44 – S.S. Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche, Mahamudra: il commiato.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: Affinché la vostra pratica abbia successo.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: Affinché la vostra pratica abbia successo.

Il commiato di Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche.

Appunti a cura della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi e revisione del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche

Lasciate andare tutte queste speranze e paure. Invece, tenete a mente impermanenza e morte e e generate sempre più fede nei lama del lignaggio. Poi, se intraprendete la pratica dopo aver praticato questi aspetti preliminari, la vostra pratica sarà davvero efficace, avrà successo e sarà utile in tutti gli aspetti. Continue reading »

Lama Tzong Khapa, biografia

Je Tzong Khapa, chiamato familiarmente Je Rinpoche, nacque nel 1357 nella regione di Amdo, nella parte orientale del Tibet allora vicina al confine cinese.

Je Tzong Khapa, chiamato familiarmente Je Rinpoche, nacque nel 1357 nella regione di Amdo, nella parte orientale del Tibet allora vicina al confine cinese.

Lama Tzong Khapa.

Verso la fine del XIV secolo, in Tibet si potevano distinguere quattro correnti buddhiste principali, formatesi durante le due prime fasi di sviluppo del buddhismo e tutte collegate direttamente con alcuni famosi maestri indiani: la Nyngma con Padmasambhava e Shantirakshita, la Sakya con Dharmapala e Virupa, la Kagyu con Naropa e Maitripa, la Kadam con Atisha. Vi erano anche numerose sottoscuole e, nella pratica individuale, intrecci di differenti lignaggi. In quel periodo visse il grande Lama Tzong Khapa, guru del primo Dalai Lama. Je Tzong Khapa, chiamato familiarmente Je Rinpoche, nacque nel 1357 nella regione di Amdo, nella parte orientale del Tibet allora vicina al confine cinese. Continue reading »

Vipallasasutta: le quattro distorsioni

Budddha: Gli esseri presi da false opinioni, dalla mente confusa e vittime di una falsa percezione, percepiscono nel non permanente il permanente, nel dolore il piacere, nel non sé il sé, nell'impuro il puro!

Budddha: Gli esseri presi da false opinioni, dalla mente confusa e vittime di una falsa percezione, percepiscono nel non permanente il permanente, nel dolore il piacere, nel non sé il sé, nell'impuro il puro!

Quattro o monaci sono le distorsioni della percezione, della mente, dell’opinione. E quali sono queste quattro distorsioni? Queste quattro distorsioni della percezione, della mente e dell’opinione sono, o monaci,

il prendere per permanente quello che è impermanente,

il prendere per piacevole quello che è doloroso,

il credere all’esistenza di un sé per qualcosa che non ha sé,

il prendere per puro quello che è impuro.

Queste, o monaci, sono le quattro non distorsioni della percezione, della mente e dell’opinione.

E quali sono queste quattro non distorsioni?  Continue reading »

Lama Zopa: Vedere il Guru come Buddha

lama Zopa: "Le qualificazioni necessarie per insegnare il sentiero del Piccolo Veicolo sono l'aver realizzato i tre addestramenti superiori: moralità, concentrazione e saggezza.

lama Zopa: "Le qualificazioni necessarie per insegnare il sentiero del Piccolo Veicolo sono l'aver realizzato i tre addestramenti superiori: moralità, concentrazione e saggezza.

Il guru che vi conduce alla liberazione ed all’illuminazione è un essere rispetto a cui pensate “Con costui, posso praticare la devozione al guru”. Quindi prendete la decisione di stabilire una relazione guru-discepolo e di ricevere insegnamenti da lui. Una relazione guru-discepolo non dipende dal fatto che voi stessi siate andati da una certa persona a domandargli di diventare il vostro guru; per esempio, migliaia di persone ricevono insegnamenti da Sua Santità il Dalai Lama, e non è che ciascuno di loro vada da Sua Santità a chiedere: “Volete essere il mio guru?”. Tradizionalmente, la prima volta che si ricevono insegnamenti da un guru si può chiedergli il permesso di ricevere gli insegnamenti, casomai ci fosse qualche ragione di rifiuto – ma solo se c’è il tempo. Più che altro, dipende da voi. Prima di ricevere insegnamenti sulla devozione al guru, può darsi che l’idea della relazione gurudiscepolo sembri un po’ scomoda e di difficile approccio; però, dopo aver accettato la relazione ed ascoltato insegnamenti, può darsi che cambiate idea. Se da parte vostra praticherete la devozione al guru, non manterrete più le vostre opinioni precedenti, e il vostro modo di pensare cambierà completamente. Moltissimo dipende dal modo di pensare del discepolo e dalla sua comprensione degli insegnamenti. Continue reading »

Lama Zopa: La gentilezza del Guru

Lama Zopa: "Da molti lama abbiamo sentito l'aneddoto sui discepoli di Nagarjuna, che nella vita precedente erano due piccioni, e che mentre erano posati sul soffitto della sua caverna ascoltavano Nagarjuna che recitava".

