La storia del cervo di Banyan 

Quindi fecero un parco, vi piantarono l’erba e provvidero che i Cervi avessero l’acqua,

Quindi fecero un parco, vi piantarono l’erba e provvidero che i Cervi avessero l’acqua,

C’era una volta un Cervo color dell’oro. I suoi occhi erano come tondi gioielli, le sue corna erano bianche come argento, la sua bocca era rossa come un fiore, i suoi zoccoli erano duri e brillanti. Lui aveva un corpo grande ed una coda lunga e sottile.

Esso viveva nella foresta di Banyan ed era il capo di un branco di cinquecento Cervi. Lì vicino viveva un altro branco di Cervi, chiamati Cervi Scimmia. Anche loro avevano un capo. Al Re di quel paese piaceva cacciare i Cervi e mangiare la carne di cervo. Non gli piaceva però andarci da solo così un giorno lui chiamò le persone della sua città chiedendo loro di andare a caccia con lui.

Al popolo tutto ciò non piaceva perché mentre loro erano via nessuno faceva il loro lavoro. Quindi decisero di fare un parco e portare i Cervi in esso. Così il re avrebbe potuto andare e cacciare nel parco e loro potevano proseguire nel loro lavoro quotidiano.

Quindi fecero un parco, vi piantarono l’erba e provvidero che i Cervi avessero l’acqua, costruirono un recinto tutto intorno ad esso e vi guidarono i Cervi.

Poi chiusero il cancello ed andarono a dire al re che nel parco vicino lui avrebbe potuto trovare tutti i Cervi che voleva.

Il re andò subito a cercare i Cervi. Prima vide là i due Cervi Reali, e garantì ad essi di risparmiare le loro vite. Poi controllò i loro grandi armenti. Talvolta sarebbe andato il Re a cacciare i Cervi, e talvolta sarebbe andato il suo cuoco. Nonappena alcuni Cervi li videro, cominciarono a tremare per la paura e si misero a correre. Ma quando venivano colpiti una volta o due, si lasciavano cadere giù morti.

Il Cervo Reale di Banyan andò dal Cervo Reale delle Scimmie e disse, “Amico, molti Cervi sono stati uccisi. Oltre a quelli uccisi ci sono molti feriti. Dopo questo suppongo che un giorno dovrà essere ucciso uno del mio armento, ed il giorno dopo dovrà toccare ad uno del tuo armento. In questo modo si perderanno meno Cervi”.

Il capo-Cervo Scimmia fu d’accordo. Ogni giorno il Cervo di turno sarebbe andato e si sarebbe sdraiato, mettendo la sua testa sul ceppo. Così il cuoco sarebbe venuto e avrebbe portato via quello che giaceva là.

Un giorno la sorte cadde su un Cervo-madre che aveva un piccolo. Lei andò dal suo re e disse, “O Reale Cervo delle Scimmie, lascia che il mio turno salti finché il mio piccolo sia grande abbastanza per farcela senza di me. Poi io andrò e metterò la mia testa sul ceppo”. Ma il re non l’aiutò. Lui le disse che la sorte era toccata a lei e lei doveva morire. Poi lei andò dal Cervo Reale di Banyan e chiese a lui di salvarla.

“Ritorna alla tua tribù. Andrò Io al posto tuo”, disse lui.

Il giorno dopo il cuoco trovò il Cervo Reale di Banyan disteso con la sua testa sul ceppo. Il cuoco andò dal re per informarlo di questo fatto.

“Cervo Reale di Banyan! Non ricordi che io garantii la tua vita? Perché sei disteso qui?” disse il Re accorrendo sul posto.

“O grande Re!” disse il Capo dei Cervi di Banyan, “una madre venne col suo piccolo e mi disse che la sorte era toccata a lei. Io non potevo chiedere ad alcun altro di prendere il suo posto, così venni io”.

“O Cervo Reale di Banyan! Io non vidi mai una tale gentilezza e misericordia. Alzati! Io accordo la tua vita e quella della madre. Io non caccerò più alcun Cervo, né nel parco e né nella foresta.”

http://www.centronirvana.it/i_jataka.htm