8 Shantideva Bodhisattvacharyavatara: la Meditazione.

Shantideva, Bodhisattvacharyavatara, VIII, 167: Mente mia, questo è il modo di agire! Se non ti impegni per il bene degli altri tramite gli antidoti della consapevolezza e della vigilanza io ti domerò, se trasgredisci questa condotta il tuo egoismo ti porterà alla tua fine.

Shantideva, Bodhisattvacharyavatara, VIII, 167: Mente mia, questo è il modo di agire! Se non ti impegni per il bene degli altri tramite gli antidoti della consapevolezza e della vigilanza io ti domerò, se trasgredisci questa condotta il tuo egoismo ti porterà alla tua fine.

SHANTIDEVA, BODHISATTVACHARYAVATARA, CAPITOLO 8: LA MEDITAZIONE

1 Dopo avere incrementato la mia perseveranza devo stabilizzare la mente, attraverso la meditazione concentrativa, poiché chi ha il pensiero distratto e debole diviene preda fra le zanne dei difetti mentali.
2 Restando solo il mio corpo e la mia mente non possono esser danneggiati dalle distrazioni, così rinunciando alla falsità del mondo devo eliminare tutte le speculazioni mentali.3 Non otterrò il disprezzo per la vita mondana essendo attaccato alle cose di esso, familiari, amici ed oggetti, per cui innanzi tutto debbo eliminare queste emozioni negative. Il saggio si comporta così.
4 La contemplazione interiore profonda, unita alla calma della mente , elimina tutte le afflizioni mentali e le emozioni negative, ecco perché prima di tutto debbo conseguire una stabile calma mentale, e questa la otterrò tramite il felice distacco dall’attaccamento agli oggetti mondani.
5 Il forte attaccamento che un essere prova per un altro, diverrà alla fine la causa che impedirà a questi di rivederlo per innumerevoli ere cosmiche.
6 Ed io non rivedendo coloro per cui nutro attaccamento sarò infelice, la mia mente non potrà riposare sulla equanimità della meditazione, e pure se li potessi rivedere, afflitto dall’attaccamento non proverò soddisfazione.
7 Condotto da questo attaccamento per i miei cari non potrò comprendere la realtà, così il mio disprezzo per l’esistenza ciclica scomparirà ed io mi annienterò fra dolori ed angoscia.
8 Pensando solo ai miei cari la mia vita trascorrerà senza significato, poiché con il trascorrere del tempo la mia famiglia ed i miei amici scompariranno, ed insieme ad essi, a causa del mio attaccamento, se ne andrà anche il Dharma che porta alla liberazione assoluta.
9 Comportandomi come uno sciocco o una persona infantile mi condannerò a cadere nei reami inferiori, quindi dove è il guadagno ad accompagnarmi con gli sciocchi, dato che la loro compagnia mi devia dalle virtù?
10 Per breve tempo ti sono amici, poi diventano avversari: essendo difficile compiacere le persone in questo mondo esse si inquietano perfino nelle situazioni gioiose.
11 Si risentono se usi parole benefiche, mi deviano da tutto quello che vi è di positivo, se non ascolto ciò che dicono si adirano, condizione che causa rinascita nei reami inferiori.
12 Invidiosi di chi gli è superiore, competono con chi gli è pari, divengono arroganti con chi gli è inferiore, se li lodi si riempiono di orgoglio e criticati reagiscono furiosamente. Non potrai ottenere buoni frutti da questi sciocchi esseri infantili.
13 Accompagnandosi a loro certamente compirò azioni negative, come lodare me stesso, disprezzare gli altri e vanamente parlare dei piaceri dell’esistenza samsarica.
14 Stando con tali persone il mio unico guadagno sarà la mia completa rovina, essi mai mi saranno di beneficio, ne io potrò esserlo a loro.
15 Debbo sfuggirli dunque, ma se li incontrassi li saluterò sorridendo senza però dargli troppa confidenza mi comporterò in modo educato.
16 Allo stesso modo che l’ape beve il nettare dal fiore io prenderò solo ciò che si accorda con la pratica del Dharma da questi esseri, trattandoli cortesemente ma senza accompagnarmici troppo.
17 “Sono molto ricco e famoso, coloro attorno a me mi porgono le loro lodi” se così mi crogiolo in tale rallegramento, alla mia morte diverrò preda del terrore.
18 Infatti la mia mente turbata e sciocca è piena di bramosia per ogni cosa. Essa prova attaccamento per ciò che la porterà a soffrire per innumerevoli ere.
19 Ecco il motivo per cui chi è saggio è esente da ogni passione, dato che queste danno origine all’angoscia e al terrore. Con mente determinata debbo realizzare che ogni oggetto di desiderio scomparirà nel nulla.
20 Pure se io avessi ricchezze enormi e grande fama, tutto il denaro e la reputazione accumulata mai mi seguirà dopo la morte.
21 Alcuni mi disprezzano e muovono critiche, perché io invece gioisco solo quando sono lodato? Se altri mi colmano di elogi, perché debbo soffrire quando alcuni mi disprezzano?
22 Visto che perfino il Buddha non fu capace di esaudire tutti i desideri degli esseri, che devo pensare di una persona ignorante come me? Allora ne consegue che la cosa migliore è eliminare tutti gli attaccamenti mondani.
23 Le persone disprezzano i poveri perché senza ricchezze, criticano i benestanti perché invece le possiedono, in che modo si può ricavare benefici accompagnandosi a tali persone, che hanno una simile natura così difficile da soddisfare?
24 Il Vittorioso affermava che dobbiamo sfuggire l’amicizia di chi è sciocco, in quanto se tutto no accade secondo il loro volere essi sono insoddisfatti.
25 Fra i boschi, tra cervi, scoiattoli ed alberi mai nasce alcun dissenso; quando potrò dimorare li anche io, in simile compagnia che da solo letizia?
