36 – S.S. Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: La seconda fase della pratica Mahamudra

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: Il pericolo è che il praticante pensi ancora una volta di essere arrivato al traguardo finale quando, in realtà, c’è ancora un lungo cammino.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche ci illustra la seconda delle quattro fasi della pratica Mahamudra.

Appunti a cura della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi e revisione del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Domanda: Santità, in cosa consiste il secondo livello o fase della partica Mahamudra?

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche

(2) Il secondo livello di raggiungimento yoga è lo stadio di essere libero da proiezioni. Questa è la fase in cui la natura della mente è stata direttamente conosciuta. Vale a dire, la realtà ultima è stata vista faccia a faccia, direttamente sperimentata in modo non-concettuale e, per questo motivo è definito libero fa proiezioni. Le proiezioni sono tutte le elaborazioni concettuali utilizzate per spiegare o rapportarsi al mondo. Dopo aver visto la realtà nella sua essenza, non più sono necessarie. Anche questa fase ha dei livelli corrispondenti ai tre livelli di praticanti:

Conoscendo direttamente la natura della mente, il livello più basso del praticante ha ancora una visione limitata della natura della realtà. In quanto, sebbene la realtà sia stata vista e conosciuta direttamente, non è stata sperimentata nella sua pienezza. Molti aspetti di fenomeni non sono stai ancora capiti, e molti aspetti del sentiero sono ancora poco chiari.

Quindi, sono presenti esitazione e dubbio nei processi mentali di tale persona. La natura fondamentale della realtà della mente è stata sperimentata, ma non è ancora in modo da sgombrare tutti i dubbi ed illusioni. A questo punto è necessario il completo e diligente impegno nelle pratiche yoga sotto la direzione di un maestro spirituale qualificato. Questo consentirà all’esperienza iniziale della realtà di ampliarsi e di sgombrare tutti i dubbi ed illusioni.

Il secondo livello di praticante, in questa seconda fase di realizzazione yogica, non ha soltanto visto la realtà in faccia ma è penetrato alla sua stessa radice e, così facendo, ha tagliato la radice dell’illusione. A questo punto, con questa realizzazione diretta della natura della mente in tutta la sua profondità, l’individuo diventa totalmente libero da tutti i timori ed ottiene il controllo completo sulla propria mente. Dopo aver acquisito il controllo totale sulla mente, oltre la realtà stessa, è indifferente per tale praticante cadere nel più profondo inferno o salire nel più alto dei cieli. Tutta la realtà ha uno stesso gusto, per cui vi è questa esperienza di totale libertà e assenza di ostruzioni. Il pericolo è che il praticante pensi ancora una volta di essere arrivato al traguardo finale quando, in realtà, c’è ancora un lungo cammino. Questo stato è paragonato al mattino quando sorge il sole sopra l’orizzonte ed illumina il mondo intero, dissipando tutte le oscurità e le ombre.

Tutte le tenebre siano scomparse, tuttavia, i raggi del sole non hanno ancora riscaldato rocce ed alberi. Diverse cose sono ancora fredde per l’aria della notte, ancora da essere riscaldate dai raggi del sole.

Allo stesso modo, per i praticanti di livello medio in questa seconda fase di realizzazione yogica, la comprensione della realtà non compenetra l’intera estensione dei loro processi mentali. Sono presenti ancora dubbio ed incertezza su varie cose, ancora esitazione circa la natura della realtà, soprattutto in merito alle implicazioni della realizzazione sperimentata.

A prima vista sembra essere una realizzazione completa ma a poco a poco sorgono vari dubbi e domande. Che cosa ha creato questo o quel problema? In questa fase di iniziale padroneggiamento dovremmo fare affidamento sulle Scritture, sugli scritti sacri della parole del Budda e dei grandi maestri, sotto la direzione di un maestro spirituale qualificato. Al fine di estendere la realizzazione diretta della realtà e comprendere tutte le sue implicazioni, è necessaria un’ulteriore raccolta di meriti attraverso offerte di mandala, un ulteriore approfondimento dei testi sacri e in particolare la coltivazione di compassione per le sofferenze degli esseri viventi. In un certo senso, questo rimane un mistero per una persona in questa fase: quando la natura della mente è senza inizio e senza fine, e non dimora ed è completamente pura, libera e senza ostacoli, come possono gli esseri viventi sperimentare sofferenza in questo modo? Come è possibile alleviarla? Quindi, qui rinnoviamo la nostra coltivazione della gentilezza ed preoccupazione per la felicità di tutti gli esseri viventi.

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