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Lettera di Natale del Progetto Alice
Dicembre 18th, 2010 by admin

Studenti chakma che vivono nell’ostello di Bodhgaya del Progetto Alice
Studenti chakma che vivono nell’ostello di Bodhgaya del Progetto Alice

Progetto Alice – Lettera di Natale 2010

Cari amici,

sono passati 16 anni da quando partimmo timidamente con il Progetto Alice, a Sarnath. Furono costruite due aule con l’intenzione di portare gli studenti fino alla quinta elementare. C’erano ottanta alunni e tre insegnanti. Questi ultimi sono ancora con noi. Ricordo la profezia del religioso jainista che venne a benedire le aule, dopo le cerimonie dei cristiani (padre Pereira, il frate cappuccino), dei monaci buddisti (Gosel Lama, presidente della nostra società), di un pandit induista e di un mullhah musulmano. Disse il religioso janinista: “Questo terreno non basterà!” Anche Padre Pereira, il frate cappuccino, durante la predica della Messa celebrata nell’aula del sotterraneo, disse che la scuola si sarebbe sviluppata in modo imprevedibile. Ci fece capire che la Provvidenza aveva dei disegni particolari … Allora non pensavamo di sicuro che quelle due aule si sarebbero moltiplicate miracolosamente fino a diventare una trentina. Gli studenti passarono da poche decine agli attuali novecento a Sarnath, 40 a Bodhgaya (residenti nell’ostello), un centinaio nella nuova scuola in Arunachal Pradesh.  …Gli insegnanti sono lievitati fino ad arrivare a tre decine. Nel corso degli anni, una parte dei fondi offerti dai nostri sponsors, fu devoluta per l’acquisto di terreni, sapendo che la scuola non avrebbe mai potuto svilupparsi se non avesse avuto adeguati spazi per l’edilizia, i laboratori, il campo giochi… Oggi non solo abbiamo un vasto playground, ma anche del terreno agricolo a Sarnath e a Bodhgaya che viene coltivato dagli studenti che vivono nell’ostello, contribuendo così ad una sensibile riduzione delle spese per il cibo.

Dal 1994, data di fondazione della scuola, alcune centinaia di studenti si sono

La scuola del Progetto Alice tra i meravigliosi palmeti del Bihar
La scuola del Progetto Alice tra i meravigliosi palmeti del Bihar

diplomati presso la nostra Istituzione (maturità simile alla terza liceo in Italia).

Molti di questi ex studenti ora hanno finito l’Università e insegnano oppure lavorano in aziende private. Ad esempio, tre ex studenti insegnano a Varanasi nella scuola Aghoreshwar Bhagwan Ram Bal, che segue i principi del Progetto Alice. Altri tre ex studenti hanno trovato lavoro presso la scuola di un monastero di Bodhgaya, che segue la nostra metodologia. Due ex studenti sono responsabili di un progetto per l’alfabetizzazione nei villaggi nello Stato dell’Uttar Pradesh. Alcune ragazze insegnano con successo in scuole private del Distretto di Varanasi. Il giudizio sui nostri ex studenti è unanime: preparati, buon inglese e persone di cui fidarsi. Recentemente abbiamo avuto notizia che diversi studenti della scuola superiore danno lezioni private a coetanei oppure a ragazzi poco più giovani di loro. Le materie in cui i nostri studenti eccellono sono quelle umanistiche: l’inglese, l’hindi e la storia. Anche quest’anno, abbiamo avuto il cento per cento di promossi all’esame di Stato per la classe X. Una novità: la nostra scuola di Sarnath è stata scelta come sede di esami di Stato per l’Università di Sanskrito. Per circa dieci giorni, duecento studenti universitari, provenienti da diverse zone dell’Uttar Pradesh, sono stati ospitati nelle aule di Sarnath,controllati da una decina di professori. La scuola, in questo modo, è stata inserita nell’elenco delle sedi privilegiate per esami universitari.

