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COMPASSION PARIS 2003: LA SAGGEZZA DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA
A cura di Luciano Villa e Graziella Romania, Centro Studi Tibetani FPMT Sangye Cioeling Sondrio, e-mail: sangye@libero.it
Articolo pubblicato su DHARMA Numero 15, Novembre 2003
Sua Santità Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama in esilio dal 1959, accolto da un gran pubblico curioso, attento, sereno ed incline a capire il suo profondo messaggio, ha compiuto una visita a Parigi dall'11 al 17 ottobre 2003. Si è trattato d'un evento che ha segnato il tutto esaurito, più di 12.000 praticanti, ammiratori, simpatizzanti, o semplicemente curiosi, hanno affollato il Bercy Omnisport Stadium per una serie d'insegnamenti durati praticamente una settimana, nel corso dei quali il Dalai Lama ha presentato un'introduzione particolareggiata alla Via buddhista, mostrandoci come, tramite il sentiero spirituale, siamo in grado non solo di liberare la mente dalla sofferenza, ma anche di raggiungere una felicità profonda ed autentica. 'Risvegliare la bontà e l'amore innati in ciascuno di noi – ha sottolineato il Premio Nobel per la Pace - è il primo passo lungo questo sentiero, che gradualmente conduce alla realizzazione della saggezza e della compassione, vale a dire al completo sviluppo del nostro potenziale umano. Da questo stato di pace interiore, successivamente, originiamo la mente dell'Illuminazione, o spirito del Risveglio, che in un ulteriore momento ci permetterà di realizzare la buddhità e maturare un senso di responsabilità universale nei confronti di tutti gli esseri senzienti'.
Gli insegnamenti sui trattati di Nagarjuna
Il Dalai Lama ci ha offerto tutta una serie di consigli pratici su come superare le difficoltà con le quali dobbiamo confrontarci nella vita moderna, unendo la sua profonda esperienza personale degli insegnamenti buddhisti con la profonda saggezza della pace interiore, la pace universale. Per quattro giorni Sua Santità il Dalai lama ha commentato con parole amorevoli ed incisive due brevi trattati di Nagarjuna: 'Omaggio alla vacuità' e 'Commentari sulla bodhicitta'. Tali testi sono stati scelti in quanto particolarmente adatti ad approfondire la nostra comprensione della mente dell'Illuminazione, o spirito del Risveglio, in base ai suoi due inseparabili aspetti: la compassione universale verso tutti gli esseri senzienti e la saggezza, la profonda visione della vacuità. 'È solamente realizzando la vacuità del sé e dei fenomeni, e generando l'aspirazione a conseguire l'Illuminazione per il bene di tutti gli esseri senzienti - ha ribadito più volte Sua Santità - che potremo raggiungere la completa Illuminazione. Ricorrendo ad esempi semplici Sua Santità ha reso tutti questi insegnamenti accessibili all'enorme ed attento pubblico convenuto da ogni parte del pianeta, rendendo limpido gli aspetti più profondi del sentiero spirituale. In questo modo il suo messaggio universale di pace, amore e compassione si è reso accessibile, in tutta la sua rilevanza, tanto per i buddhisti che per i non buddhisti.
'Non convertitevi facilmente al Buddismo'
Cosi ha esordito il Leader Spirituale del Paese delle Nevi nella Conferenza Pubblica di domenica 12 ottobre, contraddistinta dall'affermazione di S.S. il Dalai Lama: 'Il disarmo esteriore inizia con il disarmo interiore. L'unica vera garanzia di pace è dentro di noi'. Di fronte a migliaia e migliaia di persone giunte da tutt'Europa, anzi rappresentanti dei popoli della terra ha ribadito: 'E' meglio che ciascuno rimanga nella religione cui è familiarizzato, anziché convertirsi in un'altra e poi pentirsene. Fin dagli anni '50 incontrai delle persone che avevano operato la scelta di cambiare religione, rispetto a quella in cui erano cresciuti. Tuttavia, proprio per questa ragione, più avanti nella loro vita ebbero modo di ricredersi. Questa scelta creò loro molti più problemi di quanto non avevano prima. Ho anche incontrato una giovane tibetana che mi disse: 'MI sono convertita al cristianesimo, ma nella prossima vita voglio essere di nuovo Buddhista'. Perciò penso che sia meglio, se si è credenti, mantenersi nella religione in cui si è cresciuti, con la quali ci si è familiarizzati'.
