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2 – Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle “37 Pratiche del Bodhisattva” ed i “3 Aspetti Principali del Sentiero”
Settembre 6th, 2020 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Quando sembra che coltivare la compassione per gli altri porti a trarne vantaggio, raccomando di rafforzare la pratica dell’amore e della compassione combinandola con la pazienza e la contentezza. Rivedi i motivi per cui pratichi amore, generosità e moralità.”

5 settembre 2020, Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India. Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama si è nuovamente seduto nella sua residenza davanti alla telecamera ed agli schermi che si rendono fondamentali per realizzare questo insegnamento virtuale. Un gruppo di monaci dalla Thailandia ha cantato i versi del “Mangala Sutta” http://www.sangye.it/altro/?p=1868. Al termine, un gruppo di monaci e monache del Vietnam ha recitato il “Sutra del cuore” http://www.sangye.it/altro/?p=6098 in tipico stile vietnamita al ritmo cadenzato del pesce di legno.

Oggi è il secondo giorno del nostro insegnamento”, ha esordito Sua Santità. “Sono un praticante buddista, un seguace del Buddha, un monaco nella tradizione Mulasarvastivadin che è stata fondata in Tibet dal grande abate Shantarakshita. Esistono diversi lignaggi vinaya, o disciplina monastica. In Cina si osserva la tradizione Dharmagupta. Ci sono piccole differenze tra queste tradizioni, ma i precetti principali sono gli stessi.

Questa introduzione fa parte del mio omaggio agli insegnamenti del Buddha. Lo scopo di tali insegnamenti è sottomettere la mente indisciplinata. Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e le nostre varie tradizioni religiose offrono modi diversi per farlo. In India, prima del tempo del Buddha, dagli sforzi per esplorare la mente e le emozioni è emersa la non violenza come modello di condotta. Il che è stato motivato principalmente dalla compassione.

Il Buddha insegnava ai suoi discepoli secondo la loro disposizione, interesse e capacità. Ciò ha portato ai veicoli Shravaka, Pratyekabuddha e Bodhisattva. Il suo insegnamento è pieno di metodi dettagliati per indirizzare la mente. Seguo la tradizione di Nalanda che enfatizza l’uso della ragione e della logica. Trasformare la mente richiede che usiamo la nostra facoltà critica: la nostra intelligenza.

Non sto cercando di convertire nessuno al buddismo. Molti di voi che ascoltate oggi provengono da paesi tradizionalmente buddisti, altri potrebbero vivere in luoghi in cui prevalgono altre tradizioni. È molto importante che le nostre tradizioni religiose vivano in armonia tra loro e non credo che il proselitismo contribuisca a questo. Proprio come combattere e uccidere in nome della religione è molto triste, non è appropriato usare la religione come base o mezzo per sconfiggere gli altri.

“Sono felice di dare questo insegnamento principalmente a persone provenienti da ambienti tradizionalmente buddisti. Spiegherò le “37 Pratiche” http://www.sangye.it/altro/?p=134 e i “Tre Aspetti Principali del Sentierohttp://www.sangye.it/altro/?p=489 ma prima farò un’introduzione.

“La maggior parte di noi che segue la tradizione sanscrita recita il ‘Sutra del Cuorehttp://www.sangye.it/altro/?p=216. In esso Avalokiteshvara dice a Shariputra: “Qualsiasi figlio nobile o figlia nobile che desideri così impegnarsi nella pratica della profonda perfezione della saggezza … dovrebbe vedere perfettamente che anche i cinque aggregati sono privi di esistenza intrinseca.” La parola “anche” , a volte resa come “persino“, non compare nella traduzione cinese del testo e in altre tradotte da quella. Ho verificato, ed è presente nell’edizione sanscrita.

Durante il suo primo ciclo di insegnamenti, il Buddha spiegò la mancanza del sé della persona. Nel secondo ciclo ha chiarito che i cinque aggregati psicofisici, la base per la designazione di una persona, erano privi “anche” di esistenza intrinseca. L’assenza del sè si applica non solo alle persone, ma anche ai fenomeni.