Scuola per i chakma a Bodhgaya. I chakma sono una minoranza etnica dal Bangladesh, di religione buddista. Il Bangladesh nacque nel 1971 in seguito alla secessione dallo Stato del Pakistan, che apparteneva all’India fino al 1947. Quindi i chakma erano indiani fino al momento della famosa sanguinosa partizione che vide nascere lo stato del Pakistan. Quando avvenne la seconda partizione (nascita dello Stato del Bangladesh), si trovarono a subire pesanti persecuzioni da parte della maggioranza musulmana. Non solo, ma una parte del territorio, dove vivevano, venne sommersa dall’acqua di una nuova gigantesca diga. Così, migliaia di famiglie furono costrette a lasciare la loro terra e a rifugiarsi in India. Si concentrarono soprattutto nello stato dell’Arunachal Pradesh, dove molti vivono lavorando come agricoltori, in condizioni di grande disagio. Pochissimi sono stati riconosciuti dal Governo indiano. La maggioranza vive come profughi, senza diritti, senza passaporto, senza la possibilità di votare, aprire un conto in banca oppure una propria attività. Dal 1998 il Progetto Alice ha preso a cuore la situazione di questa minoranza etnica e ospita gratuitamente decine di studenti di età che va dai nove ai vent’anni. Finora abbiamo aiutato circa un centinaio di questi ragazzi sfortunati. Ora molti di loro lavorano nell’esercito, oppure come traduttori (inglese) nei call centers, come insegnanti nei loro villaggi, oppure nei campi con i loro anziani genitori. A Bodhgaya ospitiamo da due anni 40 di questi ragazzi e pensiamo di portarli fino alla fine del liceo. Un particolare curioso: molti di questi studenti hanno un innato senso artistico.Forse perchè vivono molto a contatto con la natura, tra le montagne dell’Himalaya, certo è che sono “nati artisti”, come si dice. Così, abbiamo pensato di usare questa dote naturale per un eventuale lavoro. Dallo scorso anno, la scuola sponsorizza due studenti anziani che stanno frequentando un corso di formazione professionale per diventare pittori di tanke (famosi dipinti tibetani su tela, usando colori naturali). È solo l’inizio. Quando scopriremo altri talenti, allargheremo la proposta ad altri studenti.

A Bodhgaya questi studenti non hanno una vita facile. Infatti, per scelta educativa, abbiamo deciso di affidare la scuola, compresa una parte dell’amministrazione, agli studenti stessi, che devono cercare di diventare il più possible indipendenti. Per questo, il lavoro nei campi è parte del programma formativo. Ogni giorno, un gruppo di ragazzi ha l’incarico di seguire le diverse colture che dovranno servire per tutta la comunità dei residenti. In questo modo, la scuola può ridurre sensibilmente le spese di gestione. Alla fine, solo riso, olio,zucchero e latte vengono acquistati.Ma anche la spesa per il riso è stata sensibilmente ridotta dopo l’apertura della scuola serale per i bambini/ne dei villaggi. Circa 120 di loro frequentano la scuola. In cambio, abbiamo chiesto ad ogni alunno, come retta, un chilo di riso al mese. Gli studenti chakma aiutano i tre insegnanti locali a gestire le classi, impartendo lezioni di inglese, oppure insegnando matematica, cultura generale… Come si sarà capito, la scuola di Bodhgaya, che era stata chiusa per motivi economici ma anche per problemi di comunicazione con le famiglie, ora sta risorgendo su basi diverse. Non più carità, servizi offerti gratuitamente, ma scambio. Do ut des, dice un proverbio latino. Io ti offro qualcosa, ma tu devi ricambiare in qualche modo. Se non facciamo “pagare” un prezzo, c’è il rischio che venga sottovalutata l’offerta. Sembra proprio vero il detto: “Più paghi, più apprezzi!”

