Equalizing and Exchanging One’s Attitudes about Self and Others
Tsenzhab Serkong Rinpoche I translated by Alexander Berzin Dharamsala, India, June 4, 1983 Continue reading
Equalizing and Exchanging One’s Attitudes about Self and Others
Tsenzhab Serkong Rinpoche I translated by Alexander Berzin Dharamsala, India, June 4, 1983 Continue reading
Common Misunderstandings about Buddhism by Alexander Berzin
This is the printer-friendly version of: http://www.BerzinArchives.com /web/x/nav/group.html_721414008.html Contents: Common Misunderstandings about Buddhism; Misunderstandings about Ethics and Vows; Misunderstandings about Rebirth; Misunderstandings about Dharma; Misunderstandings about Karma; Misunderstandings about Gurus; Misunderstandings about Practice; Misunderstandings about Tantra; Misunderstandings about Protectors; Misunderstandings about Initiation; Conclusion Continue reading
General Introduction to the Initial Scope Teachings of the Graded Path (Lam-rim)
Tsenzhab Serkong Rinpoche I translated by Alexander Berzin, edited by Samaya Hart Huizen, Holland, May 1980 Continue reading
Patrul Rinpoche: Talk by Vessantara
‘HERE YOU ARE AGAIN, DRIVING YOURSELF CRAZY!’
According to some scientists all human beings, all the billions of us on this planet, are traceable back to a common ancestor in Africa. Just as genetically it seems we can trace our lineage back to that one individual, similarly spiritually we can trace our lineage as Buddhists back to the Buddha Shakyamuni. Whether we are Theravadins, Zen practitioners, Tibetan Buddhists and so forth, we all ultimately draw our spiritual inspiration from his enlightenment experience under the Bodhi-tree. Continue reading
Khandro Rinpoche: Lo scopo degli insegnamenti è aiutarci a vedere la profondità della sofferenza del mondo e la sua causa, l’ignoranza. L’ignoranza è l’unica, anche se invisibile, causa dell’infelicità.
S. E. Mindrolling Jetsün Khandro Rinpoche: La nostra vera natura
Siamo molto orgogliosi di essere umani e ci consideriamo le creature viventi più intelligenti ed evolute del pianeta. Eppure, con tutte le nostre qualità e doti, non riusciamo a trovare né felicità né pace. Incapaci di realizzare il nostro vero potenziale, permettiamo che la vita ci scivoli via, quando potrebbe invece essere di enorme beneficio per noi stessi e per gli altri. Qual è l’ostacolo all’altruismo, alla compassione e all’amorevolezza verso tutti gli esseri senzienti? Perché le nostre convinzioni e il nostro modo di essere diventano barriere a una comunicazione umana sincera? E perché viviamo perennemente in bilico tra speranza e paura, senza il buon senso di fare qualcosa al riguardo? Dobbiamo davvero pensarci su. Continue reading
Sua Santità il Dalai Lama con Robert Thurman
Robert Thurman: La rivoluzione del Buddha
Agli albori del Buddhismo, in India, il Buddha insegnò con grande enfasi che era necessario rompere con le convenzioni sociali a cui tutti erano soggetti. La società del suo tempo non era l’India illuminata, bella, splendente e raffinata che conosciamo oggi, emersa gradualmente dopo secoli di oppressione coloniale. Continue reading
His Eminence the Third Jamgon Kongtrul Rinpoche, Karma Lodrö Chökyi Senge
Introduction
I am very happy to be here and would like to thank the Berkeley Dharmadhatu/Shambhala Center for providing the opportunity to make this connection with you. It is a great pleasure for me to be here and to talk to you.
Generally speaking, at a Dharma seminar, both the teacher and the students should generate the pure motivation of the altruistic mind of Bodhicitta. The purpose of presenting and receiving the teachings is to benefit all living beings. So, please generate the altruistic mind of awakening. Continue reading
Jetsünma Khandro Rinpoche
Lama Zopa Rinpoce: In ognuno di noi sorge istintivamente la convinzione di un io concreto e esistente in modo indipendente.
ALLA RICERCA DELL’IO di Lama Zopa Rinpoce
Tutti i problemi che noi incontriamo nel samsara, il ciclo continuo delle morti e rinascite, sorgono grazie all’ignoranza che si afferra alle cose come se fossero intrinsecamente esistenti. La nostra condizione nell’esistenza ciclica è simile a quella di essere intrappolati all’interno di un grande palazzo con numerose stanze e porte, una sola delle quali è l’uscita. Noi vaghiamo impotenti da una parte del palazzo all’altra alla ricerca della porta giusta. La porta che conduce fuori dal samsara è la saggezza che realizza la vacuità dell’esistenza indipendente.