26 Quando potrò vivere in una caverna, o in un tempio isolato, o sotto ad un albero, senza preoccupazioni mondane e senza volgere il pensiero al passato?
27 Quando sarò capace di vivere senza attaccamento in luoghi di cui nessuno ha il possesso, che sono senza confini ed estesi, in cui potrò dimorare come desidero?
28 Quando potrò campare privo di paura solo con la ciotola della questua, indossando indumenti gettati dagli altri ?
29 E vedendo la cremazioni dei cadaveri, quando comprenderò che non vi è differenza fra il mio corpo ed il loro, dato che ambedue vanno verso il disfacimento?
30 In un tempo non lontano questo mio corpo esalerà un fetore così penetrante che perfino gli sciacalli ne staranno lontano: ecco la fine che farà questo m io corpo.
31 Visto che ossa e carne che lo compongono si disferanno e si disperderanno, questo sarà ancora più valido per gli amici da cui mi separerò.
32 Alla nascita siamo soli, e lo siamo anche nella morte. Poiché nessun altro può sperimentare la mia esperienza in quei casi, quale sarebbe l’utilità dei miei cari che in realtà mi sono solo ostacolo?
33 Allo stesso modo che chi viaggia per strada si ferma a riposare, tutti coloro che transitano nelle esistenze cicliche dovranno fermarsi a prendere altre rinascite.
34 Fino a che quattro becchini non trasporteranno questo peso di ossa e carne, accerchiato da persone in lutto, io dovrò ritirarmi in una foresta.
35 In simile luogo, senza amicizie o conflitti, vivrò come un eremita. Se già da questo momento vengo considerato morto, nel momento del trapasso nessuno mi piangerà.
36 E dato che nessuno mi sarà intorno, i gemiti dei familiari e degli amici mai potranno disturbarmi o distrarmi dalla consapevolezza del Buddha e dalle pratiche virtuose.
37 Per questo, in boschi bellissimi, in gioie sfiorate solo da piccole preoccupazioni io potrò vivere in una felice solitudine, cancellando tutte le distrazioni del pensiero.
38 Impegnato in un solo fine, senza attaccarmi ad altre aspirazioni, praticando la calma di morante e la profonda visione interiore io dominerò la mia mente.
39 In tutti io tipi di mondi i desideri sono causa di ogni afflizione. In questa vita illusoria si verificano omicidi, prigionie e ferimenti, in quella futura i dolori degli inferi.
40 Per accompagnarsi a una donna si usano mediatori, per portarle inviti e doni, e per giunta si commettono pure azioni negative rovinandosi anche la reputazione.
41 Per le donne si commettono atti pericolosi, si dilapidano ricchezze, si arriva a perdere la salute. Il corpo di cui godo nell’abbraccio sessuale,
42 effettivamente è solo un insieme di ossa, privo di una sua esistenza indipendente. Sarebbe allora questo l’oggetto di ogni mia bramosia? Meglio concentrarmi piuttosto a raggiungere lo stato di superamento della sofferenza in modo rapido.
43 Quanta fatica per giungere solo a sollevare il velo di una donna, e una volta fatto lei ha abbassato gli occhi imbarazzata. Il suo volto era sempre nascosto con cura.
44 Ma lo stesso volto che amavo poi diverrà cibo per gli avvoltoi, essi ne strapperanno brandelli di carne per nutrirsi, ed io ne scapperò inorridito e spaventato .
45 Nascondevo con cura il suo corpo dagli sguardi degli altri uomini, ed ora non lo proteggo dai rostri dei rapaci?
46 La carne umana che adesso ammiro diverrà in breve tempo cibo per gli sciacalli e gli avvoltoi, adesso la decoro con fiori e ghirlande, ma poi diverrà nutrimento di simili creature.
47 Adesso guardo terrorizzato il suo scheletro, benché egli giaccia immobile , perché non ne avevo timore quando era ricoperto dalla carne e si muoveva ?
48 Avevo brama del suo corpo ricoperto di pelle, perché adesso non ne ho desiderio, solo perché ne è privo? Allora se adesso non ho desiderio di lei, perché lo abbracciavo quando era vestito ed ingioiellato?
49 Allora, dato che la sua saliva mentre mi bacia per me è nettare, e come tutti gli umori prodotti dal corpo anche questa viene dalle sostanze ingerite, perché non mi diletto anche dei suoi escrementi? Non provengono forse dallo stesso cibo?
50 Non provo piaceri sessuali abbracciano un cuscino eppure anche esso è soffice e nonostante ciò non mi rendo conto che il corpo umano invece produce odori sgradevoli, la lussuria mi annebbia i sensi.
51 Accecati dalla voluttà i lussuriosi si adirano con il cuscino, non potendosi accoppiare con esso, nonostante sia morbido alle loro carezze pensano:” non posso fare l’amore con esso.”.
52 Se non desidero sporcarmi, come posso avere voglia di abbracciare altri corpi, che sono semplicemente gabbie di ossa legate insieme da muscoli e tendini, e ricoperte dal fango della carne?
53 Dentro me stesso ho trovato molta sporcizia, sono un contenitore di escrementi, e tuttavia desidero abbracciare un altro sacco di immondizia.
54 “Ma sono la pelle e la carne che io voglio abbracciare” potrei pensare, ma queste due cose non sono per natura prive di coscienza?
55 Inoltre, la mente della persona amata non è possibile ammirarla direttamente nè toccarla. Visto che i sensi non possono prendere contatto con nessuna mente, come è possibili unirvisi in atto sessuale?
56 Non è difficile capire la natura delle impurità dei corpi degli altri, ma ciò che mi sorprende è vedere che non comprendo l’impurità del mio corpo.
57 Trascuro il fragrante bocciolo di loto, che nasce dl fango e dalla sporcizia, e provo piacere invece ad unirmi ad un sacco di immondizia?
58 Visto che rifuggo dal toccare un oggetto ricoperto dagli escrementi e pure questi stessi, perché provo il desiderio di abbracciare il corpo dal quale sono usciti?