Sempre restando in tema di chakma, non possiamo non ricordare la nuova scuola per bambini delle elementari fondata in un villaggio dell’Arunachal Pradesh, vicino al Parco Nazionale. La scuola è frequentata da più di cento bambini e vi lavorano sei insegnanti che hanno ricevuto un training a Sarnath da Luigina e Valentino. Come tutte le iniziative allo stadio iniziale, la scuola ha luci e ombre, successi e problemi. I successi riguardano il metodo che viene invidiato dalle altre scuole della zona. I problemi: i fondi scarseggiano e così non si possono costruire nuove aule e il progetto di un ostello per le bambine è stato messo in frigorifero, in attesa di tempi migliori. Molti ci chiedono come mai abbiamo solo ragazzi come residenti. È vero, ma non si tratta di una scelta discriminatoria nei confronti delle bambine. Il fatto è che un ostello per bambine richiede una diversa struttura (personale femminile per l’assistenza, dormitori separati, guardiani diurni e notturni…). Vorremmo, comunque, cominciare con qualche bambina in gravi difficoltà familiari (orfana, oppure in uno stato di disagio dovuto a problematiche familiari).

Ci rendiamo conto che se vogliamo un vero positivo cambiamento, in India, dobbiamo puntare sull’educazione delle bambine e ragazze. Il futuro è nelle loro mani. È d’accordo anche Vandana Shiva, una coraggiosa scienziata che si sta battendo per fermare la corsa autodistruttiva di questo Paese. “La vita viene dalla donna. Sarà la donna che riporterà la vita nei villaggi, nelle città”,dice Vandana Shiva. Anche noi del Progetto Alice abbiamo una considerazione speciale per le bambine e le ragazze. Il nostro sogno sarebbe di vedere molte di loro insegnanti, operatrici sociali, psicologhe impegnate soprattutto nei villaggi che stanno morendo nelle loro tradizioni. Come sarebbe bello se in ogni villaggio ci fosse un seme di Alice!

Luigina ebbe modo di dire tutto questo sia a Vandana Shiva che ad altri educatori internazionali in occasione di un workshop sull’educazione alternativa organizzato dal governo del Bhutan. Come fare? Il Progetto Alice da anni sta cercando di offrire una risposta a questa domanda. Mai come oggi c’è bisogno di risposte alle richieste di aiuto dell’ambiente (vedi malattia della Terra) e delle nuove generazioni confuse dalla crisi economica e di valori che spinge le persone alla depressione e, a volte, al suicidio. Anche la nostra scuola è stata toccata dale conseguenze di questa confusione epocale: la mamma di un nostro studente ha deciso di mettere fine alla sua vita di sofferenze in modo drammatico (ha ingerito del veleno per i topi). Tre anni fa, registrammo un caso simile a Bodhgaya. Ad andarsene, sbattendo la porta della vita, fu la madre di 4 figli, stanca delle continue angherie e violenze del marito alcoolizzato. Che i tempi siano radicalmente peggiorati lo dimostra non solo l’aumentato livello di sofferenza e stress nei villaggi, ma anche i segni di una corruzione morale evidenziati dalla morte per Aids del padre di un nostro studente. Questa morte è un campanello di allarme, la punta di un icesbeg sommerso di drammatiche dinamiche pronte a maturare in modo sempre piu’distruttivo.

Altri episodi dolorosi si sono verificati nell’anno in corso. Ricordiamo la morte per annegamento di uno dei nostri studenti della classe X. Annegò nel Ganga mentre stava facendo un rito di purificazione dopo aver digiunato e partecipato ad un lungo pellegrinaggio (a piedi). Figlio di gente poverissima, studiava e lavorava per mantenere tutta la famiglia composta di 10 persone, che vivono in una sola stanza. Un esempio di vita per tutti i nostri studenti emerso, purtroppo, solo dopo la sua morte.

