Dalai Lama: Dare conforto in un mondo di caos.

Sua Santità il Dalai Lama: “Se un problema è risolvibile, se una situazione è tale per cui potete fare qualcosa per essa, allora non è necessario che vi preoccupiate”, ha detto loro. “Se non è risolvibile, allora non riceverete alcun aiuto. Non c’è beneficio nel preoccuparsi in ogni caso”.

Sua Santità il Dalai Lama: “Se un problema è risolvibile, se una situazione è tale per cui potete fare qualcosa per essa, allora non è necessario che vi preoccupiate”, ha detto loro. “Se non è risolvibile, allora non riceverete alcun aiuto. Non c’è beneficio nel preoccuparsi in ogni caso”.

Dalai Lama: Dare conforto in un mondo di caos. Di Charles A. Radin, The Boston Globe

Middlebury, Vermont – Il suo paese è occupato da stranieri aggressivi e armati, i suoi luoghi popolari di culto sono abitualmente profanati, monaci e suore torturati e stuprati.

Un milione e più di connazionali sono stati macellati per il crimine di asserire che erano Buddisti Tibetani e non Comunisti Cinesi. Invece di vivere in contemplazione pacifica, sicuro in magici palazzi in cima al mondo, come i suoi predecessori hanno fatto per secoli, il 14° Dalai Lama viaggia per il mondo in esilio. Continue reading »

24.11.09 Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama a Dharamsala

Sua Santità il Dalai Lama: “Cerco di promuovere i valori umani ed in particolare una genuina amicizia o senso di comunità. Questo e’ il valore dell’ essere umano: senso di comunità e senso di responsabilità”.
Sua Santità il Dalai Lama: “Cerco di promuovere i valori umani ed in particolare una genuina amicizia o senso di comunità. Questo e’ il valore dell’ essere umano: senso di comunità e senso di responsabilità”.

Il 24-25 Novembre 2009 Sua Santità il Dalai Lama ha conferito a Dharamsala in India i suoi preziosi insegnamenti sui testi “Lode all’Origine Dipendente o Lode al Sorgere Dipendente” https://www.sangye.it/altro/?p=1657 ed “I tre aspetti principali del sentiero” https://www.sangye.it/altro/?p=489 di Je Tsongkhapa, traduzione di Raffaella Mentaschi per il  beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Il Buddismo è nato in Asia e la Russia è parte dell’Asia.E per molti anni in questa zona il Buddismo e’ fiorito. E in queste aree il Buddismo viene dal Tibet. L’ultima volta sono stato qui nel ’79. Era una zona comunista. I monaci non riuscivano a comunicare a causa dei differenti dialetti ma sapevano leggere e scrivere in tibetano. C’e’ una speciale connessione con il Dalai Lama. Un feeling spirituale. In San Pietroburgo e a Leningrado c’e’ un tempio buddista costruito dal III Dalai Lama per cui c’e’ una connessione. Ora c’e’ un altro ritmo e sta ritornando la spiritualità .Ora una spiegazione del Buddha Dharma. Stiamo ritornando e di questo sono felice.

SIAMO IN UN BEL SECOLO RICCO DI BENI MATERIALI E TECNOLOGIA

E alto sviluppo. E’ un beneficio per l’umanità più cibo e meno ignoranza. Ma i beni materiali non portano ad un confort dell’anima. In America e in Giappone c’e’ molta depressione e solitudine: sono infelici. Anche la medicina vede lo stato mentale come qualcosa di importante. Anche gli scienziati sono intenzionati a capire come raggiungere la pace interiore. I beni materiali portano a rilassamento:la musica, un giardino. Portano relax. Portano sensazioni, portano un senso di pace. Ma questa soddisfazione e’ data da cause esterne. La pace interiore e’ un puro stato mentale:e’ più alto di quello sensoriale. D’altra parte lo stato mentale soddisfatto non giù essere raggiunto con la medicina o una iniezione…risate

In New York e’ sviluppata la medicina ma non c’e’ possibilità di raggiungere chimicamente la pace interiore. A Delhi in un nuovo ospedale ho chiesto se si poteva raggiungere la pace mentale in questo modo e dicono di no.

PRIMA IL LIVELLO BIOLOGICO

Già da quando nasciamo siamo dipendenti dall’attenzione affettuosa. Prendiamo il latte della mamma:il bambino inizialmente non sa chi sia questa persona,non parla in quel periodo,solo piange. Le parole non sono importanti quindi i pensieri dietro le parole non sono sviluppati. Ma il bambino ama tantissimo le cure amorevoli materne. E’ totalmente in relazione alla madre. Così la madre lo tocca e il bambino e’ contento. Succede anche per gli animali,i cuccioli. I gattini ad esempio non hanno gli occhi ancora aperti,arrivano alle mammelle sono contenti e succhiano. Non sono come le farfalle che non incontrano la loro madre. E quindi sopravvivono da sole. Noi dipendiamo dalle cure di un altro. In questo periodo per buona parte dell’educazione e per il cibo. Questo se la persona che si dedica a loro come madre e passano tempo con la stessa persona. Coloro che hanno una madre che si occupa di loro per i bisogni e passano molto tempo con la stessa persona sia nel corpo e nello spirito sono avvantaggiati. Questo dunque dimostra come in questo periodo la stato emozionale sia veramente importante. Avere qualcuno con cui sei totalmente in relazione. Così nella vita umana le relazioni affettive sono molto importanti per dare al corpo e allo spirito le migliori condizioni. Così l’amore e la Compassione sono molto importanti:l’apprezzamento dell’affetto degli altri e’ nel nostro sangue. Quando siamo piccoli e’ importante mostrare il nostro affetto:se manca questo c’e’ un senso di paura e stress.