Sebbene le nostre Scritture utilizzino i termini Veicolo minore e Veicolo maggiore, preferisco parlare delle tradizioni Pali e Sanscrita per evitare qualsiasi tono dispregiativo che il termine Veicolo minore implica.

La spiegazione iniziale delle Quattro Nobili Verità http://www.sangye.it/altro/?p=3785 introduce l’idea di una vera cessazione, e, nella seconda serie di insegnamenti, questa viene esplorata a fondo alla luce della ragione. Questo è un aspetto dell’importanza degli insegnamenti sulla perfezione di saggezza. In aggiunta a ciò, nella sua opera il Sublime Continuum” Maitreya rivela la natura di Buddha dentro di noi. Quindi, mentre le nostre visioni esagerate sono avventizie e possono essere rimosse, possiamo sviluppare le qualità innate di un Buddha che abbiamo già in noi.

Ciò che ci oscura all’onniscienza sono le oscurazioni cognitive. Queste sono le potenzialità latenti lasciate dalle emozioni afflittive. Ma possiamo prendere delle contromisure. Come afferma il “Sutra del Cuore” http://www.sangye.it/altro/?p=3408: “Tutti i Buddha che dimorano nei tre tempi hanno raggiunto il pieno risveglio di un’illuminazione perfetta ed insuperata facendo affidamento su questa profonda perfezione della saggezza”: una comprensione della vacuità.

“In tibetano ci riferiamo alle “diciassette madri e figli “, sei scritture madri e undici scritture figlio, che indicano la raccolta che includeva i Sutra della Perfezione della Saggezza http://www.sangye.it/altro/?p=9194 che furono tradotti in tibetano. Tra le sei madri c’era la Perfezione della Saggezza in 100.000, 25.000 e 8.000 stanze. Gli undici figli o offerte includevano la Perfezione della Saggezza in 700 stanze, il Tagliatore di Diamanti, il Sutra del Cuore e la Singola Lettera. La più ampia è la “Perfezione della Saggezza in 100.000 righe”. La più breve è la singola lettera “A”, che è una particella di negazione che indica che qualunque cosa ci appare non esiste nel modo in cui ci sembra.

Così, nel suo primo ciclo di insegnamenti il Buddha ha introdotto le Quattro Nobili Verità e i Trentasette Fattori di Illuminazione http://www.sangye.it/altro/?p=6946. Nel secondo ciclo ha spiegato in dettaglio la vera cessazione ed il vero percorso. Nel terzo ha rivelato che la natura della mente è chiarezza e consapevolezza. Nella perfezione della saggezza, il secondo ciclo, il Buddha ha discusso la chiara luce oggettiva: la vacuità, nel terzo ha rivelato la chiara luce soggettiva della mente.

È così possibile vedere come progrediscono gli insegnamenti e come la rivelazione della chiara luce soggettiva della mente prepara il discepolo per il tantra. Questi sono alcuni dei diversi modi di interpretare ciò che il Buddha ha insegnato. È importante studiare in modo completo, perché gli insegnamenti sono pensati per essere praticati. Cercare di meditare senza studio e riflessione sarebbe come tentare di scalare una scogliera senza mani.”

Sua Santità ha ringraziato tutti i presenti a questo insegnamento virtuale per aver prestato attenzione a ciò che aveva da dire. Ha anche espresso apprezzamento per i numerosi studiosi tibetani che insegnano nei vari paesi in cui vivono questi studenti. Ha notato che la Saggezza Fondamentalehttp://www.sangye.it/altro/?p=9194, “Entrare nella via di mezzohttp://www.sangye.it/altro/?p=3259 ed il secondo capitolo di “Un Commentario sulla Cognizione Valida” sono stati tradotti in cinese. Se non fossero tradotti in vietnamita, ad esempio, ora sarebbe il momento di farlo.

Passando alle “37 Pratiche dei Bodhisattvahttp://www.sangye.it/altro/?p=10836 , Sua Santità ha riferito di non essere stato in grado di scoprire da chi avesse ricevuto istruzioni in merito. Ha aggiunto che si ricorda che Lhatsun Rinpoché aveva qualcosa a che fare con questo. Yongzin Ling Rinpoché ricevette insegnamenti da lui. Lhatsun Rinpoché ristampò questo testo e gliene diede una copia, ma Sua Santità non ha ricevuto insegnamenti da lui.

