, ma le afflizioni sono preminenti. [233] Questo perché, proprio come un seme senza umidità, suolo, ecc., non produce un germoglio, così in assenza di afflizioni – anche se hai accumulato un karma incommensurabile nel passato, non ci sarà il germoglio della sofferenza, perché il karma manca delle necessarie condizioni cooperanti. Un’ulteriore ragione per cui le afflizioni sono preminenti è che, anche senza karma accumulato in precedenza, se sono presenti le afflizioni, tu accumuli immediatamente nuovo karma, e in tal modo ti appropri degli aggregati nel futuro. Similmente, il Commentario sul “Compendio della Cognizione Valida” Pramana-varttika dice:

Il karma di uno che abbia trasceso il desiderio ardente per l’esistenza

Manca della potenza di progettare un’altra nascita
Perché le sue condizioni cooperanti se ne sono andate.

Ed anche:
Perché gli aggregati sorgeranno ancora, se tu hai il desiderio ardente.

Di conseguenza, è veramente importante affidarsi ad un rimedio per le afflizioni. Per di più, dal momento che questo richiede la comprensione delle afflizioni, dovresti informarti a dovere riguardo le afflizioni. Per questo ci sono quattro parti:

1. Identificare le afflizioni 2. L’ordine in cui sorgono 3. Le cause delle afflizioni 4. I difetti delle afflizioni.

1” Identificare le afflizioni

Il Compendio della Conoscenza di Asanga Abhidharma-samuccaya dà una definizione generale di un’afflizione:

Un’afflizione è definita come un fenomeno che, quando sorge, è disturbante per

carattere e che, sorgendo, disturba la corrente mentale.

Pertanto, quando viene prodotta, disturba la corrente mentale.

Le definizioni specifiche delle dieci afflizioni sono come segue:

1) Attaccamento significa notare un oggetto piacevole o attraente, esterno o interno, e desiderarlo. Quando l’attaccamento si aggrappa al suo oggetto e diventa più forte, è difficile separarsi dall’oggetto, proprio come è difficile rimuovere l’olio che è penetrato in un tessuto.

2) Ostilità significa osservare le origini della sofferenza, come gli esseri viventi, il dolore, le armi o le spine e dare origine a una mente dura, tormentata, che contempla di danneggiare questi oggetti. [234]

3) Orgoglio significa osservare, internamente o esternamente, le qualità che sono alte, basse, buone o cattive e, sulla base della visione reificante degli aggregati deperibili, permettere alla tua mente di diventare tronfia; tu assumi un atteggiamento di superiorità.

4) Ignoranza significa avere l’afflizione della comprensione errata, per via di una mente che non ha chiarezza riguardo alla natura delle quattro verità, del karma e dei suoi effetti e dei tre gioielli.

5) Dubbio significa considerare questi tre – le quattro verità, il karma e i suoi effetti, e i tre gioielli – come se non fosse certo che esistano o che siano reali.

6) La visione reificante degli aggregati che sono distruttibili è un’intelligenza afflittiva che osserva gli aggregati fatti propri (dal karma e dalle afflizioni) e li considera come “io” o “mio”, ossia come il sé o ciò che appartiene al sé. Qui, dal momento che “che sono distruttibili” significa impermanenti e “aggregati” è plurale, i termini indicano che quelli che vengono appresi sono semplicemente fenomeni impermanenti e multipli; non c’è una persona permanente e unitaria. (Letteralmente, la visione degli aggregati distruttibili (‘jig tshogs la lta ba) è la “visione della collezione che si distrugge”. Qui, nel dividere il termine nelle sue parti, Tsong-kha-pa dice letteralmente “Collezione indica pluralità”.) Questo è il motivo per cui è chiamata “la visione degli aggregati che sono distruttibili”.

7) Una visione estrema è un’intelligenza afflittiva che osserva il sé come appreso dalla visione degli aggregati che sono distruttibili e considera quel sé o come permanente ed eterno, o come soggetto ad annichilimento, in un modo tale che non ci sarà rinascita da questa vita ad una vita futura.

8) Una convinzione nella supremazia delle visioni errate è un’intelligenza afflittiva che osserva una delle tre visioni – la visione degli aggregati distruttibili, una visione estrema e una visione errata – insieme agli aggregati di chi detiene una visione, sulla cui base tale visione avviene, e considera quella visione come suprema.

9) Una convinzione nella supremazia dell’etica e della disciplina religiosa è un’intelligenza afflittiva che osserva una disciplina etica che rinunci a una disciplina etica difettosa, o una disciplina religiosa che richieda certe forme di abbigliamento, maniera, parola e comportamento fisico, così come gli aggregati mentali e fisici {300} sulla base dei quali queste forme di etica e di ascetismo avvengono, e ritiene che queste ti mondino dalle colpe, ti liberino dalle afflizioni e ti tirino fuori dall’esistenza ciclica.

10) Visione errata è un’intelligenza afflittiva che nega l’esistenza di cose come le vite passate o future, o il karma e i suoi effetti, o che crede che la causa degli esseri viventi sia un creatore divino o un’essenza prima, ecc. (Alcuni sistemi filosofici Hindu considerano Dio (Isvara) come il creatore del mondo; altri (in particolare la scuola Samkhya) considerano che la materia primordiale sia coinvolta nella creazione del mondo. Secondo i Samkhya teisti, la divinità suprema dà inizio e sovrintende alla creazione del mondo dalla “natura fondamentale” (rang bzhin, prakrti), conosciuta anche come “essenza prima” gtso bo,pradhana.)

Ho spiegato queste dieci afflizioni in conformità al Compendio della Conoscenza, ai Livelli degli Atti Yogici e alla Spiegazione dei Cinque Aggregati (Panca-skandha-prakarana) di Vasubandhu. [235]

2” L’ordine in cui sorgono le afflizioni

Un modo di guardare a questo è di considerare l’ignoranza come distinta dalla visione degli aggregati distruttibili. Per esempio, quando il crepuscolo scende su una fune arrotolata, il suo stato di corda non sarà chiaro e qualcuno può immaginare che sia un serpente. In modo simile, con una visione analoga, sorge l’apprendimento errato degli aggregati come un sé, a causa dell’oscurità dell’ignoranza, che impedisce la chiarezza riguardo al modo di esistere degli aggregati. Le altre afflizioni si sviluppano poi da questo apprendimento errato. D’altra parte, se ritieni che l’ignoranza e la visione degli aggregati distruttibili siano identiche, allora la visione degli aggregati distruttibili è essa stessa la radice delle afflizioni.

Quando la visione degli aggregati che si corrompono apprende un sé, sorge la discriminazione tra sé e altro. Una volta fatta quella distinzione, ti attacchi a ciò che è associato a te stesso e diventi ostile verso ciò che riguarda gli altri. Come osservi il sé, anche la tua mente diventa tronfia. Tu sviluppi una convinzione che proprio questo sé sia o eterno o soggetto ad annichilazione. Giungi a credere nella supremazia di una visione del sé e simili, e giungi anche a credere nella supremazia delle pratiche pregiudizievoli associate a tali visioni. Similmente sviluppi la visione errata che nega l’esistenza di cose come il Maestro che ha insegnato l’assenza del sé e tutto il resto: il karma e i suoi effetti, le quattro verità, i tre gioielli e via di seguito; o anche sviluppi il dubbio riguardo al fatto che tali cose esistano o siano reali. Il Commentario sul “Compendio della Cognizione Valida” Pramana-varttika di Dharmakirti:

Una volta che c’è un sé, c’è l’idea di un altro.
In nome del sé e dell’altro, c’è attaccamento e ostilità.

Tutti i difetti vengono in essere
In associazione con questi.

3” Le cause delle afflizioni {301}
Queste sono di sei tipi, come presentati nei Livelli del Bodhisattva:

1. Base si riferisce alla inclinazione per le afflizioni.

2. Oggetto si riferisce all’apparire di oggetti che contribuiscono al sorgere di un’afflizione.

3. Contesto sociale si riferisce all’influenza di cattivi amici e gente sciocca.

4. Spiegazione si riferisce ad ascoltare insegnamenti errati.

5. Assuefazione si riferisce al processo di abituarsi alle afflizioni passate.

6. Attenzione si riferisce all’attenzione scorretta che proietta “piacevolezza” su ciò che ha un carattere spiacevole, concepisce che una cosa impermanente sia permanente, e cose simili [le quattro concezioni erronee che, sbagliando, considerano come permanenti, piacevoli, pure e dotate di un sé le cose che in effetti sono impermanenti, penose, impure e prive di un sé.]. [236]

4” I difetti delle afflizioni

Quando sorge un’afflizione, all’inizio affligge completamente la tua mente, traendoti in errore rispetto a ciò che stai osservando, rinforzando le tue inclinazioni latenti e causando il ripresentarsi dello stesso tipo di afflizione. Può danneggiare te, altri, o entrambi; conduce a misfatti in questa vita, nelle vite future, o in entrambe. Crea esperienze di dolore e angoscia, così come le sofferenze della nascita e via dicendo. Ti porta lontano dal nirvana, la tua virtù viene distrutta e le tue risorse vengono esaurite. Nella società ti senti apprensivo, senza gioia e svuotato di fiducia, mentre la tua cattiva fama si propaga in tutte le direzioni, e le persone eccellenti come gli insegnanti e i protettori ti biasimano. Muori col rimpianto, i tuoi scopi non realizzati, e dopo la morte rinasci in un regno miserevole.

Per di più, come dice l’Ornamento per i Sutra Mahayana:
Per via delle afflizioni, distruggi te stesso, distruggi gli altri esseri e distruggi la tua disciplina etica. Dopo che hai rovinato la tua gioia, sei evitato, i tuoi protettori e i tuoi insegnanti ti biasimano. Di cattiva reputazione, rinascerai in una condizione sfavorevole. Tu soffri di una grande angoscia nel perdere la virtù che avevi o che devi ancora conseguire.

Inoltre, dovresti essere consapevole dei difetti, come descritti in Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva: {302}

I nemici come l’odio e il desiderio ardente

Non hanno né piedi né mani,
E non sono né coraggiosi né intelligenti.

Come, allora, mi hanno ridotto in schiavitù?

Mentre dimorano nella mia mente,
Hanno piacere di danneggiarmi.
Non devono essere sopportati senza rabbia,

Tollerarli è ridicolo!

Anche se tutte le deità e i semidèi
Dovessero ergersi contro di me come nemici,
Essi non potrebbero condurmi o costringermi (ad andare)

Nel fuoco dell’Inferno Implacabile.

Ma questi nemici potenti, le afflizioni, [237]
In un istante mi gettano nei fuochi
Così caldi che se entrassero in contatto perfino col Monte Meru

Non ne resterebbero neppure le ceneri.

Il nemico costituito dalle mie afflizioni

Dura da molto tempo, senza inizio o fine.

Nessun altro nemico ha il potere
Di durare così a lungo.

Se dai un servizio appropriato e attenzione

Tutti ti aiutano e ti rendono felice,
Ma se servi le tue afflizioni
Esse ti infliggono soltanto ulteriore sofferenza.

Devi avere una comprensione che concordi con ciò che disse Gon-ba-wa:

Per eliminare le afflizioni, devi conoscere i difetti delle afflizioni, le loro caratteristiche, i loro rimedi e le cause del loro sorgere. Dopo che ne hai riconosciuto i difetti, considerale come difettose e considerale nemici. Se non riconosci i loro difetti, non comprenderai che sono nemici. Perciò, si dice che devi riflettere su questo, seguendo quanto viene detto nell’Ornamento per i Sutra Mahayana e nell’Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva.

Ed anche:

Studia anche i testi di Vasubandhu e di Asanga sulla conoscenza, al fine di com- prendere le caratteristiche delle afflizioni. Al minimo, studia la “Spiegazione dei Cinque Aggregatidi Vasubandhu. Una volta che conosci la radice delle afflizioni secondarie, allora quando sorge nella tua corrente mentale qualsiasi attaccamento, ostilità o simili, tu puoi {303} identificarlo, pensando: “Questo è quello; ora è sorto” – e combattere l’afflizione.

b” Come, al riguardo, accumuli karma

1. Identificare il karma che accumuli

2. Come accumuli il karma
1”
Identificare il karma che accumuli

(a) Il karma che è intenzione
Il Compendio della Conoscenza Abhidharma-samuccaya:

Cos’è l’intenzione? È karma mentale che coinvolge la mente; agisce per impegnare la mente in attività virtuose, non virtuose ed eticamente neutre.

Perciò, l’intenzione è karma mentale, un processo mentale che muove e spinge la mente, cui è associato, verso gli oggetti.

(b) Il karma che è azione premeditata
Questo è l’azione fisica e verbale motivata dall’intenzione. [238] Il Tesoro della Conoscenza:

Karma è sia l’intenzione che ciò che l’intenzione produce.

L’intenzione è karma mentale;

Ciò che produce è karma fisico e verbale.

I Vaibhasika dividono il karma fisico e verbale in due tipi, il percettibile e l’impercettibile, e ritengono che entrambi i tipi abbiano sempre forma. Vasubandhu confuta questo, asserendo che il karma fisico e verbale sono intenzioni che operano insieme al comportamento percettibile fisico e verbale; perciò, entrambe le forme di karma [l’intenzione e ciò che era premeditato] sono in effetti intenzioni.

In generale, il karma è di tre tipi: virtuoso, non-virtuoso ed eticamente neutro, ma qui ci interessiamo solo dei primi due. Il karma virtuoso è di due tipi: contaminato e incontaminato. Discuterò solo del karma virtuoso contaminato, di cui ci sono due tipi: quello presente nella mente di un essere nobile e quello presente nella mente di una persona ordinaria. Qui serve interessarci solo del secondo.

Il karma non-virtuoso è quel karma che non è meritorio. Il karma meritorio è il karma virtuoso nelle menti degli esseri del regno del desiderio. Il karma invariabile è il karma virtuoso contaminato nelle menti degli esseri dei regni della forma o senza forma. Similmente, il Tesoro della Conoscenza dice:

Il merito è il karma virtuoso del regno del desiderio. {304}

Il karma invariabile produce i regni [delle deità] più alte.

Perché è chiamato karma invariabile? Nel regno del desiderio, un karma che dovrebbe dare frutto mentre sei una deità, può invece dare frutto mentre sei un umano, un animale, o uno spirito affamato; pertanto, il suo effetto è variabile. Nei regni [delle deità] più alte, il karma che dovrebbe dare frutto ad un certo livello non matura a livelli diversi da quello; per cui è invariabile. Perciò, il Tesoro della Conoscenza:

Perché? Perché la fruizione del karma

Su questi livelli non è variabile.

2” Come accumuli il karma

In generale, gli esseri nobili creano e accumulano solo karma virtuoso, tuttavia quelli che entrano nella corrente e quelli che ritornano una sola volta [esseri nobili sui livelli più bassi] possono accumulare karma non-virtuoso. Comunque, tali esseri nobili non accumulano karma che li spingerebbe nell’esistenza ciclica o dei regni felici o di quelli miserevoli. Infatti, come dice il Trattato Fondamentale sulla Via di Mezzo (Mula-madhyamaka-karika) di Nagarjuna: [239]

Poiché la radice dell’esistenza ciclica è l’attività composizionale,

Il saggio non crea attività che spinga alla rinascita.
Stolti sono coloro che lo fanno.
I saggi non lo fanno perché vedono la realtà.

