Nagarjuna: Il Fondamento della Saggezza

Nagarjuna: Colui che vede il sorgere per relazione dipendente Vede anche la sofferenza, L’origine di tutto, la cessazione E il Sentiero.

Nagarjuna: Colui che vede il sorgere per relazione dipendente Vede anche la sofferenza, L’origine di tutto, la cessazione E il Sentiero.

Nagarjuna: Il Fondamento della Saggezza

Capitolo 18: L’analisi del sé. Capitolo 26: L’analisi delle dodici diramazioni dell’esistenza. Capitolo 22: L’analisi del Tathagata. Capitolo 24: L’analisi delle quattro verità dei superiori. La sequenza dei capitoli indicati da Sua Santità il Dalai Lama da utilizzare per lo studio e la pratica quotidiana. Tradotto dal tibetano da Fabrizio Pallotti. Chiara Luce Edizioni, 56040, Pomaia – Pisa, tel. e fax 050/685690 chiaralucedizioni@gmail.com; www.chiaraluce.it

Titolo originale dell’opera: Il Fondamento della Saggezza

du ma rtsa ba’i tshig leur byas pa she rab ces bya ba bzhugs so

Capitolo 26: L’analisi delle dodici diramazioni dell’esistenza

1. A causa dell’ignoranza che ostruisce si rinasce

Ciò che compone ha tre aspetti

E le azioni che sono composte

Portano avanti la migrazione.

2. Con la condizione del composto la coscienza

Entra nelle trasmigrazioni

Dopo che la coscienza è collocata

Nome e forma avvengono.

3. Dopo che sono avvenuti nome e forma

Nascono le sei sorgenti

E dipendendo dalle sei sorgenti

Sorge il contatto,

4. Dipendendo solo dall’occhio, forma

E dal serbare, viene prodotto.

Perciò dipendendo dal nome e forma

Si produce la coscienza.

5. Occhio, forma e coscienza

Con questi tre insieme

C’è il contatto, dal contatto

Sorgono tutte le sensazioni.

6. Le sensazioni sono la condizione dell’attaccamento.

L’attaccamento sorge per la sensazione

E con l’attaccamento l’appropriazione

I quattro aspetti vengono completamente appropriati.

8. Con l’appropriazione sorge

L’esistenza dell’appropriatore

Quindi senza l’appropriazione si è liberi

E l’esistenza non succede.

9. Quell’esistenza sono anche i cinque aggregati

Da quell’esistenza sorge la nascita

Vecchiaia, morte, dolore e

Sofferenza con il pianto,

10. Angoscia e agitazione

Queste sorgono dalla nascita.

Perciò un cumulo di sofferenze

È la sola cosa che succede.

11. Ciò che compone è la radice del samsara

Perciò i saggi non compongono

Perciò l’agente è chi non è saggio

Perché il saggio vede la realtà.

12. Con la cessazione dell’ignoranza

Anche i composti non sorgono

L’ignoranza cessa

Familiarizzando la coscienza con la realtà.

13. Cessando questo e quello

Questo e quello non avvengono

Ciò che è solo un cumulo di sofferenze

In questo modo cessa completamente.

CAPITOLO 18: L’ANALISI DEL SÉ

1. Se gli aggregati fossero il

Dovrebbe possedere nascita e distruzione

Se fosse diverso dagli aggregati

Non avrebbe le caratteristiche degli aggregati.

2. Se il sé non esiste

Dove esiste ciò che è del sé?

Con la pacificazione del sé e di ciò che è del sé

La concezione dell’io e la concezione del mio scompaiono.

3. Colui che non concepisce l’io e il mio

È anch’egli non esistente

Vedere colui che non concepisce

L’io e il mio, non è vedere.

4. Estinguendo il pensiero del sé e di ciò che è del sé

Sia esternamente che internamente

L’appropriazione viene a cessare

E con l’estinguersi di essa anche la nascita viene estinta.

5. Con l’estinguersi delle azioni e delle emozioni distruttive la liberazione.

Le azioni e le emozioni distruttive dalle concettualizzazioni e queste dalle elaborazioni:

Le elaborazioni cessano con la vacuità.

6. È detto sé, tuttavia è designato

Eppure ha insegnato il “non sé”,

I Buddha non hanno insegnato

Il sé e nemmeno il non sé.

