Sua Santità il Dalai Lama: Una Chiave per la Madhyamaka

Sua Santità il Dalai Lama: Il proposito di questa meditazione è quello di rimuovere gli ostacoli; inoltre esso deve essere accompagnato da una grande accumulazione di meriti.

Sua Santità il Dalai Lama: Una Chiave per la Madhyamaka.

NAMO PRAJNAPARAMITA: La Saggezza Che È Andata Oltre

Omaggio al Jina (il Vittorioso) simile a illusione
al quale sono attribuiti solo nome e mente,
sebbene egli sia provvisto di una compassione che non si aggrappa,
che beneficia tutti gli esseri senzienti,
e della gloria della saggezza e dell’azione!
Qui, per poter sviluppare la saggezza in coloro che hanno menti fresche,

spiegherò in brevi termini
l’essenza della Sua amrita (nettare) così ben esposta,
il modo in cui sono unite la vacuità e l’originazione interdipendente.

Ognuno di noi vuole ottenere la felicità ed evitare la sofferenza. Ottenere la felicità e liberarci dalla sofferenza dipendono dalla condotta di corpo, parola e mente. L’intera condotta di corpo e parola dipende dalla mente. Di conseguenza c’è bisogno di portare un cambiamento nelle nostre menti. Il modo di trasformare la mente è quello di prevenire il sorgere di stati mentali erronei e di sviluppare e accrescere gli stati mentali virtuosi.

Bisogna spiegare quali qualità della mente sono considerate buone e quali cattive. Quando certi stati mentali sorgono, ci si sente inquieti e la mente, che prima era calma, improvvisamente diviene agitata e depressa. Il nostro respiro potrebbe accorciarsi e potremmo persino fare esperienza di una malattia e così via. Gradualmente questo stato si manifesta in una condotta dannosa del corpo ed anche la parola, direttamente o indirettamente, comincia a disturbare la pace degli altri. Tutti questi stati mentali sono considerati dannosi. Dall’altro lato quegli [stati mentali] che portano il frutto della pace e della felicità agli altri e a noi stessi – adesso o nel lungo periodo – sono considerati virtuosi. Per prevenire l’insorgere di stati mentali negativi si usano metodi come la chirurgia cerebrale o l’assunzione di vari tipi di medicine che però ci danno sonnolenza e appannamento mentale o addirittura ci eliminano completamente il pensiero come in un sonno profondo e così via – tutte queste terapie potrebbero anche portarci un certo sollievo temporaneo, ma alla fine questi metodi fanno più danno che bene. Continue reading »

2 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le Trentasette Pratiche del Bodhisattva, Kalachakra Bodhi Gaya 1974

Sua Santità il 14° Dalai Lama: La pratica del Dharma è quella che ci permette di essere veri, fedeli, onesti ed umili, di aiutare e rispettare gli altri, di dimenticare se stessi per gli altri. Questo è il Dharma.

Sua Santità il 14° Dalai Lama: La pratica del Dharma è quella che ci permette di essere veri, fedeli, onesti ed umili, di aiutare e rispettare gli altri, di dimenticare se stessi per gli altri. Questo è il Dharma.

2 – Insegnamenti, preliminari all’Iniziazione al Kalachakra per la Pace nel Mondo, conferiti da Sua Santità il 14° Dalai Lama a Bodhgaya, Bihar, India, nel dicembre 1974 su “Le Trentasette Pratiche del Bodhisattva” di Ngulchu Thogme Zangpo. Appunti e traduzione del Dott. Luciano Villa al Centro Studi Tibetani “Sangye Cioe Ling” Sondrio (il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama), nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama’s Teachings per il benessere di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

2 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, vedihttps://www.sangye.it/altro/?p=134, Kalachakra, Bodhi Gaya 1974.

Sua Santità il 14° Dalai Lama.

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Cerchiamo di praticare il Dharma. Dimentichiamo per il momento il karma e la prossima vita, consideriamo i frutti dell’esistenza in questa sola vita. I frutti saranno raccolti dalla nostra mente e, soprattutto, da altri. Continue reading »

3 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, Kalachakra Bodhi Gaya 1974

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Di tutte queste realizzazioni e pratiche, la più importante di tutte è la bodhicitta.