59 Non ho bramosia per quello che è impuro, e allora perché adesso abbraccio e bacio un corpo che viene da un luogo impuro, creato da un seme impuro anche esso?

60 Non sento desiderio per un verme uscito dalla sporcizia, e invece lo sento per un corpo umano che è uscito dalla stessa e che ne è pieno?

61 Quindi non solo non provo disprezzo per le impurità del mio corpo, ma ci aggiungo il fatto di desiderare di toccare il corpo pieno di lordura di un altro essere vivente.

62 Perfino i cibi dolci e delicati se masticati e poi sputati o rigettati, rendono sporco il terreno.

63 Nonostante questa sporcizia sia ovvia, dovrei recarmi nei luoghi dove avviene la cremazione per osservare i cadaveri putrescenti, se ancora avessi dubbi.

64 Quando le fiamme li liberano dalla pelle, questo mi provoca orrore e ribrezzo, come potranno poi altri corpi, i quali sono simili a questi, far nascere in me il desiderio?

65 Il profumo che sento sul corpo viene dal legno di sandalo, e non dalla carne stessa. Perché allora desidero un corpo che in realtà non possiede questo profumo?

66 Il corpo produce per natura cattivo odore, meglio allora non avere desiderio per esso. Ma la lussuria degli esseri è insensata, dato che sono attratti dai profumi cosparsi sui corpi.

67 Poi se la causa di questa fragranza è il sandalo, come potrebbe derivare dal corpo? Dove trovare attrazione nel corpo, a causa di un profumo che non è suo?

68 Visto che il corpo, se non viene pulito, diviene repellente a causa del fetore dello sporco, delle unghie lunghe , dei capelli sporchi e dei denti gialli e macchiati,

69 perché io mi impegno a pulirlo e profumarlo, dato che esso diverrà la causa della mia distruzione? Questo mondo è il regno degli sciocchi che, con tutti li loro atti, ingannano per ignoranza solo loro stessi.