7. Il linguaggio è rifiutato e

L’oggetto che sperimenta la mente è rifiutato

Innata e non cessata

La realtà è come il nirvana.

8. Tutto è reale e non reale,

È reale e non è vero,

Il non reale non è vero e il reale non lo è

Questo è ciò che il Buddha ha insegnato in accordo.

9. Non dipende da altro, pace,

Non elaborato da elaborazioni

Senza concetti non differente significato

Queste sono le caratteristiche della realtà.

10. Ciò che sorge in dipendenza di qualcosa

Non essendo né uguale a quello

Né diverso da quello

Quindi non è né nulla né permanente.

11. Questo nettare è l’insegnamento

Dei Buddha che sono i Signori del mondo

Né uguale, né diverso

Né nulla né permanente.

12. Quando i Buddha non sono sorti

Anche gli Uditori sono estinti

La saggezza trascendentale dei Pratieka

Sorge quando non c’è l’insegnamento.

CAPITOLO 24: L’ANALISI DELLE QUATTRO VERITÀ DEI SUPERIORI

1. Quindi, se tutto ciò è vuoto

Non esiste il sorgere e non esiste la distruzione

Le quattro verità dei Superiori

Per te non esisterebbero.

2. Se le quattro verità dei superiori non esistono

La comprensione completa e l’abbandono

La meditazione e la realizzazione

Ne consegue che non esistono.

3. Poiché queste non esistono

Anche i quattro risultati non esistono

Senza I risultati non esiste il recipiente dei risultati

E nemmeno chi entra esiste.

4. Quindi se gli otto tipi di persona

Non esistono, anche il Sangha non esiste

E poiché le verità dei superiori non esistono

Non esiste nemmeno il Dharma.

5. Se il Dharma e il Sangha non esistono

Come può esistere il Buddha.

Con questa parola “vacuità”

Si danneggiano I tre rari e supremi.

6. L’esistenza dei risultati

Del Dharma e del non Dharma e

Le convenzioni del mondo

Sono tutte smentite.

7. Tu non capisci ciò che qui è spiegato

Lo scopo della vacuità, la vacuità e

Il significato di vacuità, quindi

Ecco perché vieni danneggiato.

8. I Buddha hanno insegnato il Dharma

Sulla base delle due verità

La verità convenzionale del mondo e

La verità della realtà ultima.

9. Quelli che non capiscono

Le divisioni di queste due verità

Non capiscono la profondità

Dell’insegnamento di Buddha.

10. Se non ti relazioni con il convenzionale

Non puoi relazionarti con la realtà ultima

Se non comprendi la realtà ultima

Non puoi ottenere il nirvana.

11. Osservando erroneamente la vacuità

Coloro di poca saggezza sono distrutti

Così come afferrare un serpente erroneamente e

Come praticare il mantra erroneamente.

12. Perciò sapendo che per i deboli questa

Realtà profonda è difficile da realizzare

La mente suprema del Muni era

Riluttante a insegnare la realtà.

13. Ciò che per te consegue

Non è pertinente alla vacuità

Il tuo refutare la vacuità

Per me non è rilevante.

14. Per colui che la vacuità è plausibile

Per costui tutto diventa plausibile.

Per colui che la vacuità non è plausibile

Per costui niente diventa plausibile.

15. Tu stai affiggendo I tuoi errori a noi

Come colui che monta a cavallo

E che si dimentica del cavallo stesso.

16. Quando vedi le cose

Come esistenti per propria natura

In questo modo dovresti vedere che le cose

Esistono prive di cause e condizioni.

17. Gli stessi risultati e le cause,

L’agente, l’azione e l’oggetto

La produzione, la cessazione e

Gli effetti verrebbero tutti smentiti.

18. Ciò che sorge per relazione dipendente

È spiegato che è vacuità

Questo è designato in dipendenza,

Questo è il sentiero centrale.

19. Un qualcosa che è un fenomeno

Che non sorge dipendendo non esiste.

Perciò, un fenomeno che

Non è vacuità non esiste.

20. Se tutto questo non è vacuità

Il sorgere non esiste e la distruzione non esiste

Le quattro verità dei superiori

Per te non potrebbero esistere.