Un altro lutto ha segnato quest’anno scolastico: una nostra studentessa della class XII è rimasta vittima di un incidente stradale. Una nota: chi l’ha uccisa, il conducente di un trattore, ha pagato 50mila rupie alla famiglia (circa 800 euro). Tanto vale la vita di una diciottenne qui! All’elenco delle disgrazie umane dobbiamo aggiungere quelle provocate dalla Natura, che, a causa del Global warming, sta diventando sempre più imprevedibile e incontrollabile. Ogni anno, la Natura ci presenta un conto salato. Due anni fa, un ciclone scoperchiò il tetto della scuola di Bodhgaya. Quest’anno è accadutto alla scuola di Sarnath. La furia del vento ha portato via il tetto della nuova aula di yoga, causando un danno di alcune migliaia di euro. Dobbiamo dire che diverse persone, compresa anche una scuola elementare, ci hanno offerto aiuti per riparare i danni. Da anni cerchiamo di convincere gli abitanti dei villaggi a rispettare di più la Terra, l’ambiente, ma siamo davvero una “voce che grida nel deserto”.

Purtroppo, l’India sembra marciare in una direzione opposta a quella suggerita dalla nostra scuola, che, lo ripetiamo, segue soprattutto le idee di non violenza e di sviluppo di Gandhi. Gandhi aveva una chiara visione del futuro del suo Paese che era esattamente l’opposto di quello proposto dall’Occidente. Meno industrie e più agricoltura, diceva Gandhi. Meno consumi e più semplicità. Meno profitto e più condivisione. Meno materialismo e più spiritualità nel rispetto di tutte le tradizioni religiose. Se una macchina toglie il lavoro a decine di operai, rinunciamo alla macchina, che, tra l’altro, inquina, per garantire la sopravvivenza degli operai. In queste poche righe è riassunta anche la filosofia del nostro Progetto educativo. Un’ultima osservazione: mentre in Occidente si teorizza la “decrescita felice” (una specie di marcia indietro, senza trauma, per quanto riguarda i consumi), qui si propaganda la “crescita felice” (ma solo per pochi). La scuola si trova ad affrontare contraddizioni gravi, come l’inquinamento, la mancanza di acqua, gli effetti devastanti del global warming, la disoccupazione, lo sradicamento dalle tradizioni (positive, ovviamente), la confusione che ha nevrotizzato l’Europa e sta ora contaminando anche l’Asia. Tutto questo, per spiegare le complesse dinamiche ambientali in cui opera la scuola. In Italia si ha una visione spesso romantica dell’Oriente, che viene visto come l’alternativa in positivo all’Occidente. Noi, qui, abbiamo un’ esperienza diversa. Bisogna, comunque, dire che l’India è una miniera di tesori archeologici, culturali e religiosi. Perfino la nostra scienza, di cui siamo tanto orgogliosi, esisteva qui molto prima che la scoprissero i vari Galileo, Keplero, Leonardo da Vinci oppure Einstein. Nei Sacri Testi di questo affascinante Paese è descritto il passato del mondo, il presente e perfino il futuro. I Saggi avevano il dominio del tempo e non solo di quello. Crederci oppure no, avevano anche il dominio degli elementi (terra, aria, fuoco, acqua e spazio), riuscendo a compiere i miracoli raccontati in innumerevoli leggende e storie popolari. E’ questa l’India che il Progetto Alice vorrebbe rivitalizzare.

Notizie in breve.

Continua con successo il corso di Italiano gestito con i contributi del Ministero, tramite l’Ambasciata Italiana di Delhi. Diversi volontari italiani si sono alternati come docenti del corso. Segnaliamo gli studenti della professoressa Caracchi dell’Università di Torino, che vengono ogni anno per svolgere il tirocinio richiesto dal corso di studio. La collaborazione con l’Ambasciata Italiana (Centro Cultura) è ora ottimale non solo per quanto riguarda i corsi di italiano, (che stanno dando risultati sorprendenti, anche grazie alla nostra didattica e ai testi preparati da Valentino) ma anche per altre iniziative (vedi facilitazione nella concessione dei visti turistici a gruppi di persone inviate in Italia per far conoscere il Progetto educativo e raccogliere fondi).

