A. Berzin, M. Lindén: Cos’è la pratica buddhista?

Dr. Alexander Berzin, Matt Lindén: Cos’è la pratica buddhista?

Il punto centrale nel Buddhismo consiste nel lavorare per superare i nostri difetti e realizzare i nostri potenziali positivi. I difetti includono la mancanza di lucidità e uno squilibrio emotivo, che generano confusione sulla vita. Di conseguenza, agiamo in modo compulsivo, spinti da emozioni disturbanti come rabbia, avidità, e ingenuità. I nostri potenziali positivi includono la nostra abilità di comunicare in modo chiaro, di comprendere la realtà, di immedesimarci con gli altri, e di migliorare noi stessi.

Il punto di partenza della pratica buddhista consiste nel calmare le nostre menti ed essere consci, il che significa ricordarsi costantemente di essere consapevoli di come stiamo agendo e parlando con altri, e di come stiamo pensando quando siamo da soli.

Non è che li osserviamo semplicemente e li lasciamo così come sono. Quando restiamo consapevoli, possiamo distinguere tra ciò che è costruttivo e ciò che è distruttivo. Questo non vuol dire preoccuparsi di sé stessi: in effetti diventiamo più premurosi ed aperti verso gli altri. Lo scopo della nostra introspezione e consapevolezza di sé consiste nel trovare le cause dei nostri problemi. I fattori esterni e le persone certamente offrono le circostanze per l’insorgenza delle nostre difficoltà – ma l’approccio buddhista è di provare ad identificare le cause più profonde, e per questo abbiamo bisogno di osservare le nostre menti. Le nostre abitudini mentali, assieme alle nostre emozioni positive e negative, influenzano il modo in cui sperimentiamo la vita.

Quando stiamo provando stress per via del lavoro, della depressione, dell’ansia, della solitudine e dell’insicurezza, le nostre difficoltà nell’affrontarle provengono dai nostri stati mentali ed emotivi, non dai problemi stessi. Il miglior modo per affrontare le sfide continue della vita consiste nel calmare le nostre menti e acquisire equilibrio emotivo e lucidità mentale.

Una volta che siamo diventati consapevoli delle emozioni, atteggiamenti e comportamenti che ci stanno provocando sofferenze e difficoltà, possiamo applicare dei rimedi per essi.

Tutti noi ci prendiamo cura della nostra igiene fisica, ma è altrettanto importante prendersi cura del proprio stato mentale. Per sviluppare l’igiene emotiva, abbiamo bisogno di rimanere consapevoli di tre cose: Abbiamo bisogno di ricordare gli antidoti per i nostri stati mentali disturbanti, ricordare di applicarli quando è necessario e ricordare di mantenerli.

Per ricordare tutti gli antidoti, noi dovremmo:

  • Imparare quali siano.

  • Contemplarli finché non li comprendiamo correttamente, sapere come applicarli, ed essere convinti che funzioneranno.

  • Praticare applicandoli nella meditazione per acquisire familiarità.

Dobbiamo essere come i dottori di noi stessi: imparare a diagnosticare i nostri disturbi, comprenderne le cause, vedere quali rimedi ci siano e come applicarli, e poi effettivamente praticare applicandoli.

Quando siamo cronicamente in cattiva salute, dobbiamo diventare convinti dei benefici di una modifica nello stile di vita prima di fare effettivamente qualche cambiamento. La maggior parte delle persone non comincerebbe uno studio approfondito della nutrizione e un allenamento fisico, ma prima proverebbe una dieta e un esercizio di routine. Ovviamente, avranno bisogno di istruzioni prima di cominciare, ma una volta che hanno provato alcuni risultati positivi, potrebbero essere motivati a proseguire.

Lo stesso processo avviene con i nostri sforzi per essere emotivamente in salute. Una volta che abbiamo avuto un assaggio del benessere proveniente dal nostro addestramento nella ritenzione mentale, è più facile sviluppare la motivazione e l’interesse ad imparare di più sulle pratiche buddhiste per migliorare la qualità delle nostre vite, ed essere di maggiore aiuto per gli altri.

Una volta il Buddha era proprio come noi – una persona normale, che soffriva le difficoltà della vita. E proprio come tutti noi, anche lui voleva migliorare la sua vita e quella di coloro che lo circondavano. Mediante la sua introspezione, arrivò a realizzare che a prescindere da quello che accade intorno a noi, abbiamo il potere e l’abilità di restare calmi, consapevoli, e di controllare le nostre emozioni.

Questa – ciò che al Dalai Lama piace chiamare “igiene emotiva” – è qualcosa che trascende i confini della cultura e della religione, perché va dritta al cuore di ciò che noi tutti desideriamo: una vita felice e pacifica, senza problemi.

Traduzione italiana a cura di Claudio Li Calzi

https://studybuddhism.com/it/punti-essenziali/cos-e/cos-e-la-pratica-buddhista