Sarnath 10.01.09: III giorno d’insegnamenti di S.S. il Dalai Lama: pomeriggio

Scarica la registrazione 10 gennaio pomeriggio

Cari amici
È proprio bello vedere che tutti si danno una mano e cercano di collaborare in spazi tanto angusti e sovraffollati. Sarnath non è Dharamsala dove s’incontrano internet   point ad ogni angolo, qui sembra d’essere nell’India dell’epoca ante Coca Cola. Arcaica ma vera, scomoda ma sincera! Col risultato che di connessioni al web manco a parlarne ed i telefoni vanno a singhiozzo come ai tempi di Nehru. In compenso è India vera. Sua Santità ha posto l’accento sull’importanza di preservare la cultura, la tradizione e la spiritualità buddista nella regione Himalayana e, contemporaneamente, ad offrire ai giovani un’istruzione moderna. Non basta, Sua Santità ha sottolineato anche la necessità di proteggere ovunque l’ambiente, in particolare del Tetto del Mondo. In questo modo si ottiene una ricaduta in termini di salute locale e generale.

Luciano Villa ed Alessandro Tenzin Villa

GLI INSEGNAMENTI INIZIANO DA QUESTO PUNTO:

Sua Santità il Dalai Lama

La nostra mente si svilupperà e saremo dotati di un senso e di una capacità maggiore nel comprendere la cose. Quando gli altri ci fanno delle lodi è molto facile che aumenti l’orgoglio. Se siluppano nell nostra mente abitudine negative queste danno luogo ad altre emozioni negative che sorgono di conseguenza. E’ importante scoraggiare questo tipo di attitudini che non portano altro che sofferenze. Cosa porteranno le emozioni negative al momento dell morte?In queto vaito non c’è nulla cui si debba essere attaaccati. Anzi l’attaccamento alla faa, agli onori..tutte queste attitudini portano sofferenze perchè l’elemento preponderante sulla base dell quale nascono è l’attaccamento all’io. Se una persona prova gioia soltanto nell’essere lodato e prova rabbia nel sentireche i propri nemici vengono lodati questa è una visione errata. Se un grande praticante gradualmente acquista studenti e la sua fama si espnde. A questo punto se il maestro non è estremamente attento potrà accumulare orgoglio e la sua ente degenererà. Se c’è qualcuno che da molta importanza alla fama ed al successo sicuramente l’arroganza sarà il primo risultato di questa attitudine negativa che ricerca solo il piacere personale. Onori materiali, ricchezza, fama e successo non necessariamente portano elicità nelle ersone che consieriamo fortunate. Anzi altri inizieranno a vederci in maniera negativa, svilupperanno mente negative nei nostri confronti. Ci inece non considererà importante queste qualità ma cercherà di praticare la pzienza nche se ltre persone ci dnneggieranno noi aremo in grado di fronteggiare queste situaioni. Quando si parladella pazienza è vero che molti fattri contamitanti pssono aiutare lo viluppo di uete qalità. L’avversione è la seconda importante qualità negativa che bisogna evitare. E’ simile all’attaccamento ma in senso contrario. La pratica della pazienza non si può sviluppare solo in relazione a persone che ci vogliono bene, che ci danno solo benefici. La pzienza per essere esercitata è necessario che si creino le ondizioni necessarie.

Sua Santità il Dalai Lama

L’attaccamento è un ostacolo alla generosità. Sulla base di un sentimento di ostilità dobbiamo viluppare la pazienza. Utilizziamo i nostri nemici come causa per lo svilppo di quest qualità posiiva. Dobbiamo vedere il nemico come in preda alla confusione e quindi alla sofferenza e cercare di aiutarlo invece che danneggiarlo. Il nemico è il supremo campo di meriti, che ci aiuta a sviluppare il sentiero spirituale come un medico che con un operazione chirurgica ci guarisce da una malattia incurabile. Possiamo accumulare meriti di quando non ci trovimo in un situzione ordinaria dove non vi sono difficoltà. Quindi il nemico è simile al campo di Buddha che ci guida sul sentiero spirituale fino alla completa perfezione. Sulla base della disciplin morale si può ottenere un corpo piacevole, la capacità di parlare in modo piacevole agli altri, tutte queste qualità le possiamo ottenere in relazione agli altri. In relazione a questi esseri noi obbiamo agire. Questi sono i tre addestramenti: moralità, concentrazione e saggezza. Solo attraverso la realizzazioe i bodhicitta, a mente del risvelgio, possiamo realizzare la piena illuminazione. Quindi tutte queste qualità servono da terreno per realizzare la preziosa bodhicitta. In tre eoni incalcolabili il bodhisattva si esercita nei tre meriti. Siamo circondati dagli esseri senzienti che ci permettono di mettere in pratica il sentiero verso l’illuminazione. Non significa che tutti gli esseri siano uguali ma che il nosto punto di vista verso di loro deve essere quello di equanimità senza pregiudizi.