Anche il maestro Vasubandhu Pratitya-samutpadadi-vibhanga-nirdesa (Spiegazione delle Divisioni del Sorgere Dipendente) dice:
Quando hai visto la verità, tu non sei costretto a rinascere.

Di conseguenza, finché opererai sotto l’influenza della concezione di un sé, accumulerai karma che ti spingerà nella rinascita ciclica. Una volta che hai percepito la realtà, ossia l’assenza del sé, tu puoi ancora rinascere nell’esistenza ciclica per il potere del karma e delle afflizioni precedenti, ma non accumulerai alcun nuovo karma che possa costringerti a tale rinascita. Come afferma Livelli degli Atti Logici di Asanga, quelli che entrano nella corrente e quelli che ritornano una sola volta non approvano la concezione di un sé, ma piuttosto la rifiutano, nello stesso modo in cui il forte vince il debole. Per cui ogni persona ordinaria, dal livello più elevato dello stadio supremo del sentiero Mahayana della preparazione in giù, accumula karma che spinge alla rinascita nell’esistenza ciclica. Perciò, quando coloro che sono sotto l’influenza dell’ignoranza afflittiva e della visione degli aggregati distruttibili si coinvolgono fisicamente, verbalmente o mentalmente nella non-virtù, {305} per esempio uccidere, essi accumulano karma non-virtuoso. Coloro che compiono atti virtuosi entro il reame del desiderio, come praticare la generosità o mantenere la disciplina etica, accumulano karma meritorio. Coloro che coltivano gli stati meditativi, come la serenità meditativa, al livello della stabilizzazione meditativa del regno della forma o degli assorbimenti (del regno) senza forma, accumulano karma invariabile.

Dubbio: Consideriamo qualcuno che abbia visto i difetti di tutte le meraviglie del mondo e sia motivato da un’aspirazione per la liberazione. Non crea forse karma virtuoso questa persona? Inoltre, consideriamo il karma virtuoso costituito da un’intenzione simile alla coscienza di saggezza che analizza accuratamente il significato dell’assenza del sé. È questa una vera origine, una causa di esistenza ciclica?

Risposta: In generale, coloro che sono sui sentieri dell’accumulazione e della preparazione accumulano sì karma ordinario che spinge alla rinascita. [240] Tuttavia, le motivazioni basate sui pensieri come quelli da te descritti, così come il karma virtuoso simile alla saggezza che analizza l’assenza di sé, costituiscono il gruppo di rimedi al desiderio ardente di esistenza futura. Inoltre, in entrambi gli aspetti, oggettivi e soggettivi, loro operano in maniera contraria alla concezione del sé, la radice dell’esistenza ciclica. Pertanto, quelle non sono effettive o consuete vere origini che costringono alla rinascita. Tuttavia, poiché si avvicinano alle effettive vere origini che conducono a rinascita futura, esse sono incluse tra le vere origini. Similmente, il Compendio delle Determinazioni dice:

Domanda: Perché quei fenomeni mondani che sradicano il desiderio ardente di rinascita e che producono il sentiero sopramondano che non è diretto verso la rinascita, sono inclusi nella verità dell’origine?

Risposta: Per natura, essi non sono diretti verso la rinascita nell’esistenza ciclica. Tuttavia, si avvicinano alla buona condotta fisica, mentale e verbale che conduce alla rinascita. Di conseguenza, dovresti capire che a causa di ciò sono inclusi nella verità dell’origine.

Asanga dice che, dopo attenta riflessione sui difetti dell’esistenza ciclica, dai origine a un senso di disgusto che può motivare il karma virtuoso che genera un sentiero sopramondano; tuttavia, questo karma si avvicina all’origine della sofferenza nell’esistenza ciclica. Pertanto, devi sforzarti di sviluppare questo senso di disgusto, così come la saggezza che conosce l’assenza del sé.

Stando così le cose, potresti non aver acquisito, tramite estesa analisi medi- tativa dei difetti dell’esistenza ciclica, il {306} rimedio che sradica il desiderio ardente per le meraviglie dell’esistenza ciclica. Potresti anche non aver usato la saggezza che discerne per analizzare adeguatamente il significato dell’assenza del sé, e potresti non aver familiarizzato con le due menti dell’illuminazione [convenzionale e ultima]. In tali circostanze, le tue attività virtuose, con alcune eccezioni dovute al potere del campo, costituirebbero tipiche origini di sofferenza, e quindi alimenterebbero il processo dell’esistenza ciclica.

Come accumuli il karma è spiegato in due parti:

1. Accumulare il karma per (via di) sensazioni piacevoli 2. Accumulare il karma per (via di) sensazioni neutre.

(a) Accumulare il karma per (via di) sensazioni piacevoli
(i) Accumulare il karma per il piacere che deriva dal godere di oggetti desiderabili: cose che si vedono, suoni e simili [241]

Questo ha due sottotipi: se il tuo interesse è principalmente per i piaceri di questa vita, prima della morte, allora accumuli azioni non-meritorie; se il tuo interesse è in primo luogo per i piaceri sensuali di vite future, tu accumuli azioni meritorie.

(ii) Accumulare il karma per l’ottenimento di beatitudine nella concentrazione meditativa, dopo aver rifiutato l’attaccamento ai piaceri sensuali esterni

Se ti focalizzi su un oggetto meditativo in primo luogo per amore delle sensazioni beatifiche che sorgono dalla concentrazione, accumulerai karma invariabile che conduce alla rinascita al livello della prima, seconda o terza stabilizzazione meditativa nel regno della forma.

(b) Accumulare il karma per (via di) sensazioni neutre

Tu potresti aver posto fine all’attaccamento al piacere sensuale, esserti stancato perfino della beatitudine meditativa, e aver creato karma per avere sensazioni neutre. In tal caso, accumulerai karma invariabile che conduce alla rinasci- ta nella quarta stabilizzazione meditativa del regno della forma o in un livello più alto, fino al picco dell’esistenza ciclica incluso [il più alto livello del regno senza forma].

Questo schema di suddivisioni è ciò che Vasubandhu intendeva comunicare nel Tesoro della Conoscenza. Con questo ragionamento, quando smetti di aggrapparti a tutta l’esistenza ciclica, e quindi ti impegni nella virtù fisica, verbale e mentale per amore della liberazione, tu lasci indietro ulteriormente l’esistenza ciclica e ti avvicini di più alla liberazione.

{307} c” Come muori e rinasci Questo è spiegato in cinque parti:

1. Cause della morte
2. La mente al momento della morte
3. Dove si raccoglie il calore
4. Come raggiungi lo stato intermedio dopo la morte

5. Come prendi poi una rinascita

1” Le cause della morte

Morte per esaurimento della durata della tua vita significa morire dopo aver utilizzato tutta la durata della vita che era progettata dal tuo karma precedente; quando arriva il tempo, muori. Morte per esaurimento del tuo merito significa, per esempio, morire privato delle cose necessarie alla vita. C’è anche la morte per aver trascurato di evitare il pericolo, riguardo alla quale i sutra elencano nove cause e condizioni di morte prematura: [242] mangiare troppo, mangiare qualcosa di indigesto, mangiare senza aver digerito il pasto precedente, non riuscire ad espellere il cibo non digerito che si è accumulato nello stomaco, ostruzione intestinale, non affidarsi a medicine specifiche per malattie specifiche, non riuscire a comprendere la distinzione tra attività abituali e attività inconsuete, morte prematura [i.e., morte accidentale], e dedicarsi ai rapporti sessuali.

2” La mente al momento della morte

(a) Morire con una mente virtuosa

Coloro che muoiono con menti virtuose, sia perché se ne ricordano per conto proprio o perché il ricordo viene stimolato da altri, volgono le loro menti alle virtù, come la fede, fino a quando permane la discriminazione grossolana [i tipi ordinari di coscienza]. Nel caso della morte di coloro che hanno coltivato o la virtù o la non-virtù in modo diseguale, essi ricordano per proprio conto, o sono indotti da altri a ricordare, ciò che si sono abituati a fare ripetutamente in passato, e questo diventa estremamente potente. Le loro menti vengono allora assorbite in questo e dimenticano tutto il resto. Se hanno familiarizzato egualmente sia con la virtù che con la non-virtù, allora non possono smettere di ricordare ciò che ricordano per primo, e non possono applicare le loro menti a nient’altro.

Sembra che coloro che hanno coltivato la virtù passino dall’oscurità alla luce; all’atto della morte appaiono, come in un sogno, immagini piacevoli e attraenti. Essi muoiono senza difficoltà e, in punto {307} di morte, non sorgono nei loro corpi sensazioni intense di sofferenza. Per coloro che fanno comunemente ciò che è giusto, l’agonia finale della morte è minima.

(b) Morire con una mente non-virtuosa

Coloro che muoiono con menti non-virtuose, sia che se ne ricordino per proprio conto o che altri stimolino in loro il ricordo, ricordano la non-virtù, come l’attaccamento, fino a quando perdura la discriminazione grossolana. In punto di morte essi sperimentano intensa sofferenza fisica. Quando muoiono quelli che coltivano comunemente la non-virtù, essi sperimentano i segni premonitori degli effetti della non-virtù in cui si sono intrattenuti. Molte immagini spiacevoli appaiono loro, come in un incubo. Pare che passino dalla luce alla tenebra. [243] Quando le persone che hanno commesso azioni non-virtuose gravi osservano questi segni spiacevoli, sperimentano dolore e i loro capelli si rizzano. Essi agitano mani e piedi, espellono orina ed escrementi, si protendono verso il cielo, rigirano gli occhi all’indietro, sbavano e altro ancora. Se sono stati moderati nella non-virtù, allora non tutte queste cose accadranno: alcune sì e altre no. I malfattori soffrono un’agonia terribile al momento della morte; tale sofferenza estrema si riscontra ovunque siano nati gli esseri, eccetto che tra le deità e gli esseri dell’inferno.

Al momento della morte, quando la discriminazione perde chiarezza, gli esseri sono attaccati al sé con cui hanno familiarizzato a lungo. Dopo di che, per l’influsso dell’attaccamento al sé, essi pensano: “Sto cessando di esistere”, e desiderano con forza l’incarnazione. Questo causa lo stato intermedio. L’attaccamento al sé si manifesta anche tra quelli entrati nella corrente e quelli che ritornano una sola volta, ma appena lo esaminano con la saggezza, essi lo rifiutano invece di assecondarlo, nel modo in cui una persona potente domina la persona debole. L’attaccamento al sé non esiste tra quelli che non ritornano.

(c) Morire con una mente eticamente neutra

Coloro che di solito non coltivano né la virtù né la non-virtù, o che non hanno generato né l’una né l’altra, non ricordano la virtù e la non-virtù, né per conto proprio né spinti da altri. Alla morte, non hanno né dolore né piacere.

Quando muori con una mente virtuosa, questa dura fin quando c’è la discriminazione grossolana. Ma una volta attivata la discriminazione sottile, la mente virtuosa si arresta e diventa una mente eticamente neutra. A questo punto, non puoi ripristinare la virtù con cui eri diventato familiare, né altri possono ricordartela. Poiché la stessa cosa è vera {309} (anche) per le menti non-virtuose, tutte le menti della morte sono eticamente neutre dopo il sorgere della discriminazione sottile. [244] L’Auto-commentario al Tesoro della Conoscenza di Vasubandhu dice che tanto le menti virtuose che le menti non-virtuose sono chiare, e perciò incompatibili con la cessazione della coscienza grossolana alla morte.

3” Dove si raccoglie il calore

Tra coloro che per consuetudine coltivano la non-virtù, la coscienza lascia il corpo scendendo dalle parti superiori, che si raffreddano per prime. Quando raggiunge il cuore, lascia il corpo. La coscienza di chi di solito coltiva la virtù lascia (il corpo) salendo dalle parti inferiori e il corpo diventa freddo dalle parti inferiori. In entrambi i casi la coscienza lascia (il corpo) dal cuore. Il punto in cui all’inizio la coscienza entra nell’uovo fecondato diventa il cuore del corpo; alla fine, la coscienza lascia il corpo da dove era entrata all’inizio.

Dunque, per prima cosa il calore del corpo o discende dalle parti superiori e si raccoglie nel cuore, o ascende dalle parti inferiori e si raccoglie nel cuore; dopo di che, benché Vasubandhu e Asanga non dicano così, dovresti capire che in entrambi i casi il calore che rimane nel corpo si raccoglie nel cuore dall’altra estremità del corpo.

4” Come raggiungi lo stato intermedio dopo la morte

Quando la coscienza lascia (il corpo) da quel punto, come appena spiegato, tu muori e raggiungi immediatamente lo stato intermedio, proprio come un braccio del piatto di una bilancia si innalza quando l’altro braccio si abbassa. Quanto alle sue cause, lo stato intermedio dipende: (1) dall’aver sviluppato attaccamento per il tuo corpo ed essere pieno di compiacimento per le tue precedenti attività mondane, e (2) dal karma: sia esso virtuoso o non virtuoso. Inoltre, l’essere dello stato intermedio possiede un gruppo completo di facoltà sensoriali, come gli occhi, così come la forma del corpo che avrà nel regno in cui rinascerà. Fino a quando non prende una rinascita, la sua visione non ha impedimenti, come la visione divina [un tipo di superconoscenza], ed anche il suo corpo non ha impedimenti, come se avesse poteri miracolosi.

Il Tesoro della Conoscenza:

Esso ha la forma che avrà nel “tempo precedente”,
Che è il tempo precedente la morte nella prossima vita,
Che comincia col momento della nascita nella prossima vita.
Gli altri dello stesso tipo o quelli dotati di visione pura lo vedono.

Esso ha potere karmico miracoloso
E tutte le facoltà sensoriali; non ha impedimenti.
Non cambia; si nutre di odori.
{310}

Vasubandhu intende che l’essere dello stato intermedio può essere visto dagli esseri che sono del suo stesso tipo e dalle persone che hanno fatto uso della meditazione per raggiungere l’impeccabile visione divina. [245] Egli sostiene anche che, una volta che hai raggiunto lo stato intermedio per una certa rinascita, non cambierai nella forma intermedia di alcuna altra rinascita. Tuttavia, il Compendio della Conoscenza sostiene che tale cambiamento accade.

Quanto al termine “tempo precedente”, il Tesoro della Conoscenza si riferisce a quattro stati: (1) dalla morte fino al prendere nascita è lo stato intermedio; (2) il primo momento del prendere nascita è lo stato della nascita; (3) dal secondo momento di vita fino all’ultimo momento della morte è lo stato del tempo precedente; e (4) l’ultimo momento della morte è lo stato della morte. Lo stato del tempo precedente è “precedente” in relazione allo stato della morte nella prossima rinascita dell’essere dello stato intermedio.

