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1 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama su “La Preziosa Ghirlanda” di Nagarjuna”
Ottobre 4th, 2019 by admin

Sua Santità il Dalai Lama il primo giorno d’insegnamenti al tempio principale tibetano di Dharamsala, India, il 3 ottobre 2019 ha sottolineato che la trasformazione della mente non avviene in breve tempo, ma, continuando con gli sforzi, si raggiungerà l’obiettivo. Foto del Ven Tenzin Jamphelha.

3 ottobre 2019, Thekchen Chöling, Dharamsala, India – Il sole brilla in un cielo limpido questa mattina mentre Sua Santità il Dalai Lama cammina dalla sua residenza fino allo Tsuglagkhang, il principale tempio tibetano. Saluta il pubblico nel cortile ed intorno al tempio lungo il suo percorso, accarezza la guancia di un bambino, scambia qualche parola con chi incontra e saluta con un gento di mano quelli che erano al di là dalla sua portata.

Una volta nel tempio, prima di sedersi sul trono, saluta rispettosamente l’ex detentore del trono di Ganden, Rizong Rinpoché. La recita del “Mangala Sutta” in Pali da parte di monaci thailandesi è seguita dal canto del “Sutra del Cuore” in cinese.

Le oltre 7500 persone radunate dentro ed intorno al tempio includevano persone provenienti da 61 paesi. Di questi, gli studenti principali erano 1127 di Taiwan appartenenti a 21 organizzazioni sotto l’egida dell’Associazione buddista tibetana internazionale di Taiwan. Il più grande tra questi vari gruppi era “Beatitudine e saggezza” con i suoi 850 membri.

Dopo aver recitato i consueti versi dell’omaggio, Sua Santità così si rivolge al pubblico: Oggi, dei cinesi di Taiwan e di altri Paesi sono qui venuti ad ascoltare questo insegnamento. Siamo qui per imparare a trasformare le nostre menti. La tradizione buddista in generale e la tradizione di Nalanda, in particolare, insegnano il significato della mente usando la logica e la ragione. Esse spiegano come contrastare le emozioni distruttive come la rabbia e la gelosia, il che ha l’ulteriore vantaggio sul fisico di rafforzare il nostro sistema immunitario.

Dobbiamo identificare ciò che disturba la nostra tranquillità ed imparare a contrastarlo, come quando prendiamo la medicina appropriata quando siamo ammalati. Quando siamo arrabbiati, dovremmo chiedercene il perché. Notate che la rabbia può farvi vedere qualcuno come un nemico, ma tale situazione può cambiare. Quel che sembra un nemico oggi, potrebbe essere un amico domani. Quando qualcuno ti critica, se ti arrabbi, l’ra non allevia la tua irritazione, mentre, se rimani paziente e calmo, non ti arrabbi. Rabbia, arroganza e gelosia disturbano la tua tranquillità. Rovinano la tua salute e disturbano i tuoi amici.

La tranquillità è importante perché tutti vogliamo essere felici. Coltivarla e preservarla non è tanto una pratica religiosa, quanto fare un passo pratico verso l’essere felici.

Tutte le tradizioni religiose insegnano l’amore e la compassione perché, come esseri umani ,siamo animali sociali. Il nostro benessere dipende dai membri della nostra comunità. Generalmente, un bambino cresciuto da una madre amorevole diventa un adulto affettuoso. In passato, le persone vivevano con le loro famiglie in gruppi relativamente piccoli, ma oggi siamo tutti dipendenti l’uno dall’altro. Tutti e 7 i miliardi di esseri umani formano una famiglia umana. Pertanto, è fondamentale tenere conto dell’unicità dell’umanità.

I buddisti parlano di aiutare tutti gli esseri senzienti nostre madri, ma quelli che possiamo davvero aiutare sono gli umani, perché possiamo comunicare con loro. È molto più difficile aiutare gli animali, perchè non hanno il dono della parola. Se i nostri cervelli sono schiavi delle emozioni afflittive, non sono di grande utilità, ma se coltiviamo l’amore e la compassione per gli altri possiamo raggiungere la felicità.

Come scrive Shantideva:

E così, oggi, alla vista di tutti i protettori,

Richiamo gli esseri, chiamandoli alla Buddità.