Questa saggezza è l’antidoto diretto per l’ignoranza che è sia la causa che l’effetto dell’aggrapparsi all’io e che crede che il sé o ‘io’ sia esistente intrinsecamente e in modo indipendente. In altre parole l’io appare per quello che in realtà non è: una entità concreta, immutabile, esistente indipendentemente – e la nostra mente oscurata dall’ignoranza aderisce a questa visione errata. Si diventa, quindi, dipendenti da questo io fantomatico e lo accudiamo come se fosse la cosa più preziosa che possediamo. Continue reading
Il Potere del Karma di Domo Ghesce Rinpoce
Ora, con tutta probabilità, starete pensando che sperimentare il karma è un fatto che riguarda completamente il livello fisico o mentale dell’essere, ma non è del tutto così. Esso è sperimentato come se sorgesse a livello sottile, così come in un più denso manifestarsi di questo karma, che poi culmina negli eventi fisici, finché essi diventano il nostro stesso stato e ambiente. Ciò accade nel mondo esterno, tuttavia voi lo sperimenterete attraverso il filtro di una sorta di magia: l’intera massa del vostro karma, che è ancora incompiuto perché non sono ancora arrivate le condizioni idonee.
Studente: Mi piace il movimento da sottile a manifesto come dici tu, quindi la domanda che mi viene è, va bene, se proviene da quel piano sottile, esso deve avere una via di sbocco nel piano grossolano. Qual’è questa via?
Rinpoche: Questo è come se tu fossi in piedi davanti ad una porta aperta, e dicessi: “Facciamo entrare il disastro!”. Continue reading
La dottrina fondamentale del ’Pratityasamutpada’ di Nagarjuna; di Ewing Chinn (Trinity University, Dipartimento di Filosofia Orientale) Gennaio 2001. Vol. 51, Iss. 1; pg. 54, 19 pgs.
Nagarjuna contende che la dottrina del Pratityasamutpada (originazione dipendente), propriamente compresa, costituisca la base filosofica per il rifiutare ed evitare tutte le teorie e concetti metafisici (incluso quello della causalità). La similare dottrina di ‘shunyata’ costituisce il rifiuto di un metafisico realismo (o “essenzialismo”), anche se essa non implica una convenzionale prospettiva anti-realistica della realtà (come Jay Garfield sostiene).
Sembra proprio che lo stesso ultimo verso del Mulamadhyamakakarika (Versi Fondamentali della Via di Mezzo), la provocatoria opera di Nagarjuna, presenterebbe al lettore quello che sembra essere un indovinello: “Io mi prostro a Gautama, che tramite la compassione, insegnò la vera dottrina che conduce all’abbandono di tutte le visioni” Continue reading
Meditazione per i malati ed i moribondi. Discorso di Dharma tenuto da Thich Nhat Hanh l’11 agosto 1996 a PlumVillage, in Francia.
Oggi è l’undicesimo giorno di agosto del 1996, siamo nel Lower Hamlet, e il nostro discorso di Dharma sarà in Inglese. Oggi ci accingiamo ad imparare la pratica dei quattro mantra, perché questo è il tipo di pratica che io vorrei che tutti potessero fare a casa loro ogni giorno. E’ molto facile, ed è anche piacevole. Un mantra è una formula magica. Continue reading
Versione abbreviata dei Cinque Stadi per Nutrire i Demoni per la Pratica Individuale Sviluppata da Lama Tsultrim Allione
Nove Respiri di Rilassamento
Chiudete gli occhi e teneteli chiusi quanto più possibile fino alla fine del quinto stadio. Fate nove respiri di rilassamento con lunghe espirazioni. Con i primi tre respiri, inspirate e immaginate che il respiro raggiunge ogni tensione presente nel corpo, la aggancia e con l’espirazione la rilascia all’esterno. Con i secondi tre respiri, inspirate dentro qualunque tensione emotiva state trattenendo, sentite dove viene trattenuta nel corpo, e con l’espirazione rilasciatela all’esterno. Infine, inspirate dentro qualsiasi tensione mentale sia presente, sentendo in quale parte del corpo sono trattenute preoccupazioni o blocchi mentali, e con l’espirazione rilasciateli all’esterno.
Motivazione. Generate una sentita motivazione di effettuare la pratica per vostro beneficio e per quello di tutti gli esseri. I Cinque Stadi Continue reading
Alexander Berzin, Monaco, Germania, 17 Novembre, 1999. Traduzione in italiano a cura di Francesca Paoletti.