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Di tutte queste realizzazioni e pratiche, la più importante di tutte è la bodhicitta.

3 – Insegnamenti, preliminari all’Iniziazione al Kalachakra per la Pace nel Mondo, conferiti da Sua Santità il 14° Dalai Lama a Bodhgaya, Bihar, India, nel dicembre 1974 su “Le Trentasette Pratiche del Bodhisattva” di Ngulchu Thogme Zangpo.vedi https://www.sangye.it/altro/?p=134, Appunti e traduzione del Dott. Luciano Villa al Centro Studi Tibetani “Sangye Cioe Ling” Sondrio (il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama), nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama’s Teachings per il benessere di tutti gli esseri senzienti. Continua da qui https://www.sangye.it/wordpress2/?p=3635

Sua Santità il Dalai Lama

Solo dopo possiamo praticare i due percorsi di generazione (pratica) e di realizzazione, che ci procureranno il frutto vero. Il frutto può maturare solo da questo processo. Senza le tre basi, la rinuncia, bodhicitta, shunyata, anche se si sa come praticare la meditazione sulle divinità (le entità del percorso) o fare gli esercizi riguardanti le nadi, ecc, questo sarà senza scopo, e sarà dannoso. Sarebbe come se qualcuno con una costituzione molto delicata prendesse un farmaco prescritto per una persona con una costituzione robusta. È quindi molto importante, per qualsiasi pratica tantrica, la preparazione, perciò dobbiamo assolutamente conoscere, molto esattamente, che cosa significa rinuncia, bodhicitta e Shunyata, Continue reading »

4 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, Kalachakra, Bodhi Gaya 1974

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Come dice il Bodhicaryavatara, "Come la terra, l'acqua, l'aria, il fuoco e lo spazio, possa io essere sempre un supporto vivente per gli infiniti esseri senzienti." 

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Come dice il Bodhicaryavatara, "Come la terra, l'acqua, l'aria, il fuoco e lo spazio, possa io essere sempre un supporto vivente per gli infiniti esseri senzienti."

4 – Insegnamenti, preliminari all’Iniziazione al Kalachakra per la Pace nel Mondo, conferiti da Sua Santità il 14° Dalai Lama a Bodhgaya, Bihar, India, nel dicembre 1974 su “Le Trentasette Pratiche del Bodhisattva” di Ngulchu Thogme Zangpo vedi https://www.sangye.it/altro/?p=134. Appunti e traduzione del Dott. Luciano Villa al Centro Studi Tibetani “Sangye Cioe Ling” Sondrio (il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama), nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama’s Teachings per il benessere di tutti gli esseri senzienti. Continua da qui https://www.sangye.it/wordpress2/?p=5057.

Sua Santità il Dalai Lama: Il Karma e La preziosa rinascita umana.

Ricordiamo che le tre porte del Buddha sono: Manjushri, che incarna la saggezza, Vajrapani, che incarna il potere, ed Avalokiteshvara che incarna la compassione di tutti i Buddha, perciò questo omaggio è rivolto principalmente a lui. Esso si rivolge anche al guru, perché, come ha detto Atisha, tutte le qualità, grandi e piccoli, sono dovute a guru.Tutte le qualità in generale, e le qualità Mahayana in particolare, provengono esclusivamente dal guru, è solo da lui che si può trovare il giusto metodo per il proprio sviluppo interiore, e questo è il motivo per cui ci rifugiamo in lui.