70 Dopo aver osservato le montagne di ossa nei cimiteri, e aver provato ribrezzo nei luoghi di cremazione, come posso provare piacere nelle città dove coloro che mi camminano intorno sono solo morti viventi, scheletri ambulanti?

71 Poi la sporcizia dei corpi altrui non si può avere senza pagarne il prezzo, il quale è l’eliminazione dei meriti in questa vita e la condanna alle pene nella prossima.

72 Da giovane non sono abbastanza ricco per avere una moglie, e quindi questa è una gioia di cui dovrò privarmi. Quando giungerò alla fine della vita ed avrò ricchezze sufficienti , avendola impegnata in tale ricerca, ecco che non potrò essendo vecchio soddisfare una moglie.

73 Certe persone , povere ma piene di lussuria, logorate dal duro lavoro del giorno tornano a casa e non possono fare altro che dormire, esausti quasi fossero cadaveri.

74 Altri che sono obbligati a lasciare la casa per andare lontano dalla famiglia soffrono della lontananza dalle mogli e dai figli che desiderano rivedere. E sono costretti a non poterli incontrare per anni.

75 Altri avidi di guadagno si mettono al servizio di padroni, e nonostante ciò non riescono a raggiungere ciò che vogliono, e continuano a vivere lavorando per essi inutilmente.

76 Altri ancora arrivano a vendersi per divenire schiavi di altri, e quando le loro consorti povere come loro partoriscono devono farlo ai piedi degli alberi, in luoghi selvaggi.

77 Altri scioccamente, sebbene pieni della paura di morire pensano: ” guadagnerò facendo il soldato.” E così divengono schiavi della vita militare.

78 Grazie alle loro ambizioni di guadagno alcuni saranno impalati, altri avranno il corpo tagliato dalle spade, altri saranno messi al rogo e cosi via.

79 Meditando sui tormenti enormi che la ricchezza materiale può dare, nell’accrescerla e conservarla, debbo comprendere che essa è solo causa di grandi difficoltà. Coloro che sono distratti dall’amore del denaro, non avranno possibilità di raggiungere la liberazione dal samsara.

80 In effetti costoro che hanno innumerevoli desideri, saranno preda di molti affanni per così futili obbiettivi. Allo stesso modo che i buoi per aver trainato carri pesanti hanno per ricompensa un ciuffo di erba.

81 Torturati dal loro karma sprecano questa preziosa rinascita umana, cosi difficile da riavere, per un piacere misero e di poca importanza, che perfino gli animali sono in grado di ottenere.

82 Tutto quello che ora bramo sicuramente scomparirà , ed io precipiterò negli inferi. Quante avversità dobbiamo sopportare al solo scopo di raggiungere mete così futili.

83 Eppure con la milionesima parte di tali avversità, se impegnati nelle giuste pratiche, potremmo ottenere la buddhità! Quelli che sono vittime del desiderio soffrono più intensamente di chi segue il sentiero dell’illuminazione, e poi per i primi, il frutto è molto più lontano da raggiungere.

84 Meditiamo sugli orrori di questi stati di esistenza! Le armi, il veleno, i precipizi, i nemici, queste disgrazie terrene non sono nulla in confronto alla sofferenza che dovremo subire negli inferi, condotti li dalle nostre azioni negative.

85 Quindi disgustato dai desideri e dalla libidine debbo gioire della solitudine. Coloro che sono felici camminano per boschi immersi nella pace , posti immuni da conflitti e controversie.

86 In deliziose costruzioni di larghe lastre di pietra, dolcemente ombreggiate da alberi di sandalo, illuminate dalla luna, in selve accarezzate da brezze gentili la loro mente è impegnata nel produrre il bene per tutti gli esseri senzienti.

87 Essi possono vivere quanto desiderano in queste case abbandonate, sotto agli alberi oppure nelle grotte. Cancellato il timore di dover proteggere le proprie ricchezze, vi abitano liberi e senza alcuna preoccupazione.

88 Senza nessun tipo di legame, conducono un esistenza autonoma e priva di bramosia, perfino dei come Indra desidererebbero avere simili esistenze piene di felicità.

89 Riflettendo in questo modo sulle virtù di una vita da eremita, devo acquietare ogni pensiero discorsivo e meditare sulla bodhicitta, il pensiero del risveglio.

90 Per prima cosa mi impegnerò a meditare sulla equivalenza fra me stesso e gli altri. Debbo proteggere tutte le creature come me stesso, poiché siamo di fatto tutti uguali, tutti proviamo dolore, tutti cerchiamo la felicità.

91 Nonostante il corpo sia formato da molteplici organi, noi dobbiamo proteggerli tutti, ed allo stesso modo, tutti gli esseri hanno il mio stesso desiderio, vivere felici.