Alcuni sostengono, sbagliando, che l’essere dello stato intermedio abbia la forma del corpo della sua vita precedente. Ci sono anche quelli che credono, in considerazione della spiegazione di Asanga riguardo a questa forma fisica dell’essere nella sua prossima vita, che sia un’immagine del corpo della sua vita precedente per tre giorni e mezzo e un’immagine del corpo che possederà nella prossima vita per tre giorni e mezzo. In assenza di una qualche fonte accurata, tali asserzioni sono semplicemente fabbricazioni. Il Livelli degli Atti Yogici dice che l’essere dello stato intermedio non desidera il suo corpo precedente dal momento che la sua coscienza non vi rimane. Pertanto, anche l’asserire che esso si senta disturbato dalla visione del corpo precedente è una fabbricazione. A coloro che hanno coltivato la non-virtù, lo stato intermedio appare come una coperta nera o il buio fitto della notte, mentre per quelli che hanno coltivato la virtù è come un panno bianco o una notte illuminata dalla luna. Voi vedete gli esseri dello stato intermedio che sono del vostro stesso tipo, così come il posto in cui ciascuno di voi rinascerà. Il Sutra della Discesa nell’Utero Garbhavakranti-sutra descrive le differenze di colore nello stato intermedio:

Per uno che sta per rinascere come essere dell’inferno, lo stato intermedio è come un tronco carbonizzato; per uno che deve rinascere come animale è come il fumo; per uno che deve rinascere come spirito affamato, è come l’acqua; per uno che deve rinascere come deità del regno del desiderio e come umano, è come l’oro; per uno che deve rinascere come deità del regno della forma, è bianco.

C’è uno stato intermedio quando nasci nei due regni più bassi [i regni del desiderio e della forma] dal regno senza forma, {311} ma quando nasci nel regno senza forma dai due regni più bassi, tu ottieni gli aggregati di un essere senza forma immediatamente dopo la morte; non c’è stato intermedio. [246] Nei testi classici che sono fonti affidabili non c’è la descrizione di qualche altro caso speciale in cui non ci sia stato intermedio. Di conseguenza, riguardo all’asserire che c’è una transizione verso l’alto [un cielo] o verso il basso [un inferno], è sbagliato sostenere che non c’è lo stato intermedio.

Il Sutra della Discesa nell’Utero dice che gli esseri dello stato intermedio che devono rinascere come deità ascendono; quelli che devono rinascere come umani si muovono dritti in avanti; e quelli che devono rinascere come malfattori si muovono con le teste abbassate e gli occhi rivolti in basso. Sembra che quest’ultima parte intenda descrivere gli stati intermedi per i tre regni miserevoli. L’Auto-commentario al Tesoro della Conoscenza:

I tre – umani, spiriti affamati ed animali – si muovono ciascuno a proprio modo.

Riguardo la durata della vita, se un essere dello stato intermedio non ha trovato le condizioni per la rinascita, può restare per qualsiasi durata di tempo fino a sette giorni. Una volta che abbia trovato tali condizioni, non è certo che la durata della sua vita sia di sette giorni. Se non trova le condizioni per la rinascita entro i sette giorni, assume un altro corpo all’interno dello stato intermedio. Può restare nello stato intermedio da una a sette settimane; comunque, dato che certamente avrà trovato le condizioni per rinascere entro quel tempo, non ci sta più a lungo di così. Visto che quei testi che sono sorgenti affidabili non descrivono una vita della durata più lunga di così, non è corretto affermare che l’essere dello stato intermedio possa restare più a lungo.

Un essere dello stato intermedio che debba rinascere come deità, per esempio, può morire dopo sette giorni e di nuovo raggiungere lo stato intermedio di una deità o anche raggiungere lo stato intermedio di un umano o di qualche altra forma. Questo è possibile, perché un cambiamento nel suo karma può trasformare i semi del suo stato intermedio. Lo stesso vale anche per gli altri esseri dello stato intermedio.

5” Come poi rinasci

Se un essere dello stato intermedio deve nascere in un utero, esso osserva gli esseri del suo stesso tipo nel suo futuro luogo di rinascita. Desidera quindi guardarli, giocare con loro e via di seguito, e desidera raggiungere questo posto. Ha una percezione errata del seme di suo padre e del sangue di sua madre, come se i suoi genitori (fossero) coricati insieme, i suoi genitori non sono {312} effettivamente coricati insieme in questo momento, e sviluppa attaccamento. Se deve nascere femmina, si allontana dalla donna e desidera l’uomo, e vorrebbe coricarsi con lui. Se deve nascere maschio, si allontana dall’uomo e desidera la donna, e vorrebbe coricarsi con lei. [247] In questo modo, come spiega il Livelli degli Atti Yogici, non vede i suoi veri genitori: tramite una percezione errata del seme e del sangue, li vede coricati insieme.

Avendo concepito un tale desiderio, l’essere dello stato intermedio si avvicina sempre di più all’uomo e alla donna, arrivando infine al punto in cui non può vedere alcuna parte dei loro corpi se non i loro genitali. A questa vista, si arrabbia, muore e rinasce.

Inoltre, la madre e il padre generano il desiderio, che diventa intenso per un periodo, alla fine del quale viene emesso un seme gelatinoso. Quindi, gocce di seme e di sangue fuoriescono dai due, mescolandosi dentro l’apparato riproduttivo della madre, coagulandosi poi come la pellicola alla superficie del latte bollito che abbia potuto raffreddarsi.

A questo punto, finisce lo stato intermedio dell’essere che deve rinascere, e la coscienza fondamentale di questo essere entra nella massa coagulata. La forza di questa coscienza tiene insieme una combinazione sviluppata di sangue e seme che è la causa della produzione delle facoltà sensoriali, così come una mistura del precedente sangue e seme coagulati, e sottili tracce dei quattro grandi elementi che sono la causa delle cinque facoltà sensoriali. Queste tracce sono qualcosa di diverso dal sangue e seme coagulati. Sorge qualcosa che possiede facoltà sensoriali e che è diverso da ciò che era in precedenza. Si chiama rinascita il momento successivo a quello in cui la coscienza è entrata. Coloro che non accettano l’esistenza di una coscienza fondamentale asseriscono che la coscienza mentale prende rinascita.

Se l’essere dello stato intermedio ha accumulato scarsi meriti, nasce in una classe bassa. Come muore ed entra nell’utero, ode un forte clamore, si vede entrare in un acquitrino, in una foresta fitta, o in qualche altro posto del genere. Se abitualmente coltiva la virtù, nasce in una classe di élite. Ode suoni pacifici e piacevoli, e si vede entrare in una dimora, un palazzo o cose simili. Questo essere rimane quindi nell’utero per trentotto settimane e lì sviluppa tutte le membra e le estremità. Quattro giorni dopo, nasce. Secondo il Sutra della Discesa nell’Utero Garbhavakranti-sutra:

Trascorsi nove mesi o più, il feto è completamente sviluppato; ad otto mesi è sviluppato quasi completamente. [248] A sei o sette mesi non è completamente sviluppato, perché le sue membra non sono complete.

{313} Studia il Sutra della Discesa nell’Utero per i dettagli su questi stadi dello sviluppo.

Se un essere dello stato intermedio non ha il desiderio di andare in un luogo di nascita, non vi andrà, e così facendo, non rinascerà là. Prendi, per esempio, il caso di quelli che hanno commesso e accumulato karma per rinascere in un inferno, come quelli che non hanno voti contrari alle attività tipo macellare le pecore o il pollame, o lo smercio di maiali. Nello stato intermedio queste persone vedono, come in un sogno, pecore e simili nel loro futuro luogo di nascita, e si precipitano là, guidate dal loro diletto per le proprie precedenti abitudini. Poi sorge la rabbia per le forme che li hanno attratti al luogo di nascita, e a quel punto lo stato intermedio cessa ed essi rinascono. Gli spiriti affamati con i gozzi, ed altri che sono simili agli esseri degli inferni, prendono nascita in un modo simile.

Se l’essere dello stato intermedio deve rinascere come animale, spirito affamato, umano, deità del regno del desiderio, o deità del regno della forma, esso osserva nel suo luogo di nascita esseri piacevoli simili a se stesso. Quindi, concependo una simpatia e un desiderio per quel posto, vi si reca e si arrabbia al vedere il luogo di nascita; a questo punto cessa il suo stato intermedio e rinasce.

Questo concorda con Livelli degli Atti Yogici. La rinascita nell’inferno per coloro che non sono persone come quelle menzionate sopra – persone che non hanno voti, come un macellaio di pollame e un venditore di maiali – avviene in un modo simile.

Il Tesoro della Conoscenza dice:
Tu desideri gli odori, i luoghi e altre cose.

Nel suo commentario su questo, Vasubandhu spiega che se l’essere dello stato intermedio deve rinascere da calore e umidità, esso desidera fortemente gli odori, mentre se deve rinascere spontaneamente, desidera un luogo e successivamente nasce là. Spiega ulteriormente che se questo essere deve rinascere in un inferno caldo, esso brama il calore, mentre se deve nascere in un inferno freddo, desidera fortemente di sentire fresco. La nascita da uovo è spiegata in modo simile alla nascita da utero. Io ho seguito i Livelli degli Atti Yogici nello spiegare come muori e rinasci in casi non eccezionali.

Capitolo 21 I DODICI FATTORI DEL SORGERE DIPENDENTE {315}

b’ Riflessione dal punto di vista dei dodici (processi del) sorgere dipendente

1’ La divisione in dodici fattori.
2’ Classificazione abbreviata dei fattori.
3’ Il numero di vite richieste per completare tutti i dodici fattori.

4’ Come viene riassunto il loro significato.

b’ Riflessione dal punto di vista dei dodici (processi del) sorgere dipendente

La seconda parte del metodo per sviluppare la mente intenta alla liberazione è di riflettere sui dodici aspetti del sorgere dipendente. Questo argomento ha quattro parti:

1. La divisione in dodici fattori
2. Classificazione abbreviata dei fattori
3. Il numero di vite richieste per completare tutti i dodici fattori

4. Come viene riassunto il loro significato

1’ La divisione in dodici fattori [249]
I dodici fattori del sorgere dipendente sono:

(1) Ignoranza
Il Tesoro della Conoscenza:

L’ignoranza è come l’animosità e la falsità. {316}

Animosità e falsità non si riferiscono all’assenza di amicizia e verità, né a ciò che è diverso da queste due, ma piuttosto alle classi di fenomeni che sono direttamente antitetici e incompatibili con l’amicizia e la verità. Allo stesso modo, anche ignoranza non si riferisce all’assenza di quella cognizione che è il rimedio per l’ignoranza né a ciò che è diverso da questa, ma alle classi di fenomeni che sono direttamente antitetici alla cognizione e incompatibili con essa. Riguardo a questo, il grande dotto Dharmakirti asserisce che: “Qui, il rimedio, cognizione, è la cognizione del reale, il significato dell’assenza del sé delle persone. Perciò, la sua antitesi è la visione reificante degli aggregati che si corrompono, la concezione di un sé nelle persone”. Insieme a questa interpretazione, che vede l’ignoranza come un apprendimento erroneo del significato della realtà, c’è una seconda visione, sostenuta dal dotto Asanga e da suo fratello Vasubandhu, che asseriscono che l’ignoranza è meramente confusione circa il significato della realtà. In breve, essi dicono che l’ignoranza è una mente che non conosce il suo oggetto, ma anche che non è una concezione errata. Comunque, Dharmakirti da un lato, e Asanga e Vasubandhu dall’altro, sono simili nell’asserire che la saggezza che conosce l’assenza del sé è il principale rimedio per

l’ignoranza.
Il
Compendio della Conoscenza, di Asanga, afferma che ci sono due tipi di confusione: la confusione riguardo al karma e ai suoi effetti, e la confusione riguardo al significato della realtà. Mediante la prima accumuli attività composizionali per la rinascita nei reami miserevoli; mediante la seconda accumuli attività composizionali per la rinascita nei reami felici.

(2) L’attività composizionale

L’attività composizionale è karma. Ci sono due tipi di karma: il karma non- meritorio, che spinge a rinascite miserevoli, e il karma meritorio, che spinge a rinascite felici. Il secondo è ulteriormente diviso in due tipi: karma meritorio, che spinge a rinascite felici nel regno del desiderio, e karma invariabile, che spinge a rinascite felici nei regni [delle deità] più alte.

(3) La coscienza

Nei Sutra, il Buddha parla dei sei tipi di coscienza. [250] Nondimeno, qui la coscienza principale è la coscienza fondamentale, in accordo con coloro che asseriscono che tale coscienza esiste, o la coscienza mentale, in accordo con coloro che non asseriscono questo.

{317} Inoltre, ti impegoli e accumuli karma non-virtuoso tramite l’ignoranza del fatto che la sofferenza del dolore sorge dalla non-virtù. Queste propensioni karmiche latenti pervadono la tua coscienza. La coscienza della vita in cui questo avviene è “la coscienza del periodo causale”, mentre quella che entra nel luogo di nascita in un regno miserevole, nel futuro e dipendendo dalla coscienza del periodo causale, è la “coscienza del periodo dell’effetto”.

Allo stesso modo, per il potere della tua confusione circa la realtà dell’assenza del sé, percepisci i regni felici come felici, non comprendendo che in effetti sono miserevoli. Attraverso tali percezioni errate, accumuli karma meritorio e karma invariabile. La coscienza della vita in cui accumuli tale karma è la “coscienza del periodo causale”, mentre quella che, in dipendenza da questo, entra in una rinascita felice o nel regno del desiderio o nei regni [delle deità] più alte è “la coscienza del periodo dell’effetto”.

(4) Nome-e-forma

Nome” sono i quattro aggregati non fisici [su cinque]: sensazione, discriminazione, fattori composizionali e coscienza. Quanto al quinto aggregato, la forma, se rinasci in un regno senza forma, non hai una forma effettiva, ma solo il seme della forma. Pertanto, la “forma” nell’espressione “nome-e-forma” si applica a qualsiasi forma, come l’uovo fecondato, che sia appropriata per qualsiasi situazione diversa dal regno senza forma.

(5) Le sei sorgenti

Se nasci da un utero, quattro sorgenti – gli occhi, le orecchie, il naso e la lingua – vengono formate tramite l’ulteriore sviluppo del “nome”, [ossia, coscienza] e della massa oblunga dell’uovo fecondato, all’interno del quale in principio entra la coscienza. Le sorgenti fisiche e mentali, comunque, esistono dal tempo dell’uovo fecondato: il tempo di nome-e-forma.

Se nasci spontaneamente, non ci sono stadi come questi, dato che le tue sorgenti si formano simultaneamente all’atto dell’ingresso nella rinascita. Tuttavia, per quelli nati dalle uova o per quelli nati dall’umidità, la spiegazione è simile a quella per chi nasce da un utero, con l’eccezione della parola “utero”. Questo è spiegato in Livelli degli Atti Yogici.

Stando così le cose, una volta che nome-e-forma sono stabiliti, tu hai un corpo effettivo. [251] Quando le sei sorgenti sono stabilite, lo {318} sperimentatore è stato creato, perché si sono formati i particolari del corpo. Le cinque sorgenti fisiche non esistono nel regno senza forma.

