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Sua Santità il Dalai Lama: Presentazione del Curriculum di Etica Secolare
Ottobre 18th, 2017 by admin

Sua Santità il Dalai Lama e i rappresentanti delle 9 scuole che adotteranno il curriculum di Etica Universale preparato dalla fondazione Ayurgyan Nyas, durante l’incontro tenutosi presso la CJ DAV Public School di Meerut (India), il 16 ottobre 2017. Foto di Tenzin Choejor

Meerut (India) – Dopo essere arrivato ieri pomeriggio a Delhi, Sua Santità il Dalai Lama ha raggiunto in auto la città di Meerut. Ad attenderlo alla CJ DAV Public School, bambini e ragazzi di varie scuole, ordinatamente in fila lungo la strada per dargli il benvenuto.

Salito sul palco, Sua Santità è stato accolto da un lungo applauso da parte degli oltre 1500 studenti, genitori e insegnanti che attendevano il suo arrivo. Dopo la tradizionale accensione della lampada votiva, Alpana Sharma, Direttrice dell’Istituto, ha dato formalmente il benvenuto al Dalai Lama. Il professor Avinash C. Pandey, direttore dell’Institute of Interdisciplinary Studies, presso l’Università di Allahabad, ed ex vice rettore della Bundhelkhand University di Jhansi, ha fatto una breve introduzione a proposito della Ayurgyan Nyas, di cui è membro fondatore.

Istituita nel 2014 sotto l’egida del Dalai Lama, la fondazione Ayurgyan Nyas si impegna a introdurre l’etica secolare nel sistema educativo indiano moderno. L’obiettivo è quello di implementare un curriculum che garantisca agli studenti uno sviluppo olistico, basato sui valori umani fondamentali.

Con questo curriculum – ha spiegato il professor Pandey – speriamo di indurre una trasformazione positiva nelle menti dei bambini, in coloro che rappresentano il futuro dell’umanità”.

Il curriculum è stato formalmente rivisto da Sua Santità e presentato ai direttori e ai rappresentanti di 9 scuole, provenienti da Delhi, Ghaziabad, Jhansi, Kanpur, Meerut e Pilibhit e che si sono pubblicamente impegnati ad adottarlo.

Nelle sue osservazioni, il Dalai Lama ha spiegato per quali ragioni sentiva l’esigenza di questo curriculum.

Sono nato nel 1935 e da allora ho assistito a enormi atrocità, compresa la Seconda Guerra Mondiale. Gli storici stimano che i conflitti del XX secolo abbiano causato la morte di oltre 200 milioni di persone. L’assurda idea di poter risolvere i problemi attraverso il ricorso alla forza e la visione di un’umanità divisa in “noi” e “gli altri”  non hanno fatto altro che produrre grandi sofferenze”.

Questo modo di pensare fortunatamente ha cominciato a cambiare durante gli ultimi anni del XX secolo, quando la gente ha iniziato a sviluppare un autentico desiderio di pace. La sofferenza indiscriminata prodotta dalla guerra ha aperto gli occhi e la mente delle persone. In questo XXI secolo, a livello individuale e collettivo, dobbiamo prendere definitivamente atto che l’uso della forza per dirimere le controversie è un approccio ormai obsoleto e fallimentare. Dobbiamo fare di tutto per risolvere le divergenze attraverso il dialogo, un dialogo basato sul rispetto reciproco”.

Sua Santità ha poi ripetuto più volte che la chiave per cambiare il modo di pensare delle persone è l’educazione.

La pedagogia contemporanea tende ad dare un peso eccessivo agli obiettivi materiali e al benessere fisico. Incoraggia le persone a cercare la felicità e l’appagamento soltanto a un livello sensoriale. Intere generazioni sono state educate con questa visione della vita, con questo approccio materialistico all’esistenza. E per quanto desiderino vivere in pace, queste persone non hanno idea di come gestire le proprie emozioni negative, che ne rappresentano l’ostacolo principale”.

Abbiamo bisogno di integrare l’attuale pedagogia e i sistemi educativi con l’introduzione di una formazione specifica dedicata allo sviluppo del buon cuore e delle emozioni positive. Basarsi sulle tradizioni religiose ormai non attrae più nessuno. Abbiamo bisogno di un approccio più universale, basato sulla nostra comune esperienza, sul buon senso e sulle evidenze scientifiche”.

Il Dalai Lama ha poi portato l’attenzione sulle tradizioni dell’India antica riguardanti la concentrazione e la visione profonda shamatha e vipashyana, tradizioni che hanno raggiunto uno straordinario livello di comprensione del funzionamento della mente umana. Questa conoscenza antica è ancora attuale perché è in grado di insegnarci a gestire le nostre emozioni distruttive e trasformare la nostra mente, indipendentemente dal fatto di considerarci o meno persone religiose.

Questa è una nazione che ha il potenziale di combinare la propria antica saggezza con la moderna pedagogia in modo da conquistare la pace della mente”.

Sua Santità ha poi manifestato il suo apprezzamento per i costanti sforzi che si stanno facendo affinché il XXI secolo sia un secolo di pace e felicità, contribuendo al benessere e alla gioia di oltre 7 miliardi di persone.

Per rispondere a una domanda di una studentessa che gli chiedeva se avesse nostalgia del Tibet, Sua Santità ha risposto: Sono nato in Tibet ed è naturale che senta nostalgia per il mio paese. Tuttavia oggi mi considero un cittadino del mondo. Nella mia vita ho quattro impegni: il primo è la promozione dei valori umani fondamentali; il secondo è favorire l’armonia e il dialogo tra le diverse tradizioni religiose; il terzo è la preservazione della cultura, della lingua e dell’ambiente del Paese delle Nevi e il quarto è riportare in auge l’antica saggezza indiana in questo paese”.

Dopo il pranzo insieme a un gruppo di invitati, Sua Santità ha fatto ritorno a Delhi. Domani visiterà per la prima volta lo stato di Manipur, dove prenderà parte a una conferenza internazionale sulla pace e l’armonia organizzata dal portavoce della Manipur Legislative Assembly.

http://it.dalailama.com/news/2017/presentazione-del-curriculum-di-etica-secolare


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