E, fino a quando quello stato non viene raggiunto, ad ogni gioia terrena;

Possano gli dei, i semidei e tutto il resto gioire.

Se coltivi la mente di risveglio di bodhicitta, tutti gli esseri saranno tuoi amici. Vedrai tutti come amabili e nessuno come nemico.

D’altra parte, se pensi solo a te stesso, tutti ti sembreranno una minaccia.

Le Scritture ci dicono che questa vita umana è difficile da trovare e preziosa, perché ci consente di raggiungere gli obiettivi degli altri e di noi stessi. “

Sua Santità ha parlato di come tutte le tradizioni religiose ci raccomandano di essere cordiali, sebbene adottino approcci filosofici diversi verso questo obiettivo. Alcune tradizioni teistiche, come l’ebraismo, il cristianesimo e l’Islam, ripongono la loro fede in un dio creatore, vedendo altri esseri come figli di quel dio e quindi come fratelli e sorelle. Le tradizioni non teiste dell’India, come un filone della tradizione Samkhya, i Giainisti ed i Buddisti vedono la felicità e la sofferenza come dipendenti dalle nostre azioni. Questo punto di vista ha dato origine all’idea di una condotta non violenta promossa prima da Jain, ma adottata anche dal Buddha.

Sua Santità ha chiarito che l’insegnamento fondamentale del Buddha è stato dato apertamente in pubblico ed in seguito è stato registrato in lingua Pali. Questa tradizione è seguita in Sri Lanka, Birmania, Tailandia ed altrove nel sud-est asiatico. Gli insegnamenti successivi furono registrati in sanscrito, una lingua più accademica. Ha affermato che, poiché i termini Hinayana e Mahayana, che implicano un veicolo minore ed un veicolo maggiore, possono essere considerati discriminatori, preferisce parlare di tradizioni Pali e Sanscrite. I monaci della tradizione Pali mantengono una buona disciplina monastica. Gli studiosi della tradizione di Nalanda, che esemplifica le tradizioni sanscrite, hanno sottolineato l’uso della ragione e della logica. I suoi membri hanno indagato sull’insegnamento del Buddha senza darlo per scontato.

Lo stesso Buddha incoraggia i suoi seguaci ad esaminarono attentamente il suo insegnamento nel modo in cui un orafo verifica l’oro. Quando Nagarjuna ed i suoi seguaci lo fecero, classificarono ciò che il Buddha aveva insegnato, dopo averlo sottoposto ad analisi simili ad un approccio scientifico, in istruzioni definitive ed interpretabili.

Ribadendo l’importanza di coltivare e mantenere la pace della mente, Sua Santità ha sottolineato che non è necessario essere religiosi per farlo. L’importante è imparare come affrontare le emozioni affliggenti. Ha quindi affermato di aver incoraggiato l’introduzione dell’apprendimento sociale, emotivo ed etico nel sistema educativo.

Sebbene consideri che il buddismo abbia una delle più profonde comprensioni della realtà, ciò a cui è particolarmente interessato è che i buddisti usino quella conoscenza per aiutare gli altri. Ha osservato che mentre le idee filosofiche e psicologiche sono state introdotte e spiegate nella letteratura religiosa, possono essere comunque ben impiegate in un contesto oggettivo, secolare e accademico.

Sua Santità riferì di classificare il contenuto dei 300 volumi di Kangyur e Tengyur, le raccolte di traduzioni degli insegnamenti del Buddha e dei successivi trattati indiani, sotto i seguenti titoli: scienza, filosofia e religione. Questi materiali sono stati compilati in libri separati in tibetano e tradotti in cinese, inglese ed altre lingue. Il lavoro sui volumi che si occupano di scienza è completo, mentre è in corso il lavoro sui volumi filosofici.

Sua Santità ha discusso dei diversi modi in cui la mancanza del sè della persona e dei fenomeni sono spiegati nella tradizione buddista.

La Scuola della Sola Mente afferma che nessun fenomeno esiste esternamente, ma è solo un riflesso della mente: parla di vacuità non duale. La Scuola della Via di Mezzo non consente alcun tipo di esistenza essenziale od intrinseca. Per loro nulla esiste indipendentemente. Le cose esistono semplicemente come designazioni.