(6) Il contatto

Quando l’oggetto dei sensi, la facoltà sensoriale e la coscienza si uniscono, tu distingui tre tipi di oggetti: attraenti, non attraenti e neutri. Il passaggio in cui un sutra Salistamba-sutra dice causato dalle sei sorgenti” si riferisce agli oggetti dei sensi ed anche alla coscienza.

(7) La sensazione

In corrispondenza alla discriminazione del contatto dei tre tipi di oggetti, si verificano tre tipi di sensazioni: piacevole, dolorosa e neutra.

(8) Il desiderio ardente

Questo significa sia desiderare fortemente di non essere separati dalle sensazioni piacevoli, che desiderare fortemente di separarsi dalle sensazioni dolorose. L’affermazione di un sutra secondo cui “il desiderio ardente è causato dalla sensazione” (Salistamba-sutra) significa che le sensazioni accompagnate dall’ignoranza causano il desiderio ardente. Quando non c’è ignoranza, il desiderio ardente non sorge, anche se le sensazioni sono presenti.

Stando così le cose, il contatto è sperimentare l’oggetto, e la sensazione è sperimentare la nascita o la fruizione del karma. Quindi, quando questi due sono completi, l’esperienza è completa. Ci sono tre tipi di desiderio ardente, uno per ciascuno dei tre reami.

(9) L’aggrapparsi

Aggrapparsi si riferisce al desiderio ardente e all’attaccamento ai quattro tipi di oggetti:

(1) tenersi stretto a ciò che vuoi: desiderare ardentemente e attaccarsi a ciò che è piacevole ai sensi, forme e suoni, per esempio; alle visioni cattive (escludendo la visione reificante degli aggregati che si corrompono); alla disciplina etica associata alle visioni cattive e alla condotta cattiva; e alla visione degli aggregati che si corrompono;

(2) tenersi stretto alle visioni;
(3) tenersi stretto alla disciplina etica e alla condotta;

(4) tenersi stretto alle asserzioni secondo cui c’è un sé.

(10) L’esistenza potenziale

Nel passato, l’attività composizionale infuse la tua coscienza con una propensione latente che, quando nutrita dal desiderio ardente e dall’aggrapparsi, acquista il potere di causare un’esistenza successiva. {319} Esistenza” è un esempio del chiamare una causa [una propensione attivata] col nome del suo effetto [la successiva rinascita].

(11) La nascita

I dodici fattori del sorgere dipendente

Nascita si riferisce all’ingresso iniziale della coscienza in uno o nell’altro dei quattro tipi di rinascita.

(12) Invecchiamento e morte

Invecchiamento è la maturazione e la trasformazione degli aggregati [mentali e fisici]. Morte è abbandonare il continuum degli aggregati.

2’ Classificazione abbreviata dei fattori [252] Il Compendio della Conoscenza Abhidharma-samuccaya:

Che sorta di categoria ottieni abbreviando i fattori? Ce ne sono di quattro tipi: i fattori progettanti, i fattori progettati, i fattori attualizzanti e i fattori attualizzati. Cosa cono i fattori progettanti? L’ignoranza, l’attività composizionale e la coscienza. Cosa sono i fattori progettati? Nome-e-forma, le sei sorgenti, il contatto e la sensazione. Cosa sono i fattori attualizzanti? Il desiderio ardente, l’aggrapparsi e l’esistenza. Cosa sono i fattori attualizzati? Nascita, invecchiamento e morte.

Dubbio: Bene, allora, forse che i due tipi di causalità, uno rispetto alla progettazione e l’altro rispetto all’attualizzazione, dimostrano un esempio di causalità nel quale una persona prende rinascita, oppure dimostrano due esempi? Nel primo caso, sarebbe scorretto sostenere che i fattori attualizzanti, il desiderio ardente e così via, si manifestano dopo che si è stabilito un gruppo di fattori, cominciando con la coscienza del periodo risultante per finire con la sensazione [i fattori progettati]. Nell’ultimo caso, non ci sarebbe ignoranza, attività composizionale, o coscienza del periodo causale [i fattori progettanti] nel secondo ciclo di causalità [l’ordinamento della progettazione], e (non ci sarebbero) il desiderio ardente, l’aggrapparsi o l’esistenza [i fattori attualizzanti] nel primo ciclo di causalità [l’ordinamento dell’attualizzazione].

Risposta: Un tale difetto non c’è, perché qualsiasi cosa sia progettata dalle cause progettanti [ignoranza, attività composizionale e coscienza] deve essere creata dalle cause attualizzanti [desiderio ardente, aggrapparsi, ed esistenza]. Quando ciò che è progettato [nome-e-forma, le sei sorgenti, il contatto e la sensazione] è stato attualizzato, è proprio quella cosa, il progettato, che viene designato come (l’entità) che nasce, invecchia e muore.

Dubbio: Bene, allora, qual è lo scopo del presentare due cicli di causalità?

{320} Risposta: Tale presentazione dimostra che le caratteristiche delle vere sofferenze che sono effetti della progettazione differiscono da quelle che sono effetti dell’attualizzazione. Le prime [coscienza del periodo dell’effetto, nome e forma, le sei sorgenti, il contatto e la sensazione] sono dormienti al momento della progettazione. Dal momento che non sono state effettivamente stabilite, solo in futuro diventeranno sofferenza. Tuttavia, le seconde [nascita, invecchiamento e morte] sono situazioni in cui la sofferenza è stata attualizzata, e pertanto sono sofferenza in questa vita. Inoltre, i due cicli di causa ed effetto sono stati presentati allo scopo di dimostrare che l’effetto – il prendere rinascita – ha due cause: le cause progettanti e le cause che attualizzano ciò che è stato progettato [dalle cause progettanti]. [253] I Livelli degli Atti Yogici Yoga-carya-bhumi espone la ragione di questo:

Dato che i fattori di nascita e invecchiamento-e-morte e il gruppo di fattori che cominciano con la coscienza del periodo risultante e finiscono con la sensazione, sono fenomeni con caratteristiche condivise, perché si è insegnato che sono di due tipi? Questo viene fatto (1) per dimostrare le caratteristiche differenti delle cose che portano sofferenza e (2) per dimostrare la distinzione tra progettazione e attualizzazione.

Ed anche:

Tra i fattori, quanti sono inclusi nella vera sofferenza e diventano sofferenza in questa vita? Sono due: nascita e invecchiamento-e-morte.

Quanti sono solo inclusi nella vera sofferenza e diventeranno sofferenza solo in futuro? Quelli che sono dormienti: il gruppo di fattori che cominciano con la coscienza [del periodo risultante] e finiscono con la sensazione.

Pertanto, i due fattori del (1) desiderio ardente, che è un fattore attualizzante, e (2) della sensazione, che dà origine a questo desiderio ardente, non sono nella stessa sequenza del sorgere dipendente. La sensazione che fa sorgere il desiderio ardente è un effetto di qualche altra sequenza del sorgere dipendente.

Il progettare e l’essere progettato dovrebbero essere compresi tramite quattro considerazioni:

1) Cosa è stato progettato? Sono stati progettati i quattro fattori e mezzo che cominciano con la coscienza del periodo risultante e finiscono con la sensazione.

2) Che cosa ha compiuto l’atto di progettare? L’atto di progettare è stato compiuto dall’attività composizionale, che dipende dall’ignoranza.

3) {321} Come è avvenuto l’atto di progettare? La progettazione è avvenuta mediante le propensioni karmiche latenti che sono infuse nella coscienza del periodo causale.

4) “Progettato” significa aver creato gli effetti [coscienza del periodo risultante, nome-e-forma, sorgenti, contatto e sensazione] che portano all’attualizzazione una volta che gli attualizzatori, come il desiderio ardente, sono presenti.

Gli attualizzatori e ciò che è attualizzato dovrebbero essere compresi mediante tre considerazioni:

1) Che cosa compie l’atto di attualizzare? (L’atto di attualizzare) è compiuto dall’aggrapparsi, che è causato dal desiderio ardente.

2) Che cosa è attualizzato? Sono attualizzati nascita, invecchiamento-e- morte.

3) Come avviene questa attualizzazione? L’attualizzazione avviene per mezzo del potenziamento delle propensioni karmiche latenti che furono infuse nella coscienza dall’attività composizionale.

Vasubandhu, nel suo Spiegazione delle Divisioni del Sorgere Dipendente (Pra-titya-samutpadadi-nirdesa), riteneva che il fattore della nascita fosse il solo fattore attualizzato e quindi insegnava che invecchiamento-e-morte sono difetti di questi fattori di progettazione e attualizzazione. [254]

Stando così le cose, l’attualizzazione dovrebbe essere compresa nel modo seguente: l’attività composizionale non-virtuosa, che è motivata dall’ignoranza riguardo al karma e ai suoi effetti, deposita nella coscienza le propensioni latenti del karma cattivo. Questo rende pronto per l’attualizzazione il gruppo di fattori di una rinascita miserevole, che comincia con la coscienza del periodo risultante e finisce con la sensazione. Tramite il ripetuto nutrimento ad opera del desiderio ardente e dell’aggrapparsi, queste propensioni latenti vengono potenziate, e nascita, invecchiamento e così via si attualizzeranno in successive rinascite miserevoli.

Alternativamente, a causa dell’ignoranza circa il significato dell’assenza del sé, l’attività composizionale meritoria, come la disciplina etica all’interno del regno del desiderio, o l’attività composizionale invariabile, come la coltivazione della serenità meditativa all’interno dei regni [delle divinità] più alte, depositano nella coscienza le tendenze latenti del buon karma. Questo rende pronto per l’attualizzazione il gruppo di fattori che cominciano con la coscienza del periodo risultante e finiscono con la sensazione, rispettivamente per una rinascita felice nel regno del desiderio o per una rinascita come deità nei regni più alti. Mediante il ripetuto nutrimento da parte del desiderio ardente e dell’aggrapparsi, queste propensioni latenti vengono potenziate {322} e successivamente la nascita e così via saranno attualizzate in quelle rinascite felici.

I dodici fattori, inoltre, sono classificati in tre sentieri, quelli delle afflizioni, del karma e delle sofferenze. Come disse il saggio Nagarjuna Pratitya-samutpada-hrdaya-karika (Cuore del Sorgere Dipendente):

Il primo, l’ottavo e il nono sono afflizioni. Il secondo e il decimo sono karma.
I restanti sette sono sofferenze.

Il Sutra della Pianticella di Riso (Sali-stamba-sutra) menziona quattro cause che classificano i dodici fattori del sorgere dipendente Arya-salistamba-nama-mahayana-sutra. Esso spiega che quando i semi della coscienza seminati dall’ignoranza nel campo del karma vengono successivamente inumiditi dall’acqua del desiderio ardente, essi fanno nascere il germoglio di nome-e-forma nell’utero della madre.

3’ Il numero di vite richieste per completare tutti i dodici fattori

Mentre è possibile che trascorrano eoni incalcolabili tra i fattori progettanti e quelli progettati, è anche possibile che i fattori progettati si attualizzino proprio nella prossima vita, senza che si interponga un’(altra) vita. Dato che i fattori attualizzanti [desiderio ardente, aggrapparsi e esistenza] e i fattori attualizzati [nascita e invecchiamento-e-morte] sopravvengono senza che si interponga un’(altra) vita, è possibile, nel più breve, completare tutti i dodici fattori in due vite. [255] Potresti, per esempio, in una vita come questa accumulare per prima un karma che risulterebbe in una rinascita come deità, così come la seguente esperienza della vita e delle risorse di una deità. Quando ciò avviene, due fattori e mezzo – ignoranza, attività composizionale e coscienza del periodo causale – come pure il desiderio ardente, l’aggrapparsi e l’esistenza (fino al punto della morte) vengono completati in questa vita. Nella vita successiva, verranno completati i quattro fattori e mezzo progettati [coscienza del periodo risultante, nome-e-forma, le sei sorgenti, il contatto e la sensazione] e i due fattori attualizzati [nascita e invecchiamento-e-morte].

Anche alla più lunga, il completamento di tutti i dodici fattori sarà ritarda- to non oltre tre vite, perché gli attualizzatori [il desiderio ardente, l’aggrapparsi e l’esistenza], i due fattori attualizzati [nascita e invecchiamento-e-morte], ed i tre fattori progettanti [ignoranza, attività composizionale e coscienza] richiedono tutti le loro vite, mentre i fattori progettati [nome-e-forma, le sei sorgenti, contatto e sensazione] sono inclusi nella vita dei fattori attualizzati. Per di più, benché possano interporsi molte vite tra {323} i progettisti e gli attualizzatori, queste non sono vite del loro particolare ciclo del sorgere dipendente, ma sono piuttosto vite di altri cicli del sorgere dipendente. Tra questi calcoli di due o tre vite, non sono state messe in conto separatamente le vite dello stato intermedio.

Pertanto, anche durante la vita in cui i fattori risultanti sono stati attualizzati, non c’è un sé che sia la persona che accumula karma o sperimenta i suoi risultati. Piuttosto, come spiegato in precedenza, ci sono fattori risultanti, che sono essi stessi solamente dei fenomeni. Non comprendendo questo processo dell’esistenza ciclica ed essendo confuso su di esso, tu postuli un sé. Desiderando che il tuo “sé” sia felice, ti impegni fisicamente, verbalmente e mentalmente in virtù e non-virtù per quello scopo, per cui alimenti di nuovo il processo dell’esistenza ciclica. Perciò, i due fattori karmici [attività composizionale ed esistenza] sorgono dai tre fattori afflittivi [l’ignoranza, il desiderio ardente e l’aggrapparsi], e da essi sorgono i sette fattori di sofferenza [coscienza, nome- e-forma, sorgenti, contatto, sensazione, nascita, e invecchiamento-e-morte]. Le afflizioni sorgono di nuovo dalle sette sofferenze, e come prima, passi attraverso l’esistenza ciclica. Così la ruota dell’esistenza gira senza interruzione. Il maestro Nagarjuna dice nel suo Cuore del Sorgere Dipendente:

Dai tre sorgono i due;
Dai due sorgono i sette, e di nuovo dai sette

Sorgono i tre.

La ruota dell’esistenza
Stessa gira ripetutamente.

Quando rifletti sul tuo vagare in un modo del genere attraverso l’esistenza ciclica, i dodici fattori del sorgere dipendente sono il miglior metodo per generare il disincanto rispetto all’esistenza ciclica. Contempla il tuo karma progettante, il karma virtuoso e non-virtuoso che hai accumulato nel corso di incalcolabili eoni, che non ha dato luogo a fruizioni né è stato sradicato da antidoti. [256] Se il desiderio ardente e l’aggrapparsi nella vita presente li nutrono, tu vaghi attraverso regni felici o miserevoli sotto il loro controllo. Gli arhat hanno un karma progettante incommensurabile accumulato quando erano esseri ordinari, ma sono liberi dall’esistenza ciclica perché non hanno afflizioni. Una volta che avrai raggiunto una ferma convinzione riguardo a ciò, considererai le afflizioni come nemici e farai uno sforzo per sradicarle.

