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Ultima giornata di insegnamenti e iniziazione a Leh di Sua Santità il Dalai Lama
Agosto 2nd, 2018 by admin

Sua Santità il Dalai Lama durante la lettura della ‘Guida allo stile di vita del Bodhisattva’, l’ultimo giorno dei suoi insegnamenti a Leh, Ladakh, India, il 31 luglio 2018. Foto di Tenzin Choejor

31 luglio 2018. Leh, Ladakh, India – Il sorriso raggiante sul volto di Sua Santità il Dalai Lama, mentre camminava dalla sua residenza allo Shiwatsel, rivelava quanto fosse contento di vedere tutti anche questa mattina. Dal trono si è rivolto alla folla che oggi ha sfiorato le 30.000 persone. “Oggi continueremo a leggere il testo di Shantideva http://www.sangye.it/altro/?cat=15 da dove ci siamo interrotti ieri. Poi, per una conclusione di buon auspicio, darò i voti bodhisattva e l’iniziazione di lunga vita di Tara Bianca. Pertanto, ho alcuni rituali preparatori da svolgere adesso”.

Una volta concluso, Sua Santità ha ripreso la lettura del testo di Shantideva.

“Qualunque sia l’argomento dell’insegnamento, l’insegnante dovrebbe avere una motivazione corretta, così come coloro che lo ascoltano. Non è appropriato che l’insegnante si aspetti denaro o altre ricompense per i suoi insegnamenti e i praticanti dovrebbero rinunciare a qualsiasi inclinazione a imbrogliare, sfruttare o vessare gli altri.

“Quando prendiamo rifugio nei Tre Gioielli, la fede ha tre aspetti: l’ammirazione, la convinzione e l’aspirazione. L’aspirazione, ad esempio, è quella a diventare a nostra volta un gioiello di rifugio. Quando prendete rifugio nei Tre Gioielli diventate buddhisti; quando coltivate la bodhicitta entrate nel senterio Mahayana. Recitiamo insieme il rifugio e la preghiera della bodhicitta.

Nel Buddha, nel Dharma e nella Comunità Spirituale
Fino all’illuminazione prendo rifugio.
Per i meriti creati con la pratica della generosità e così via,
Possa io raggiungere lo stato di Buddha per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Quando diciamo “generosità e così via” si intende anche la saggezza e tutte le altre perfezioni. E se pensate all’ “io” che prende rifugio, vi accorgerete che non fa parte degli aggregati psicofisici, ma non è nemmeno separato da essi. Il sé non è indipendente, perché esiste solo come designazione, sulla base degli aggregati”.

“Il capitolo della ‘Guida allo stile di vita del Bodhisattva’ sulla concentrazione http://www.sangye.it/altro/?p=2418 include le istruzioni per lo sviluppo della concentrazione su un singolo punto. Che cosa significa? Significa che siete in grado di mantenere l’attenzione focalizzata e senza distrazioni su qualsiasi oggetto abbiate scelto per la vostra meditazione. Non solo è possibile concentrarsi senza distrazione, ma la mente è anche libera da opacità o eccitazione. La mente è vigile. Diversi meditatori mi hanno detto che dopo aver trascorso del tempo in ritiro di meditazione, la loro mente sembrava più opaca di prima, perché avevano ceduto alla pigrizia mentale”.

“Se siete in grado di coltivare la concentrazione su un singolo punto, è possibile attivare l’energia dei venti e raggiungere la flessibilità fisica e mentale. È possibile applicare la concentrazione anche alla meditazione analitica, che è il modo in cui è possibile ottenere la visione profonda. Queste pratiche comuni con le tradizioni indiane non buddhiste, i cui i praticanti si sforzano di accedere ai livelli superiori dell’esistenza, come i regni della forma e senza forma, che sono più sottili del regno del desiderio, che è il più grossolano. Spero un giorno di partecipare a una Khumba Mela per incontrare alcuni di questi meditatori e ascoltare le loro esperienze”.

“Nella pratica buddhista, usiamo la visione profonda trascendentale per conoscere la realtà ultima e, con il supporto della bodhicitta, usiamo tale intuizione per eliminare le nostre afflizioni mentali e le oscurazioni alla conoscenza. Più ci familiarizziamo con la vacuità del sé, più il nostro senso di attaccamento e così via si riducono”.

“Nella sua ‘Saggezza Fondamentale’ http://www.sangye.it/altro/?p=9194 Nagarjuna dice: “Attraverso l’eliminazione del karma e delle afflizioni mentali c’è la liberazione; il karma e le afflizioni mentali provengono dai pensieri concettuali e dai costrutti mentali. I costrutti cessano attraverso la vacuità“. Il punto, quindi, è eliminare le visioni errate che danno origine alle afflizioni mentali”.

Vedendo alcuni monaci Theravada tra la folla, Sua Santità li ha invitati sul palco. Poi ha ripreso la lettura del capitolo 8 della “Guida” alla strofa 157.