L’affetto umano e’ una questione chiave:una persona anche se terribilmente malata si sente meglio con la compassione. Una persona così si sente meglio di una persona che non ha nessuno come appoggio.

COMUNQUE NELLA VITA UMANA LA PACE INTERIORE E’ ESSENZIALE.

Cerco di promuovere il valore umano e in particolare una genuina amicizia o senso di comunità. Questo e’ il valore dell’ essere umano:senso di comunità e senso di responsabilità. Una cosa importante e’ l’affetto o compassione:siamo animali sociali. Dobbiamo avere come obbiettivo la pace interiore per diventare individui più felici,famiglie più felici e comunità più felici.

Tutto questo e’ fondato sulla compassione e sull’amore.

La rabbia,la paura semplicemente distruggono l’amicizia e la comunità. Così alcune cose vanno bene altre sono veleni per il nostro corpo. Per questo dobbiamo mettere in risalto il mondo della mente e delle emozioni,il mondo interno. E’ piccolo ma complesso:le conoscenze circa il nostro cervello sono ancora limitate,ci sono cose ancora da esplorare: quale mente e’ di beneficio? Quale emozione e’ distruttiva e ci ferisce? Dobbiamo avere una conoscenza approfondita di questo. Come le emozioni costruttive come l’amore e la compassione ci sostengono;così le emozioni distruttive

Come la rabbia, l’odio e la paura ci portano a una sofferenza interiore grande e danneggiano i valori umani. Dobbiamo cercare di minimizzare queste emozioni dannose.

Questo non ha niente a che vedere con la religione:non stiamo parlando della prossima vita,non stiamo parlando del Nirvana buddista. Stiamo solo parlando di come essere piu’ felici,esseri umani con più senso.

UTILIZZANDO MEGLIO IL CERVELLO POSSIAMO INVESTIGARE OGGETTIVAMENTE LA REATA’.

Possiamo investigare oggettivamente la realta’ se le emozioni negative non hanno il sopravvento. Considerare la realtà e investigarla necessita di una mente calma. Con una mente agitata non possiamo vedere la realtà. Prendiamo i miei amici scienziati americani. Qualche anno fa ho incontrato a Stoccolma in Svezia un uomo la cui età era ottantatre anni o qualcosa del genere. Mi diede un libro che stava scrivendo, qualcosa come “La prigione della rabbia” e menzionava come quando la rabbia cresceva, tutto gli appariva negativo e nemico. Nella nostra esperienza quando cresce la rabbia tutto ci appare orribile. E quando si riduce pensiamo “Ok non e’ poi così male”.Se c’e’ rabbia la nostra mente e’ piena di tristezza. Allo stesso modo agisce l’attaccamento’oggetto per cui proviamo questo attaccamento ti sembra 100% positivo,buono. Ad esempio se compriamo una nuova macchina. Per poche settimane pensiamo: “Oh questa macchina e’ così bella!”

E dopo pochi mesi,un anno,due anni:”Questo e’ più bello!”

Così funziona l’attaccamento: inizialmente c’e’ assenza di oggettività.”E’ bello, é meraviglioso, é fantastico” E poi alla fine “Non e’ bella, questa macchina non e’ bella”.

Così la nostra mente e’ continuamente distratta dalle emozioni negative. Non puo’ vedere la realtà.Deve andare oltre le emozioni per vederla completamente.

SE VOGLIAMO RAGGIUNGERE L’OBBIETTIVO IL NOSTRO APPROCCIO DEVE ESSSERE REALISTICO. Ho incontrato molti grandi scienziati, di solito la loro mente e’ abbastanza calma e non ha molte emozioni. Ad esempio non difendono lo Stato di origine e questo e’ connesso con il loro feeling: una mente calma.

Mi ricordo del primo viaggio in Unione Sovietica. Ho incontrato anche qualche scienziato Russo. Ho discusso del livello sensoriale del cervello, del livello mentale e si e’ parlato della sesta coscienza

Il punto e’:la nostra mente e’ un’intelligenza essenziale. Per sviluppare una genuina amicizia la compassione e’ importante .Così per sviluppare bene la nostra intelligenza la compassione e’ importante. Questo avviene perché la compassione comporta forza interiore. Questo porta ad avere una mente stabile e piena di pace.

