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3 – Sua Santità il Dalai Lama: “Lode alla relazione dipendente” di Je Tsongkhapa
Agosto 7th, 2020 by admin

Sua Santità il Dalai Lama:: “Medito ogni giorno sulla vacuità e sulla bodhicitta e lo trovo molto utile. Meditare sulla vacuità ha l’effetto di ridurre l’intensità della mia rabbia e del mio attaccamento. Scambiare sè stessi con gli altri con la meditazione riduce i miei atteggiamenti autogratificanti.”

6 agosto 2020. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Sua Santità il Dalai Lama ha aperto il terzo giorno di insegnamenti che ha conferito ai giovani studenti tibetani ricordando che oggi è il 75° anniversario del bombardamento atomico della città giapponese di Hiroshima. “Alla fine della seconda guerra mondiale, le bombe atomiche furono sganciate prima su Hiroshima e tre giorni dopo su Nagasaki. Sono stato in entrambi i posti. A Hiroshima, vicino a dove è esplosa la bomba, si trovano le rovine di un edificio, la cupola di Genbaku o il memoriale della pace di Hiroshima. Puoi vedere delle parti di travi d’acciaio della cupola sciolte dal calore intensissimo. Ho incontrato dei sopravvissuti, alcuni dei quali sono stati gravemente ustionati.

“Sono stato anche a Nagasaki. Quando vedi qual è stato l’epicentro dell’esplosione, è molto inquietante. La guerra è mossa dalla rabbia, dall’impulso di eliminare il nemico, eppure altrimenti è la natura umana di base ad essere compassionevole.

Sogno un mondo smilitarizzato, un mondo privo di armi nucleari. Oggi, nel 75° anniversario della distruzione di Hiroshima, dobbiamo ricordare che per realizzare la pace nel mondo, dobbiamo coltivare la pace dentro di noi. Dobbiamo risolvere i conflitti e le controversie attraverso il dialogo ed i negoziati. Proprio come non vogliamo soffrire, non dovremmo infliggere sofferenza agli altri. Quando c’è discordia tra i membri di una famiglia, altri parenti fanno il possibile per risolvere il conflitto.

Nel nostro mondo globalizzato interdipendente, l’idea di eliminare i nostri nemici è completamente obsoleta.

“È importante ricordare cosa è successo in questo giorno di 75 anni fa. Ci sono stato ad Hiroshima ed è insopportabilmente commovente. Dobbiamo lavorare per liberare il mondo da queste terribili armi e creare una pace vera e duratura.

In un momento in cui dobbiamo affrontare crescenti calamità naturali, così come la minaccia del riscaldamento globale, mantenere un fervido desiderio di tali armi è assurdo. Qui in India conosciamo la pratica di “ahimsa” e “karuna”, non violenza e compassione: dovrebbero essere la nostra guida.

“Quando apprendiamo che sono le afflizioni mentali o le emozioni distruttive che ci portano sofferenza, anche se non possiamo rimuoverle del tutto, dobbiamo lavorare per ridurle. Nagarjuna rende omaggio al Buddha per l’insegnamento derivante dalla necessità di eliminare dalle nostre menti tali contaminazioni.

Ci sono stati molti grandi maestri in India, ma ciò che rende unico il Buddha è che era l’unico a insegnare il sorgere dipendente: che le cose esistono in relazione l’una con l’altra. Gli studiosi di Nalanda che hanno analizzato il sorgere dipendente hanno scoperto che è significativo e può essere applicato a qualsiasi situazione.

Siamo i seguaci di Nagarjuna, Aryadeva e così via, che hanno spiegato l’origine dipendente facendo riferimento alle scritture, ma principalmente attraverso la logica e la ragione. Oggi, sia che siamo buddisti o no, religiosi o no, sarà di grande beneficio capire il sorgere dipendente. Se esaminiamo se le cose esistono come appaiono, cioè indipendentemente, scopriremo che non esistono. Esistono effettivamente a causa della dipendenza da altri fattori.

“Quando siamo arrabbiati per qualcosa o attaccati a qualcosa, quel qualcosa ci sembra essere assolutamente negativo o assolutamente positivo. Abbiamo una percezione distorta di qualunque cosa. Finora, nei miei colloqui con scienziati che studiano la fisica quantistica, non ho avuto l’opportunità di chiedere se sentono che ciò che hanno capito sulla realtà delle cose influisce sulle loro risposte emotive. Ma sarei interessato a saperlo.