L ‘attenzione (yid-la byed-pa) è il fattore mentale (sems-byung, consapevolezza ausiliaria) che mette a fuoco uno specifico oggetto.
Essendo un fattore mentale continuamente funzionante (kun-‘gro), l’attenzione accompagna tutti gli istanti dell’ attività mentale (sems, mente) e dunque è simultanea alle due caratteristiche definenti dell’attività mentale:
Alexander Berzin, Morelia, Messico, 2-4 giugno 2000. Traduzione italiana a cura di Francesca Paoletti.
I dodici anelli dell’origine dipendente (rten-‘brel yan-lag bcu-gnyis) descrivono il meccanismo della rinascita. La rinascita riguarda la continuità della mente.Quando nel Buddhismo parliamo della mente, non stiamo parlando di una specie di “cosa” dentro la nostra testa. Piuttosto, parliamo di un’attività che avviene tutto il tempo. Non stiamo facendo una divisione, come facciamo nel pensiero occidentale, tra mente e cuore oppure l’aspetto razionale-intellettuale da un lato e l’aspetto emozionale-intuitivo dall’altro. Piuttosto, stiamo parlando di un tipo di attività che include sia il lato razionale che quello emozionale, sia il pensiero che le sensazioni. Stiamo anche parlando di percezione: vedere, udire, sentire gli odori, gustare e provare sensazioni fisiche. Continue reading
Il concetto buddhista di merito: la felicità ha bisogno di essere guadagnata?
Alexander Berzin, Monaco, Germania, aprile 1999, edito da Lucy Costa. Traduzione italiana a cura di Davide Curzio.
Il concetto buddhista di merito
Questa sera l’argomento è il merito. Nel Buddhismo si parla spesso dell’importanza di accumulare merito. La parola “merito,” tuttavia, è piuttosto fuorviante. Ha un significato in inglese; la parola tedesca, Verdienst, ha un significato piuttosto differente; e l’originale tibetano significa qualcosa di diverso da entrambe. Così, di fatto, si crea una certa confusione perché quando la sentiamo, in effetti l’associamo a ciò che la parola significa nella nostra lingua. Continue reading
The Good Heart: A Talk by Lama Zopa Rinpoche
Sakya Monastery, Seattle, WA, September 3, 1997
I want to say hello to everyone and thank you very much. I’m very happy to meet with those who I have met before in this life and those I haven’t met. Before the talk, before my blessing to the ears (along with my coughs) I want to do the preliminaries – to give torma to the interferers to receive the permission to practice the blessing of Vajrasattva’s holy body, holy speech, holy mind. Continue reading
Padmasambhava: Il non attaccamento è la via dell’azione di un Buddha. Qualunque cosa accada nella tua mente, non seguirla. Chiarisci dove si manifesta, giacché è essa stessa lo stato di risveglio. È come una bolla d’acqua che viene dall’acqua e si dissolve nuovamente nell’acqua.
Padmasambhava: Istruzioni alle donne per realizzare l’illuminazione senza abbandonare le attività quotidiane.
Il grande maestro conosciuto come Padmasambhava, non contaminato da un grembo materno, nacque miracolosamente da un fiore di loto. Il potente re del Tibet lo invitò nella Terra delle Nevi.
Dopo aver propiziato il terreno per erigervi il monastero di Samye, risiedette al Crinale del Ginepro delle Perle di Cristallo. Fu in questa occasione che sette donne straordinarie – Lady Tsogyal di Kharchen, Lady Diamante del Lago Shelkar, Lady dello Splendido Culto di Chokro, Continue reading
Padmasambhava: The true nature of dharmata is not an object that the mind can grasp; it has no dimension and belongs to no category.
Instruction for women on attaining enlightenment without abandoning daily activities
The great master known as Padmasambhava, untainted by a womb, was born miraculously from a lotus flower. The mighty king of Tibet invited him to the Snowy Land. After he had tamed the land for Samye, he resided at the Juniper Ridge of Crystal Pearls. It was at this occasion that seven extraordinary women — Lady Tsogyal of Kharchen, Lady Diamond Lake of Shelkar, Lady Splendid Worship of Chokro, Lady Matingma of Dro, Lady Jewel Crest of Margong, Lady Sparkling Light of Chim and Lady Mati of Ruyan — arranged a golden mandala, the size of one cubit, with turquoise flowers as the seven royal possessions. Continue reading
mi inchino a colui che ha conquistato il mondo finito.
Come acqua limpida della sferza del vento
è trasformata in onde e in gorghi,
così il re pensa a Saraha
in mille forme, benchè sia un’unica entità.