92 Pure se il dolore che provo non reca danno al corpo di altri, la mia sofferenza è quasi insopportabile a causa del mio attaccamento all’Io.

93 Nella stessa maniera il dolore degli altri non si adagia su di me, ma pure agli altri risulta insopportabile a causa del loro attaccamento all’Io.

94 Ecco perché mio dovere è cancellare la sofferenza altrui; di fatto essa è come la mia, quindi devo recare benefici agli altri perché come me sono esseri viventi.

95 Visto che sia io che gli altri inseguiamo la felicità, cosa avrò di speciale io per impegnarmi solo a cercare la mia?

96 Ed allo stesso modo uguali nel fuggire i dolori, cosa avrò di speciale io per impegnarmi a difendere solo me stesso e non le altre creature?

97 Se la loro sofferenza non mi reca danno, perche dovrei proteggerli? E allora perché proteggere me stesso dalle sofferenze future, dato che adesso non mi danneggiano?

98 È un errore pensare: ” nella prossima vita non soffrirò poiché chi muore e chi rinasce non saranno la stessa persona.”

99 ” Quando vi sia sofferenza, questa venga eliminata da colui che la sperimenta” bene, ed allora perché debbo difendere una ferita al piede con la mano, visto che la mano e il piede non sono la stessa cosa?

100 “nonostante tutto questo sia illogico, si realizza grazie all’attaccamento all’Io.” . ma quello che è illogico per me e per gli altri esseri viventi, va estirpato comunque in modo totale, e debbo impegnarmici al meglio ad eliminarlo.

101 Quello che chiamiamo “continuum” ed ” aggregato” , se considerati come entità indipendenti, sono illusioni come i miraggi, come lo sono gli eserciti o i chicchi di un rosario. E allora, non esistendo inerentemente un entità che sperimenti il dolore, chi è colui che lo sperimenterà?

102 Visto che un essere indipendente che esista di per se stesso non può esserci, e quindi non puo soffrire, allora fra il mio dolore e quello degli altri non vi è differenza.

103 ” per quale motivo devo eliminare la sofferenza di tutti gli altri esseri e non solo la mia?” senza dubbio invece è una necessità, poiché se non mi impegno a liberare dal dolore gli altri esseri, visto che la mia sofferenza, sebbene in questo mondo di illusione, è uguale alla loro, non dovrei pensare a liberarmi della mia.

104 ” dato che praticare la compassione mi provocherà sofferenza, perché dovrei impegnarmi a far crescere tale compassione?” Nel contemplare le terribili sofferenze che subiscono gli esseri senzienti, come è possibile considerare grande la sofferenza che nasce dal praticare la compassione?

105 Se fosse possibile attraverso la sofferenza di una sola persona eliminare quella di tanti esseri, sicuramente la persona dotata di compassione accetterebbe tutto ciò, per il suo beneficio e quello degli altri.

106 Allo stesso modo il bodhisattva Supushpachandra nonostante sapesse che il re lo avrebbe ucciso, per salvare molti esseri si recò alla sua reggia per insegnare il Dharma, senza invece sfiggirne dal compito per evitare la morte e la sofferenza.

107 Così colui che è riuscito a dominare la propria mente con la meditazione, dato che prova gioia nel cancellare le sofferenze degli altri, sarebbe capace di entrare nel più profondo degli inferni con la stessa tranquillità che ha il cigno quando si posa su uno stagno pieno di fiori di loto.

108 Non sarà premio sufficiente l’oceano di felicità che nascerà dalla liberazione di tutti gli esseri viventi? Dove trovare quindi il motivo di cercare solo la mia liberazione?

109 Agendo per il bene di tutti, non devo inorgoglirmi, né considerarmi superiore ad essi, e se provo gioia ad fare il bene degli altri, non devo avere come scopo di farlo unicamente per aggiungere merito positivo al mio karma.

110 Perciò allo stesso modo che mi proteggo persino dalle minime situazioni spiacevoli, debbo impegnarmi nel proteggere gli altri praticando la compassione.

111 Nonostante una goccia di sangue ed una di seme maschile non siano l’essenza di una vera entità, a causa della convenzione mi ostino a considerarla un “Io” questo corpo che mi contiene.

112 Allora perché non dovrei considerare allo stesso modo i corpi degli altri come “Me” come “Io”? Ed al contrario, sarebbe poi così difficile considerare questo mio corpo come proprietà di un altro?

113 Adesso che ho compreso le negatività di occuparsi egoisticamente solo di me stesso, e le innumerevoli virtù che nascono dal prendersi cura degli altri, cancellerò totalmente questo mio egoismo e mi applicherò nell’aiutare tutte le creature.

