3 – S. S. Dalai Lama: Commentario alla “Ghirlanda delle visioni”

Sua Santità il Dalai Lama: “Inizialmente, ciò che è richiesto è di coltivare bodhicitta, la mente del risveglio, e, una volta che la propria esperienza di bodhicitta, la mente del risveglio, diventa molto forte ed intensa, allora, a quel punto, si dovrebbe riflettere sulla natura ultima di questo “io” che aspira al raggiungimento dello stato di Buddha per il beneficio di tutti gli esseri e sulla natura degli esseri senzienti a beneficio di chi vuole raggiungere l’illuminazione, o la natura dell’illuminazione stessa”.

Questo insegnamento sul Commentario alla “Ghirlanda delle visioni” è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama dal 19 al 21 Settembre 2004 a Miami, Florida, USA. Traduzione dal tibetano in inglese di Thubten Jinpa. Trascritto, annotato e curato da Phillip Lecso. Traduzione dall’inglese in italiano ed editing del Dott. Luciano Villa al Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Revisione dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Terza parte

Sua Santità il Dalai Lama

Parlando dei quattro sigilli del buddismo abbiamo trascurato il quarto.

4) Il Nirvana è la vera pace. Il Nirvana qui è la trascendenza da ogni dolore e si riferisce ad uno stato in cui si è totalmente privi di esistenza condizionata, dell’esistenza condizionata dall’ignoranza fondamentale. Ho parlato di come l’esistenza è caratterizzata da ignoranza e come l’esistenza di ciascuno è quindi della natura della sofferenza. Qui, dicendo ‘che trascende il dolore’, ci si riferisce al dolore al di quella natura dell’esistenza condizionata dalle afflizioni e dall’ignoranza fondamentale, perché più a lungo si rimane in queste condizioni, si rimane sotto il potere di questo stato distorto della mente. Alla radice di questa mente distorta è la convinzione errata dell’esistenza d’un sé o d’un individualità del proprio essere.

Pertanto, coltivando la saggezza che percepisce la non esistenza di questo ego, coltivando la saggezza del non-sé, si è in grado di riconoscere che il proprio attaccamento alla individualità è uno stato sbagliato della mente e, in questo modo, si sarà gradualmente in grado, attraverso il rafforzamento di questa saggezza del non sé, di minare la forza del proprio attaccamento al sé. In questo modo si è in grado in ultima analisi di rimuovere completamente dalla propria mente ogni tendenza ad aggrapparsi al sè. Questo stato in cui si è totalmente liberi da afflizioni e dall’ignoranza fondamentale è uno stato di felicità e di pace duratura. Pertanto nel Quarto Sigillo si afferma: Il Nirvana è la vera pace. La vera pace qui si riferisce alla pace ed alla tranquillità duratura. Continue reading »