
Sua Santità il Dalai Lama: Da quando sono andato in esilio e ho raggiunto la libertà in India, ho condiviso la mia conoscenza, esperienza e pratica del Dharma con chiunque fosse interessato a conoscere il Buddhismo, soprattutto con coloro che erano interessati ad approfondire il funzionamento della nostra mente e delle nostre emozioni. C’è un numero crescente di persone desiderose di conoscere la tradizione tibetana. Sento di aver fatto del mio meglio per servirli.
20 settembre 2025. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Le forti piogge che hanno colpito l’India settentrionale negli ultimi giorni questa mattina si sono placate ed il sole e’ tornato a splendere.
Più di mille persone provenienti dalla Corea e da dieci paesi del Sud-est asiatico si erano radunate nel cortile del tempio principale tibetano per pregare ed offrire spettacoli culturali in onore della lunga vita di Sua Santità il Dalai Lama.
Il cortile era addobbato con stoffe colorate, ghirlande di calendula e decorato con una varietà di orchidee. Il pavimento era ricoperto di moquette. Quando Sua Santità ha raggiunto il cancello della sua residenza, è stato accolto dai rappresentanti degli organizzatori dell’evento. La navata che conduceva al suo trono, nella veranda sottostante il tempio, era fiancheggiata da danzatori in costume da leone e da alcuni degli artisti che avrebbero danzato per lui più tardi. Come di consueto, Sua Santità era raggiante di gioia mentre salutava i presenti. Si è fermato a salutare i monaci appartenenti alla tradizione Pali che sedevano in fondo alla navata.
La Presidente del Centro Buddista Tibetano (Singapore), Sorella Winni, ha reso omaggio a Sua Santità, ai membri del Sangha monastico ed a tutti gli altri ospiti. Ha annunciato che i presenti avrebbero offerto preghiere affinché Sua Santità viva a lungo, in buona salute e continui a far girare la ruota del Dharma. Gli ha offerto un medaglione che rappresenta quest’Anno della Compassione in riconoscimento del bene che ha donato al mondo.
Preghiere per la lunga vita di Sua Santità e per la pace nel mondo sono state cantate in Pali da circa 30 monaci Theravada, guidati da Phramedivajrodom V. Vajiramedhi, Abate del Centro Internazionale di Meditazione Rai Cherntawan di Chiang Rai, Thailandia, uno dei co-organizzatori dell’evento. Nel frattempo, 14 rappresentanti degli organizzatori hanno offerto un mandala e rappresentazioni del corpo, della parola e della mente del Buddha.
Una dichiarazione congiunta a nome di tutti i partecipanti alla cerimonia è stata letta dal Venerabile Thich Nhat Tu, Vicepresidente del Consiglio Esecutivo del Sangha Buddista Vietnamita; Vice Capo del Comitato Centrale, Vietnam. Ha riconosciuto che Sua Santità è il leader buddista più rinomato e rispettato a livello mondiale, che incarna gli ideali di pace, responsabilità universale ed autodisciplina, nonché di armonia religiosa e sociale. Ha ricordato i premi da lui ricevuti, in particolare il Premio Nobel per la Pace, la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti ed il Premio Templeton.
La dichiarazione congiunta ha annunciato che Sua Santità ha dedicato tutta la sua vita al rafforzamento delle tradizioni buddiste, promuovendo al contempo il dialogo interreligioso. Il suo incrollabile impegno per la nonviolenza, la tutela ambientale e la preservazione della cultura tibetana ha ispirato generazioni.
Pertanto, l’Assemblea dei leader e dei seguaci buddisti asiatici, riunita a Dharamsala per celebrare il suo 90° compleanno, ha dichiarato all’unanimità Sua Santità il Dalai Lama “Patriarca Supremo Universale del Mondo Buddista”. Hanno inoltre riaffermato con gioia la loro dedizione alla costruzione di un mondo veramente armonioso e pacifico, realizzando la sua nobile visione e la compassione sconfinata che egli esemplifica. Successivamente, sette rappresentanti degli organizzatori e sette rappresentanti del Sangharaja e altri leader buddisti hanno presentato una varietà di doni a Sua Santità. Le parole di lode associate all’offerta del mandala sono state recitate in inglese, iniziando con al seguente strofa che invoca Avalokiteshvara:
In questo regno circondato da montagne innevate,
sei la fonte da cui scaturisce ogni beneficio e felicità,
possano i piedi di loto di Avalokiteshvara, Tenzin Gyatso,
rimanere saldi fino alla fine dell’esistenza ciclica.