21. Se non sorge dipendendo

Come potrebbe esistere la sofferenza?

È stato insegnato che l’impermanente è sofferenza

Perciò non esiste per propria natura.

22. Se esiste per propria natura

Perché mai dovrebbe sorgere?

Perciò, per chi smentisce la vacuità

L’origine di tutto non esiste.

23. Se la sofferenza esiste per propria natura

La cessazione non può esistere

Il fatto che sussiste come natura propria

Smentisce la cessazione.

24. Se il sentiero ha una natura propria

Il progresso meditativo non è possibile

Se questo sentiero va praticato

Non può avere la “tua” natura propria.

25. Se sofferenza, origine di tutto e

Cessazione non esistono

Il sentiero che porta alla cessazione della sofferenza

in che modo potrebbe essere conseguito?

26. Se fosse per propria natura

La totale non conoscenza

Come potrebbe diventare conoscenza?

Non sussiste per propria natura?

27. Perciò per te

Anche abbandono e ottenimento

Meditazione e i quattro frutti

Non sono comprensibili.

28. Per colui che concepisce la natura propria

Quei risultati che esistono per propria natura

Che non sono ancora realizzati

Come potrebbero essere ottenuti?

29. Senza il risultato non esiste il sussistere nel risultato

E anche colui che entra non esiste

Quindi se gli otto tipi di persona

Non esistono, anche il Sangha non esiste.

30. Poiché le verità dei superiori non esistono

Anche il giusto Dharma non esiste

E se il Dharma e il Sangha non esistono

Come può esistere il Buddha?

31. Per te ne consegue che c’è il Buddha

Che non dipende dall’illuminazione

Per te ne consegue che c’è l’illuminazione

Che non dipende dal Buddha.

32. Per te colui che possiede una

Natura propria e non è Buddha

Anche sforzandosi nelle attività dei Bodhisattva per l’illuminazione

Non potrebbe ottenere l’illuminazione.

33. Nessuno potrebbe mai compiere

Attività di Dharma o non Dharma

Ciò che non è vacuità

Per natura non funziona.

34. Per te Dharma o non Dharma non esistono

Ma esistono gli effetti

E i risultati che sorgono causati

Dal Dharma e non Dharma non esistono.

35.Se per te risultati che sorgono causati

Da Dharma e non Dharma esistono

Come possono i risultati che sorgono

Da Dharma e non Dharma non essere vacuità?

36. Colui che contraddice la vacuità

Del sorgere per relazione dipendente

Sta anche contraddicendo tutta

La convenzione del mondo.

37. Contraddicendo la vacuità

Nessuna azione potrebbe esistere

Le azioni sarebbero senza attività

E l’agente senza azione.

37. Esistendo per propria natura i migratori

Sussisterebbero senza nascita,

Senza cessazione e statici

Separati dalla varietà del momento.

38. Se la vacuità non esistesse

Ottenere ciò che non è ottenuto,

L’azione che libera dalla sofferenza, anche l’abbandono

Di tutte le emozioni distruttive non esisterebbero.

39. Colui che vede il sorgere per relazione dipendente

Vede anche la sofferenza,

L’origine di tutto, la cessazione

E il Sentiero.

CAPITOLO 22: L’ANALISI DEL TATHAGATA

1. Non è gli aggregati e non è diverso dagli aggregati

Non è negli aggregati e non ci sono in lui

Il Tathagata non possiede gli aggregati

Cos’è il Tathagata?

2. Quindi il Tathagata dipende

Dagli aggregati, non esiste per propria natura.

Ciò che non è di natura propria

Come può esistere come entità diversa?

3. Ciò che dipende da un’altra natura

Non è possibile che sia di per sé

Ciò che non esiste di per

Come potrebbe essere il Tathagata?

4. Ciò che non ha una natura propria

Come potrebbe avere l’entità d’altro?

Se non per propria natura o d’altra entità,

Cosa potrebbe essere il Tathagata?

5. Nel caso che, senza dipendere dagli aggregati

Esistesse un Tathagata,

Ora ha cominciato a dipendere

Diventando dipendente da loro.

6. Senza dipendere dagli aggregati

Non esiste nessun Tathagata

Ciò che non esiste senza dipendere

Come può diventare appropriativo?

