1A-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra S.ta Monica 1989

Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama

Primo giorno degli

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra

di Sua Santità il XIV Dalai Lama

a Santa Monica, California, USA, Luglio 1989

Tema degli Insegnamenti:

Le Trentasette pratiche del Bodhisattva” di Togmey Zangpo

Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Jeffery Hopkins e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

PRIMA PARTE

Sua Santità il XIV Dalai Lama

Il mio insegnamento verterà sulle Trentasette Pratiche del Bodhisattva di Togmey Zangpo https://www.sangye.it/altro/?p=134. Quando si dà o si riceve un insegnamento, si ascolta la dottrina buddista in generale e, in questo caso, la dottrina del Grande Veicolo: è necessario in primo luogo prendere rifugio. Quindi, per rendere la mente più altruistica, si pratica la generazione della mente altruistica. Per questo motivo ripeteremo insieme tre volte la formula base di presa di rifugio.

Prima di iniziare l’insegnamento sulle Trentasette Pratiche del Bodhisattva, darò una presentazione generale della struttura del sistema buddista. Come è ben noto, in generale esistono il sistema Theravada ed il veicolo dei Bodhisattva. All’interno del veicolo dei Bodhisattva esiste la suddivisione del Veicolo di Mantra o Tantra.

Quindi sono questi tre. Penso che molti di voi sappiano che il sistema tibetano pratica tutti e tre gli yana. Il sistema Theravada riguarda il sé, ed è praticato come fondamento. La pratica principale è la comprensione o la realizzazione della sofferenza. Quindi le tre pratiche di etica, samadhi (o focalizzazione della nostra forza mentale, a volte chiamata capacità della mente di concentrazione univoca) e poi la consapevolezza o saggezza più profonda della natura ultima, una più profonda consapevolezza della mancanza del sé, la teoria della non-anima. Senza la pratica di questi soggetti non potete praticare la Bodhisattvayana. Tutto ciò deve essere preso come fondamento o base. Al di sopra della base, si trova l’insegnamento del Mahayana o Sutrayana. Il focus è sul corretto sviluppo dell’infinito altruismo sulla base di amore e compassione. L’effettiva attuazione della mente altruistica è rappresentata dalle sei paramita o sei perfezioni: generosità, etica, pazienza, sforzo, concentrazione e saggezza. Questa è la struttura di base del Mahayana o insegnamenti Sutrayana.

Nel Tantrayana si distinguono quattro diverse classi: Kriya, Carya, Yoga e Annutarayoga Tantra. Una tecnica speciale, comune a tutte le classi, sviluppa o aumenta la potenza della combinazione di energia mentale e saggezza, è una stabilizzazione meditativa, che è l’unione del calmo dimorare e della visione speciale. Si tratta dello Yoga della Divinità o pratica di visualizzare se stessi come una divinità. Questo è lo stile del Tantrayana.

Nell’Annutarayoga Tantra la speciale tecnica utilizza uno speciale livello di mente o coscienza. Al fine di sviluppare o trasformare i livelli più sottili della coscienza in saggezza, dobbiamo prima sottomettere i livelli più grossolani della mente. Pertanto, in questo sistema, per accertare o discriminare tra questi vari livelli di coscienza, bisogna impegnarsi in tecniche in cui questi livelli possano essere manifesti ed identificati. Qui sono utilizzate le pratiche fisiche che coinvolgono canali, venti e gocce di materia sottile.

Questo è il sistema tibetano, che di solito chiamo la forma completa dell’insegnamento del Buddha. Ora, sebbene l’insegnamento principale sia il sistema Kalachakra, per ricevere questa iniziazione dobbiamo prepararci. Senza preparare la nostra mente non possiamo ricevere correttamente l’iniziazione. Ma, se dovessimo essere completamente qualificati, perfino io potrei non esserlo. Tuttavia tutti noi dobbiamo sforzarci di conseguire almeno queste qualifiche di base. Questi insegnamenti vi daranno un qualche tipo di fondamento.

Lo sviluppo spirituale non si svolge nell’arco di poche ore, è impossibile. Ci vogliono anni e anni di pratica. Dal punto di vista buddista, accettiamo la rinascita e che la coscienza sottile non abbia né inizio né fine. I livelli più grossolani della coscienza, in particolare le emozioni negative non hanno un inizio, ma una fine. In generale il livello più sottile della coscienza non ha inizio né fine e per questo il sé non ha né inizio né fine. Perciò contiamo eoni, non minuti, ore o settimane. Piuttosto contiamo eoni. Prendetevi il tempo per il corretto sviluppo di esperienze spirituali.