“Nel Sutra del Cuore http://www.sangye.it/altro/?p=6098 Shariputra chiede: “Come dovrebbe allenarsi un allievo del lignaggio che desidera impegnarsi nella pratica della profonda perfezione della saggezza?” Al che Avalokiteshvara gli dice: “’Qualunque figlio o figlia del nobile lignaggio che voglia allenarsi nella profonda disciplina della perfezione della saggezza, dovrebbe considerare le cose nel modo seguente. In primo luogo, dovrebbe comprendere in modo chiaro e completo che i cinque aggregati sono privi di qualsiasi loro natura intrinseca.”

Sebbene le cose sembrino avere un’esistenza solida e indipendente, in realtà non esistono in questo modo. La forma è vuota significa che non esiste nel modo in cui appare.

Poiché le cose sono condizionate da altri fattori, esistono come semplici designazioni, etichettate dal linguaggio. Quando esaminiamo criticamente la forma, è vuota dell’esistenza intrinseca. Ma quando accettiamo ciò che appare, la forma esiste ad un livello convenzionale.

“La vacuità non è altro che la forma e la forma non è altro che vacuità.”

La mente esiste come una serie di momenti, momenti di coscienza.

La saggezza fondamentale della via di mezzohttp://www.sangye.it/altro/?p=9194 di Nagarjuna spiega nel capitolo 26 come siamo portati nella vita non illuminata nel ciclo dell’esistenza. Il capitolo 18 tratta dell’altruismo ed il capitolo 24 chiarisce le quattro nobili verità. Ci sono commentari sulla “Saggezza fondamentale” di Buddhapalita e Chandrakirti. Je Tsongkhapa http://www.sangye.it/altro/?p=942 ha letto questi e altri testi classici mentre si preparava per il proprio commentario. Ad un certo punto ebbe una visione di Manjushri che gli diede una risposta ad una domanda che trovava difficile da capire. Manjushri gli consigliò quindi di impegnarsi in ulteriori studi e pratiche. Alla fine, fu durante la lettura del commentario di Buddhapalita che ottenne una visione corretta della vacuità”.

Sua Santità ha osservato che quando dà a qualcuno una statua del Buddha, spiega che il Buddha era un insegnante. Di conseguenza, l’importante è studiare i suoi insegnamenti.

Ed aggiunse che gli insegnamenti del Buddha raggiunsero la Cina prima che raggiungessero il Tibet. Tuttavia, poiché il pellegrino Xuanzang, prima di tornare in Cina, ha studiato a Nalanda ed il buddismo è stato introdotto in Tibet dal principale studioso di Nalanda, Shantarakshita, sia il buddismo cinese che quello tibetano appartengono alla tradizione di Nalanda. La differenza è che mentre le opere chiave sulla logica e l’epistemologia di Dignaga e Dharmakirti sono state tradotte in tibetano, tuttavia non sono state tradotte in cinese.

Dichiarando che aveva intenzione di leggere oggi il primo capitolo della Preziosa Ghirlanda della Via di Mezzo http://www.sangye.it/altro/?p=2788 di Nagarjuna, Sua Santità ne ha riassunto il contenuto. Il capitolo distingue tra essere nati con uno status elevato e raggiungere una bontà definita. “L’alto stato è considerato felicità, la bontà definita è la liberazione”. È necessario trasformare la mente, impiegando saggezza ed analisi per ottenere una bontà definita, ma ciò è possibile solo sulla base della vita come essere umano.

Sua Santità ha sottolineato che la trasformazione della mente non avviene in breve tempo, ma se continui i tuoi sforzi, raggiungerai il tuo obiettivo. Qualunque cosa tu legga o ascolti, devi riflettere su di esso più e più volte, per maturare la convinzione. Mediante la meditazione fai esperienza di ciò che hai capito per trasformare la mente.

A conclusione della sessione e della giornata, Sua Santità ha incoraggiato i suoi ascoltatori a partecipare all’opportunità di rivedere ciò di cui stava parlando. Disse loro di non sedersi in silenzio, ma di porre domande per risolvere qualsiasi dubbio potessero avere. Riprenderà domani la spiegazione. 

Tradotto dall’inglese http://www.sangye.it/dalailamanews/?p=13651 dal Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.


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