114 Allo stesso modo che mani e piedi sono considerati parti di un corpo, perché non considerare tutti gli altri esseri senzienti come parti di un enorme organismo vivente?

115 Come in questo corpo privo di esistenza indipendente si è formato il pensiero di un “Se”, a causa di una lungamente praticata consuetudine mentale, perché allora non applicare la definizione di “Io” a tutti gli altri esseri, considerandoli me stesso?

116 Perciò nel momento che li benefico non agisco in modo da ritenermi speciale, allo stesso modo che quando assumo del cibo per me non mi aspetto poi di essere premiato per questo.

117 Perciò allo stesso modo che mi proteggo persino dalle minime situazioni spiacevoli, debbo impegnarmi nel proteggere gli altri praticando la compassione.

118 Questo è il motivo per cui il Regnante bodhisattva Avalokiteshvara ha consacrato il suo nome al fine che gli esseri che lo pronunzino tre volte non provino paura a contatto con moltitudini di persone.

119 Non devo lasciarmi abbattere dalle difficoltà, poiché grazie alla pratica ed all’abitudine si puo perfino provare dolore per l’assenza di qualcuno di cui un tempo solo il nome ci terrorizzava.

120 Ecco perché chi desidera divenire rapidamente un rifugio per se e gli altri, dovrebbe praticare questa santa consuetudine, cioè scambiare se stesso con gli altri.

121 Causata dall’attaccamento a questo mio corpo perfino una piccola minaccia mi terrorizza, allora perché non odiare il vero nemico, cioè questo corpo, che mi da modo di sperimentare simili terrori?

122 Per alleviare fame, sete e i malanni di questo corpo, delle persone stanno in agguato di pesci, cerbiatti e uccelli per ucciderli.

123 Altri per ottenere danaro e piaceri mondani arrivano pure ad uccidere il proprio padre e la propria madre, o si appropriano di ciò che appartiene ai Tre Gioielli. Indubbiamente il loro destino sarà di ardere negli inferi.

124 Chi sarebbe il saggio che allora desidererebbe viziare e proteggere questo corpo umano? Chi dunque non lo ignorerebbe , disprezzandolo e odiandolo come un nemico?

125 ” se dono questa cosa, io non potrò goderne” questo è un pensiero egoistico comune ai demoni. ” se io godo di questa cosa, cosa mi resterà poi da donare?” questo invece è un pensiero altruistico di virtù divina.

126 Se per beneficare me stesso causo danno agli altri, poi sarò tormentato nei regni degli inferi, ma se per il bene degli altri devo danneggiare solo me stesso, otterrò ogni tipo di virtù.

127 Desiderando solo per me stesso il bene otterrò ottusità e rinascite sfortunate, ma se lo stesso desiderio lo esprimo verso il favorire il bene degli altri otterrò saggezza e rinascite fortunate.

128 Se mi approfitto degli altri, fruttandoli come fossero schiavi per i miei scopi, io stesso in futuro vivrò in schiavitù, ma se mi impegno per il bene altrui otterrò solo di rinascere come sovrano o cosi via.

129 Tutte le gioie di questo mondo vengono dal desiderio che gli altri raggiungano la felicità, ed ogni sofferenza di questo mondo viene dai desideri egoistici che io esprimo.

130 Necessitano forse altre spiegazioni? Basta guardare la differenza che vi è fra buddha e gli sciocchi, i primi si preoccupano del bene di tutti, i secondi egoisticamente solo del loro.

131 Quindi se io non elargisco ad altri la mia felicità, per alleviare le loro sofferenze, in nessun caso otterrò l’illuminazione, ed anche in questa esistenza ciclica mai avrò delle gioie.

132 Senza pensare alle vite future, neanche i bisogni di questa saranno soddisfatti, poiché nessuno paga il salario al dipendente che non compie il proprio lavoro.

133 Abbandonando la causa delle felicità di questa vita e delle prossime, cioè il praticare per il bene degli altri, gli illusi infliggono sofferenze agli altri, ma poi le subiranno loro nelle prossime vite.

134 Dato che in questo mondo i mali, le paure ed i dolori sono effetto dell’attaccamento all’ Io, a cosa i sarà utile questo demoniaco Io?

135 Se non elimino subito la sua influenza su di me, non potrò agire per distruggere la sofferenza, allo stesso modo che non posso evitare scottature se non mi allontano dalle fiamme.

136 Per evitarmi ogni danno e per cancellare le sofferenze altrui debbo offrire me stesso agli altri, prendermi cura di loro, allo stesso modo che la prendo per me stesso.

137 ” Sono servo degli altri” questo è il pensiero che la mia mente deve con determinazione apprendere. Perciò nessun altro pensiero se non quello di beneficare gli altri la impegnerà.