La persona determinata a realizzare un obiettivo significativo o uno scopo, non si preoccupa del tempo necessario per realizzarlo. Quando sviluppiamo un atteggiamento del genere, il tempo sembra più breve. È vero il contrario.

Quando ci preoccupiamo molto del tempo ci impieghiamo di più. Lo sviluppo spirituale richiede tempo e non c’è motivo di scoraggiarsi. Poiché le cose stanno così anche se non è possibile ottenere rapidamente le realizzazioni è molto importante avere un senso dell’intero sentiero dall’inizio alla fine.

Nel Sutra del Cuore c’è un verso in cui ci impegniamo a non commettere cattive azioni a favore di azioni virtuose, quanto più possibile. Ma quali sono le azioni negative? Le azioni negative sono quelle che provocano sofferenza. Che cos’è la virtù? Virtuose sono le azioni che portano come frutto la felicità. In linea generale, le azioni sfavorevoli sono quelle che causano sensazioni negative, l’infelicità della mente e/o del corpo negli altri esseri, e che ci porteranno sofferenza.

In generale anche quelle azioni che, mentre le praticate, vi portano felicità mentale o fisica o entrambe, specialmente per altri, come risultato del positivo impegno precedente, vi porteranno in futuro felicità.

Il non impegno nella non-virtù e l’impegno nella virtù dipende dalla nostra mente: per cui è necessario addomesticarla. Pertanto, è estremamente importante esaminare, ispezionare la nostra mente, esaminare gli stati indisciplinati della mente e domarli. Questo è dharma. Questo è religione.

Tra i vari tipi di esseri viventi esistono diversi tipi di livelli mentali, diversi tipi di coscienza. Gli esseri umani hanno davvero il miglior tipo di coscienza per iniziare nuove pratiche ecc. Così questa vita umana è molto preziosa. Esistono molte differenze di aspetto negli esseri umani, ma ancor maggiore, tra gli esseri umani, è la varietà di predisposizioni, interessi, livelli di intelligenza ecc.

Come detto nella “Recitazione dei Nomi di Manjusri dato che negli esseri senzienti esistono molte varietà e tipi di disposizioni, intelligenza ecc., sono state create a questo fine molte tecniche diverse”. Tutte però sono una cosa sola, nel senso che sono tecniche per l’addestramento ed il controllo della mente.

Dato che gli esseri sono di una tale grande varietà di disposizioni, c’è bisogno di diversi tipi di tecniche. Tutte queste tecniche devono quindi essere opportunamente utili per quegli esseri.

Alla fine dovremo rimuovere tutte le nozioni errate o atteggiamenti sbagliati e, per questo, è necessario avere una visione corretta.

Quindi, vuol dire che, tra questi sistemi e punti di vista molti diversi, è importante determinare attraverso il ragionamento quali abbiano o meno un fondamento valido.

Pertanto, nei sutra lo stesso Buddha ha detto che è molto importante basarci sul ragionamento. Il Buddha disse: «O monaci e studiosi dovreste esaminare le mie parole come un orefice analizza l’oro prima di acquistarlo; grattandolo, tagliandolo, sfregandolo. Non dovreste accettare la mia parola solo per rispetto verso di me”. Perciò, dobbiamo alla fine dipendere dal ragionamento per prendere queste decisioni definitive riguardo alla corretta visione ecc. ma sarebbe molto difficile basarsi solo sulla scrittura, risultano così molto importanti i quattro modi di procedere all‘esame dei fenomeni. Questi quattro modi sono: esaminare la natura delle cose, esaminare la dipendenza causale, esaminare le prestazioni della funzione e provare per mezzo della logica.

E’ un fatto naturale delle cose che i fenomeni interni ed esterni abbiano le loro proprie proprietà caratteristiche. Per esempio: i fenomeni esterni hanno un carattere di materialità che può essere misurato. I fenomeni interni si qui riferiscono alla coscienza, che è un qualcosa di non fisico, che è luminoso, che ha una natura cognitiva. E’ semplicemente naturale che queste abbiano definite caratteristiche. E’ solo un fatto naturale che esistano persone, che il nostro sé esista. E’ anche solo un fatto naturale che noi desideriamo la felicità e non vogliamo la sofferenza, è un fatto naturale. Queste non sono caratteristiche che si sviluppano accidentalmente o temporaneamente. Sono proprio nella natura delle cose.

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