La preghiera si è cosi’ conclusa:
Possano tutti i preziosi insegnamenti del Buddha, gli insegnamenti dei sutra e del tantra di tutte le tradizioni buddiste, durare a lungo. Possa ogni eccellenza spirituale e temporale nel mondo fiorire per centinaia di eoni in accordo con le grandi attività compassionevoli e la vita salda del nostro prezioso leader, Sua Santità il Grande Dalai Lama.
Oltre al Centro Buddista Tibetano (Singapore), sono stati nominati i seguenti co-organizzatori: Labsum Shedrub Ling, Corea del Sud; Centro di Ritiro Persatuan Lamrim Buddhaksetra (Malesia); Consiglio Buddhista Vajrayana della Malesia; Centro Internazionale di Meditazione Rai Cherntawan (Thailandia); Kadam Choeling Indonesia; e Sriwijaya State Buddhist College di Tangerang Banten, Indonesia.
Nel frattempo, un secondo gruppo composto dai quattordici sponsor principali ha fatto un’offerta del mandala e 150 devoti hanno offerto doni a Sua Santità.
A questo punto, a nome degli organizzatori, il presidente dell’evento ha chiesto a Sua Santità di rivolgersi ai presenti, cosa che ha fatto.
“Buongiorno, vorrei condividere con voi alcune delle esperienze che ho vissuto nella mia vita. Sono nato nell’Amdo, nella parte nord-orientale del Tibet. Da bambino mi sono trasferito a Lhasa, nel Tibet centrale, dove ho proseguito gli studi sul Buddhismo, iniziando con il manuale di logica chiamato “Raccolta di Argomenti”, che trattava le definizioni di colore e così via. Ho continuato a studiare logica ed epistemologia, la filosofia della Via di Mezzo, il Vinaya, il codice monastico di disciplina e l’Abhidharma, sebbene non fossi molto interessato al modo in cui la tradizione presentava la cosmologia. Ho studiato anche la Perfezione della Saggezza. Nell’ambito dei miei studi di filosofia buddista, ho esplorato anche la psicologia e gli aspetti cognitivi della mente, il modo in cui la nostra mente interagisce con i suoi oggetti.
“Ho studiato con grande fervore. Ho pregato il Buddha della Saggezza, Manjushri, per sostenere i miei studi. Mentre studiavo i vari trattati classici, mi sono stati di grande aiuto i miei Tutori ed Assistenti al Dibattito. Oltre allo studio, come parte della mia vita, ho coltivato la meditazione sulla mente del risveglio di bodhicitta, l’aspirazione all’illuminazione.
“Dopo aver completato gli studi, ho sostenuto degli esami, che hanno comportato la visita ai tre grandi centri monastici di apprendimento del Tibet centrale: i monasteri di Sera, Drepung e Gaden. Ho dibattuto con un gran numero di illustri studiosi. Fatto questo, mi sono presentato all’esame finale nel Tempio Jokhang a Lhasa.
“Mi sono sentito fortunato di essere stato qualcuno proveniente da un remoto villaggio dell’Amdo, che ha potuto intraprendere l’intero percorso di studi e infine sostenere l’esame finale. Durante questo periodo i miei Assistenti al Dibattito mi sono stati di grande aiuto. Tuttavia, uno di questi assistenti non era molto brillante, quindi ho scoperto di poterne trarre vantaggio nel dibattito con lui.
“In ogni caso, ho considerato molto importante l’opportunità che avevo avuto di completare i miei studi buddhisti e di ottenere il titolo di Geshe. Inoltre, mi sono impegnato nella pratica dei Tre Addestramenti Superiori: etica, concentrazione e saggezza. “Poco dopo aver sostenuto l’esame finale, dovetti fuggire dal Tibet a causa dei disordini che stavano avendo luogo. Prima di lasciare Norbulingka, la mia residenza estiva, visitai la cappella che ospitava una statua di Mahakala dalle sei braccia e pregai davanti a lui. Poi, sentendomi triste, fuggii segretamente da Norbulingka e iniziai così il viaggio per lasciare la mia patria. Allo stesso tempo, però, mi sentivo fiducioso perché ero diretto in India, un paese libero.