Per l'occasione i Centri Buddisti francesi hanno unito le loro forze.
Sua Santità è stato invitato a Parigi dell'Associazione 'Compassion Paris 2003', primo esempio in Europa di una struttura appositamente costituita per organizzare in forma unitaria gli insegnamenti in programma durante la visita del Dalai Lama, nel nosto caso a Parigi nell'ottobre 2003. Le attività dell'Associazione sono dirette dai centri che l'hanno fondata: Dharma Ling, Kagyu Dzong, Kalachakra, Padma Ling, Rigpa France e Yungdrung Bön. Per poter accogliere l'enorme numero di persone che si stimava avrebbero chiesto di partecipare a questo incontro straordinario, gli organizzatori hanno fatto in modo di svolgere gli insegnamenti nell'immenso spazio coperto dello stadio 'Palais Omnisports Paris Bercy', che ha garantito un'ottima visibilità grazie alla presenza di schermi panoramici, ed è accessibile ai portatori di handicap.
Centinaia di persone sono venute dall'Italia.
Più di 12.000 persone si sono presentate, facendo lunghe code all'ingresso, per ascoltare i preziosi insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama. Venuti da ogni parte del mondo e della Francia, si percepiva una presenza attenta ad ascoltare e a capire il messaggio d'amore e di compassione universale del Leader spirituale del Tibet. Tante e tante persone, in molti venuti dall'Italia, che applaudivano ma dolcemente, che hanno riservato un'accoglienza sobria ma calorosa a Dalai Lama: per un'intera settimana essi hanno trasformato in un grandioso tempio del buddhismo il gigantesco Palais Omnisports di Bercy.
In Francia la parola del Buddha incontra sempre più ascoltatori.
Il Buddhismo è la religione a più veloce espansione in Francia, dove si stimano oltre 5 milioni di simpatizzanti e 500.000 praticanti. Ovviamente, in occasione della visita di Sua Santità, la stampa francese ha evidenziato un crescendo d'interesse per il Buddismo nel Paese transalpino, tradizionalmente fedele alla Chiesa Cattolica, dove s'osserva anche la forte presenza di cinque milioni di mussulmani.
Sua Santità il Dalai Lama sta intensificando la sua attività per promuovere la pace: intende dar vita 'al comitato mondiale per la pace'.
Il leader Buddhista ha lanciato l'idea di formare un comitato internazionale formato da alte personalità neutrali, a partire da coloro che sono stati insigniti del Premio Nobel per la Pace, che s'impegni a fondo a favore della pace, particolarmente nelle aree calde di crisi. Il punto di partenza sarebbe, appunto, il problema Iraq. Tra I primi nomi da cooptare egli ha proposto l'ex presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel ed il Premio Nobel per la Pace Arcivescovo Desmond Tutu. Rispondendo alle domande alla conferenza pubblica di domenica 12 ottobre in un Palazzo Omnisport di Bercy che più gremito di così non si poteva (si parlava di 14.000 spettatori), il Kundun ha aggiunto 'Intendo promuovere un gruppo di 'persone di buona volontà' che si dovranno seriamente impegnare per la pace, a partire dal problema Iraq. A questo comitato dovrebbero partecipare degli scienziati, intellettuali, filosofi, personalità religiose, questi potrebbero andare in Iraq per ricercare e proporre una soluzione. Penso fermamente che queste alte ed insigni personalità, recandosi in quest'area, possano veramente rappresentare la pace, l'umanità intera, e non questo o quel governo. Quando sta per esplodere una crisi di violenta intensità, credo che questi leaders della pace debbano intensificare la loro azione per identificare una via per risolvere i problemi. Un'iniziativa simile potrebbe già operare per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi'.
L'iniziazione di Akshobya.
Poiché un'iniziazione è l'indispensabile passo che precede le pratiche più avanzate del buddhismo tibetano, al termine degli insegnamenti, in un'atmosfera di particolare intensità spirituale, Sua Santità ha conferito l'iniziazione di Akshobya (Mitrukpa in tibetano) la cui principale attività è alleviare la frustrazione, la sofferenza e la malattia.
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