E ADESSO QUALCHE PAROLA SULLA MIA CONDIZIONE DI RIFUGIATO

Ho avuto una grande opportunità per capire i diritti delle persone e come risultato ho imparato molte cose nuove. Ovviamente ho parlato con molte persone sui diritti dell’uomo:scienziati, politici, artisti, persone comuni. La conclusione e’ che l’umanità’ oggi ha bisogno sopratutto di forza interiore o pace interiore. Così io sono un monaco buddista.

Ho imparato dalla via buddista un training che si occupa molto della mente.

Nel Buddismo ci sono tre sentieri:SCIENZA BUDDISTA,BUDDISMO FILOSOFICO e BUBBISMO RELIGIOSO.

*La scienza moderna si occupa di ciò che e’ fisica. Ma non si occupa troppo della scienza dell’interno. Così i buddisti parlano di particelle subatomiche ma non hanno abilità nell’esperimento.

Quindi la via buddista per capire le particelle subatomiche,i quasar e’ veramente importante per la scienza moderna. La scienza moderna d’altro canto può dimostrare la mancanza dell’ego alla scienza buddista. Ho avuto una serie di discussioni con gli scienziati moderni. Ultimamente con gli scienziati russi. Poco tempo fa abbiamo fatto un meeting. L’ultimo a Washington. L’anno prossimo, penso ad Aprile avrò un’altra riunione per LIFE AND MIND: una conferenza che si svolgerà in Svizzera. E spero di vedere qualche scienziato Russo. Così e’ un grosso background. Oggi abbiamo bisogno di sforzo per capire il mondo interiore e arrivare alla pace interiore.

*In accordo con i differenti tipi di persone ci sono tre strade per portare avanti il valore dell’esistenza o compassione.

Le religioni monoteistiche si affidano ad un Dio. Poiché dicono che Dio e’ infinito amore,naturalmente credendo in questo le persone saranno più compassionevoli. Sottomettendosi completamente a questo infinito amore e diventando di solito persone più compassionevoli,se praticano propriamente. Se una persona segue l’Islam o il Cristianesimo ma semplicemente usa il nome della religione dicendo ,se seguo il Cristianesimo sono Cristiano e se seguo l’Islam ,sono Mussulmano. Oppure io sono Buddista.A questo livello non e’ molto serio circa il vero insegnamento. Dicendo solo questo sembra si sia pronti a litigare. O quel Cristiano che leggendo la Bibbia non crede che Gesù’ sia risorto:molti cristiani dimenticano questo:così non va bene,non e’ serio. Se Dio e’ infinito amore,così seguendolo si pratica la compassione. Avere Fede significa sottomettersi completamente a Dio e questa attitudine mentale estingue le abitudini egocentriche. Il fedele non e’ nessuno:e’ completamente sottomesso a Dio.

*un approccio abbastanza simile e’ quello della teoria della mancanza del se. Produce un simile effetto:un metodo non teistico di promuovere l’amore e la compassione. Gli Ortodossi russi sono un altro ramo della cristianita’.Mentre le religioni non teiste sono Jainismo e Buddismo. Non c’e’ l’idea di un creatore. Hanno idee simili a Darwing tutto si sviluppa attraverso l’evoluzione,attraverso parti che si muovono e tutto cambia. Noi parliamo di Karma,loro di casualità. Noi diciamo che tutto parte dalle cause e dalle condizioni:così l’esperienza del dolore e del piacere si sviluppa da determinate condizioni. Quindi un’azione che porta a ferire o ledere gli altri portando dolore produce sofferenza .Un’azione che porta aiuto e confort agli altri porta a se stesso beneficio.

S.S. Dalai Lama: Promuovere la pace nel mondo

Sua Santità il Dalai Lama: Volere la pace dal cielo è impossibile, dalle Nazioni Unite, impossibile; pertanto la pace deve essere costruita dalle persone, e persone significa combinazione di individui..quindi iniziate individualmente, io inizio per quanto posso, secondo questa tradizione indiana, non violenza, basata sulla compassione e l’armonia religiosa.

Sua Santità il Dalai Lama: Volere la pace dal cielo è impossibile, dalle Nazioni Unite, impossibile; pertanto la pace deve essere costruita dalle persone, e persone significa combinazione di individui..quindi iniziate individualmente, io inizio per quanto posso, secondo questa tradizione indiana, non violenza, basata sulla compassione e l’armonia religiosa.

Quinta parte della Conferenza di Sua Santità il Dalai Lama alla Florida Atlantic University, USA il 24 Febbraio 2010, dal titolo: “La compassione è il pilastro della pace nel mondo”.

Traduzione del Prof. Alessio Trillini. Revisione ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Vi consigliamo di vedere il filmato originale nella versione in inglese al sito http://www.dalailama.com/, in particolare: http://www.dalailama.com/webcasts/post/97-compassion-as-a-pillar-of-world-peace.

Cosa possiamo fare per promuovere la pace nel mondo?