7. Senza appropriato

Non c’è appropriazione

Se non esiste l’appropriazione

Non esiste nemmeno il Tathagata.

8. Cercando nei cinque aspetti

Qualcosa che è di sua entità o d’altro

Quel Tathagata non esistente

Come può essere designato appropriatore?

9. Ciò che è appropriato

Non esiste per propria natura

Non esistendo come entità propria

Come fa ad esistere per entità altrui?

10. Quindi l’appropriato e l’appropriatore

Sono vacuità in tutti gli aspetti

Essendo vuoto, il Tathagata che è vacuità

Come fa ad essere designato?

11. Non diciamo è vuoto

E non diciamo nemmeno non è vuoto

Nemmeno entrambe o nessuno dei due.

L’espressione è per lo scopo della designazione.

12. I quattro, permanente, impermanente e simili

Come possono essere la pace?

I quattro, finito, infinito e simili

Come possono essere la pace?

13. Colui che concepisce intensamente

Che il Tathagata esiste

Dopo il suo passaggio al di là della sofferenza

Concepirà il pensiero che ha cessato di esistere.

14. Essendo egli vuoto di propria natura

Che il Buddha passa al di là della sofferenza

Il pensare che esista o no

Non è ammissibile.

15. Coloro che generano elaborazioni verso

Il Buddha incontaminato al di là da elaborazioni

Sono contaminati completamente da quelle elaborazioni

E non vedono il Tathagata.

16. Qualunque sia la natura del Tathagata

Quella è la natura dei trasmigratori

Il Tathagata è privo di propria natura

E anche i trasmigratori sono privi di natura propria.

Nota del traduttore

Durante la visita all’Istituto Lama Tzong Khapa nel Giugno 2014, Sua Santità il Dalai Lama ha consigliato agli studenti ed ai praticanti di studiare e riflettere principalmente su quattro capitoli tratti dal Fondamento Della Saggezza del maestro Indiano Nagarjuna. Come Sua Santità ha enfatizzato, Lui stesso riflette e medita su questi capitoli nella sequenza in cui sono presentati in questo breve testo.

I testi originali da cui ho estratto questi versi radice sono i commentari al testo radice di Nagarjuna del maestro ChandrakirtiLe chiare parole” (du ma rtsa b’i ‘drel ba tshig gsal) e L’oceano dei ragionamenti” (rnam bshad rigs p’i rgya mtsho) di Je Tzong Khapa, entrambi pubblicati dalla Gelugpa student welfare committee di Saranath, Varanasi.

Poiché è la prima volta che questo testo viene tradotto in italiano dal tibetano, ho enfatizzato una traduzione letterale mantenendo il più possibile lacostruzione delle frasi come si presenta nei versi in tibetano, anche a rischio che la lettura risulti meno scorrevole.

La lettura di questi versi richiede una base di comprensione del soggetto trattato, deve essere affiancata allo studio e alla rifles- sione dei commentari dei grandi maestri e non va considerata come mera comprensione letterale seguendo precisamente la costruzione delle strofe del testo. La traduzioneinterpretativa, il cui scopo è quello di risultare più scorrevole a una lettura del testo, non segue necessariamente l’ordine delle strofe e a volte si rischia di confondere lo studente nel momento in cui prova a seguire il testo radice con il commentario orale dato dal maestro.

Nel tradurre questi versi, quando ho incontrato dei punti particolarmente difficili ho consultato le versioni in tibetano dei due commentari da cui ho tratto i versi radice, ed, a volte, ho confrontato la traduzione inglese del commentario di Je Rinpoche di Geshe Ngawang Samten e Jay Garfield. Per le domande più difficili ho richiesto delle spiegazioni orali a Geshe Ngawang Sangye di Sera Je.

Il Maestro Nagarjuna è il pioniere della cultura di saggezza e delle arti della liberazione che sono spiegate nei Sutra della Perfezione della Saggezza. Ogni sua parola è un oceano di significati vasti e profondi difficili da comprendere e da realizzare. Con questa considerazione, consapevole che i Buddha e i maestri del lignaggio profondo e vasto guardano costantemente noi esseri con occhi compassionevoli, mi scuso profondamente degli eventuali errori di traduzione.

Fabrizio Pallotti Champa Pelgye

Il giorno dei miracoli, marzo 2015.