Il guru ed Avalokiteshvara non sono esseri ordinari. Essi formano un oggetto, che contiene tutte le qualità delle realizzazioni, e l’abbandono, non solo delle passioni ed illusioni, ma anche delle impronte lasciate dalle illusioni, anche delle più minuscole. Anche i grandi arhat non possono vedere contemporaneamente le due verità: la relativa e l’assoluta. O sono in shunyata e non possono vedere i fenomeni, o vedono i fenomeni, ma non vedono shunyata, anche se l’hanno compresa. Solo un essere che ha raggiunto la Buddhità possa vedere entrambi allo stesso tempo. Per questo ha dovuto ottenere l’abbandono supremo, quella di tutte le impronte. Non si può tornare venire, il shunyata assoluto è immobile. Da questa meditazione, che unisce shunyata e la visione di tutti gli esseri senzienti, Avalokiteshvara ha le qualità che gli permettono di aiutare tutti gli esseri senzienti in base alle loro specifiche tendenze ed al loro stadio di illuminazione, Continue reading »

5 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, Kalachakra, Bodhi Gaya 1974

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Lo scopo di imparare il Dharma è la sua pratica, la pratica di un Bodhisattva.

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Lo scopo di imparare il Dharma è la sua pratica, la pratica di un Bodhisattva.

5 – Insegnamenti, preliminari all’Iniziazione al Kalachakra per la Pace nel Mondo, conferiti da Sua Santità il 14° Dalai Lama a Bodhgaya, Bihar, India, nel dicembre 1974 su “Le Trentasette Pratiche del Bodhisattva” di Ngulchu Thogme Zangpo vedi https://www.sangye.it/altro/?p=134. Appunti e traduzione del Dott. Luciano Villa al Centro Studi Tibetani “Sangye Cioe Ling” Sondrio (il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama), nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama’s Teachings per il benessere di tutti gli esseri senzienti. Continua da qui https://www.sangye.it/wordpress2/?p=5064

Sua Santità il Dalai Lama: La prima pratica del bodhisattva.

5 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, Kalachakra, Bodhi Gaya 1974.

In questo momento, dal momento che ho ottenuto questo raro ricettacolo di un prezioso corpo umano con le sue qualità per liberare se stessi e gli altri dall’oceano del samsara, Giorno e notte, senza distrazioni, ascolto, contemplo, medito.

Questa è la pratica del bodhisattva.

Quindi, avendo conseguito questa preziosa nascita umana, e potendo anche usufruire del tempo e della condizione d’un corpo in perfette condizioni, non è sufficiente evitare gli atti impuri, ma dobbiamo fare del nostro meglio per raggiungere lo stato di Buddha per noi stessi e gli altri. Continue reading »

6 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, Kalachakra, Bodhi Gaya 1974

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Il desiderio, l'odio, l'ignoranza rimangono i tre veleni e le delusioni più potenti, e un modo per contrastarli è quello di abbandonare la casa e il paese, è per questo che questa è la pratica di un Bodhisattva.

Sua Santità il 14° Dalai Lama: Il desiderio, l'odio, l'ignoranza rimangono i tre veleni e le delusioni più potenti, e un modo per contrastarli è quello di abbandonare la casa e il paese, è per questo che questa è la pratica di un Bodhisattva.

6 – Insegnamenti, preliminari all’Iniziazione al Kalachakra per la Pace nel Mondo, conferiti da Sua Santità il 14° Dalai Lama a Bodhgaya, Bihar, India, nel dicembre 1974 su “Le Trentasette Pratiche del Bodhisattva” di Ngulchu Thogme Zangpo. Appunti e traduzione del Dott. Luciano Villa al Centro Studi Tibetani “Sangye Cioe Ling” Sondrio (il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama), nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama’s Teachings per il benessere di tutti gli esseri senzienti.

6 – S.S. Dalai Lama Insegnamenti su “Le 37 Pratiche del Bodhisattva, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=134, Kalachakra, Bodhi Gaya 1974. Continua da qui https://www.sangye.it/wordpress2/?p=5069

Sua Santità il Dalai Lama: La seconda pratica del bodhisattva: Verso gli amici l’attaccamento scorre come l’acqua, verso i nemici arde il fuoco dell’odio. Quando siamo nel buio dell’ignoranza, non possiamo perdere l’attaccamento nè sviluppare la pratica di rinuncia. Abbandonare la casa e il paese: questa è la pratica del bodhisattva. Continue reading »