Sua Santità il Dalai Lama

L’ho già detto !! Penso.. una cosa semplice.. ohoo senza cambiare interiormente… vedete, smettete di urlare “pace, pace” non ha molto senso. Continue reading »

2-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra S.ta Monica 1989

Secondo giorno degli

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra

di Sua Santità il XIV Dalai Lama

a Santa Monica, California, USA, Luglio 1989

Tema degli Insegnamenti:

Le Trentasette pratiche del Bodhisattva” di Togmey Zangpo

Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Jeffery Hopkins e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il XIV Dalai Lama

Domanda: Se Avalokiteshvara è una divinità che rappresenta l’emanazione del Buddha della compassione, che può essere raggiunta da tutti, è possibile che esista più di una persona come incarnazione di Avalokiteshvara?

Sua Santità il Dalai Lama: Se consideriamo Avalokiteshvara dal punto di vista di Avalokiteshvara come manifestazione fisica della compassione di tutti i Buddha, allora Avalokiteshvara è solo l’emanazione dei Buddha e non è una persona o un essere di per sè. Se parliamo di reincarnazioni in generale, ne esistono molti tipi diversi. Per esempio in questo caso particolare c’è una persona che è emanazione di Avalokiteshvara o molti. Quindi, da questo punto di vista possono esserci molti Avalokiteshvara. In termini di reincarnazioni ci sono molti livelli diversi. E’ possibile per una persona che è ancora un essere ordinario essere una reincarnazione. E’ possibile che qualcuno che ha raggiunto il Sentiero della Visione o di un livello elevato di Bodhisattva, avere l’incarnazione di un Buddha. Continue reading »

His Holiness the Dalai Lama’s Advice Concerning Dolgyal (Shugden)

His Holiness the Dalai Lama: (…) The problem with Dolgyal practice is that it presents the spirit Dolgyal (Shugden) as a Dharma protector and what's more tends to promote the spirit as more important than the Buddha himself. If this trend goes unchecked, and innocent people become seduced by cult-like practices of this kind, the danger is that the rich tradition of Tibetan Buddhism may degenerate into the mere propitiation of spirits.

His Holiness the Dalai Lama: (…) The problem with Dolgyal practice is that it presents the spirit Dolgyal (Shugden) as a Dharma protector and what’s more tends to promote the spirit as more important than the Buddha himself. If this trend goes unchecked, and innocent people become seduced by cult-like practices of this kind, the danger is that the rich tradition of Tibetan Buddhism may degenerate into the mere propitiation of spirits.

His Holiness the Dalai Lama’s Advice Concerning Dolgyal (Shugden)

Following long and careful investigations, His Holiness the Dalai Lama strongly discourages Tibetan Buddhists from propitiating the fierce spirit known as Dolgyal (Shugden). Although he once practised Dolgyal propitiation himself, His Holiness renounced the practice in 1975 after discovering the profound historical, social and religious problems associated with it. He did so with the full knowledge and support of his junior tutor, the late Kyabje Trichang Rinpoche through whom His Holiness first became associated with the practice. Even within the Geluk and Sakya schools – the Tibetan Buddhist traditions to which majority of Dolgyal practitioners belong – the propitiation of this spirit has been controversial throughout its history. Continue reading »

3 H.H. Dalai Lama: The Eight Verses of Thought Transformation

His Holiness the Dalai Lama with Mother Teresa from Kulkata

Question. What would we have to do to get to the lowest hell?
His Holiness the Dalai Lama. The point is to develop the courage to be willing to go to one of the hells; it doesn’t mean you actually have to go there. When the Kadampa geshe Chekawa was dying, he suddenly called in his disciples and asked them to make special offerings, ceremonies and prayers for him because his practice had been unsuccessful. The disciples were very upset because they thought something terrible was about to happen. However, the geshe explained that although all his life he had been praying to be born in the hells for the benefit of others, he was now receiving a pure vision of what was to follow—he was going to be reborn in a pure land instead of the hells—and that’s why he was upset. In the same way, if we develop a strong, sincere wish to be reborn in the lower realms for the benefit of others, we accumulate a vast amount of merit that brings about the opposite result. Continue reading »

4 H.H. Dalai Lama Commentary on Gyalwa Gyatso

Fourth part of the Commentary on Gyalwa Gyatso given by His Holiness the Dalai Lama to a group of Westerners in His Audience Hall at Teckchen Choeling Palace at Dharamsala, India, on 1st September 1984 from 10-12 noon and 2-4 pm.

His Holiness the Dalai Lama

Question: Could His Holiness explain the meaning of the full Mantra?

His Holiness the Dalai Lama: I don’t know the meaning very well. OM MANI PADME HUM – six letters, the meaning of that is quite vast. The main points are: OM represents A U M-three letters. These three letters symbolize on the basis our body, speech and mind and in the Buddhahood stage the Buddha’s body, speech and mind. In other words, the impure three things are transformed into completely pure three things. What is the method to purify these three, impure body, speech and mind? That is the MANI PADME, these two words, MANI jewel, PADME lotus. The Jewel symbolizes method or motivation; the Lotus symbolizes Wisdom. There are many different stages on the levels of meaning of the method and wisdom. Continue reading »

4 H.H. Dalai Lama Avalokiteshvara Teachings New York 2005

His Holiness the Dalai Lama: It is important to dedicate our merit in this manner and to reinforce or complement it by remembering emptiness as well.

