Lama Thubten Yeshe: Dissoluzione

Lama Thubten Yeshe: Tutti i fenomeni della sfera sensoriale esistono come le nuvole.

Lama Thubten Yeshe: Tutti i fenomeni della sfera sensoriale esistono come le nuvole.

Lama Thubten Yeshe: Dissoluzione

Acqua che scorre rapidamente dalla scoscesa parete montana, una energia naturale:

c’è la vita

ma la potenza della morte

è ciò che l’accompagna.

Molta gente mi considera pazzo quando parlo della morte. Pensano che io non capisca nulla della vita.

se pensi alla morte e alla sofferenza, ti deprimi” Pensano che io ne sia ossessionato.

morire è atroce. Perché ti soffermi tanto?”

È molto buffo, perché sono loro a non capire la vita.

Viviamo una danza

tra la vita e la morte:

un dramma in maschera con un unico attore che cambia ruolo:

un’espressione, poi un’altra e un’altra ancora, si muove

si trasforma.

L’impermanenza è con noi dal primo istante di vita. La decomposizione inizia dall’istante del concepimento. Nel secondo istante di vita, il cambiamento è già in atto mentre il primo si è già dileguato: queste sono impermanenza e morte.

Io esisto”

Io esisto” è un’illusione, è un concetto di permanenza. Ogni tipo di energia è in movimento

Cambia, viene e va.

Ha origine, poi si sviluppa, invecchia costantemente e muore, muore, muore.

Quando vediamo un cadavere non lo visualizziamo mai come il nostro stesso corpo.

Ah, è morto. È terribile. Ora me ne vado”.

Non pensiamo mai. “quello sono io”. Abbiamo paura e nessuna comprensione. Quel cadavere orrendo è già in noi.

Tutti i fenomeni della sfera sensoriale esistono come le nuvole.

Se c’è una confluenza oppure un inizio o un punto di contatto c’è ovviamente il cambiamento, la separazione e la scomparsa.

L’uomo e la donna

Amici, madri, padri, famiglie

Atomi

Acqua e fuoco

Oggetti.

Se c’è un incontro automaticamente seguirà la separazione accompagnata da paura assillante e sofferenza.

Ogni evento mondano immaginato, ogni incontro,

ogni piacere si dileguerà.

E’ naturale.

Siamo estremamente insicuri:

troviamo un amico e temiamo di perderlo,

assaporiamo il piacere ma ci preoccupiamo che finisca,

abbiamo paura di perdere la casa, i soldi, gli affetti più cari e di lasciare il nostro corpo.

Tutti noi abbiamo il timore del distacco e della perdita. Questa paura è universale ma inutile perché crea solamente confusione: non è una soluzione ma è una distruzione.

Di recente un gruppo di persone ha organizzato una spedizione sull’Everest; hanno avuto successo e hanno raggiunto la cima ma, sulla via del ritorno, un uomo è deceduto. Hanno cercato invano di rianimarlo.

Perché si sono avventurati in simile impresa?

Milarepa ha detto: “quando la gente ordinaria mi vede, pensa che io sia totalmente folle, ma quando sono io ad osservarli, penso siano loro ad essere completamente pazzi”.

É molto sciocco decidere di bere coca-cola quando potremmo avere champagne Non è forse vero?

Le nostre vite materiali sono dedicate ai piaceri temporali.

Pensiamo che sia il meglio da fare ma, quando la morte sopraggiunge, ci ritroviamo senza niente e moriamo infelici.

Non vi è molta differenza tra il nostro modo di vivere e l’esistenza di un cane ad eccezione delle potenzialità.

Il samsara non avrà mai fine perché non ci ricordiamo della morte. “No, non oggi, non oggi”.

La vita è solo un respiro che entra e esce se non rientra di nuovo, la vita ha termine: questa è la morte.

Fino alla fine pensiamo: “No, non oggi”

L’esistenza scorre velocemente: la morte è certa ma non sapremo mai quando avverrà.

La vita è come un lampo: appare e poi scompare.

C’è qualcosa in noi che ci fa credere che la morte arriverà lentamente

il nostro concetto di permanenza dimentichiamo la morte.

La saggezza – la capacità di memorizzare

è l’energia dell’atomo – distrugge l’illusione, ma noi dimentichiamo,

non riflettiamo mai.

La morte è certa e mai sapremo quando avverrà.

Continuiamo ad accumulare dalla nascita; collezioniamo amici, ammassiamo beni: famiglia, amanti, patrimoni, questa e quella persona, questa cosa e quell’altra. Ci aggrappiamo a tutto, abbiamo paura.

Niente di tutto questo ci aiuta nella morte ciò che abbiamo accumulato, invece di aiutarci, ci distrugge, perché dimentichiamo la morte.

Con estrema certezza la morte arriverà.

Il momento non è mai sicuro.

Ah, oggi sono vivo. Sto bene.

Non oggi”.

Perché no?

Tuo padre è morto oggi”.

O. K. era giunto il suo momento. Tutti devono morire.

Ora che lui se n’è andato, è il mio turno.

Hai capito?

Devi agire subito, ora.

Un esempio: se sono a conoscenza del fatto che tra dieci giorni qualcuno è intenzionato a tagliarmi il naso, nonostante non sappia chi sia e quando lo farà, devo essere prudente; proteggerò il mio naso quanto possibile e non perderò tempo a truccarlo per renderlo più attraente.

Possiamo scegliere: la morte è un processo naturale, ma è possibile morire con gioia: è “ ritornare a casa”.

Fonte http://www.taracittamani.it/download/area-pubblica/insegnamenti_robina.pdf