“Se sei rilassato ed esamini le cose in modo obiettivo, vedrai che non esistono così come appaiono.

“Tra la schiera di grandi maestri del Tibet, Jé Tsongkhapa era uno che leggeva e studiava tutti i grandi trattati indiani sulla Via di Mezzo (Madhyamaka)”.

Sua Santità ha iniziato a leggere il testo dove l’aveva lasciato ieri alla strofa 31. Ha osservato che, come parte del processo di apprendimento il Buddha ha capito che le emozioni distruttive derivano dall’ignoranza. Ha anche riconosciuto che l’essenza della mente è la chiarezza e la consapevolezza e che gli aspetti distorti della mente, le afflizioni mentali, non sono della natura della mente.

Jé Tsongkhapa, l’autore del testo che Sua Santità stava leggendo, è stato esortato da Manjushri ad andare in ritiro. Alcune persone erano critiche di questo perché significava che avrebbe dovuto interrompere gli insegnamenti che stava dando. Tuttavia, Manjushri gli assicurò che quella era la scelta migliore, aggiungendo che non è sufficiente essere esperti nelle parole del Dharma se non le metti in pratica. Jé Rinpoché divenne un eremita ed ottenne la realizzazione attraverso la sua meditazione.

Sua Santità ha continuato a leggere il testo. Ha osservato che sebbene nessuno di noi fosse lì per ascoltare il Buddha o Nagarjuna, le loro parole sopravvivono a loro e sono disponibili per essere studiate. Tutte le opere di Nagarjuna furono tradotte in tibetano senza che nulla fosse tralasciato. I re tibetani ed i traduttori agirono decisamente bene.

Sua Santità ha riflettuto sul fatto che possiamo anche imparare dalle loro opere qualcosa su come vissero il Buddha e Nagarjuna. Il Buddha visse come un semplice monaco senza segretario o tesoriere. Osservò il Vinaya e faceva un giro di questua quotidiana come gli altri monaci con la sua ciotola per l’elemosina in mano. Al contrario, in Tibet, i lama acquisirono famiglie e tenute, divennero leader locali e persino governanti in luoghi diversi. Quando ora guardiamo indietro, possiamo capire che l’azione principale del Buddha era espressa tramite le sue parole.

Avendo già notato che Jé Tsongkhapa era completamente esperto nelle opere di grandi maestri indiani, Sua Santità ha menzionato alcuni dei tibetani con cui studiava. Includevano un lama a Drikung Til, Chengawa Chökyi Gyalpo, naturalmente Rendawa, che era un Sakya ed il maestro Nyingma Lhodrak Drupchen, Namkha Gyaltsen. Quando incontrarono Jé Rinpoché vide Lhodrak Drupchen come Vajrapani e lui a sua volta vide Tsongkhapa come Manjushri.

Gli scritti di Tsongkhapa comprendono diciotto volumi. Anche Butön Rinchen Drup era prolifico, ma pochi dei suoi libri trattano direttamente i grandi trattati indiani. Sua Santità ha affermato che oltre a questi ha letto tutte le opere dei cinque patriarchi Sakya, i testi “Sentiero e frutto” per le assemblee di persone e per discepoli specifici, nonché le opere del maestro Drukpa Pema Karpo. Ha dichiarato che sono tutte eccelse, ma ritiene che la qualità degli scritti di Tsongkhapa sia eccezionale. È anche colpito dal vedere come il suo pensiero si è evoluto dai suoi primi scritti a quelli dei suoi ultimi anni.

Sua Santità ha completato la lettura del testo e ha risposto alle domande del pubblico. Riguardo a come praticare, Sua Santità ha spiegato che il Buddha ha dato istruzioni diverse a persone diverse, in luoghi diversi, secondo la loro disposizione particolare. È comune che vengano prescritti medicinali diversi per disturbi diversi, ma a volte vengono raccomandati farmaci diversi per pazienti diversi.

Sua Santità ha consigliato a una monaca del College for Higher Tibetan Studies, Sarah, che sviluppare la pazienza è utile quando si ha a che fare con delle altre persone invidiose. La incoraggiò a leggere il sesto capitolo http://www.sangye.it/altro/?p=2405 della “Guida allo stile di vita del Bodhisattva”, che si concentra sulla pratica della pazienza. Il capitolo ottavo http://www.sangye.it/altro/?p=2418 dello stesso libro fornisce un resoconto autorevole della pratica di scambiare sé con gli altri, l’altruismo e la bodhicitta. Mentre la “Guida” è il miglior libro da leggere sul sentiero vasto, “La saggezza fondamentale della via di mezzo” http://www.sangye.it/altro/?p=9194 di Nagarjuna e “L’ingresso della via di mezzo” di Chandrakirti forniscono il resoconto più chiaro del percorso profondo.