His Holiness the Dalai Lama: It is important to dedicate our merit in this manner and to reinforce or complement it by remembering emptiness as well.

Teachings given in New York City on 24 September 2005 by His Holiness the Dalai Lama on The Yoga Method of Avalokiteshvara, the Buddha of Compassion

His Holiness the Dalai Lama

The Concluding Practice

The first section, the request to reside or depart, is not necessary when we practice the sadhana daily and generate ourself as the deity, but if we do the practice on the basis of a front generation, where we visualize the deity in front of us, we need to include this section. So when we’re doing the sadhana daily with self-generation, we skip to “I transform into the Great Compassionate One, with one face and two arms, marked by a white OM on the crown, a red AH at the throat and a blue HUM at the heart” and conclude the sadhana there. Then we do the dedication.

Dedicating our merit at the end of practice is crucial because, in general, it’s very rare for us create merit, so we have to ensure that when we do, it doesn’t get wasted. We do this by dedicating the virtue we have accumulated not to the fulfilment of our mundane aspirations or the welfare of this life but to the benefit of all sentient beings as infinite as space, following Shantideva’s sentiments, Continue reading »

4 H.H. Dalai Lama Teachings New York 1998

His Holiness the Dalai Lama: In order for that wisdom to become a cause for the attainment of full enlightenment it needs to be complemented and supported by bodhicitta, the mind of enlightenment.

His Holiness the Dalai Lama: In order for that wisdom to become a cause for the attainment of full enlightenment it needs to be complemented and supported by bodhicitta, the mind of enlightenment.

Teachings given in New York City in May 1998 by His Holiness the Dalai Lama on The Spirit of Manjushri

His Holiness the Dalai Lama

Session Four: Manjushri Blessing and a conversation with Venerable Master Sheng-yen

The subject matter of the Fundamental Verses of the Middle Way by Nagarjuna is emptiness. The key meaning of emptiness as we spoke about yesterday is emptiness in terms of dependent origination. In the salutary verses Nagarjuna pays homage to the Buddha as someone who propounds the teachings of dependent origination with great mastery. Therefore he praises Buddha as the peerless teacher. In the Buddhist teachings the principal of dependent origination is very important.

In the Sutra on Dependent Origination (Pratityasamutpada Sutra), Buddha states that whoever sees the nature of dependent origination sees the Dharma, sees Tathagata, the Buddha. One can understand this statement that whoever sees the nature of dependent origination perceives the nature of Dharma at many different levels. For example when one understands the principal of dependent origination in terms of cause and effect, then the meaning of understanding the nature of Dharma can be understood in terms of the meaning of the law of causality. On this basis one can build a firm foundation for an ethically disciplined way of life and this correct view of karmic law is said to be one level of the correct view of Dharma. Continue reading »

4 H.H. Dalai Lama Teachings Los Angeles 2000

His Holiness the Dalai Lama: The first three qualities of the spiritual teacher relate to the practice and experience of the Three Higher Trainings of morality, concentration and wisdom.

His Holiness the Dalai Lama: The first three qualities of the spiritual teacher relate to the practice and experience of the Three Higher Trainings of morality, concentration and wisdom.

Teachings given at Los Angeles, CA 2000 by His Holiness the Dalai Lama on Illuminating the Path to Enlightenment : Relying on a Spiritual Teacher

His Holiness the Dalai Lama

The qualities of a teacher

Lines of Experience: Verse 8

Although (there is much merit to be gained from) reciting or hearing even once this manner of text (written by Atisha) that includes the essential points of all scriptural pronouncements, you are certain to amass even greater waves of beneficial collections from actually teaching and studying the sacred Dharma (contained therein). Therefore, you should consider the points (for doing this properly).

Lama Tsong Khapa’s Lines of Experience is a key to the connections and relationships between all the various scriptural texts. Verse 8 presents how the teacher should teach and how the students should listen, so that both teaching and listening are successful and effective. Continue reading »

1-Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama “I racconti di Jataka” a Dharamsala 11.03.09

Sua santità il Dalai lama: "Quando recitiate la presa di rifugio e di Bodhicitta, entrate veramente nella condizione del viandante sulla via dell'illuminazione".

Sua Santità il Dalai lama: "Quando recitiate la presa di rifugio e di Bodhicitta, entrate veramente nella condizione del viandante sulla via dell'illuminazione".

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala l’11 marzo 2009 per le celebrazioni del Monlam, il nuovo anno tibetano, sul tema: “I racconti di Jataka”, la vita del Buddha.