Segnaliamo la sinergia Terzani-Progetto Alice. La famiglia del giornalista-guru ha accettato l’idea di accostare il nome dello scrittore alla nostra scuola. Leggiamo nel sito ufficiale:

“La visione educativa di Tiziano Terzani vive in India grazie alla scuola di Alice che ha messo in pratica le intuizioni del grande scrittore scomparso. Come Alice nel paese delle meraviglie, un nuovo paradigma educativo aiuta i bambini a scoprire le meraviglie e la magica realtà del mondo interiore. Un ponte tra cultura occidentale e quella orientale per non perdere la speranza in un futuro migliore. Perché legare il nome di Terzani a una scuola? Terzani aveva un profondo sentimento nei confronti dei giovani. Aveva dedicato Lettere contro la guerra a suo nipote, perché da grande scegliesse la pace. Nel pellegrinaggio che seguì, voleva parlare soprattutto nelle scuole, nelle università perché voleva togliere ai ragazzi quel senso di frustrazione, di impotenza che hanno di fronte al mondo moderno, così complicato, così difficile, da sembrare il mondo “degli altri”. Negli ultimi mesi di vita, chiamò suo figlio Folco perché quello che era il suo libro-testamento (La Fine è il mio inizio) comunicasse ai giovani, facesse capire loro che è possibile trasformare la vita, reinventare il futuro, imboccare una via di evoluzione più spirituale, più umana, più pacifica.”

Diversi gruppi di studenti e insegnanti stranieri continuano a visitarci. Segnaliamo la scuola Internazionale di Puna, che, recentemente, ha mandato 16 studenti e due insegnanti per una settimana a Sarnath. Gli ospiti hanno voluto vivere con i nostri studenti, partecipando alle lezioni, mangiando lo stesso cibo, e perfino dormendo nelle loro case. Quando se ne sono andati, tutti erano commossi, compresi i nostri studenti che sono riusciti a stabilire un legame di amicizia con i loro coetanei.

Interessante l’incontro tra monaci e religiose di Burma con la nostra scuola. Una trentina di insegnanti religiosi (in Burma sono soprattutto i religiosi che gestiscono le scuole e le attività sociali per i poveri) hanno chiesto a Valentino un training sulla metodologia e filosofia del Progetto Alice. Al termine del corso, gli insegnanti hanno invitato il Progetto Alice nel loro Paese e il più anziano tra loro, interpretando il pensiero di tutti, si è così espresso: “Ora, grazie a voi, abbiamo capito che la felicità non va cercata al di fuori del nostro Paese e di noi stessi, perchè nella nostra tradizione possiamo trovare tutto quello che serve per una società migliore.”

Nel campo dell’editoria, segnaliamo la pubblicazione di un nuovo testo scolastico di racconti e storie, per le medie e superiori, che abbina l’insegnamento della lingua inglese e della filosofia del Progetto. Il testo è corredato di una grammatica curata dagli insegnanti della scuola. Per il battesimo del nuovo libro fu invitato il Rettore dell’Università di Sanskrito di Varanasi. Alla cerimonia di presentazione del nuovo testo erano presenti anche numerosi docenti di altre università. Il Rettore era entusiasta del lavoro svolto nei sedici anni di vita della scuola. In particolare, espresse la sua incondizionata stima e apprezzamento per lo sforzo del Progetto Alice di conservare, recuperare, riproporre i valori perduti dell’India degli yoghi, dei mistici, dei saggi. Disse testualmente :“È motivo di imbarazzo per noi l’aver abbandonato le storie della nostra tradizione che non vengono più insegnate nelle nostre scuole. Valentino ci ha riportato queste storie, avvertendoci che in India abbiamo la chiave per aiutare a risolvere i problemi di questa epoca. Sfortunatamente, avevamo questa chiave, ma l’abbiamo perduta. Valentino ce l’ha riportata.” Un libro di storie scritte in inglese per gli alunni delle elementari del P.A. sta per essere pubblicato in italiano da una Casa Editrice di Milano.

