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Sua Santità il Dalai Lama: Iniziazione di Yamantaka Eroe Solitario
Dicembre 27th, 2018 by admin

Sua Santità il Dalai Lama esegue il rito di auto-generazione, in preparazione dell’iniziazione di Vajrabhairava Eroe Solitario a Bodhgaya, Bihar, India, il 26 dicembre 2018. Foto di Lobsang Tsering

26 dicembre 2018, Bodhgaya, India – Appena arrivato al Kalachakra Ground, Sua Santità il Dalai Lama è salito sul palco e si è seduto su una sedia di fronte al padiglione del mandala, dietro il quale era appesa una thangka di Vajrabhairava Eroe Solitario, per eseguire il rituale di auto-generazione in preparazione della successiva iniziazione. Nel corso delle procedure, il palco e il terreno antistante si sono gradualmente riempiti di persone. Dopo che Sua Santità ha preso posto sul trono, i monaci Theravada hanno intonato ancora una volta il Mangala Sutta in Pali, seguiti da una dozzina di occidentali che, per la prima volta alla presenza di Sua Santità qui a Bodhgaya, hanno cantato il Sutra del Cuore in inglese.

“Oggi darò l’iniziazione di Vajrabhairava” ha esordito Sua Santità “che appartiene alla pratica del tantra, o mantrayana. Il tantra comprende pratiche come la coltivazione del fuoco interiore, la recitazione di mantra e l’uso di energie, canali e gocce. Tali pratiche si ritrovano anche nelle tradizioni non buddhiste. Ho incontrato un sadhu che si impegna in pratiche per proiettare la coscienza fuori dal corpo”.

“In passato, ci sono state persone che sostenevano che il Mahayana non fosse mai stato insegnato dal Buddha. All’Università del Nalanda maestri come Nagarjuna, Bhavaviveka e Shantideva hanno confutato queste affermazioni. Altri hanno insinuato che il tantrayana non sia mai stato insegnato dal Buddha, sostenendo che ciò che il Buddha aveva trasmesso riguardava solo l’origine dipendente e la coltivazione della preoccupazione per gli esseri senzienti, la cui gentilezza è paragonabile a quella di una madre”.

“L’origine dipendente e l’altruismo fanno parte della struttura generale dell’insegnamento del Buddha. Il mantra segreto, che non è stato insegnato apertamente o in pubblico, è un insegnamento destinato a discepoli specifici. Gli scritti dei maestri del Nalanda fanno parte della struttura generale, mentre i tantra insegnati dal Buddha, sorti sotto forma di divinità, erano insegnamenti specializzati. La distinzione è stata fatta da Nyengön Sungrab a Geluk Lama che ha studiato con Tertön Sögyal, Lerab Lingpa. Il tantra, come insegnamento specializzato, deve essere praticato in segreto”.

“Il Mantra difende i suoi praticanti dall’aggrapparsi alle apparenze ordinarie, impedendo alla mente di essere distratta da esse. La visualizzazione di se stessi come divinità, anche solo per un breve periodo di tempo, impedisce di vedere se stessi come esseri ordinari. Vajra si riferisce all’indivisibilità di chiarezza e consapevolezza. Per essere efficace richiede la meditazione sulla vacuità. I rituali tantrici cominciano comunemente con il mantra ‘Om svabhavava sarvadharma….’ tutto si dissolve nella vacuità e dalla vacuità sorge nel corpo di una divinità”.

“Gli oggetti impuri sono il risultato del karma e delle afflizioni mentali; la vacuità della mente è invece un oggetto puro. Sulla base della mente di chiara luce, mente sottile ed energia, è possibile trasformarsi in una divinità e nel mandala. Gli oggetti impuri non possono raggiungere la natura di buddha, gli oggetti puri sì. Si chiama veicolo perché conduce all’illuminazione”.

“La tradizione Nyingma parla di nove veicoli: shravakayana, pratyekabuddhayana e bodhisattvayana, che sono i veicoli esterni del sutrayana; kriya, charya e tantra yoga, che sono i tre tantra esterni; maha, anu e ati yoga, che sono i tantra interni. Il Mahayoga corrisponde alla fase di generazione, l’anuyoga alla fase di completamento, mentre l’atiyoga attualizza la mente di chiara luce portando la consapevolezza incontaminata nel sentiero. Yamantaka, insieme alle otto classi di Heruka, nasce all’interno di Mahayoga”.

“Si dice che l’illuminazione non è data da nessuno. Non proviene da fuori di noi. Non è posseduta da nessuno. Perché? Perché la pratica fondamentale che dà origine ai tre corpi è già dentro di noi. La mente più intima della chiara luce e l’energia sottile del vento che la trasporta si trasformano nei tre corpi di un Buddha”.

“Lo Dzogchen afferma che quando un maestro qualificato ha un discepolo devoto può spiegargli gli stati mentali grossolani e sottili che nascono dalla consapevolezza originaria. Il VII Dalai Lama ha detto che quando la mente può accertare la vacuità, tutte le altre apparenze svaniscono e vengono assorbite nella vacuità”.

“La mente della chiara luce si manifesta nel momento della morte. Non dipende da cause accidentali. La mente innata della chiara luce non ha né inizio né fine”.

Quando ha iniziato a conferire l’iniziazione, Sua Santità ha spiegato che quella di Vajrabhairava Eroe Solitario fu la prima iniziazione che ricevette da bambino da Tagdrak Rinpoche. Successivamente, l’ha ricevuto molte altre volte da Ling Rinpoche, l’ultima nello stupa principale qui a Bodhgaya. Quella di Vajrabhairava Eroe Solitario è stata anche la pratica principale del XIII Dalai Lama.

Dopodomani Sua Santità comincerà a dare il ciclo di iniziazioni conosciuto come “Ruota degli insegnamenti in relazione a Manjushri” per un periodo di tre giorni.

http://it.dalailama.com/news/2018/iniziazione-di-vajrabhairava-eroe-solitario-1


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