L’ultima volta che si sono incontrati, Lhatsun Rinpoché disse a Sua Santità che avrebbe avuto una lunga vita. Dopo aver realizzato una statua di Tara Bianca ed averla sistemata accanto ad una fotografia di Sua Santità, ebbe la visione di un raggio di luce che si irradiava dall’immagine di Tara nella fotografia. Sua Santità ha aggiunto che prega per poter vivere a lungo.

I versi del testo ci suggeriscono che vedere la sofferenza come illusoria, offrire generosamente, salvaguardare la disciplina etica e coltivare la pazienza sono tutte pratiche dei Bodhisattva. Poiché le emozioni disturbanti vengono distrutte da una speciale intuizione unita con la calma dimorante, i Bodhisattva coltivano una concentrazione che supera i Quattro Assorbimenti senza forma.

I Bodhisattva non menzionano i difetti di coloro che sono entrati nel Grande Veicolo e rinunciano ad esprimersi con parole offensive, infatti, non appena sorgono, distruggono le emozioni disturbanti come l’attaccamento e, qualunque cosa facciano, si chiedono: “Qual è lo stato della mia mente?”

I “Tre Aspetti Principali del Sentiero” http://www.sangye.it/altro/?p=489 di Tsongkhapa forniscono un breve riassunto del percorso verso l’illuminazione. Gli aspetti principali sono la determinazione ad essere liberi dal samsara, la mente del risveglio di bodhicitta ed una corretta visione della realtà.

Elaborato dopo aver studiato e praticato rigorosamente per molti anni, questo testo fu inviato in risposta ad una richiesta di Tsakho Ngawang Drakpa. Una nota allegata al volume prometteva: “Se praticherai come ti ho consigliato, quando in futuro manifesterò la Buddità, condividerò con te il mio primo insegnamento”.

I primi versi chiariscono che, senza una pura determinazione di essere liberi, non c’è modo ancora di sottrarsi ai piaceri dell’esistenza ciclica. Non c’è tempo da perdere. Se giorno e notte rimani teso alla liberazione, produrrai la determinazione di essere libero. Sebbene le strofe dalla sei alla otto incoraggino la generazione dell’eccellente mente del risveglio, Sua Santità ha spiegato che spesso rielabora le strofe settima ed ottava per rafforzare la propria determinazione ad essere libero.

Spazzato dalla corrente dei quattro potenti fiumi,

Legato da forti legami di azioni, così difficile da annullare,

Catturato nella rete di ferro dell’egocentrismo,

Completamente avvolto dall’oscurità dell’ignoranza,

Nato e rinato in una sconfinata esistenza ciclica,

Incessantemente tormentato dalle tre miserie

Riflettendo sulle sofferenze che affronto

Genero la determinazione ad essere libero.

Sua Santità si è fermato lì, ed ha invitato il pubblico a porre domande.

Ad un’insegnante in pensione ha risposto che, se la sua motivazione ad aiutare gli altri fosse stata sincera, quando si presentavano ostacoli, sarebbe stato il momento di esercitare coraggio, impegno e pazienza. La pratica delle sei perfezioni http://www.sangye.it/altro/?p=6613 può essere combinata con la coltivazione dell’amore e della compassione per gli altri.

Alla domanda su come sviluppare la rinuncia o la determinazione ad essere liberi in un mondo pieno di desideri ed attaccamento, Sua Santità ha riconosciuto che c’è stato un ampio sviluppo materiale, ma ha chiesto se, di conseguenza, le persone sono più felici. Ha suggerito che ciò che molte persone cercano è la pace della mente, che deriva dal riconoscimento di come dipendiamo dagli altri e dal dedicarci al loro benessere.

Riguardo allo stile di meditazione più vantaggioso, Sua Santità ha chiarito che la meditazione è di due tipi: univoca e analitica. La prima implica il ritiro della mente dalla distrazione dei cinque sensi e la focalizzazione su un oggetto scelto. La mente può quindi essere impiegata in modo analitico. Per i seguaci di Nagarjuna l’oggetto di analisi preferito è la vacuità. Tuttavia, altri oggetti su cui meditare con una mente univoca includono la determinazione ad essere liberi o rinuncia al samsara, la mente del risveglio di bodhicitta e la visione corretta, oltre alla chiarezza e consapevolezza della mente stessa.