Riguardo a questo, il grande amico spirituale Pu-chung-wa si applicò all’addestramento mentale basato solamente sui dodici fattori del {324} sorgere dipendente e fece degli stadi del sentiero una semplice riflessione sul progredire attraverso questi fattori e sulla (loro) cessazione. Ossia, egli spiegò che la riflessione sull’avanzamento tramite (questi fattori) e la cessazione dei dodici fattori dei regni miserevoli è l’insegnamento delle persone di scarse capacità, e che la riflessione sull’avanzamento tramite (questi fattori) e la cessazione dei dodici fattori dei due regni felici è l’insegnamento per le persone di media capacità. L’insegnamento per le persone di grandi capacità è valutare la propria situazione secondo queste due pratiche [delle persone di scarse e medie capacità]. Essi sviluppano quindi amore e compassione per gli esseri viventi, che sono stati loro madri e hanno vagato nell’esistenza ciclica per via dei dodici fattori, si addestrano nel desiderio di diventare un Buddha per il bene di questi esseri, e imparano il sentiero a questo fine.

4’ Come viene riassunto il loro significato

Dovresti comprendere bene, come spiegato sopra, come l’esistenza ciclica, gli aggregati della sofferenza, si formi per il potere della sua origine, karma e afflizioni, e, in particolare, come la ruota dell’esistenza giri nel contesto dei dodici fattori. Comprendere questo e familiarizzare con esso distrugge l’insopportabile tenebra della confusione: la radice di tutti i problemi. Sradica tutte le visioni errate che sostengono che le attività composizionali esterne ed interne sorgano senza causa o da cause incompatibili. Accresce la preziosa ricchezza del tesoro degli insegnamenti del Conquistatore ed è ciò che ti dà la motivazione per il sentiero della liberazione, tramite l’esatta conoscenza delle caratteristiche dell’esistenza ciclica e l’intenso disincanto verso di essa. [257] È il miglior modo per attivare le tendenze latenti tramite le quali raggiungerai il sublime stato di un nobile essere.

Pertanto, il Tantra Richiesto da Subahu Subahu-pariprccha-tantra dice:
Il sentiero del sorgere dipendente distrugge l’ignoranza.

Il Sutra della Pianticella di Riso afferma che, quando comprendi bene il sorge- re dipendente, metti fine a tutte le visioni cattive che prendono come loro ogget- to l’inizio, la fine o il presente. Il Maestro Nagarjuna Suhrl-lekha disse:

Questo sorgere dipendente è il tesoro
Profondo nella miniera della parola del Conquistatore.

La Base della Disciplina afferma che era usanza dell’eccellente coppia Shariputra e Maudgalyayana viaggiare occasionalmente tra i cinque tipi di esseri. Dopo essersi recati in quei luoghi, essi {325} ritornavano a Jambudvipa e raccontavano le sofferenze di quegli esseri ai quattro tipi di seguaci del Buddha.

Alcuni tra i seguaci vivevano o insieme o vicino a certe persone che disdegnavano la condotta pura. I seguaci li portarono davanti all’eccellente coppia, che li istruì per questo motivo riguardo alle sofferenze degli altri regni. Come risultato di questa istruzione, essi giunsero a dilettarsi della condotta pura e furono portati anche ad una comprensione più alta.

L’Insegnante, vedendo questo, interrogò Ananda, che lo informò delle ragioni, al che il Buddha disse: “Poiché non ci saranno sempre degli insegnanti come questa coppia eccellente, fai un dipinto nel portale di una ruota dell’esistenza ciclica in cinque parti, attorno alla cui circonferenza ci siano i dodici (fattori) del sorgere dipendente, sia in progressione diretta che in progressione inversa”. Fu disegnata allora la ruota dell’esistenza.

In un’altra occasione, doveva essere spedito un dipinto del Buddha al Re Udrayana. Prima che fosse spedito, furono scritti in versi, in basso, i dodici (fattori) del sorgere dipendente in progressione diretta e inversa. Il re memorizzò questo e quindi, all’alba, sedendo a gambe incrociate e col corpo eretto, concentrò la sua attenzione sulla virtù. Focalizzandosi sui due processi del sorgere dipendente, raggiunse lo stato sublime di un nobile essere.

Capitolo 22 L’ATTITUDINE DI UNA PERSONA DI MEDIA CAPACITÀ {327}

b) La misura della determinazione di essere liberi c) Dissolvere le concezioni errate
b)
La misura della determinazione di essere liberi

Devi proprio comprendere in dettaglio le caratteristiche dell’esistenza ciclica, sia attraverso la sofferenza e le sue origini, che attraverso i dodici fattori del sorgere dipendente. [258] Una volta comprese queste caratteristiche, svilupperai il desiderio di abbandonare e di sopprimere alla sua origine la sofferenza. A questo punto, benché tu possa avere una semplice determinazione di essere libero, non dovresti accontentarti semplicemente di questo. Per cui, il Commentario sulle “Sessanta Stanze di Ragionamento” (Yukti-sastika-vrtti), di Ciandrakirti, dice:

Una volta che siamo certi che vivere nei tre livelli dell’esistenza ciclica, fuoco ardente dell’impermanenza, è come entrare in una casa che brucia, noi vogliamo sfuggirvi.

E, come citato in precedenza:

Proprio come, quando ai prigionieri si presenta

Una possibilità di fuggire dalla prigione…

Sviluppa per l’esistenza ciclica un’attitudine come quella di coloro che provano avversione ad essere confinati in una casa che brucia o in una prigione, e genera la volontà {328} di scappare. Poi accresci progressivamente questo sentimento di avversione e desidera di scappare.

Sha-ra-wa descrisse la determinazione superficiale di liberarsi (dicendo) che è come quando si versa della polvere in una birra di qualità inferiore; la polvere forma solo un sottile strato sulla superficie. Se la tua abilità di vedere quanto siano indesiderabili le vere origini, le cause dell’esistenza ciclica, è superficiale in questo modo, allora la tua ricerca di liberazione, cessazione della sofferenza e sua origine, saranno dello stesso tipo. Analogamente, il tuo desiderio di raggiungere il sentiero della liberazione sarà mere parole. Così, non sarai capace di sviluppare una di queste due: la compassione che non può sopportare di vedere le sofferenze degli esseri viventi nell’esistenza ciclica o la mente non forzata dell’illuminazione insuperabile che ti instilla forza. Per cui, anche la tua comprensione del Mahayana sarà meramente intellettuale. Quindi, devi proprio praticare questi insegnamenti per la persona di capacità media e considerarli come istruzioni cruciali.

c) Dissolvere le concezioni errate

Dubbio: Benché nell’Hinayana sia appropriato coltivare il disincanto per l’esistenza ciclica, questo è inappropriato per i bodhisattva, perché, se i bodhisattva coltivassero l’intenso disgusto e disincanto per l’esistenza ciclica, sarebbero come gli sravaka e cadrebbero nell’estremo della pace, essendo diventati scontenti del coinvolgimento nell’esistenza ciclica. [259] Come afferma il Sutra che Mostra il Segreto Inconcepibile del Tathagata Tathagatacintya-guhya-nirdesa-sutra:

I bodhisattva, pensando alla maturazione degli esseri viventi, vedono l’esistenza ciclica come benefica. In accordo, essi non considerano benefico per la maturazione degli esseri il grande nirvana [la liberazione].

E inoltre:

Se i bodhisattva dovessero temere il coinvolgimento nell’esistenza ciclica, essi cadrebbero in un luogo misero.

Ed anche:

Bhagavan, mentre gli sravaka temono il coinvolgimento nell’esistenza ciclica, i bodhisattva prendono volontariamente innumerevoli rinascite nell’esistenza ciclica.

Risposta: Questo è un grande errore che fraintende il significato del sutra. Infatti, il passaggio del sutra che dice: “Perciò i bodhisattva non dovrebbero disincantarsi rispetto all’esistenza ciclica”, non insegna ai bodhisattva di non essere disgustati per le sofferenze della nascita, invecchiamento, malattia, morte e così via, il risultato del nostro vagare per {329} l’esistenza ciclica sotto l’influenza del nostro karma e delle nostre afflizioni. Piuttosto, questo sutra insegna la perseveranza gioiosa. Al fine di addestrarsi nelle attività del bodhisattva per il bene degli altri fino alla fine dell’esistenza ciclica, i bodhisattva devono indossare una corazza [il coraggio]. Una volta fatto questo, anche se tutte le sofferenze di tutti gli esseri fossero messe insieme e i bodhisattva le sperimentassero con costanza, mentalmente e fisicamente, essi persevererebbero ancora con gioia, dilettandosi degli atti magnifici che aiutano gli altri, senza provare delusione o essere terrorizzati dalle sofferenze. Per questo il Buddha disse che i bodhisattva non devono essere disincantati riguardo all’esistenza ciclica.

Il maestro Ciandrakirti dice:

I bodhisattva, che si addossano le sofferenze di tutti gli esseri momento per momento fino alla fine dell’esistenza ciclica, non temono il danno ai loro corpi o menti. I bodhisattva, che si addossano simultaneamente le sofferenze di tutti gli esseri fino alla fine dell’esistenza ciclica, si dilettano di questa attività. Ciascun istante di tale perseveranza gioiosa agisce come causa il cui effetto produce col- lezioni illimitate di ricchezza, che porta l’onniscienza a tutti gli esseri. Una volta che i bodhisattva comprendono questo, è appropriato per loro prendere centinaia di rinascite.

Per enfatizzare questo punto, Ciandrakirti cita poi i passaggi del sutra precedentemente menzionato, dal Sutra che Mostra il Segreto Inconcepibile del Tathagata. [260]

Questo stesso sutra afferma che l’esistenza ciclica dovrebbe essere vista come benefica, perché i bodhisattva ottengono una felicità proporzionata allo sforzo che fanno quando lottano per il bene degli esseri viventi. Quindi, il Buddha dice che non essere disincantati rispetto all’esistenza ciclica significa non essere disillusi rispetto al compiere il bene degli esseri viventi nell’esistenza ciclica, così come trarre diletto da questa attività.

Quando vaghi nell’esistenza ciclica per il potere del karma e delle afflizioni, tu sei tormentato da molte sofferenze. Se non sei capace di realizzare neppure i tuoi obiettivi, che bisogno c’è di menzionare che non puoi realizzare quelli degli altri? Dal momento che tale vagare è l’accesso a tutti i problemi, i bodhisattva devono essere perfino più disincantati rispetto all’esistenza ciclica di (quanto lo siano) i praticanti Hinayana e devono di necessità arrestare il loro stesso vagare causato da karma e afflizioni. Nondimeno, i bodhisattva devono provare gioia per essere rinati nell’esistenza ciclica per via delle loro preghiere di aspirazione e della loro compassione. Questi due modi di rinascere non sono uguali.

Se non si riesce a fare questa distinzione si arriva ai dubbi come quello di cui sopra. I Livelli del Bodhisattva dice che se i sostenitori di tale posizione hanno preso i voti del bodhisattva, hanno commesso in tal caso una {330} azio- ne errata permeata da afflizioni. Comunque, temendo di parlare troppo, non citerò il passaggio per intero.

Quindi, è stupefacente che i bodhisattva vedano i difetti dell’esistenza ciclica e ne siano completamente disgustati, e tuttavia non abbandonino i loro voti perché sono motivati da grande compassione. Se coloro che vedono le meraviglie dell’esistenza ciclica come una dimora celestiale – senza ridurre il desiderio ardente neppure minimamente – pretendono di essere al servizio degli altri, come potrebbe la loro assenza di volontà di abbandonare l’esistenza ciclica compiacere il saggio? Come dice il Cuore della Via di Mezzo Madhyamaka-hrdaya-karika, di Bhavaviveka:

Dal momento che i bodhisattva vedono i difetti dell’esistenza ciclica, non rimangono qui.

Poiché si prendono cura degli altri, essi non rimangono nel nirvana. Al fine di realizzare i bisogni degli altri, decidono
Di rimanere nell’esistenza ciclica.

Una volta che vedi le sofferenze senza limite di tutti gli esseri viventi, come le centodieci sofferenze spiegate nel Livelli del Bodhisattva, tu permetti che questo sia la causa della grande compassione. In questo momento, quando coltivi un cuore che ha una vigorosa e durevole incapacità di sopportare la vista delle sofferenze altrui, sarebbe contraddittorio non essere neppure minimamente disincantato rispetto all’esistenza ciclica. [261]

Il tema delle Quattrocento Stanze, di Aryadeva, è: gli stadi del sentiero sul quale i bodhisattva sviluppano grande revulsione per l’esistenza ciclica e quindi, vedendo gli esseri viventi come propri parenti stretti, entrano nell’oceano dell’esistenza ciclica per il loro bene. Nel suo commentario Bodhisattva-yoga-carya-catuh-sataka-tika su quel lavoro, il grande maestro Ciandrakirti chiarisce questo:

In conseguenza della spiegazione del Buddha sui difetti dell’esistenza ciclica, i suoi discepoli impararono ad averne paura ed a desiderare di liberarsene. Il Bhagavan disse ciò che segue, affinché essi sviluppassero una forte connessione col Mahayana: “Oh monaci, tra coloro che sono passati attraverso l’esistenza ciclica per lungo tempo, non c’è un solo essere tra tutti i vari tipi di esseri viventi che non sia stato per voi come un padre, una madre, figlio, figlia, parente, o in relazione di parentela affine ”.

E inoltre:

Grazie alla comprensione delle parole del Bhagavan, i bodhisattva sono in grado di saltare dentro l’oceano dell’esistenza ciclica. Essi fanno questo affinché tutti gli esseri, che sono stati loro parenti stretti, come il padre e la madre, per un tempo senza inizio e che ora sono orbati e senza un protettore, possano essere liberati dalla barca del Mahayana. {331} Anche l’insuperabile veicolo del mantra richiede questo metodo. Infatti, come dice Aryadeva nella sua Carya-melapaka-pradipa Lampada che È un Compendio di Azioni:

Durante questi stadi, dovresti impegnarti in tali attività completamente libero da elaborazioni. Gli stadi per fare questo sono i seguenti: in principio dovresti ricordare le sofferenze senza inizio dell’esistenza ciclica e poi desiderare la beatitudine del nirvana. Perciò, dovresti completamente abbandonare ogni agitazione e coltivare anche l’idea che i sovrani del regno soffrono.

Capitolo 23 ACCERTARE LA NATURA DEL SENTIERO CHE CONDUCE ALLA LIBERAZIONE {333}

d) Accertare la natura del sentiero che conduce alla liberazione

i) Il tipo di vita tramite il quale arresti l’esistenza ciclica
ii) Il tipo di sentiero che coltivi per arrestare l’esistenza ciclica

a’ La certezza dell’enumerazione dei tre addestramenti

1’ Gli stadi del disciplinare la mente
2’ I loro risultati
3’ Gli oggetti che essi eliminano

b’ La determinazione dell’ordine dei tre addestramenti ***

Esorta te stesso e medita sui difetti dell’esistenza ciclica. Come dice Sri Jagan- mitrananda Candra-raja-lekha:

Benché siamo sprofondati nel mezzo dell’esistenza ciclica,
Un oceano di sofferenza senza fondo né riva, [
262]
Noi non siamo disincantati; non abbiamo paura; siamo compiaciuti ed eccitati. Cosa avviene nella nostra mente?