Sua Santità il Dalai Lama nel corso di un insegnamento presso il tempio principale tibetano a Dharamsala, in India, mercoledì, 11 marzo 2009 di mattino ha dato un breve insegnamento sui racconti di Jataka, la vita del Buddha, cui hanno partecipato migliaia di monaci, esuli tibetani, molti occidentali ed alte personalità del Buddhismo tibetano come Sua Santità Sakya Trinzin e Ling Rinpoche. Più tardi nel pomeriggio, Sua Santità ha partecipato ad una sessione di preghiera induista vicino al tempio di Chamunda a Dharamsala in cui gli è stata fatta l’offerta di lunga vita da parte di personalità induiste e di 20 sacerdoti indù dell’Andhra Pradesh. Organizzato da associazioni religiose indiane, le preghiere sono state un omaggio al Dalai Lama dal momento che gli esuli tibetani celebrano il loro 50° anniversario della rivolta contro l’occupazione cinese del Pese delle Nevi. Vi consigliamo di vedere il filmato originale nella versione in inglese al sito http://www.dalailama.com/page.128.htm.

PRIMA PARTE DEGLI INSEGNAMENTI

Appunti, traduzione ed editing del Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Sono trascorsi più di 600 anni da quando è iniziata la tradizione di celebrare il Monlam, il capodanno tibetano. Fu grazie alle preghiere di Lama Tzongkhapa che si diede inizio a questa tradizione. Certe volte, a causa di certe difficoltà, non fu possibile dar luogo alla celebrazione del Monlam in Tibet. Comunque, da quando sono in esilio in India, si è sempre osservata questa celebrazione con scadenza annuale, la tradizione del grande festival del Monlam, per ricordare la gentilezza di Buddha Sakyamuni, giunta intatta fin qui, lontano dal mio Paese. … Continue reading »

Discorso di S.S. il Dalai Lama per il 51° anniversario dell’insurrezione nazionale tibetana

Sua Santità il Dalai Lama: La cultura tibetana, fondata sui valori buddisti della compassione e della non-violenza, è di beneficio non solo ai tibetani ma anche a tutte le popolazioni del mondo, compresi i cinesi.

Discorso di Sua Santità il Dalai Lama in occasione del 45° anniversario dell’insurrezione nazionale tibetana

10 marzo 2010. Oggi ricorre il 51° anniversario della pacifica insurrezione del popolo tibetano contro la repressione comunista cinese in Tibet e ricorre anche il secondo anniversario delle proteste pacifiche scoppiate in Tibet nel marzo 2008. Rendo omaggio a quegli eroici tibetani, uomini e donne, che hanno sacrificato la loro vita per la causa del Tibet e prego perché abbiano fine al più presto le sofferenze di coloro che in Tibet subiscono ancora l’oppressione. Continue reading »

4 Dalai Lama: Otto versi, Washington ’98

Sua Santità il Dalai Lama: Un esempio in questo nostro tempo è stata la scomparsa Madre Teresa che ha dedicato la sua vita alla cura degli indigenti. Ha esemplificato l'ideale descritto in questo verso.

Sua Santità il Dalai Lama: Un esempio in questo nostro tempo è stata la scomparsa Madre Teresa che ha dedicato la sua vita alla cura degli indigenti. Ha esemplificato l'ideale descritto in questo verso.

Insegnamenti di Sua Santità il XIV Dalai Lama a Washington DC, USA, 8 novembre 1998

Tema degli Insegnamenti: gli Otto versi di trasformazione della mente

Trasformare la mente: Verso 4

Traduzione dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Vedendo gli esseri in preda alla malvagità

oppressi da forte negatività e sofferenze,

possa sempre tenere care tali creature così rare,

come se avessi trovato un tesoro prezioso.

Questo verso si riferisce al caso particolare di persone socialmente emarginate, forse a causa del loro comportamento, aspetto, povertà o a causa di qualche malattia. Chiunque pratichi bodhicitta deve prestare molta attenzione a queste persone, come se incontrandole abbiate trovato un vero tesoro. Invece di provare repulsione, Continue reading »

Insegnamenti S.S. Dalai Lama a Dharamsala 28.02.10

Sua Santità il Dalai Lama: "Chiunque insegni il Dharma, affinché il suo insegnamento abbia presa e significato, dev'essere libero dagli Otto atteggiamenti mondani".

Sua Santità il Dalai Lama: "Chiunque insegni il Dharma, affinché il suo insegnamento abbia presa e significato, dev'essere libero dagli Otto atteggiamenti mondani".

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala il 28 febbraio 2010 per le celebrazioni del Monlam, il nuovo anno tibetano, sul tema: “I racconti di Jataka”, la vita del Buddha.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama racconta, come di consueto, oggi al tempio principale di Mecleod Dharamsala le storie di Jataka o sulla vita del Buddha. Si tratta d’una ricorrenza particolare: è l’ultimo giorno del Monlam o celebrazione del nuovo anno tibetano, una giornata soleggiata ma ancora segnata dai rigori invernali che, qui a Mecleod Dharamsala a 1800m, si fanno particolarmente sentire. Dolcemente, veramente con molta dedizione e profonda gentilezza, i monaci si recano tra l’immensa moltitudini di monache, monaci, tibetani, indiani ed occidentali ad offrire il tipico tè tibetano salato corroborato dal forte e giallo burro di yak. Altri monaci, trattandosi d’un evenienza davvero speciale, con mestolo e secchi distribuiscono ad ognuno di noi presenti, un pugno di riso addolcito con uva sultanina ed insaporito dalla fragranza della cannella e del cardamomo. Entrambi equivalgono a quel nettare di saggezza che qui è palpabile nelle parole di Sua Santità e che trasmette fin dentro le ossa un brivido intenso d’amore e di compassione.