La situazione finanziaria. Dopo aver perso la sponsor più importante, a causa della crisi internazionale, abbiamo trovato (accanto ai vecchi, fedeli sostenitori) altri nuovi amici (dall’Italia, dalla Svizzera, dall’Olanda, dall’America e dalla Germania ) che ci permettono di continuare il nostro lavoro senza sentire l’acqua alla gola. Li ringraziamo tutti, vecchi e nuovi, a nome dei nostri insegnanti e degli studenti. Per i chakma, segnaliamo la collaborazione con il gruppo di amici “Flora”; il sostegno di “Friends of Humanity” (Ginevra – referente: Graziella Zanoletti – graziella@friendsofhumanity.ch); il patrocinio della scuola in Arunachal Pradesh di Rigpa e Soghyal Rinpoche. Informiamo che la responsabile,o meglio,la madrina del progetto chakma in generale (scuole di Sarnath, Bodhgaya e in Arunachal Pradesh) per l’Italia è Luciana Usellini (cherab50@gmail.com) che coordina anche una iniziativa editoriale per la pubblicazione dei libri di storie scritti da Valentino. Approfittiamo dell’occasione per segnalare in breve anche tre pregevoli recenti iniziative per raccogliere fondi a favore del Progetto Alice:

Luciana  è stata introdotta al Progetto dalla famiglia Villa: Luciano, Graziella ed Alessandro, fondatori del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, che organizza anche “pellegrinaggi della solidarietà”  (viaggi spirituali) soprattutto in India. I responsabili del Centro hanno scelto il nostro Progetto come destinatario della “solidarietà”, devolvendogli una parte delle offerte dei partecipanti ai viaggi. Il Centro dei Villa ha compreso che un percorso spirituale non può essere dissociato dall’educazione delle nuove generazioni. Quale educazione? Non c’è molto da scegliere sul mercato, soprattutto in tema di “educazione alla spiritualità”. Ha compreso che il Progetto Alice è forse l’unica esperienza pratica di educazione all’emptiness, come ha scritto recentemente una giornalista indiana su “Mindfields”, una bellissima rivista specializzata in educazione alternativa (vedi articolo in inglese pubblicato sul nostro blog: www.aliceproject.org). Di sicuro, il Centro dei Villa è l’unico, tra i centri di dharma in Italia e nel mondo, grazie anche all’entusiasmo e impegno di Graziella, a sostenerci non solo moralmente ma anche economicamente. Alessandro, tra l’altro, è il tecnico-volontario che ha salvato il nostro sito web, riconstruendolo ex novo, dopo che molti sedicenti esperti ci avevano piantato in asso lasciando il sito disastrato. Ora Alessandro sta istruendo alcuni studenti della scuola che dovranno continuare il suo lavoro, sotto la sua supervisione. 

 

  • La dott.ssa Antonella Adorisio, psicologa junghiana di Roma, ha recentemente pubblicato  un nuovo video sul rapporto corpo-spirito. L’opera si intitola Mysterium (USA) ed è possibile vedere un trailer su YouTube all’indirizzo http://www.youtube.com/user/Ashtamable . È in preparazione anche l’edizione italiana. Parte dei ricavati delle vendite verrà devoluta ad A.P. Antonella ha anche pubblicato su “youTube” un intelligente documentario sulle scuole di Alice e non perde occasione per divulgare, anche nei convegni di psicologia, le intuizioni e i risultati dell’educazione alternativa proposta da Valentino e Luigina.

  • La Onlus Progetto Alice del Friuli (vedi indirizzo alla fine della lettera) ha presentato due progetti (Regione Friuli e Regione Trentino Alto Adige) per chiedere finanziamenti per le nostre scuole. Interessante il tema di uno dei progetti: “Il bosco della rinascita”. Si riferisce all’acquisto di un bosco di manghi effettuato qualche mese fa dalla scuola di Sarnath. I manghi stavano per essere tagliati e il terreno sarebbe stato lottizzato. Per evitare due tragedie, l’Amministrazione della scuola ha deciso di acquistare il terreno con gli alberi di mango e costruire un centro per il recupero dei bambini/e con difficoltà psicologiche e comportamentali. Di qui il nome del progetto presentato alla Regione Friuli: “Il bosco della rinascita.” Rinascita psicologica, ovviamente. Alla Regione Trentino Alto Adige è stato presentato un progetto per un impianto di pannelli solari nella scuola di Bodhgaya e Sarnath.