Benché siamo entrati in un fuoco che arde costantemente
Con problemi, povertà, difficoltà nell’acquisire cibo e riparo,
Sforzo nel trattenere e infine perdita, come pure separazione, malattia e invecchiamento,
Noi millantiamo felicità. Questo sembra insano.

E:

Di conseguenza, come afferma la Storia Edificante delle Sette Fanciulle (Saptakumarikavadana), di Guhyadatta:

Ahimè, le persone di questo mondo hanno occhi e tuttavia sono cieche; {334}

Benché tu veda ciò che è ovvio,
Non ci pensi per nulla.
Si è forse indurita la tua mente?

Noi vediamo le cose del mondo come immagini tremolanti della luna nell’acqua.

Noi vediamo gli attaccamenti come ombre dei cappucci e delle spire di serpenti rabbiosi.
Noi vediamo che questi esseri sono infiammati dalle fiamme della sofferenza.

Noi perciò andiamo ai terreni della cremazione, oh Re, dilettandoci della determinazione di essere libere.

Perciò, quando vedi che l’esistenza ciclica, ambienti ed esseri, è come la luna nell’acqua increspata dal vento – impermanente, soggetta a disintegrazione, senza tregua sia pure per un istante; che gli oggetti dei sensi, come le ombre dei corpi di serpenti velenosi, hanno scarso valore ma (costituiscono ) un grande pericolo; e che i cinque tipi di esseri sono bruciati dai fuochi delle fiamme ardenti delle tre sofferenze, tu allora fai sorgere una disposizione (della mente) come quella dei figli del nord, una disposizione che si è completamente distolta dall’attaccamento all’esistenza ciclica. Quando si verifica ciò, interviene la determinazione di essere liberi, un desiderio intenso che si diletta della liberazione.

L’espressione “figli del nord” deve essere compresa come segue: nel nord, la farina di orzo tostato è scarsa e, di conseguenza, gli abitanti mangiano piccole quantità di rape. Una volta, c’erano alcuni bambini che, avendo fame e desiderando mangiare farina d’orzo tostata, chiesero del cibo alla loro madre. Dato che lei non aveva la farina d’orzo tostato, offrì loro della rapa fresca, che essi rifiutarono. Allora offrì loro della rapa secca, ma essi non vollero neppure quella, così lei diede loro della rapa cotta. Ma (i figli) respinsero anche questa. Infine, offrì loro della rapa cotta congelata, al che essi si scostarono con un gran senso di nausea, esclamando: “Sono tutte rape!” [263] Allo stesso modo, riguardo a qualsiasi felicità mondana si veda, si oda, o si ricordi, tu devi, come hanno detto gli insegnanti Kadampa, generare lo stesso modo di sentire, pensando: “Questo è il mondo”, “Anche questo è il mondo”, “Ogni cosa è sofferenza”, e “Io non voglio avere niente a che fare con questo”.

In questo modo, contemplando le tue precedenti peregrinazioni senza inizio attraverso l’esistenza ciclica, diventi disincantato e disgustato, e contemplando la necessità di continuare a vagare {335} in essa a tempo indefinito, dai origine alla paura e all’ansietà. Con una determinazione che trascende le mere parole, tu devi senz’altro, come dice la Lettera a un Amico Suhrl-lekha, di Nagarjuna, arrestare la tua nascita nell’esistenza ciclica, la radice di ogni male:

L’esistenza ciclica è così; la nascita,
Che sia nelle terre delle deità e degli umani, degli esseri infernali,

Degli spiriti affamati o degli animali, non è fausta.

Comprendi che la nascita è un ricettacolo di molto male.

La cosa più importante (è che) devi eliminare entrambe le cause della nascita nell’esistenza ciclica: il karma e le afflizioni. Inoltre, tra queste due, se non hai afflizioni, non rinascerai, indipendentemente da quanto karma tu abbia. Quindi, dovresti distruggere le afflizioni, coltivando un sentiero che sia completo e senza errore, perché, se hai afflizioni, anche se fosse possibile sradicare il karma precedentemente accumulato, accumuleresti immediatamente nuovo karma.

Accertare la natura del sentiero che conduce alla liberazione ha due parti:

1. Il tipo di vita tramite il quale arresti l’esistenza ciclica.
2. Il tipo di sentiero che coltivi per arrestare l’esistenza ciclica.

i) Il tipo di vita tramite il quale arresti l’esistenza ciclica La Lettera a un Amico:

Rinascere con visioni errate o senza la parola di un conquistatore,
O come un animale, uno spirito affamato, un essere dell’inferno,
Una persona incolta in una regione di confine,
Una persona stupida e muta, o una deità dalla lunga vita,
Significa essere afflitti da uno degli otto difetti che costituiscono le condizioni sfavorevoli.
Dopo aver raggiunto le condizioni propizie, ossia libertà da queste rinascite,

Sforzati di porre fine alla nascita.

Non è possibile arrestare la nascita nell’esistenza ciclica se non hai il tempo.

Perciò, una volta che hai ottenuto una vita di condizioni propizie e opportunità, tu devi assolutamente arrestarla. [264] Io ho già spiegato questo.

Il grande yoghi Chang-chup-rin-chen disse:
Ora è tempo di differenziarci dagli animali domestici.

Anche Bo-do-wa disse:

Dato che, per tutto il tempo in cui abbiamo vagabondato nell’esistenza ciclica nel passato essa non si è arrestata da sola, non si arresterà {336} per proprio conto neppure adesso. Quindi, dobbiamo necessariamente fermarla, e il momento per farlo è adesso, quando abbiamo ottenuto condizioni propizie e opportunità. Per coloro che hanno ottenuto una vita di condizioni propizie e opportunità, vivere in un’unità familiare presenta molti ostacoli alla pratica della religione ed ha numerose manchevolezze. Comunque, la vita di un rinunciante, essendo l’opposto di quello, è proprio la cosa migliore per arrestare l’esistenza ciclica. Il saggio, perciò, dovrebbe dilettarsi di una tale vita.

La ripetuta riflessione sui difetti dei capifamiglia e le virtù dei rinuncianti condurrà coloro che sono già diventati rinuncianti ad avere un’attitudine ferma, nel guidare quelli che ancora non sono diventati rinuncianti a sviluppare buone inclinazioni [a diventare rinuncianti e così via] e poi ad agire su di esse. Io spiegherò perché è così.

I capifamiglia, se sono ricchi, soffrono per gli sforzi di proteggere quella ricchezza e, se poveri, soffrono per lo sfinimento creato dal cercare la ricchezza. In questo modo conducono vite confuse prive di piacere, ed essi immaginano che queste vite siano piacevoli. Comprendi che questa concezione errata è il risultato di karma cattivo. La Ghirlanda di Storie della Nascita:

Non considerare mai piacevole
L’unità familiare, che è come una prigione.
Che siano ricchi o poveri,
Coloro che vivono in un’unità familiare sono molto sofferenti.

Uno è sottoposto ad afflizioni nel sorvegliare la ricchezza,

Mentre l’altro si sfinisce nel cercarla.
Che siano ricchi o poveri,
Essi non hanno felicità.

La confusione che dà diletto in questa esistenza del capofamiglia

È meramente conseguenza del peccato.

Perciò, avere molti possessi e cercarne di più per scontentezza non è affare dei rinuncianti. Se lo fosse, essi non sarebbero diversi dai capifamiglia.

Inoltre, dal momento che vivere in un’unità familiare non si concilia bene con la religione, è difficile praticare la religione in quel contesto. Lo stesso testo afferma:

Se segui gli affari dell’unità familiare, [265]

È inattuabile trattenersi dalle parole false,

Ed è inattuabile non punire
Gli altri quando fanno cose sbagliate.

Se pratichi la religione, ne soffrono le occupazioni del capofamiglia;

Se badi all’unità familiare, come puoi praticare la religione?

L’attività religiosa è quieta;
Gli obiettivi del capofamiglia sono raggiunti attraverso la spietatezza.

Perciò, a motivo del difetto di essere in contrasto con la religione, {337}

Chi, desiderando aiutare sé stesso, vivrebbe in un’unità familiare?

Ed anche:

Un’unità familiare è un nido di vipere quali

L’arroganza, l’orgoglio e l’illusione.
Distrugge la tranquillità e la beatitudine della felicità,

Ed è il luogo di molte sofferenze insopportabili.

Chi starebbe in un luogo simile ad una fossa dei serpenti?

Contempla ripetutamente i difetti del dimorare in un’unità familiare, ed aspira alla vita di un rinunciante. Riguardo a ciò, i rinuncianti si accontentano delle elemosine, di vesti religiose semplici e di ciotole da elemosina. In solitudine, rimuovono le proprie afflizioni ed aspirano a diventare oggetto della venerazione altrui. Come è detto nella Sapta-kumarikavadana Storia Edificante delle Sette Fanciulle:

Quando arriveremo, perciò,
A tagliare i nostri capelli,
A indossare abiti presi dalla spazzatura

Ed a cercare la solitudine?

Guardando avanti solo per la lunghezza di un giogo,

Quando, irreprensibili, prenderemo
Nelle nostre mani delle ciotole da elemosina fatte di terra,

E, (andando) di casa in casa, condivideremo le elemosine?

Distaccate dal guadagno materiale e dalla venerazione,

Bonificando le spinose paludi delle afflizioni,
Quando diventeremo
Recipienti per le donazioni della gente di città?

I rinuncianti si accontentano di cibo e bevande povere e di abiti appesantiti dal gelo causato dal dormire in giacigli fatti di erba, senza un tetto sulla testa.

Essi aspirano a dormire nel proprio posto su erba soffice davanti a un albero,
nutriti dalla felicità e dalla gioia dell’insegnamento. Come è detto nella Storia

Quando diventerò distaccata dal mio corpo,

Alzandomi da un cumulo di erba,
Le vesti appesantite dal gelo,
E prendendo solo cibo e bevande umili? [
266]

Quando, ricoperta da erba soffice –
Verde come il pappagallo –
Mi coricherò davanti a un albero
Con un lauto pranzo delle cose che in questa vita rendono felici?

Bo-do-wa disse: {338}

La stessa notte dopo la nevicata sul tetto della casa, io fui felice perché qualcosa di simile era avvenuto nella Storia Edificante delle Sette Fanciulle. Io non voglio altro che praticare in questo modo.

I rinuncianti aspirano a dimorare in un prato o sulla sponda di un fiume, riflettendo sull’analogia tra i loro corpi e vite e il sorgere e il dissolversi delle onde. Aspirano a fermare, per mezzo della saggezza che discerne, la concezione del sé, radice dell’esistenza ciclica e creatore di tutte le visioni cattive. Aspirano a sconfiggere la propria ossessione per i piaceri dell’esistenza ciclica, ed a riflettere sul mondo animato e inanimato come se fossero illusioni di un mago. Come è detto nella Storia Edificante delle Sette Fanciulle:

Quando, dimorando sulla sponda di un fiume o in un prato,

Arriveremo a vedere più volte
Che l’innalzarsi e il cadere delle onde
E il mondo di questa vita sono simili?

Quando ci libereremo della visione degli aggregati corruttibili,

La madre di tutte le visioni cattive,
E non brameremo i godimenti dell’esistenza ciclica?

Quando arriveremo a conoscere
Che i mondi animati e inanimati
Sono come sogni, allucinazioni, illusioni di un mago, nuvole,

O come una città dei gandharva?

Edificante delle Sette Fanciulle:

Accertare la natura del sentiero che conduce alla liberazione

Tutte queste persone vivevano come rinuncianti, mentre allo stesso tempo aspiravano a questi conseguimenti superiori. Come disse Chay-ga-wa:

Se c’è qualcuno che vive come un saggio nella Valle degli Asceti, allora il padre ha sostanzialmente cresciuto bene suo figlio.

Sha-ra-wa disse:

Quando i capifamiglia sono molto occupati, voi, monaci, dovreste vestirvi a pennello e far loro visita. Allora penseranno: “La vita di un rinunciante è meravigliosa”. Questo stabilirebbe in loro una predisposizione latente per una vita futura da rinunciante.

Anche il Sutra delle Domande del Capofamiglia Ugra Grha-paty-ugra-pariprccha-sutra dice che i bodhisattva che vivono presso unità familiari dovrebbero avere questo tipo di aspirazione: [267]

I bodhisattva capifamiglia dovrebbero pensare: “Quando lascerò l’unità familiare, un’origine di sofferenza, e sperimenterò la vita di un rinunciante? Quando riposerò nelle azioni della comunità, l’azione di purificare e nutrire i voti, l’azione di aumentare le restrizioni e l’azione della venerazione?” Dovrebbero dilettarsi in questo modo del pensiero di essere rinuncianti.

{339} Questo passaggio afferma che tali bodhisattva dovrebbero aspirare principalmente alla piena ordinazione.

Inoltre, l’Ornamento per i Sutra Mahayana dice:

La classe dei rinuncianti
Ha virtù senza limiti.
Perciò, il bodhisattva che osserva i voti
È superiore a quello che è un capofamiglia.

Stando così le cose, la vita di un rinunciante è lodata per il raggiungimento di quella libertà che è affrancamento dall’esistenza ciclica. In aggiunta, si insegna che è la vita migliore anche per la realizzazione dell’onniscienza attraverso i veicoli della perfezione e del mantra. Per di più, tra i tre gruppi di voti, i voti del rinunciante costituiscono i voti della liberazione individua- le. Perciò, dovreste rispettare i voti della liberazione individuale, la radice dell’insegnamento.

ii) Il tipo di sentiero che coltivi per arrestare l’esistenza ciclica Ci sono tre parti per questa spiegazione:

1. La certezza dell’enumerazione dei tre addestramenti 2. La determinazione dell’ordine dei tre addestramenti 3. La natura dei tre addestramenti (Capitolo 24)

Addestrati nel sentiero costituito dal triplice prezioso addestramento. La Lettera a un Amico:

Se la tua testa o le tue vesti dovessero prender fuoco all’improvviso,

Dovresti comunque tralasciare di estinguere questi fuochi
E lottare per sradicare la nascita,
Non c’è uno scopo più alto di questo.

Tramite la disciplina etica, la concentrazione e la saggezza,
Raggiungi il nirvana, uno stato incontaminato di pace e auto-dominio: Senza età, senza morte, inesauribile;
Libero da terra, acqua, fuoco, aria, sole e luna.

a’ La certezza dell’enumerazione dei tre addestramenti
Questo è spiegato nei termini di tre aspetti: (1) gli stadi del disciplinare la mente, (2) i loro risultati e (3) gli oggetti che essi eliminano.

1’ Gli stadi del disciplinare la mente

I tre addestramenti portano a completamento tutto ciò che gli yoghi e le yoghini devono compiere. L’addestramento nella disciplina etica rende attenta la mente distratta. [268] L’addestramento nella concentrazione, o addestramento mentale, bilancia la mente sbilanciata. L’addestramento nella saggezza libera la mente non liberata.