“Quando arrivai in India nel 1959, ricevetti un’accoglienza molto cordiale dal governo indiano guidato da Jawaharlal Nehru. Fu molto gentile con me e con le persone che vennero dopo di me. Ci diede un grande aiuto. “Dopo essere andato in esilio, ho avuto la grande opportunità di condividere con il mondo la conoscenza e l’esperienza che avevo acquisito nel corso dei miei studi. Ho imparato a conoscere la mente e le emozioni, così come la materia. I testi presentano diversi gradi di sottigliezza dei diversi stati della mente e della materia.
“In ogni caso, la mia pratica principale per tutta la vita è stata coltivare la mente del risveglio di bodhicitta, l’aspirazione altruistica all’illuminazione e la visione della vacuità. “Oggi siete tutti riuniti qui per offrire preghiere per la mia lunga vita. Vorrei ringraziarvi tutti, in particolare i monaci, per essere venuti a fare queste preghiere. Non ci siamo riuniti per divertimento, ma per motivi spirituali. Come ho detto prima, mi impegno a coltivare quotidianamente la bodhicitta e la visione della vacuità. Osservo e mantengo anche i voti del Vinaya di un monaco buddista. Inoltre, rifletto sulla Perfezione della Saggezza e sulla filosofia della Via di Mezzo che ho studiato per tanti anni.
“Nel 1954 sono andato in Cina dove ho incontrato il presidente Mao Zedong. A un certo punto, quando mi disse che la religione è veleno, ho provato compassione per la sua ignoranza. Da quando sono andato in esilio e ho raggiunto la libertà in India, ho condiviso la mia conoscenza, esperienza e pratica del Dharma con chiunque fosse interessato a conoscere il Buddhismo, soprattutto con coloro che erano interessati ad approfondire il funzionamento della nostra mente e delle nostre emozioni. C’è un numero crescente di persone desiderose di conoscere la tradizione tibetana. Sento di aver fatto del mio meglio per servirli.
“Come ho detto prima, vi siete riuniti qui per motivi spirituali e per celebrare il mio 90° compleanno. Per tutte le vostre preghiere e offerte per la mia lunga vita, e per tutto ciò che fate nella pratica del Dharma e nel servizio agli altri, in particolare ai monaci, vorrei ringraziarvi. Sono anch’io determinato a servire gli altri attraverso il Dharma. Come Dalai Lama sono riuscito a creare uno stato d’animo positivo negli altri, e mi sento fortunato per questo.
“Grazie a tutti per le vostre preghiere e per aver festeggiato il mio 90° compleanno. “
Poi, gli otto paesi del Sud-est asiatico: Thailandia, Vietnam, Indonesia, Laos, Myanmar, Cambogia, Malesia e Singapore hanno presentato degli eleganti spettacoli culturali. Tra questi, una danza del pavone dalla Thailandia, una preghiera di lunga vita sotto forma di canto dal Vietnam e una danza per invocare la pace e l’armonia dall’Indonesia. Due donne del Laos hanno eseguito una danza che rappresentava il fiore dell’amore. Danzatori del Myanmar, uomini e donne, hanno danzato accompagnati da un saung, un’antica arpa curva. Tre donne dalla Cambogia, con corone ed ornamenti d’oro, hanno danzato con fiori dalle sembianze d’oro tra le mani.
Danzatori, uomini e donne, dalla Malesia, danzavano volteggiando velocemente ed energicamente per dimostrare unità e inclusione. Infine, un team di otto ballerini di Singapore ha offerto un’esibizione d’alta energia, interpretando leoni mitologici al rintocco di un vivace ritmo di tamburo. C’erano due ballerini straordinariamente coordinati in ostume da leone. Nel corso dell’esibizione, uno dei due ha srotolato una preghiera scritta per la lunga vita di Sua Santità, che gli è stata offerta.
L’eccellente e divertente esibizione ha suscitato un caloroso applauso da parte del pubblico.
Un rappresentante di Singapore ha fornito un breve resoconto finanziario, indicando quanto era stato raccolto, quanto era stato speso e dichiarando che il rimanente sarebbe stato devoluto al Dalai Lama Trust. Sono stati espressi ringraziamenti agli organizzatori ed è stata recitata una preghiera di dedica:
Possano i meriti di queste offerte contribuire alla lunga vita di Sua Santità il Dalai Lama ed all’instaurazione di una vera pace nel mondo.
Tradotto da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=16123.