Per quanto riguarda i suoi quattro impegni principali, Sua Santità ha chiarito che ci sono sette miliardi di esseri umani sulla terra e lui è uno di loro. Sua Santità si impegna a condividere con gli altri la semplice idea che l’amore e la compassione sono una vera fonte di felicità. Si dedica anche alla promozione dell’armonia interreligiosa. Sebbene si sia ritirato dalle responsabilità politiche ora che i tibetani hanno una leadership eletta, è determinato a fare il possibile per preservare la lingua e la cultura tibetane e proteggere l’ambiente naturale del Tibet. Alla fine, si è mosso per rilanciare l’antica conoscenza indiana del funzionamento della mente e delle emozioni e incoraggiarne l’inclusione nel sistema educativo indiano.

La tradizione di Nalanda, che è al centro della cultura tibetana, è stata mantenuta viva per secoli in Tibet. Con la sua comprensione razionale ed intelligente della mente e delle emozioni ha un contributo da dare al mondo in generale. Tuttavia, senza conoscenza e comprensione non puoi insegnare, quindi Sua Santità ha incoraggiato lo studente che gli aveva chiesto come familiarizzarsi con la sua cultura nativa.

Sua Santità ha concordato con un altro studente che il dolore ed il piacere che proviamo in questa vita possono essere attribuiti al karma passato. Ma è difficile distinguere se il karma fornisce la causa o le condizioni per ciò che accade.

Tuttavia, renderci conto che l’azione positiva dà origine alla felicità mentre le azioni non salutari provocano infelicità può aiutarci a non perdere la speranza.

Discutendo i Dodici Anelli del Sorgere Dipendente http://www.sangye.it/altro/?p=6603 Sua Santità ha osservato che gli atteggiamenti egocentrici e le idee sbagliate su un sé autonomo, indipendente sono alla radice delle afflizioni mentali che disturbano le nostre menti. Quando vedi che le cose non esistono come appaiono, i tuoi pensieri erronei si riducono.

“Se cerchi di individuare la persona che sembra esistere, non puoi fissarla, eppure tale persona esiste a titolo di designazione. Poiché le cose possono essere poste attraverso la semplice designazione, possiamo parlare di cause e condizioni: il karma e i suoi effetti. E, poiché le cose sono designate in dipendenza da altri fattori, ogni esistenza essenziale viene confutata. Come scrive Chandrakirti nel “L’ingresso nella via di mezzo”:

Vasi, vestiti di lana, scudi, eserciti, foreste, ghirlande, alberi,

case, carri, case di riposo e così via

che le persone designano in base alle loro basi, le conosci allo stesso modo.

Il Buddha, per esempio, non s’è scontrato col mondo. 6,166

Le parti, le qualità, l’attaccamento, le caratteristiche che definiscono, il carburante e così via,

il tutto, il possessore di qualità, l’oggetto d’attaccamento, il caratterizzato, il fuoco e così via,

nessuno di questi esiste quando sottoposto alla settuplice analisi del carro.

Eppure esistono in un altro modo, attraverso le convenzioni quotidiane del mondo. 6,167

Medito ogni giorno sulla vacuità e sulla bodhicitta”, ha garantito Sua Santità, “e lo trovo molto utile. Meditare sulla vacuità ha l’effetto di ridurre l’intensità della mia rabbia e del mio attaccamento. Scambiare sè stessi con gli altri con la meditazione riduce i miei atteggiamenti autogratificanti.”

Tsultim Dorje, direttore delle TCV Schools si è rivolto a Sua Santità come leader supremo del popolo tibetano e lo ha ringraziato per aver aderito alla richiesta di conferire l’insegnamento. Pregò per la lunga vita di Sua Santità ed espresse il desiderio che il prossimo insegnamento per i giovani tibetani si svolgesse nello Tsuglagkhang.

Sua Santità recitò dei versi della dedica della “Preghiera di Samantabhadra”, così come le strofe delle “Parole di verità” http://www.sangye.it/wordpress2/?p=715 e salutò gli studenti sugli schermi di fronte a lui.

Traduzione da http://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14261 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. http://it.dalailama.com/videos/lode-alla-relazione-dipendente ,https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/764147384359256


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