A Lion’s Roar Eradicating the Errors by Jamyang Shepa Ngawang Tsondrü (1648 –1722) Continue reading
Monthly Archives: Aprile 2004
Ghesce Ciampa Ghiatso: 4 consapevoezze, 12 entrate, 18 costituenti
Quarta parte degli Insegnamenti conferiti dal venerabile Ghesce Ciampa Ghiatso presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nell’ottobre 1996: Introduzione al Sutra del Cuore. Traduzione dall’inglese di Annamaria De Pretis. Trascrizione di Gianna Calabria. Revisione di Francesco La Rocca, Annalisa Lirussi, Joan Nicell.
Ghesce Ciampa Ghiatso: LE QUATTRO CONSAPEVOLEZZE o I quattro piazzamenti ravvicinati della consapevolezza. LE DODICI ENTRATE e I DICIOTTO COSTITUENTI.
I testi parlano di quattro consapevolezze:
A) consapevolezza del corpo,
B) consapevolezza delle sensazioni,
C) consapevolezza della mente,
D) consapevolezza dei fenomeni.
Vediamo ora le quattro consapevolezze in relazione ai cinque aggregati: forma, sensazioni, discriminazione, fattori di composizione e coscienza. Continue reading
Pema Jigdrel: Il dogma del non sé
Pema Jigdrel: Il dogma del non sé
La cultura buddhista è dominata da dogmi basati su fraintendimenti o interpretazioni errate. Uno di questi dogmi, forse il più rilevante, è quello del “non sé”: in pāli anattā, in sanscrito anātmā. (Entrambi i termini sono maschili e declinati al nominativo. Le forme non declinate sono anattan e anātman.)
Il dogma del “non sé” purtroppo deriva da un’interpretazione errata del termine originario così come è impiegato nei sutta, i discorsi in lingua pāli attribuiti al Buddha. La fonte più significativa è Il discorso sulla caratteristica del non sé (Anatta-lakkhaṇa-sutta), (Saṁyutta Nikāya 22.59. Vedi Piya Tan, SD 1.2. Testo pāli: suttacentral.net.) qui tradotto. Si ritiene che il Buddha abbia avuto tale dialogo con i primi cinque discepoli. In ogni caso, l’argomentazione centrale è la stessa di un dialogo posteriore (Saṁyutta Nikāya 22.88. Vedi Piya Tan, SD 42.8.) e il tema del “non sé” è trattato con espressioni simili anche in altri sutta (Cfr. Majjihima Nikāya 35 (Piya Tan, SD 26.5, pp. 70-74); Majjihima Nikāya 109 (Piya Tan, SD 17.11); Majjihima Nikāya 148 (Piya Tan, SD 26.6, pp. 85-92); Saṁyutta Nikāya 22.76; Piya Tan, SD 26.7).
La prima frase in cui compare anattā recita così: «La forma, o monaci, è non sé» Rūpaṁ bhikkave anattā. La “forma” (rūpa) è il primo dei cinque aggregati della propria esperienza psicofisica: il corpo con le facoltà sensoriali e i relativi oggetti percepiti. La medesima formula ricorre anche in riferimento agli altri aggregati. «La sensazione è non sé». «Il concetto è non sé». «Gli impulsi sono non sé». «La percezione è non sé».
La sensazione può essere piacevole, neutra o sgradevole. Il concetto è la nozione o idea dell’oggetto percepito. Gli impulsi sono le spinte interiori a compiere determinate azioni. La percezione è la ricezione cosciente dei dati sensoriali e mentali. Continue reading
Ghesce Ciampa Ghiatso: I 12 Anelli e le 4 Nobili Verità.
Quinta parte degli Insegnamenti conferiti dal venerabile Ghesce Ciampa Ghiatso presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nell’ottobre 1996: Introduzione al Sutra del Cuore. Traduzione dall’inglese di Annamaria De Pretis. Trascrizione di Gianna Calabria. Revisione di Francesco La Rocca, Annalisa Lirussi, Joan Nicell.
Ghesce Ciampa Ghiatso: I DODICI ANELLI e LE QUATTRO NOBILI VERITA’
Il testo recita:
“Non esiste ignoranza o estinzione dell’ignoranza, fino a non esistono vecchiaia e morte né estinzione della vecchiaia e della morte.” Continue reading
Lama Yeshe: Come cercare la felicità?
Lettura di Lama Tubten Yeshe il 10 marzo 1971.
Siamo molto fortunati a trovarci qui per un breve periodo di tempo ed usare le nostre energie per realizzare lo stato di Buddha.
Sakyamuni Buddha dà la soluzione perfetta al problema dell’ignoranza, cioè la non-conoscenza dei due livelli di verità (1), che è la causa delle afflizioni mentali (2),
Così ripetendo il mantra di Buddha Sakyamuni e meditando su questo soggetto, possiamo trovare una grande soluzione ai problemi interiori. Questa soluzione consista in un grande metodo per eliminare le afflizioni mentali. Puoi vederlo da solo, puoi avere tale esperienza mentre stai ripetendo questo mantra. Meditando su questo soggetto puoi sperimentare come s quanto esso modifichi la tua mente.
Puoi sentire coma fluisce il mantra mentre lo recitiamo. E’ così semplice.
OM MUNI MUNI MAHA MUNAIE SOHA
L’intero Dharma è in questo mantra. Sakyamuni Buddha stesso raggiunse alte realizzazioni tramite il significato di questo mantra. Se capisci il contenuto di questo mantra t’accorgerai anche che la vera natura di ogni cosa è inclusa in esso. Penso che agendo cosi, anche solo per un minuto, possiamo ricevere un grande beneficio. Nella nostra coscienza s’è così impressa una grande impronta che ci dà la possibilità di risolvere i due livelli di problemi, che non sono altro che l’ignoranza dei due livelli di verità. Continue reading