Sua Santità il Dalai Lama benedice le tangke o effigie religiose in occasione del suo insegnamento il 28 febbraio 2010 a Dharamsala

Sua Santità il Dalai Lama benedice le tangke o effigie religiose in occasione del suo insegnamento il 28 febbraio 2010 a Dharamsala

Traduzione ed editing del Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Vi consigliamo di vedere il filmato originale nella versione in inglese al sito http://www.dalailama.com/.

Sua Santità il Dalai Lama

Stiamo seguendo la tradizione del festival del Monlam che risale a più di seicento anni or sono, nel cui ambito sono solito raccontare le storie di Jataka Mala.

Recitiamo insieme il Sutra del Cuore, quindi la Preghiera ai Maestri del lignaggio Lamrim e dall’offerta del mandala.

Chiunque insegni il Dharma, affinché il suo insegnamento abbia presa e significato, dev’essere libero dagli Otto atteggiamenti mondani (Desiderio di fama, Infelicità o angoscia alla perdita di fama, Desiderio di piaceri mondani, Infelicità o angoscia alla perdita di piaceri mondani, Desiderio di profitti materiali, Infelicità o angoscia alla perdita di profitti materiali, Desiderio di lodi, Infelicità o angoscia alla perdita di lodi) ma deve unicamente desiderare di beneficiare gli altri. Dal punto di vista del maestro occorre avere la mente libera da preoccupazioni e conferire l’insegnamento spinti da una pura motivazione, affinché tutti gli esseri possano liberarsi dalla sofferenza e raggiungere l’illuminazione.

decine di migliaia di monaci, tibetani, indiani ed occidentali sono convenuti sfidando i rigori del mattino nivale di Dharamsala per ascoltare gli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama

Decine di migliaia di monaci, tibetani, indiani ed occidentali sono convenuti sfidando i rigori del mattino nivale di Dharamsala per ascoltare gli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama.

Mentre, da parte degli ascoltatori, essi non devono trovarsi in preda al desiderio di abiti sontuosi, dimore patrizie né nutrire desideri di fama o ricchezze, perché non è corretto avere questa motivazione quando s’ascoltano gli insegnamenti. La cosa migliore è nutrire la motivazione di divenire un Buddha per la liberazione di tutti gli esseri senzienti e dedicare la propria vita a renderla piena di significato per beneficiare gli altri esseri. Come minimo, essere motivati a praticare il buddhismo che insegna la via della liberazione fino al raggiungimento del nirvana, che tende al conseguimento di realizzazioni per la vostra mente. Il che equivale ad estirpare dal nostro continuo mentale tutte le sofferenze e le loro cause. Il Nirvana è proprio quello stato mentale in cui si è raggiunta l’eliminazione dalla sofferenza e dalle sue cause. Per poter raggiungere lo stato di Nirvana occorre intraprendere il cammino dei Tre Addestramenti: concentrazione, meditazione univoca, comprensione della vera natura della realtà. Quindi, occorre intraprendere la pratica di evitare le Dieci azioni non virtuose. Chiaramente, ogni tradizione religiosa ha la sua pratica di come evitare le azioni negative. La pratica di evitare le Dieci azioni non virtuose è comune a molte o a quasi tutte le tradizioni religiose. Anche la legge punisce chi ruba, uccide, stupra. Il che è condiviso dalle tradizioni religiose. Proprio perché la pratica del buddhismo è volta al conseguimento del Nirvana, la liberazione, il Dharma o Cho in tibetano, è la pace libera dal desiderio, che è la radice della sofferenza ed è sostenuto dall’ignoranza.

Vincere la sofferenza, conseguendo la pace della mente: questo è il tema principale del Buddhismo.

Altro punto essenziale del Buddismo consiste nell’aver presente che ciò che viene rifiutato è l’esistenza di un sé indipendente o Athma. Il che costituisce la distinzione fondamentale dalle tradizioni non buddhiste. In campo filosofico, le tradizioni che sostengono l’esistenza d’un Athma o similari non fanno che incrementare l’attaccamento al sé, ad un sé concepito come indipendente ed autonomo. Ma il buddhismo sceglie un cammino che si contrappone a questa teoria, una strada che insegna come contrapporsi a queste visioni distorte. Ovviamente, la pratica della compassione e dell’amore, unita a quella della concentrazione univoca, la possiamo scorgere anche nelle tradizioni non buddhiste.

Ma l’unicità del buddhismo consiste proprio nella comprensione della mancanza del sé.