Lama Zopa: "Da molti lama abbiamo sentito l'aneddoto sui discepoli di Nagarjuna, che nella vita precedente erano due piccioni, e che mentre erano posati sul soffitto della sua caverna ascoltavano Nagarjuna che recitava".

Quello che vi voglio dire, lo dirò rapidamente, visto che non abbiamo molto tempo. Lama Yeshe ha detto di cercare di generare una grande forte volontà per ottenere la felicità per voi stessi e per gli altri, ma non so in che modo parlarne perché sono pigro ed io stesso non ho volontà di conseguire la felicità per me stesso e per gli altri. Quindi, spero di parlarvi un po’ della gentilezza.

Un modo molto efficace per suscitare la volontà è ricordare la gentilezza degli esseri senzienti profondamente, proprio dal cuore; questo aiuterà la vostra volontà di praticare il Dharma e di adoperarvi per la felicità, specialmente quella degli altri. E’ molto importante ricordare la gentilezza del guru; ricordandosene ripetutamente, i pensieri errati non sorgono più così spesso, anzi smetteranno di sorgere. Più penseremo alla gentilezza e la sentiremo dal profondo del cuore, più svilupperemo la perseveranza ed una forte volontà di sopportare difficoltà, obbedire gli ordini e seguire completamente le indicazioni del guru. Basandoci sulle spiegazioni del lamrim e su quanto viene detto in questi insegnamenti, e sulla nostra stessa esperienza della bontà e gentilezza del guru, siamo più capaci di mantenere la nostra mente calma e chiara, sempre meno simile all’acqua sporca. Allora nasce la devozione. Continue reading »

Lama Zopa: Le benedizioni del Guru

Lama Yesce e lama Zopa

Lama Thbten Yesce e Lama Khabje Thubten Zopa Rinpoche: “Riflettendo sulle qualità del guru gentile, origine di tutte le realizzazioni, e non vedendo in lui alcun errore, possa io completare senza ostacoli questa promessa”.

Ho pensato di citare alcuni versi che possono essere di qualche beneficio per alcuni; sono tratti da un testo che mi è stato trasmesso da Gomchen-la, un meditatore Nyigma che abitava a Solu Khombu, e che, credo, è morto l’anno scorso. Gomchen-la è considerato la reincarnazione dello yogi Tangtong Gyalpo; in ogni modo, somigliava moltissimo ad un ritratto di quello yogi. Gomchen Rimpoche mi ha dato questo testo, che è stato scritto dal suo guru radice che era anche il guru radice di Sua Santità Trulshig Rimpoche. Il testo contiene alcuni versi che mostrano come si dovrebbe pensare per stabilire la comprensione del fatto che l’essenza del guru è Buddha. Con questa comprensione, potrete ricevere ispirazione a diventare il guru; altrimenti il guru rimane come un insegnante, qualcuno a cui ci si rivolge per avere una conoscenza intellettuale, nulla più.

I precedenti lama Kagyu praticavano in questo modo: Qualunque azione sia compiuta dai preziosi, qualificati guru, è buona; qualunque azione sia compiuta, è (di superiore) qualità. Continue reading »

Sangye Khadro: Affrontare le Emozioni Negative

Ven. Sangye Khadro

Ven. Sangye Khadro

Ven. Sangye Khadro: Consigli pratici per affrontare le emozioni negative.

Tutti noi sappiamo di provare sia emozioni positive che emozioni negative. Non appena sentiamo le parole amore, gentilezza, generosità, le riconosciamo subito come emozioni positive, mentre quando sentiamo parlare di odio, collera, gelosia, depressione, le riconosciamo subito come emozioni sgradevoli.

Dal punto di vista del Buddha è possibile trasformare le nostre menti. Possiamo apprendere a conoscerci meglio, ad osservare la nostra mente e ad acquisire una grande familiarità con ciò che vi si trova. Continue reading »