SIDEBAR
»
S
I
D
E
B
A
R
«
Il Dalai Lama ad Udine incontra gli studenti
Maggio 23rd, 2012 by admin

Il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, consegna le scarpets, regalo simbolico di perseveranza, a Sua Santitàil Dalai Lama

Il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, consegna le scarpets, regalo simbolico di perseveranza, a Sua Santitàil Dalai Lama

Un paio di scarpets: «Per camminare avanti, senza resa»

La commozione del rettore dell’Università, Cristiana Compagno. «Queste ciabattine sono come noi friulani, umili ma forti»

di Federica Barella Il Messaggero Veneto 23.05.12

UDINE. In fondo in fondo sono il simbolo del “non arrendersi mai”, un po’ mantra tibetano, come abbiamo imparato in questi giorni, ma anche molto slogan di un Friuli più volte in ginocchio e più volte risollevatosi. Sono cuciti con la stoffa dei vestiti vecchi usati per fare la suola. Modellati con la punta lievemente all’insù, per rendere più lieve e più rispettoso il cammino su madre terra. Quelli di ieri erano di stoffa rossa, anzi di velluto rosso in omaggio all’ospite, con un bordino a seguirne tutto il profilo. E della taglia giusta, il 41 (per chi fosse curioso di saperlo), nella speranza che un domani Tenzin Gyatso, sua santità il 14.mo Dalai Lama, guida spirituale dei buddisti tibetani e non solo, quegli “scarpets” li indossi davvero. E’ stato il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, a nome dell’istituzione che rappresenta ma in fondo a nome anche di tutto il Friuli, a consegnargli ieri questo originale regalo, sul palco del PalaCarnera di nuovo affollatissimo per il terzo e ultimo incontro del Dalai Lama in questa sua due giorni, incontro ieri dedicato agli studenti e al mondo universitario. «Abbiamo scelto gli “scarpets” proprio per questo – ha sottolineato il rettore Compagno -. Sono il simbolo del nostro “never give up”, del non arrendersi mai. Sono il simbolo di riuscire fare qualcosa quasi dal nulla. Le nostre donne da sempre li cuciono utilizzando materiale di scarto, segno dell’umiltà di questa terra. E, nel completarli, stanno attente a farli un po’ a punta. E questo proprio per dare un passo più leggero soprattutto dentro le avversità». Il pacchetto consegnatogli dal rettore è stato subito scartato dallo stesso Dalai Lama, che è così andato oltre qualsiasi protocollo sicurezza, mostrando poi i due scarpets, apparentemente divertito e soddisfatto, al pubblico. E facendo commuovere anche la stessa Cristiana Compagno quando le ha cinto le spalle con il “kata”, la sciarpa di seta bianca, simbolo di amicizia ma anche di buon auspicio che il Dalai Lama regala ai suoi ospiti. In fondo Tenzin Gyatso l’ha fatto capire da subito, già negli incontri martedì. E ieri lo ha ribadito più, e più volte. L’educazione e l’istruzione, e quindi tutto il mondo universitario come simbolo massimo delle realtà di ricerca e scienza, rappresentano una delle più alte espressioni dell’evoluzione sociale e dei passaggi verso la “ricerca della felicità”. E il faccia a faccia di ieri con gli universitari friulani e triestini è stato di fatto non solo il riconoscimento del mondo accademico locale, ma anche un ringraziamento a chi sta facendo un percorso formativo, capace di portarlo alla “Conoscenza” in tutti i sensi. «Perchè la religione da sola – ha ribadito ancora una volta il Dalai Lama – non può portare l’uomo alla vera compassione».

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/05/24/news/un-paio-di-scarpets-per-camminare-avanti-senza-resa-1.5148424

Il Dalai Lama saluta Udine

La guida spirituale ha incontrato gli studenti nel secondo giorno di visita in Friuli

Secondo giorno di visita per il Dalai Lama, che questa mattina al PalaCarnera ha incontrato gli studenti delle Università di Udine e Trieste. L’evento odierno è stato aperto da don Pierluigi di Piazza che ha salutato i presenti ricordando la strage di Capaci nel giorno dell’anniversario in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. “La memoria non va collocata in una data cronologica – ha affermato Di Piazza –, ma deve essere vissuta e portata nella nostra vita con un costante impegno per la giustizia e la legalità”.

Il rettore dell’Ateneo udinese Cristiana Compagno, ha poi preso la parola per ringraziare il Dalai Lama, da sempre impegnato nel dialogo con gli studenti: “L’Università è un laboratorio di scienza – ha dichiarato la Compagno – e la filosofia buddhista abbraccia le neuroscienze e potrebbe dare un contributo importante al loro sviluppo. Il dialogo deve essere un patrimonio morale per i giovani, in una società ancora troppo spaventata da tutto ciò che è ‘diverso’”. Al termine del proprio intervento, il rettore ha donato al monaco un paio di scarpets, tipico prodotto artigianale della Carnia.

Infine, il Dalai Lama si è pronunciato in un discorso che ha toccato vari argomenti: dal tempo alla memoria, dal futuro alla non violenza. La guida spirituale ha esordito con un appello di speranza: “Voi giovani dovete utilizzare al meglio il vostro tempo, prendendo in mano la vostra vita. C’è molto da imparare, soprattutto dalla storia: il secolo precedente è stato ricco di scienza e tecnologia, ma in parallelo si è versato anche molto sangue nelle varie guerre che lo hanno caratterizzato. Circa un milione di persone hanno subìto violenza, e gli anziani sopravvissuti sono stati costretti a patire molte sofferenze. Ecco perché bisogna trarre vantaggio dall’esperienza del secolo scorso: la guerra non porta a nessuna soluzione, ed è solo sinonimo di distruzione. Per un mondo migliore dovete mettere al centro la vostra intelligenza e la capacità di affrontare i problemi unicamente con il dialogo e il rispetto: mi auguro che il secolo attuale possa essere ricordato come quello della pace e della compassione”.

Molta attenzione al concetto della non violenza, uno dei punti cardine che appartengono alla filosofia del Dalai Lama: “Possiamo smantellare l’industria bellica – ha affermato il monaco – per un mondo finalmente demilitarizzato. Tutto ciò è possibile con l’impegno e l’applicazione. Voglio condividere questa speranza con voi, che siete la chiave della vostra generazione”.

Sulla fede, il Dalai Lama lascia libera scelta di culto, purché non diventi pretesto per fare scaturire una guerra: “Troppo spesso la religione è mescolata all’istituzione politica e, di conseguenza, il credo è strumentalizzato. La religiosità, invece, è la capacità di accontentarsi e si basa sui valori del cuore. In ogni caso, si può anche non essere religiosi, ma non bisogna dimenticare l’etica, da apprendere in un percorso di insegnamento molto lungo che inizia a partire dalla scuola primaria fino all’università”. Infine, un importante pensiero sulla sua visione politica: “Non apprezzo il totalitarismo che va distinto dal marxismo. Io, infatti, mi sento marxista e sposo i concetti di democrazia che ne stanno alla base. Il ‘leninismo’ ha rovinato la purezza del pensiero di Marx”.
Luca Cipriano http://www.ilfriuli.it/index.php/top-news/32561-il-dalai-lama-saluta-udine.html


One Response  
»  Substance:WordPress   »  Style:Ahren Ahimsa