È la caratterizzazione principale del buddhismo, attraverso cui si può comprendere cosa significa intraprendere la via della liberazione fino al nirvana. Per poter seguire questi insegnamenti che caratterizzano il buddhismo dovete comprendere il significato dei termine Dharma, dovete comprendere il significato del Nirvana e sapere cosa significhi conseguire la pace del nirvana.

Come ho appena accennato, la cosa migliore consiste nel coltivare il buon cuore, di vita in vita, dedicando noi stessi, finché non avremo raggiunto l’illuminazione, a coltivare quest’attitudine preziosa, rappresentata dal buon cuore e dal voler beneficiare gli altri. Proprio con questi propositi dovreste ascoltare il dharma. Perfino da parte del lama non dovrebbe esistere il minimo desiderio di diventare famoso con gli insegnamenti, né di ricevere lodi ed apprezzamenti. Qualora il lama dovesse insegnare mosso da queste motivazioni impure, egli creerà allora del karma negativo.

Quando prendiamo rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha, operiamo una distinzione netta tra ciò che è buddhismo e ciò che non lo è. Il proposito del buddhismo è appunto quello di raggiungere il Nirvana e

L'enorme devozione della comunità tibetana di Dharamsala è espresso nel caldo benvenuto al proprio leader spirituale Sua Santità il Dalai Lama appena di ritorno dal suo viaggio negli USA dove ha incontrato il Presidente Obama.

L'enorme devozione della comunità tibetana di Dharamsala è espresso nel caldo benvenuto al proprio leader spirituale Sua Santità il Dalai Lama appena di ritorno dal suo viaggio negli USA dove ha incontrato il Presidente Obama.

proprio per questo motivo prendiamo rifugio nei Tre Gioielli: il Buddha, il Dharma ed il Sangha.

Cosa contraddistingue il Mahayana dagli altri sentieri?

La bodhicitta, l’intenzione di diventare un illuminato, un Buddha, per portare tutti gli altri esseri alla liberazione. Così, quando recitiamo la presa di rifugio e l’aspirazione alla bodhicitta, pensate a ciò.

Recitiamo ora la presa di Rifugio.

Tra i lama del Kam vige una tradizione secondo la quale, quando danno insegnamenti, esprimono dei versi di lode al Buddha. Faceva così anche Kundu Lama Rinpoche che mi trasmise molti insegnamenti. Non conosco, come lui, tanti versi di devozione da recitare. Ma conosco e recito i versi di Nagarjuna della Mulamadyamikacarika, dove, alla fine, si dice: “Mosso dalla compassione, insegno il santo dharma per oppormi alle concezioni errate”.

Come ho prima accennato, circa 600 anni fa Lama Tzongkhapa iniziò la tradizione del Monlam o Periodo di Preghiere a Lhasa al Jokhang, facendo molte offerte e dedicando preghiere per la diffusione del Dharma ed al benessere degli esseri senzienti. Ma ci furono delle volte in cui il Monlam non si poté tenere. Il secondo Dalai Lama Gendun Gyatzo ridiede fiato a questa tradizione, finché non si giunse al 1959. Dopodiché fu il Panchen Lama Rinpoche a dar avvio al Monlam in Tibet. Là, infatti le grandi Università Monastiche, veri templi del sapere, subirono enormi distruzioni, alcuni furono praticamente rasi al suolo, con conseguenti gravissimi problemi. Da quando ci rifugiammo in India da esiliati tornammo a celebrare regolarmente ogni anno il Monlam. Tornammo anche ad indire la sessione d’esami di ghesce proprio in occasione del Monlam. Per commemorare il Buddha diamo infatti ora luogo a questo periodo di preghiere in continuità con la tradizione iniziata da Lama Tzong Khapa. Abbiamo anche la tradizione di leggere le storie di Jataka. Generalmente subito dopo questa giornata del Monlam sono solito dare degli insegnamenti: gli insegnamenti di primavera, perché quando in passato avevo più tempo ero solito impartire insegnamenti per due settimane e più.

4 Dalai Lama: “La lampada”, Melbourne ‘02

Sua Santità il Dalai Lama: Quando arriviamo alla comprensione che tutti i fenomeni, cose ed eventi sono privi di esistenza intrinseca dobbiamo spostare il focus della nostra analisi sulla mente stessa che sta realizzando la vacuità. 

Sua Santità il Dalai Lama: Quando arriviamo alla comprensione che tutti i fenomeni, cose ed eventi sono privi di esistenza intrinseca dobbiamo spostare il focus della nostra analisi sulla mente stessa che sta realizzando la vacuità.

Insegnamenti di Sua Santità il XIV Dalai Lama

a Melbourne, Australia

19-22 maggio, 2002

Commentario al testo di Atisha Dipamkara:

La lampada sul sentiero verso l’illuminazione” https://www.sangye.it/altro/?cat=14

Traduzione dal Tibetano in Inglese del Prof. Thubten Jinpa e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.https://www.sangye.it/altro/?p=81

Terzo giorno giorno d’insegnamenti 21 maggio 2002

Sua Santità il Dalai Lama Continue reading »