  • L’associazione svizzera Friends of Humanity che sostiene il Progetto “Aiutateci ad educare 800 bambini in India” sul sito americano Global Giving ha lanciato un appello per raccogliere entro il 22 Dicembre la somma di 4.000 US$ per ottenere una pagina permanente su questo famoso sito americano. Potete aiutare con donazioni di qualsiasi entità tramite il sito. L’obbiettivo è stato raggiunto dopo dodici giorni! Un ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno contribuito al successo di questa iniziativa, che permettera’ di avviare il Progetto di un ostello per le bambine chakma.

Proponiamo una iniziativa interessante pensata e portata avanti dagli amici della Cascina Teglio di Rovasenda: la vendita del “Riso solidale”. Si tratta di una originale idea che viene così spiegata dalla stessa Associazione/ “L’associazione R.I.So (Riso Italiano Solidale) , si propone di fornire e coordinare la mano d’opera volontaria, ad aziende che si impegnino, mediante una convenzione scritta, a devolvere i loro ricavi direttamente e totalmente al finanziamento di progetti scelti dall’associazione stessa, ad esclusivo vantaggio di comunità particolarmente svantaggiate.” A tutti i nostri amici rivolgiamo un appello: per le vostre minestre e risotti acquistate il riso solidale coltivato al naturale, senza pesticidi e concimi chimici, per sostenere progetti umanitari come le nostre scuole in India, ma anche in altre parti del mondo. Per eventuali richieste, rivolgersi alla responsabile del progetto: stefania martinellishangri8la@libero.it Altri referenti: mariadirov@libero.it – info@associazioneriso.org.

Prima di concludere questo elenco incompleto (che integreremo nelle prossime newsletters) ricordiamo il corso di aggiornamento per gli insegnanti della scuola di Sarnath gestito dal dott. Andrea Bocconi, psicologo, psicoterapeuta e scrittore molto conosciuto e stimato in Italia. Bocconi è da molti anni vicino al nosto lavoro come consulente, amico e sostenitore. Da qualche anno, ha coinvolto nell’aiuto alla nostra ricerca lo staff di professionisti della “Verso”, che avremo nostri ospiti il prossmo anno, per un nuovo corso di aggiornamento.

Forse saprete degli articoli apparsi su “Repubblica.it” sulla nostra scuola. Il giornalista Bultrini ha scritto due pezzi per l’edizione del giornale on line: uno sui “Bambini della pira”

https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=2589 ed un secondo su Valentino, in qualità di cofondatore, assieme a Luigina, delle scuole in India

https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=2585 .

A tutti un augurio di Buon Natale e un 2011 di speranza.

Valentino e Luigina

Nota

Per eventuali donazioni tramite banca è importante che le coordinate siano complete.

– “Progetto Alice Universal Education School ONLUS” (Friuli)  ITALIA Banca Popolare di Vicenza – Fil Cividale del Friuli (UD), Codice IBAN :   IT41 N 05728 63740 731570528546, Codice BIC / SWIFT: BPVIIT22731   (Solo dall’estero). Ref: Agata Montevecchi – e-mail: progettoalicefvg@alice.it , aghifly@libero.it , tel. 0432 731021 – 339 4840132.

– Associazione di Volontariato “Progetto Alice onlus” Banca Popolare Etica Filiale di Treviso, Codice IBAN: IT43 I 050 1812000 000000116204, Codice SWIFT: CRTIT2T84A (Solo dall’estero), Ref: Luigina De Biasi – e-mail: luiginadebiasi@libero.it , tel.0438/893325.

valentino Giacomin – Email: v_giacomin@hotmail.com ; valentino1@rediffmail.com – Mob. 0091/9973918773 – 9546349543 – 9670806060 Web. www.aliceproject.org


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