2’ I loro risultati {340}

I risultati non degenerati della disciplina etica sono le due rinascite felici nel regno del desiderio [come essere umano o come deità]. Il risultato degenerato della disciplina etica è la rinascita nei regni miserevoli. I risultati dell’addestramento della mente sono le due rinascite felici nei regni [con forma o senza forma delle divinità] più alte. Il risultato dell’addestramento nella saggezza è la liberazione. In breve, i risultati dei tre addestramenti sono le due mete: lo stato elevato [come umano o deità] e la bontà certa [della liberazione o onniscienza]. Dato che il primo è duplice, rinascita felice nei regni più alti [delle divinità] e rinascita felice nel regno più basso [ossia, del desiderio], gli addestramenti che realizzano queste (rinascite) sono triplici. Queste prime due certezze di enumerazione sono menzionate nei Livelli degli Atti Yogici.

3’ Gli oggetti che essi (addestramenti) eliminano

Gli insegnanti dei tempi passati asserivano che, in relazione agli oggetti che eliminano, le afflizioni, gli addestramenti sono triplici, secondo che eliminino le afflizioni (1) indebolendole, (2) sopprimendo le loro forme manifeste, o (3) sradicandone i semi.

b’ La determinazione dell’ordine dei tre addestramenti
L’ordine dei tre addestramenti è dimostrato in un passaggio del Sutra Richiesto da Brahma (Brahma-pariprccha-sutra) citato in Livelli degli Atti Yogici:565

La disciplina etica è una radice davvero salda;
La concentrazione è il diletto in uno stato sereno della mente;

Nella saggezza le visioni degli esseri nobili e le visioni dei peccatori

Sono rispettivamente acquisite e abbandonate.

Tra queste, la disciplina etica è la radice, perché le altre due crescono da essa. La concentrazione, seconda dei tre addestramenti, dipende dalla disciplina etica e trova piacere nel mettere la mente in equilibrio meditativo. La saggezza, terza dei tre addestramenti, dipende dall’equilibrio meditativo e abbandona la visione dei peccatori mentre acquisisce la visione degli esseri nobili al fine di scorgere la realtà con esattezza.

Capitolo 24 LA NATURA DEI TRE ADDESTRAMENTI {341}

La natura dei tre addestramenti è come afferma il Yoga-carya-bhumi Sutra Richiesto da Brahma:

La disciplina etica ha sei branche;
La concentrazione e le quattro dimore beatifiche;

I quattro aspetti delle quattro nobili verità
Sono sempre pure, sublimi saggezze. [
269]

Rispetto a questo, l’addestramento nella disciplina etica ha sei branche:

1-2) Entrambe questi due (1) il possedere la disciplina etica e (2) l’adottare restrizioni tramite i voti della liberazione individuale dimostrano la pura disciplina etica che certamente conduce alla liberazione.

3-4) Entrambe questi due (3) i riti e (4) il possedere il campo d’azione dimostrano un’inoppugnabile, pura disciplina etica.

5) Il timore perfino del più piccolo misfatto dimostra una pura disciplina etica che non è deteriorata.

6) L’intraprendere correttamente e allenarsi negli addestramenti fondamentali dimostra una integra, pura disciplina etica.

Quattro dimore” della mente si riferisce alle quattro stabilizzazioni meditative. Significa l’addestramento della mente, che è beatifico perché la mente dimora in stato di beatitudine in questa vita. Le quattro [laddove il Sutra Richiesto da Brahma recita “I quattro aspetti delle quattro”] sono le quattro [nobili] verità. I quattro aspetti di queste quattro sono i quattro aspetti di cia- scuna delle quattro verità: {342}

(1) per la verità della sofferenza: impermanenza, sofferenza, vuota e senza sé;

(2) per la verità dell’origine: causa, origine, sorgere e condizione;
(3) per la verità della cessazione: cessazione, pacificazione, eccellenza e libertà;
(4) per la verità del sentiero: sentiero, correttezza, raggiungimento e liberazione.

I sedici aspetti, la conoscenza di questi sedici aspetti, costituisce l’addestramento nella saggezza.
Se dovessi spiegare qui soltanto il sentiero delle persone di media capacità, dovrei dare una lunga spiegazione dei tre addestramenti. Comunque, dato che non è questo il caso, spiegherò gli addestramenti nella saggezza (visione penetrante) e nella mente (serenità meditativa) nella sezione sulle persone di grande capacità e non li elaborerò in questo punto. Pertanto, qui discuterò brevemente l’addestramento nella disciplina etica.

All’inizio, rifletti ripetutamente sui benefici della disciplina etica e sviluppa entusiasmo per essa dal profondo del tuo cuore. Come afferma il Maha-parinirvana-sutra, Sutra del Grande Nirvana Finale:

La disciplina etica è la scala per tutte le virtù. È la loro base, proprio come la terra è la base per le piante e così via. Come un mastro commerciante è il primo tra tutti i commercianti, così la disciplina etica è la prima di tutte le virtù. [270] Come la bandiera issata di Indra, la disciplina etica è la bandiera di tutti gli insegnamenti. Abbatte tutti i peccati ed elimina i sentieri verso i regni miserevoli. Dal momento che cura tutte le malattie dei peccati, è come una pianta medicinale. La disciplina etica è il contingente di provviste per la strada tremenda dell’esistenza ciclica. È l’arma che distrugge le afflizioni, i nemici. È l’incantesimo che distrugge i serpenti velenosi delle afflizioni. È il ponte per attraversare le acque del peccato.

Anche il protettore Nagarjuna Suhrl-lekha dice:

Si dice che la disciplina etica, come terreno che sostiene i mondi animati e inanimati,

Sia la base di tutte le buone qualità.
Anche il
Subahu-pariprccha-tantra, Tantra Richiesto da Subahu dice:

Proprio come ogni raccolto cresce senza fallo
In dipendenza dalla terra,
Così pure le virtù più alte dipendono dalla disciplina etica,

E crescono perché inumidite con l’acqua della compassione.

Dovresti riflettere sui benefici del mantenere la disciplina etica in conformità ai passaggi citati sopra. {343}

Ci sono per te gravi conseguenze se intraprendi una disciplina etica e poi non riesci a mantenerla. Il Sutra del Prediletto dei Monaci (Bhiksu-prareju-sutra) dice che, una volta che hai intrapreso un addestramento, questo procederà o in una direzione vantaggiosa o in una svantaggiosa:

La disciplina etica di alcuni conduce al piacere;
La disciplina etica di altri conduce al dolore.
Quelli che possiedono la disciplina etica sono felici,

Mentre quelli che infrangono la disciplina etica soffrono.

Perciò, dovresti anche pensare ai risvolti negativi del non mantenere la disciplina etica e, di conseguenza, generare grande rispetto per l’addestramento.

Ci sono quattro cause di un’infrazione: non conoscere il precetto, trascuratezza, mancanza di rispetto e varie afflizioni. Come rimedio del non conoscere il precetto, ascolta e comprendi i precetti. Come rimedio per la trascuratezza, addestrati nelle attitudini come l’attenzione consapevole, che non dimentica quali obiettivi adottare e quali mettere da parte; la vigilanza, che esamina immediatamente le tre porte di corpo, parola e mente e comprende il giusto o lo sbagliato in cui ti sei impegnato; la vergogna, che evita gli errori commessi verso sé stessi o verso l’insegnamento; l’imbarazzo che evita le azioni sbagliate e pensa: “Gli altri mi criticheranno”; [271] la trepidazione, che teme la fruizione karmica futura delle azioni errate. Come rimedio per la mancanza di rispetto, abbi rispetto per l’Insegnante, le sue regole e i tuoi compagni praticanti. Come rimedio per le varie afflizioni, esamina la tua mente ed applica energicamente i rimedi per le afflizioni predominanti di qualsiasi tipo.

Quelli che non riescono a fare uno sforzo in questo modo, che seguono le regole in modo lasso pensando che, anche se hanno trasgredito, “è semplicemente un piccolo errore”, otterranno solo sofferenza. Infatti, come dice L’Esegesi della Disciplina Vinaya-vibhanga:

Quelli che prendono alla leggera e trasgrediscono in parte minima

L’insegnamento dell’Insegnante compassionevole
Cadono per questo sotto il potere della sofferenza,
Proprio come uno che tagli un boschetto di bambù piccoli e mandi in rovina un intero bosco di mango.

Ora, quelli che trasgredissero i pronunciamenti del re
Non sarebbero puniti per poche trasgressioni del genere.
Ma se dovessero trasgredire impropriamente gli editti del Saggio,

Diventerebbero animali, come accadde al naga Elapatra. (Questo naga aveva un piccolo albero che gli cresceva sulla testa; ciò gli causava grande dolore ogni volta che il vento soffiava. Questo era il risultato karmico della sua vita precedente come monaco che non osservava le regole minori.)

Pertanto, sforzati di non essere contaminato da errori e infrazioni. {344}

Comunque, se dovessi contaminarti con questi, non ignorare incurantemente tali errori e infrazioni, ma sforzati di ripararli in accordo con gli insegnamenti del Buddha. Come dice il Sutra Richiesto da Brahma:

Riponi fiducia negli addestramenti;

Intraprendili con zelo, dal (profondo del) cuore.

Non abbandonarli in seguito,
O non romperli neppure per salvare la tua vita.

Mantienili sempre diligentemente
E impegnati nella disciplina.

Inoltre, come il Buddha decretò nel Sutra sull’Avere una Disciplina Etica Pura (Silasamyukta-sutra) usando delle ragioni, dovresti mantenere la disciplina etica, anche a rischio della tua vita:

Oh monaci, perdere la vostra vita e morire è eccellente, ma rovinare e perdere la vostra disciplina etica non lo è. Perché? Perdere la vita e morire consuma solo la durata della vita di questa rinascita, ma se rovinate e perdete la vostra disciplina etica, sperimenterete una grande caduta, separandovi dal vostro lignaggio e abbandonando la felicità per dieci milioni di vite. [272]

Dovresti pensare: “Se questo bisogno di mantenere la disciplina etica ad ogni costo non fosse vero, allora sarebbe senza senso radere i miei capelli e indossare abiti monastici”. Infatti, il Sutra del Re delle Concentrazioni dice:

Dopo aver rinunciato al mondo ed esservi addentrati negli insegnamenti del Buddha,

Vi impegnate in azioni peccaminose,
E, attaccati alle cavalcature, ai buoi e ai carri
Avete l’idea che la ricchezza e il grano siano essenziali.
Perché voi, che non fate alcuno sforzo per addestrarvi in alcunché,

Vi prendete il disturbo di radere le vostre teste?

Voi che cercate di sfuggire dall’esistenza ciclica, il composito, e di raggiungere la città della liberazione non avrete successo se i piedi della vostra disciplina etica non sono saldi. Non solo questo: ritornerete di nuovo nell’esistenza ciclica e sarete distrutti dalla sofferenza. Il Buddha parlò di questo, con un esempio, nel Sutra del Re delle Concentrazioni:

Una volta, un uomo fu attaccato da una banda di rapinatori;

Egli cercò di fuggire perché voleva vivere.
Ma quando si accinse (a farlo) i suoi piedi non poterono muoversi né correre,

Così i rapinatori lo catturarono e lo sopraffecero.

Allo stesso modo, una persona confusa la cui disciplina etica sia compromessa, {345}

Benché voglia fuggire dal composito,
Non può fuggire a causa della disciplina etica compromessa

Ed è distrutta dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte.

Perciò, come dice questo sutra:

Io esposi gli addestramenti
Per i capifamiglia che indossano abiti secolari. In quel tempo, questi monaci
Non avevano neppure questi addestramenti.

Il Buddha dice che in questi tempi, quando anche i monaci non mantengono completamente i cinque addestramenti fondamentali che egli insegnò ai praticanti laici, lo sforzo nell’addestramento dà un frutto perfino più grande. Perciò, dovresti sforzarti di mantenere gli addestramenti. Lo stesso sutra dice:

Per dieci milioni di eoni, tanti quanto sono (i granelli di) sabbia del Gange, [273]

Io ho servito con mente pura
Cibo e bevande, ombrelli,
Bandiere e processioni di lampade a dieci quadrilioni di
Buddha.

Assai più grande è il merito di chiunque pratichi
Un singolo addestramento notte e giorno
Nel tempo in cui il sublime insegnamento si sta corrompendo

E l’insegnamento del Sugata sta per finire.

Inoltre, potresti pensare che, se anche tu dovessi incorrere in un’infrazione, dopotutto potresti confessarla. Comunque, in questo caso mancheresti dell’attitudine di restrizione che ti impedisce di commettere di nuovo l’azione. Perciò, impegnarsi in questa infrazione sarebbe come mangiare veleno e dire a te stesso che più tardi potresti sempre prendere l’antidoto. Infatti, come dice il Ruggito del Leone del Sutra di Maitreya (Maitreya-maha-simha-nada-sutra):

Maitreya, in futuro, nei cinquecento anni del periodo finale dell’insegnamento, certi rinuncianti e bodhisattva capifamiglia sosterranno che il karma peccaminoso viene estinto completamente confessando il peccato. Essi riveleranno l’infrazione, dicendo: “Dopo esserci coinvolti nel peccato, lo confesseremo”. Ma non si tratterranno dal farlo di nuovo. Io vi dico che hanno un karma micidiale.

Cosa intendo con micidiale? Per esempio, è come per le persone che ingeriscono il veleno. Queste creano il momento della propria morte e, uscite di strada, finiscono per discendere in uno stato miserevole.

Ed anche {346}

Maitreya, ciò che io chiamo veleno nel nobile insegnamento della disciplina è il trasgredire gli addestramenti fondamentali come li ho prescritti. Perciò, non mangiare un veleno del genere.

Dato che il mantenere i voti in questo modo si applica a chi ha preso i voti della liberazione individuale, la cosa è simile per chi pratica il veicolo del mantra. Infatti, il Tantra Richiesto da Subahu afferma che anche i capifamiglia praticanti del mantra devono agire in conformità ai testi sulla disciplina, salvo ciò che riguarda i marchi [abiti] dei rinuncianti, le attività cerimoniali e alcuni fattori che sono meramente regolatori: Subahu-pariprccha-tantra

Dell’intera disciplina che io, il Conquistatore, ho insegnato,
La pura disciplina etica della liberazione individuale,
Il capofamiglia praticante del mantra dovrebbe mettere da parte I segni e i rituali, e praticare il resto. [
274]

Se è questo il caso, allora non c’è bisogno di dire che i rinuncianti praticanti del mantra devono agire in conformità ai testi sulla disciplina.

La disciplina etica è la radice anche della pratica del veicolo del mantra. Il Tantra Richiesto da Subahu dice:

La radice del veicolo del mantra è, in primo luogo, la disciplina etica.

Da essa deriva la perseveranza gioiosa, la pazienza,
La fede nel Conquistatore, la mente dell’illuminazione,
Il veicolo del mantra e l’assenza di pigrizia.

Proprio come un signore che possieda i sette tesori

Doma tutti gli esseri senza disillusione,
Così un praticante del mantra controlla i peccati

quando possiede questi sette.
E il
Tantra Radice di Manjushri (Manjusri-mula-tantra) dice:

Se le persone che recitano i mantra lasciano degenerare la propria disciplina etica, Esse perdono la suprema delle realizzazioni,
Anche le realizzazioni intermedie,
E le minime tra le realizzazioni.

Il Maestro dei Saggi non dice che la disciplina
Etica difettosa raggiunge il sentiero tantrico.
Rompere la disciplina etica non è né una situazione né una destinazione

Per coloro che vanno alla città del nirvana.