Osservando che le cose sembrano possedere un’esistenza oggettiva, il Dalai lama ha ha detto che quando guarda qualcuno gli sembra esista in modo indipendente e che, allo stesso modo, chi lo guarda, ritiene che esista oggettivamente. Ma se questo fosse vero, cercando l’altra persona, indipendente o oggettivamente esistente, dovrebbe essere possibile trovarla, cosa che è impossibile possibile.

Sua Santità ha concluso velocemente il capitolo 8. Riguardo al capitolo 9, http://www.sangye.it/altro/?p=2425 dedicato alla saggezza, il Dalai Lama ha osservato che per superare la nostra ignoranza fondamentale dobbiamo comprendere la realtà ultima. La saggezza è l’aspetto dell’intelligenza che vede le cose per come sono realmente. Ha menzionato le Due Verità – come le cose appaiono e come sono realmente e ha chiarito che coloro che realizzano la vacuità devono comunque continuare a relazionarsi con il mondo convenzionale, provano ancora fame e sete. Le cose esistono per origine dipendente, quindi non è la loro esistenza ad essere negata, ma la loro esistenza come entità indipendenti e intrinseche. Sua Santità ha poi citato la strofa 25:

Non è ciò che si vede, si sente o si conosce
che deve essere negato.
E’ la concezione di vera esistenza, che è la causa della sofferenza,
che va respinta.

Sua Santità si è soffermato sulla strofa 40, annunciando che avrebbe completato la lettura del testo di Shantideva l’anno prossimo e che oggi avrebbe dato l’iniziazione di lunga vita.

“Ci sono più di 300 volumi di Kangyur e Tengyur da studiare”, ha osservato il Dalai Lama. “Praticare il Buddhismo significa comprendere la realtà e trasformare la mente, non attraverso la preghiera, ma con l’uso della ragione. Abbiamo bisogno di studiare, riflettere e meditare mentre siamo vivi e in grado di farlo. Per questo motivo è bene avere una lunga vita”.

“Di solito prima di una iniziazione c’è un rituale per eliminare le interferenze. Ma non credo abbia più molto senso considerare alcuni esseri come forze malvagie. All’inizio di ogni giornata coltivo l’altruismo, mentre alla sera diciamo: “Possano le forze del male essere scacciate”. Mi sembra una contraddizione che non sono più interessato a seguire. Non ho grandi realizzazioni, ma ho infinita fiducia nella potenza della bodhicitta”.

Durante l’iniziazione Sua Santità ha guidato i praticanti nel prendere i voti dei bodhisattva e al termine del rituale ha dato la trasmissione dei mantra di Buddha, di Avalokiteshvara, di Manjushri, di Tara e di Hayagriva.

“Quest’anno abbiamo dato insegnamenti e iniziazioni” ha detto Sua Santità ai presenti “e l’anno prossimo ci incontreremo di nuovo. Nel frattempo coltivate il buon cuore e cercate di ottenere una qualche comprensione della vacuità. Inoltre, i medici mi hanno chiesto di incoraggiarvi ad approfittare di una campagna di vaccinazioni contro il morbillo per i bambini che non fossero ancora stati vaccinati e che si terrà in settembre. Vi auguro che tutto vada per il meglio”.

Il presidente dell’Associazione Buddhista Ladakh (LBA), Tsewang Thinles, ha pronunciato un breve discorso di ringraziamento: “Vorrei ringraziare di cuore Sua Santità per tutto quello che ha fatto nelle sue visite a Leh, Nubra, Zanskar e Kargil. Non siamo in molti qui in Ladakh, ma speriamo di poter contribuire a un mondo più pacifico, preservando la nostra preziosa armonia interreligiosa. I leader dell’Associazione Buddhista del Ladakh e dell’Associazione Ladakh Gonpa hanno redatto una risoluzione a questo scopo e l’abbiamo offerta a Sua Santità. Stiamo anche facendo del nostro meglio perché i  nostri fratelli e le nostre sorelle buddhisti diventino buddhisti del XXI secolo. Siamo impazienti di rivederla il prossimo anno e nel frattempo ci impegneremo a seguire i suoi consigli”.

Tsewang Thinles si è avvicinato al trono per offrire a Sua Santità una sciarpa bianca. Sua Santità lo ha ringraziato e scherzosamente gli ha dato un buffetto sulla testa. Poi è sceso dal trono è si è diretto verso la parte anteriore del palco per salutare da vicino la folla. Rientrato in auto al Phodrang, domani il Dalai Lama incontrerà i tibetani residenti nel Ladakh, che si riuniranno presso la sede locale del Tibetan Childrens’ Village. http://it.dalailama.com/news/2018/ultima-giornata-di-insegnamenti-e-iniziazione-a-leh

Un particolare ringraziamento per la traduzione e per la sua amorevole gentilezza alla Dr.ssa Carolina Lami.


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