Quando sembra che coltivare la compassione per gli altri porti a trarne vantaggio, Sua Santità ha raccomandato di rafforzare la pratica dell’amore e della compassione combinandola con la pazienza e la contentezza. Rivedi i motivi per cui pratichi amore, generosità e moralità.

Una domanda sull’affidarsi ad un maestro spirituale spinge Sua Santità a considerare le qualità richieste ad un buon insegnante di scuola. Lui o lei dovrebbero essere informati e dovrebbero esporre in modo semplice e chiaro le conoscenze ai bambini. Ma l’insegnante dovrebbe anche rispondere ai suoi studenti con calore ed affetto ed essere in grado di prendere in considerazione gli interessi a lungo termine dei bambini.

Un insegnante di Dharma viene spesso definito un amico virtuoso. Jé Tsongkhapa disse che chi guida gli altri dovrebbe prima essere sapersi rettamente guidare da solo. Ciò significa che l’insegnante di Dharm dovrebbe avere un senso di etica, compassione e saggezza. Un tale insegnante dovrebbe essere qualcuno che possa guidare i discepoli lungo il sentiero completo. Dovrebbe essere in grado di presentare le Due Verità http://www.sangye.it/altro/?p=3819 che portano alla comprensione delle Quattro Nobili Verità http://www.sangye.it/altro/?p=4371 e del ruolo dei Tre Gioielli http://www.sangye.it/altro/?p=5798. Un insegnante di Dharma deve possedere un’ampia conoscenza ed esperienza.

Riguardo a quest’ultima, Sua Santità ha sottolineato che Milarepa http://www.sangye.it/altro/?p=8852 non si è illuminato per aver fatto un ritiro di tre anni, ma perché ha praticato per tutta la sua vita. Allo stesso modo, un altro grande maestro, Khedrup Norsang Gyatso, allievo del Primo Dalai Lama, visse da eremita per quarant’anni. Fare progressi sui sentieri e sui terreni del Dharma non è facile.

Un giovane ha chiesto a Sua Santità come, nelle attuali circostanze, si possa ripristinare una vita normale. Prima di tutto, Sua Santità ha ricordato che le Scritture descrivono l’universo che emerge dalla vacuità, si sviluppa e poi viene distrutto. Si è quindi chiesto se l’emergenza del riscaldamento globale indichi che in questo ciclo il mondo sarà distrutto dal fuoco.

In relazione alla pandemia, Sua Santità ha espresso ancora una volta il suo apprezzamento per gli sforzi di tanti medici ed infermieri che si prendono cura dei pazienti affetti da questa malattia. Ha consigliato che recitare il mantra di Tara può essere efficace per alleviare la sofferenza, ricordando che lui lo fa ogni giorno. Ha aggiunto che prega anche che finché dura lo spazio e finché ci saranno gli esseri viventi, fino ad allora possa anch’egli rimanere per dissipare la miseria del mondo.

Infine, a Sua Santità è stato chiesto se è possibile sviluppare la mente del risveglio di bodhicitta se non si ha un senso di rinuncia, una determinazione ad essere liberi. Al che rispose che i Tre Aspetti Principali del Sentiero http://www.sangye.it/altro/?p=1483 non si realizzano in un solo giorno. La determinazione ad essere liberi è radicata nella ragione. Anche la bodhicitta è fondata sulla ragione e su una visione corretta, anche la comprensione di come le cose esistono realmente è fondata sulla ragione. Pertanto, queste realizzazioni cresceranno come conseguenza dello studio, della riflessione e della meditazione, unite allo sforzo di essere di aiuto agli altri.

Traduzione da http://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14321 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. https://www.dalailama.com/videos/thirty-seven-practices-of-a-bodhisattva-and-three-principal-aspects-of-the-path, http://it.dalailama.com/videos/trentasette-pratiche-dei-figli-dei-vittoriosi-e-i-tre-aspetti-principali-del-sentiero, https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/695758217716394


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