Per questi miserevoli figli,
Dov’è il raggiungimento del sentiero tantrico?
Per gli esseri che hanno una disciplina etica difettosa,
{347}

Dove sono i regni felici?

Dal momento che non raggiungeranno né gli stati elevati
Né la suprema beatitudine,
Che bisogno c’è di parlare del raggiungere
La conoscenza del veicolo del mantra insegnato dal Conquistatore?

Kam-lung-ba disse:

Quando capita una carestia, ogni cosa dipende dall’orzo. Allo stesso modo, nella pratica dell’insegnamento ogni cosa gira attorno alla disciplina etica. Perciò, applicati a questo! Coloro che non hanno pensato al karma e ai suoi effetti non raggiungeranno la pura disciplina etica. Perciò, pensare a questo è un imperati- vo personale.

E Sha-ra-wa disse:

In generale, qualunque bene o male ti capiti dipende dalla religione. Inoltre, all’interno della religione, se dipendi da ciò che dicono i testi sulla disciplina, non dovrai neppure ripetere le cose, sarai fiduciosamente puro, coerente, sicuro e saldo. [275]

Ghesce Drom-don-ba disse:

Un gruppo sostiene che, quando riponi fiducia nella disciplina, scarti la pratica del mantra e che, quando ti affidi al veicolo del mantra, metti da parte le regole della disciplina. L’insegnamento secondo cui la disciplina è compagna del veicolo del mantra e il veicolo del mantra è compagno della disciplina esiste solo nel lignaggio del mio guru Atisha.

Anche L’Anziano disse:

Quando a noi Indiani accadevano cose di grande importanza o eventi inaspettati, i sostenitori delle collezioni scritturali si riunivano e determinavano se queste cose fossero proscritte nelle tre collezioni scritturali o se fossero incompatibili con esse. Sulla base di questo, noi prendevamo le decisioni. In aggiunta a questo, quelli di noi (che venivano) da Vikramalasila si preoccupavano che non ci fosse proscrizione tra le attività dei bodhisattva e contraddizione con esse. Nondimeno, i sostenitori dei testi sulla disciplina prendevano le decisioni finali.

Inoltre, riguardo al mantenere in questo modo una disciplina etica pura, Neu-sur-ba disse:

Adesso è importante solo questa lotta interiore contro le afflizioni. Se non lotti contro le afflizioni, non raggiungerai una disciplina etica pura, nel qual caso, non conseguirai {348} la concentrazione e la saggezza che, rispettivamente, sopprimono e sradicano le afflizioni. Quindi, come dice il Buddha, dovrai vagare continuamente nell’esistenza ciclica. Perciò, come ho spiegato prima, una volta che hai identificato le afflizioni, (devi) riflettere sui loro difetti e sui benefici del separarti da esse e, impiantate le spie dell’attenzione consapevole e della vigilanza, devi ripetutamente respingere qualunque afflizione sollevi la testa.

Inoltre, devi vedere come un nemico qualsiasi afflizione e attaccarla appena sorge nella tua mente. Altrimenti, se la accetti senza reagire quando compare la prima volta, e poi la nutri con pensieri impropri, non avrai modo di sconfiggerla e alla fine essa ti vincerà.

Anche se non riesci ad arrestare le afflizioni con questo genere di sforzi, non devi permettere loro di attardarsi, ma devi disperderle immediatamente, come se fossero disegni nell’acqua. Non permettere che siano come disegni sulla pietra. Ma rispetto alle questioni religiose, dovresti fare l’opposto, come dice la Lettera a un Amico, di Nagarjuna: [276]

Sappi che la mente può essere come un disegno

Fatto nell’acqua, sulla terra o sulla pietra.

Quando sorgono le afflizioni, la cosa migliore è avere la prima,

Ma quando si aspira alla religione, è meglio l’ultima.
Questo viene detto anche in
Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:

Dovremmo essere ossessionati da queste afflizioni.

Indignandoci con esse, noi combattiamo proprio

Facendo un’eccezione solo per quelle afflizioni

Che agiscono come distruttori delle altre afflizioni.

È meglio per me essere bruciato o ucciso

O che la mia testa venga tagliata,

Piuttosto di dovermi inchinare
Dinanzi ai miei nemici, le afflizioni.

Anche Ghesce Pu-chung-wa disse: “Anche quando sono sepolto sotto le afflizioni, io posso ancora stringere i denti sotto di esse”. Dopo aver udito ciò che diceva Puchung-wa, Bo-do-wa affermò: “Se fai questo, le fermi istantanea- mente”.

Quando metti in fuga i nemici ordinari, essi possono impadronirsi di un altro territorio, prendere il potere e poi tornare di nuovo a sfidarti. Le afflizioni non sono così. Una volta che le espelli completamente dalla tua mente, non c’è un altro territorio in cui possano ritirarsi; né possono ritornare. Tuttavia, noi non riusciamo a sopraffare le afflizioni perché ci manca la perseveranza gioiosa. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

I nemici ordinari, espulsi da un territorio, {349}
Si sistemano in altri territori e si impadroniscono di essi;

Recuperate le forze, poi ritornano.
Le afflizioni sono nemici di tipo diverso.

L’occhio della saggezza sradica le varie afflizioni.
Una volta rimosse dalla mia mente, dove possono andare?

Da dove possono formare nuovi gruppi e contrattaccare?

Debole di mente, io non ho per nulla la perseveranza gioiosa.

Nyuk-rum-ba disse:

Quando compare un’afflizione, non essere indolente, ma contrastala immediatamente col suo rimedio. Se non puoi sconfiggerla, smetti di pensarci, prepara un mandala e altre offerte, offri queste cose al guru e alle divinità prescelte e fai loro delle suppliche per sconfiggerla. Focalizzandoti sull’afflizione, recita i mantra delle divinità irate. Facendo queste cose, farai scomparire le afflizioni. [277]

Lang-ri-tang-ba disse:

Anche cambiare il posto in cui siedi o semplicemente girare la testa farà sparire le afflizioni.

Si dice che egli lottò con le sue afflizioni.
La scomparsa delle afflizioni come descritta da Lang-ri-tang-ba avviene quando fai ciò che disse Gon-ba-wa: “Cosa c’è da fare se non sorvegliare la tua mente giorno e notte?” Inoltre, indipendentemente da quante volte il Grande Anziano incontrava una persona in un giorno, egli chiedeva sempre: “Nel frattempo, hai avuto una buona mente?”.

Il modo di eliminare le afflizioni è il seguente, incominciando con le sei afflizioni radice. Tra i grandi misfatti, l’ignoranza è la più tenace e serve da base per tutte le altre afflizioni. Perciò, come rimedio per l’ignoranza, dovreste meditare molto sul sorgere dipendente e diventare dotti circa la progressione e la cessazione del sorgere dipendente. Se avete coltivato questo abitualmente, non si presenterà alcuna delle visioni cattive, come le cinque visioni afflitte.

L’ostilità è il nemico che reca sofferenza sia in questa che nelle vite future e che distrugge le radici di virtù accumulate. Come dice Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva: “Non c’è alcun altro peccato come l’odio”; perciò, non date mai un’opportunità all’ostilità e fate ogni sforzo per essere pazienti. Se l’ostilità non sorge, sarete veramente felici, anche in questa vita. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva: Quelli che sconfiggono la rabbia con regolare tenacia {350}

Saranno felici in questa e nelle altre vite.

L’attaccamento – ossia, il desiderare ardentemente – rafforza tutte le virtù e le non-virtù accumulate in precedenza e accresce il loro potere di creare l’esistenza ciclica. Per quelli del regno del desiderio, il desiderio ardente sorge dalle sensazioni causate dal processo mentale del contatto, che implica gli oggetti dei sensi. Perciò, dovreste meditare molto su ciò che è esternamente o internamente spiacevole e sui difetti dell’essere attaccati agli oggetti desiderabili, e così vin- cere il vostro desiderio ardente e l’attaccamento. Il grande maestro Vasubandhu dice:

I cinque esseri – cervi, elefanti, farfalle,
Pesci ed api – sono sopraffatti dai cinque oggetti desiderabili. [
278]
Se un singolo oggetto desiderabile può sopraffare ciascuno di essi, perché non dovrebbero
Tutti e cinque distruggere chi costantemente indugia su di essi?

Inoltre, i quattro desideri ardenti per il guadagno, la fama, la lode e il piacere, e l’avversione per i loro quattro opposti si presentano rapidamente ed è difficile sbarazzarsene. Sforzati di rimediare a questo e arresta questi otto interessi mondani meditando in generale sui difetti dell’esistenza ciclica e coltivando in particolare la consapevolezza della morte.

Elimina l’orgoglio, perché è l’ostacolo primario allo sviluppo del sentiero in questa vita e causa la rinascita futura come servo e così via. Il modo di fare questo è esposto nella Lettera a un Amico:

Se rifletterai più e più volte: “Proprio perché non ho trasceso
La malattia, l’invecchiamento, la morte e la perdita di ciò che è piacevole, Per questo il mio karma e i suoi risultati sono opera mia”,
Vincerai l’arroganza perché starai applicando il suo rimedio.

Quando avrai raggiunto la certezza riguardo alle verità, ai tre gioielli ed al karma e ai suoi effetti, non sorgerà l’afflizione del dubbio.

Le afflizioni secondarie – quelle chiamate sonno, letargia, eccitazione, pigrizia, trascuratezza, sfrontatezza, mancanza di imbarazzo, dimenticanza e mancanza di vigilanza – si presentano rapidamente ed ostacolano la coltivazione del gruppo virtuoso di fenomeni. Dovresti comprendere i loro difetti ed assuefarti a ridurre la loro forza tramite l’applicazione immediata dei loro rimedi. Per quanto riguarda i loro difetti, Lettera a un Amico dice:

Eccitazione e rimpianto, malevolenza, letargia
E sonno, struggersi per ciò che è desiderabile e dubbio –
{351}

Comprendi che queste cinque oscurazioni
Sono rapinatori che rubano le ricchezze di virtù.

Anche Esortazione al Pensiero Speciale Aryadhyasaya-samcodana-sutra discute ampiamente i difetti:

Catarro, aria e bile
Si trovano in grande misura nei corpi
Di coloro che provano piacere nel sonno e nella letargia;

I loro costituenti sono in disordine. [279]

Gli stomachi di coloro che provano piacere nella letargia

E nel sonno sono sporchi a causa del cibo scarso,
I loro corpi sono pesanti e il loro colorito non (è) sano,

Persino le loro parole non sono chiare.

E:

Coloro che provano piacere nella letargia e nel sonno
Sono confusi e le loro aspirazioni per la religione si smorzano.

Questi figli perdono tutte le buone qualità,
Le loro virtù degenerano ed essi cadono nell’oscurità.

La Consapevolezza dell’Insegnamento Eccellente Sad-dharmanusmrty-upasthana dice:

La prima base di tutte le afflizioni
È la pigrizia.

Quelli che l’hanno,
Quelli che hanno un singolo momento di pigrizia,

Non avranno per niente la pratica.

La Collezione di Versi Indicativi dice:

Quelle toccate dalla trascuratezza
Sono persone infantili che danneggiano le proprie menti.

Come i commercianti esperti sorvegliano le proprie ricchezze,

Così il saggio dovrebbe fare attenzione.

La Ghirlanda di Storie della Nascita (Questa è la storia dell’insegnante che mise alla prova i suoi discepoli chiedendo loro di rubare, citata in precedenza (LRCM, pp.49 e segg.), nella sezione sull’affidarsi all’insegnante. 595. Suhrl-lekha) dice:

Oh Principe delle Deità, invece di mettere da parte la vergogna
Ed agire in contrasto con l’insegnamento nella tua mente,
Faresti meglio a prendere un recipiente di terracotta, vestire abiti poveri

E farti vedere ad andare a casa di un nemico.

La Lettera a un Amico dice:

Signore, si insegna che la consapevolezza di ciò (che c’è) nella sfera di corpo, parola e mente

È il sentiero primo su cui viaggiarono i sugata. {352}

Applicati a questo e mantienilo a dovere;

Col deteriorarsi della consapevolezza, tutte le virtù si disintegrano.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Perfino il devoto, il colto,
E coloro che intraprendono la perseveranza gioiosa

Saranno contaminati dalle infrazioni
A causa del difetto della mancanza di vigilanza.

Pertanto, anche se non puoi arrestare le afflizioni o le afflizioni secondarie, è indispensabile vederle come nemici proprio adesso, senza rafforzarle o stare dalla loro parte. Quindi, stai con i rimedi e lotta per vincere le afflizioni. Dopo aver fatto ciò, purifica completamente qualsiasi disciplina etica tu abbia assunto. Come il glorioso Gon-ba-wa, discepolo del Grande Anziano, disse a Neu- sur-ba [280]:

Ye-shay-bar, se, domani o il giorno appresso, qualcuno dovesse chiedere a tutti i tuoi discepoli: “Cosa state praticando come parte essenziale delle vostre istruzioni personali?” essi risponderebbero che si tratta del raggiungimento delle conoscenze superiori o di una visione della loro deità prescelta. Tuttavia, dovrebbero rispondere: “È diventare sempre più precisi circa le cause e gli effetti del karma e, di conseguenza, mantenere con purezza qualsiasi tipo di voti io abbia assunto”.

Perciò, dovresti comprendere che questo indica che la frase “conseguimenti che risultano dalla meditazione” si riferisce al raggiungere la riduzione delle afflizioni come l’ignoranza.

Quando le persone lottano con altri, una cosa che produce solo peccati e sofferenza sia in questa che in altre vite, esse sopportano sofferenza in tutti i modi per il tempo che occorre, anche a costo delle loro vite. Poi mostrano le cicatrici delle proprie ferite, ecc., e si vantano: “Ho avuto questa in quel dato tempo”. Stando così le cose, è anche più appropriato che noi sopportiamo le tribolazioni cui dobbiamo sottostare mentre gioiosamente perseveriamo nel distruggere le afflizioni. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:

Dato che perfino una cicatrice inflitta senza ragione da un nemico

È portata come se fosse una decorazione per il corpo,
Perché la sofferenza dovrebbe infastidirmi
Quando mi sforzo veramente per realizzare un grande proposito?

Così, dovrebbe essere definito vero eroe colui che lotta contro il nemico delle afflizioni e le sconfigge, mentre colui che combatte contro i nemici ordinari uccide solo un cadavere, dato che questi nemici {353} moriranno in ogni caso in modo naturale anche se non vengono ammazzati. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:

Essi sono eroi conquistatori
Che disdegnano tutte le sofferenze
E sconfiggono i nemici come l’ostilità;

Il resto sono assassini di cadaveri.

Di conseguenza, come dice lo stesso testo:

Quando sto nel mezzo di orde di afflizioni,
Io devo sopportarle in mille modi;
Proprio come le volpi e i loro simili non possono far del male al leone,

Così le coorti di afflizioni non mi danneggeranno.

Quindi, non permettere che i fattori incompatibili col sentiero ti infliggano danno e sconfiggili tutti.

Questo conclude la spiegazione degli stadi del sentiero condiviso con le persone di capacità media.