Ad uno sciocco effetto da strabismo
una luce appare come duplice,
in realtà colui che vede e ciò che è visto
non sono separati; ahimè! la mente
agisce sulla sostanza dei due fenomeni.
Benché la lampada sia stata accesa
il cieco vive nell’oscurità. Continue reading
The Summary of Mahamudra by Naropa
Sanskrit: Mahamudra Padametha
Tibetan: phyag rgya chen po tshig bsdus pa (Chagya Chenpo Tsig Dupa)
Homage to the great state of bliss!
First, stating the nature of the Mahamudra of perception: Continue reading
How to Stop by Shabkar
When all I do is think about reality
And let awareness undermine itself —
I must stop. Continue reading
Il Ven. Kirti Tsenshab Rinpoch
Il mantra di Kalachakra
Kirti Tsenshab Rinpoche: Graz, Austria, settembre 1999
Di seguito verrà spiegato il mantra principale di Kalachakra. Il mantra è il seguente:
OM AH HUM HOH HAM KSHAH MA LA VA RA YA HUM PHET
Le prime quattro sillabe OM AH HUM HOH del mantra sono le quattro sillabe vajra di corpo, parola, mente e saggezza: OM è il vajra del corpo, AH il vajra del discorso, HUM il vajra della mente e HOH è il vajra del saggezza. Queste sono le quattro sillabe vajra.
Le successive due sillabe, HAM e KSHAH, sono le sillabe seme per il Kalachakra padre (HAM) e, di conseguenza, la sua consorte Vishvamata (KSHAH).
La successiva sillaba MA è la base per l’inestimabile dimora di Kalachakra. La dimora è un triplice mandala: al centro c’è il mandala della mente, attorno a quello il mandala della parola ed ancora attorno a quello il mandala del corpo. Questi sono i tre mandala della dimora e sono rappresentati dalla sillaba seme MA. Le quattro sillabe LA VA RA YA rappresentano i quattro elementi di terra, fuoco, acqua e vento. Nel mandala si può notare l’area del bordo bianco, che separa l’esterno dall’interno.
Se dovessi continuare, questa esposizione può diventare molto noiosa, tecnica e difficile; quindi ci fermiamo qui.
Come accennato in precedenza, il mantra inizia con le quattro sillabe OM AH HUM HOH. Simboleggiano il corpo del vajra, la parola vajra, la mente vajra e la saggezza vajra. In tibetano, la lettera HUM, che rappresenta la mente vajra, è composta dal corpo della lettera HA con, sotto, la piccola “A e U” e sopra la mezzaluna lunare che indica OM con la nadi. OM simboleggia il corpo del vajra, mentre la nadi rappresenta la parola AH vajra, che sorge dalla vacuità: la saggezza del vajra. All’interno di quella sillaba abbiamo, in forma condensata, tutti e quattro i vajra ed un simbolo per OM AH HUM HOH.
Meditando secondo le fasi di sviluppo del tantra di Kalachakra, il meditatore purifica il suo corpo e manifesta il corpo del vajra (simboleggiato dall’OM). Allo stesso modo, AH rappresenta la parola purificata e la manifestazione della parola vajra, HUM significa la mente purificata e la manifestazione della mente vajra, e la manifestazione della mente sottile del praticante è la saggezza vajra che corrisponde a HOH. Il corpo purificato, la parola, la mente e la mente sottile si manifestano come corpo vajra, parola vajra, mente vajra e saggezza vajra e sono simboleggiati da OM AH HUM HOH. La mente sottile è l’aspetto più sottile della coscienza. La coscienza si manifesta in diverse forme: grossolana, fine, sottile ed estremamente sottile. La forma più sottile di coscienza si chiama saggezza vajra. Questo è un modo in cui può essere condotta la meditazione sulle sillabe.
HAM KSHAH e MA sono rappresentazioni delle due divinità principali, Kalachakra e Vishvamata, nonché la dimora inestimabile.
La spiegazione di questi dieci diversi aspetti del mantra è piuttosto difficile da capire poiché è una forma di descrizione molto condensata; la sua origine risale alle antiche scritture indiane. Ciò sarà sufficiente come un piccolo assaggio dei dieci aspetti delle dieci sillabe del mantra. Continue reading
Alexander Berzin, Monaco, Germania, giugno 1996
Traduzione italiana a cura di Benedetta Lanza
Questo fine settimana mi è stato chiesto di parlare di un argomento che non è facile da definire: “Affrontare le fantasie sul Buddhismo” oppure “Affrontare il Buddhismo con un atteggiamento realistico” o forse “Affrontare il Buddhismo con i piedi per terra.” Continue reading