138 Usare la mia vista, i miei sensi ora che li ho donati agli altri, per un mio tornaconto non sarebbe lecito. E che dire di quanto sarebbero maligni se usati addirittura per recargli danno, a loro che ne sono proprietari?

139 Il mio maggiore interesse saranno ora le altre creature, e qualunque cosa io possiedo ed indosso devo usarla per i beneficio altrui.

140 Quindi ritenendomi inferiore o uguale agli altri esseri, senza causare concetti nella mente, debbo meditare su invidia, competizione ed orgoglio, scambiandomi di posto nel seguente modo.

invidia

141 ” egli è onorato , e io no. Sono povero, non possiedo ricchezza come lui. Lo riempiono di lodi, ed io vengo disprezzato, ad egli tutto va bene mentre io ho solo difficoltà”

142 ” Io debbo fare tutta la fatica, mentre lui comodamente riposa, qui lui è stimato importante mentre io sono considerato inferiore e senza alcuna qualità”

143 ” ma che dici mente mia? Io non ho qualità?” non è così, pure io ne ho, è vero che paragonato ad alcuni io sono inferiore, ma è vero anche che paragonato ad altri sono loro superiore.

144 La mia condotta e la mia conoscenza sono degenerate, privo di controllo sono dominato dai miei difetti mentali. Per quanto possibile dovrei essere sostentato e curato da egli e dovrei accettare anche le punizioni .

145 Ma non vengo affatto sostentato o curato, allora con che diritto mi disprezzano? Pure se avessero qualità di cui farsi vanto, a che mi servono se tali non vengono usate per farmi beneficio?

146 ” Egli privo di compassione per coloro che dimorano nei reami inferiori con orgoglio esibisce le sue doti, e perfino si paragona ai saggi”

competizione

147 “Ecco, io per essere superiore a colui che è considerato un mio pari, mi impegnerò ad accumulare ricchezze materiali ed onori anche attraverso conflitti”

148 ” con tutti i mezzi , pure illeciti, farò in modo che gli altri conoscano i miei pregi, assicurandomi che le qualità degli altri a me uguali rimangano sconosciute.”

149 ” e poi nasconderò tutti i miei difetti , in modo che io divenga oggetto di lodi, e non gli altri, per cui sarò sempre al centro dell’attenzione.”

150 ” estremamente soddisfatto rimirerò la rovina di chi mi è uguale e la sua disfatta. Agirò in modo che venga disprezzato e considerato da tutti uno zimbello”

orgoglio

151 ” dicono che questo miserabile essere stia cercando di competere con me, ma come farà a diventarmi simile, nell’aspetto, nell’istruzione, nella ricchezza o nella posizione sociale?”

152 ” perciò sentendo parlare gli altri delle mie qualità ne proverò brividi di piacere, la fama acquisita mi renderà felice.”

153 ” pure se costui, il miserabile, ha qualche ricchezza con la prepotenza me ne approprierò, e se egli lavora per me, a malapena gli fornirò di che sopravvivere.”

154 ” farò in maniera tale che la sua felicità scompaia, costantemente lo danneggerò, poiche in questa esistenza condizionata egli mi ha recato danno per molte volte.”

155 Mente mia, mossa per infinite ere da simili pensieri e desideri, invece del tuo beneficio hai ottenuto con tutta questa fatica il risultato di sperimentare la sofferenza.

156 Per questo debbo impegnarmi totalmente a scambiare me stesso con gli altri, ed in futuro avrò enormi benefici come detto dalle veritiere parole del Saggio.

157 Se nel passato avessi già agito in tale modo, scambiando me stesso con gli altri, non sarei stato qui adesso privo dello stato di un Buddha e senza la sua felicità.

158 Perciò allo stesso modo che realizzo il pensiero che il mio Io sia nato dalla goccia di sangue e seme maschile di altri, e non da me stesso, per mezzo di una attenta pratica debbo giungere a considerare gli altri come me stesso.

159 Essendo divenuto servo di tutte le altre creature, debbo utilizzare tutto quello che ho per i loro benefici.

160 Io sono contento, e gli altri no, godo di una posizione favorevole, gli altri no, io vengo aiutato e gli altri abbandonati. Perché allora non sono invidioso di me stesso?

161 Senza cercare la mia felicità e la mia soddisfazione debbo concentrarmi a prendere su di me le sofferenze altrui, e poi analizzando costantemente me stesso diverrò consapevole dei miei difetti mentali.

162 Quando gli altri commettono qualche errore debbo prenderne la responsabilità su di me, e nel caso commettessi pure il piccolo sbaglio, dovrò apertamente rivelarlo agli altri.

163 Parlando della buona reputazione di altre persone, farò in modo che questa superi di gran lunga la mia, e come il più umile dei servi, mi adopererò per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

164 Dato che l’Io è pieno di numerosi difetti non debbo vantarmi se ho una qualche qualità che la sorte mi ha donato. E se scoprissi dentro di me qualche virtù la nasconderò di modo che gli altri la ignorino.

165 E mi auguro che i danni che io ho causato ad altri mi si rivolgano contro, a danno del mio ego e per il bene di tutti gli altri esseri senzienti.

166 Non debbo agire con arroganza e prepotenza, al contrario debbo comportarmi come una sposa appena maritata, con timidezza, riservatezza e prudenza.

167 Mente mia, questo è il modo di agire! Se non ti impegni per il bene degli altri tramite gli antidoti della consapevolezza e della vigilanza io ti domerò, se trasgredisci questa codnotta il tuo egoismo ti porterà alla tua fine.

168 Ma se nonostante tu sia stata a lungo avvertita, tu agissi in modo scorretto, mente mia raccoglierai i frutti della punizione poiché tutti i mali hanno avuto origine da te.

169 Ormai non puoi più danneggiarmi, adesso ti posso osservare bene, e dovunque andrai distruggerò la tua arroganza.

170 Poi cancella ogni tua intenzione di agire per tuo solo beneficio, poiché ti ho donata agli altri, cessa di lamentarti e poniti all’opera per servirli.

171 Se senza consapevolezza io non ti donassi a tutte le creature tu mi consegnerai ai terribili guardiani infernali.

172 Innumerevoli volte tu mi hai tradito, ed io sono stato tormentato per tempi interminabili , per cui memore di questo risentimento cancellerò tutti i tuoi piani egoistici.

173 Perciò, se voglio essere felice, non debbo cercare solo la mia felicità. E se debbo essere protetto debbo proteggere anche gli altri.

174 Più tenterò di evitare la fatica a questo corpo, tenendolo nell’ozio e nei vizi, più tale corpo diverrà fragile e debole.

175 Per coloro che si riducano a vivere in tali condizioni, non vi sarà al mondo oggetto in grado di soddisfare i loro desideri. E chi potrà mai soddisfarli allora?

176 Le loro illogiche avidità saranno causa solo di miserie, e le loro menti verranno riempite dalle negatività, mentre coloro che , senza aspettative, avranno il cuore pulito e libero dai desideri, godranno di infiniti benesseri materiali e spirituali.

177 Perciò non concederò occasione ai desideri sensuali di sorgere, poiche in caso contrario continuamente aumenterebbero. Per cui la scelta migliore è non possedere oggetti da cui essere attratto.

178 Questo corpo verrà trasformato un giorno in cenere e polvere, inerte verrà mosso da altre forze. Questo corpo è pieno di sporcizia e difficile da sopportare, perché dunque io lo debbo considerare come “Io” o come il mio “Se” ?

179 sia che viva o che muoia, di che aiuto mi sarà questo veicolo? In che modo è differente da una zolla di terra? Perché non mi libero adesso di questo concetto di “Io”?

180 ho accumulato molte sofferenze in modo illogico, e solo per la attenzioni a questo mio corpo, che beneficio avranno tutta la mia brama ed il mio odio, nate da ciò che in effetti è simile solo ad un pezzo di legno?

181 Se pure lo vizio e lo difendo, o quando esso sarà divorato dai rostri degli avvoltoi, non avrà alcun piacere o avversione, perché quindi debbo essere attaccato ad esso.

182 Se non prova dolore quando è deriso, o gioia quando è lodato, per quale motivo dissipo le mie energie accudendolo?

183 ” Ma perché i miei amici apprezzano questo mio corpo.” Ed allora , visto che tutti gli esseri hanno un loro corpo, perché non apprezzo gli altri corpi come faccio con il mio?

184 Quindi libero da ogni attaccamento donerò questo corpo per il bene di tutti gli esseri senzienti, così anche se esso ha dei difetti ne avrò cura per potere servire attraverso esso gli altri.

185 Basta con il comportamento infantile! Seguirò le impronte dei saggi, e rammentando i loro consigli sulla consapevolezza eviterò ogni torpore mentale ed ogni sonnolenza.

186 Proprio come i compassionevoli bodhisattva con pazienza accetterò le difficoltà del compito che mi sono prefisso. Poiché se non mi impegno notte e giorno con attenzione , quando avranno fine i miei dolori?

187 Perciò al fine di eliminare ogni tendenza negativa, controllerò attentamente la mia mente e la terrò concentrata nella perfetta meditazione per cancellare ogni offuscamento.