Sua Santità il Dalai Lama

E’ necessario pensare alla gentilezza di questa nemici. Alla luce di quanto detto fin ora bisogna familiarizzarsi sin ora. Ogni volta che generiamo la compassione e ci applichiamo all’aiuto di tutti gli esseri immediatamente questo è un modo immediato per far sì che i Buddha e Bodhisattva possano rigioire delle nostre azioni.

immediatamente bisogna pentirsi delle zioni negative, cia mentali che fisiche, che si sono compiute nei confronti di tutt gli esseri. E queto va fatto di fonte ai Buddha e Bodhisattva e la promessa va mantenuta in modo solido e fermo. L naturar di compassione deve essere allargata a tutti gli esseri senzienti perchè tutti possiedono la mente di Buddha dentro di sé. Sulla base di questo dobbiamo rispettare tutti gli esseri senzienti e rispettarli e vederli tutti come Buddha. Dobbiamo considerare tutti gli esseri senzienti simili a noi non perchè siamo uguali ma perchè abbiamo la stesa potenzialità e lo stesso seme. Questo traguardo stesso può essere raggiunto solo per mezo degli altri esseri senzienti. Inoltre anche a livello sentimentale e materiale dipendiamo dalla vicinanza, dal rispetto degli altri esseri. E non dobbiamo considerare solo una vita ma le infinite vite attrverso le quali abbiamo avuto a che fare verso tutti gli esseri senzienti. Se tutto il mondo divent una comunità dove tutti gli esseri decidono di aiutarsi gli uni con gli altri questo arebbe la pace perfetta. Mentre nelle comunità ordinaria una comunità si conttrappone ad un altra e ditrugge la pace fra gli esseri. Non dobbiamo mai sentirci nemici di nessuno non dobbiamo mai agire con ostilità neii confronti degli altri ma sempre e solo con la motivazione di una mente compassionevole. Possiamo essere causa della loro caduta negi stati inferiori, dobbiamo empre pensare che questi esseri ci aiutano a progredire. E’ aiutandoli che alla fine si raggiungerà il frutto più alto della completa illuminazione. Vi sono persone che per ora ci sono indifferenti ma possono diventarci amiche. La cosa più importante è pacificare la mente. Lo sviluppo della mente di Bodhicitta per avere risultati a lungo termine. Bodhicitta è la chiave per raggiungere l’illuminazione ed è la pratica migliore per spendere tutta la propria vita. Se si desidera raggiungere più potere, più capacità, si può comunque praticare bodhicitta per il bene di tutti gli esseri. Ed anche nel bardo e nelle vite future saremo sempre protetti se pratichiamo bodhicitta. La pratica di bodhicitta è il migliore pensiero, se moriamo con la pratica di bodhicitta la proiezione nello stato intermedio sarà sulla base di questa pratica. A volte sogno di ricevere i voti del bodhisattva perchè questo è il metodo di praticare bodhicitta. Questi voti non verrano persi nello stato intermedio ma rimarranno fermi e durano all’infinito. I voti del bodhisattva rimarranno per sempre nel nostro continuum mentale. Quindi pensare di prendere i voti del bodhisattva sempre, anche durante il sogno, è molto importante. Solo agli stati molto alti si può utilizzare la pratica tantrica mentre per livelli più bassi si può utilizzare bodhicitta.

Capitolo 7: lo sforzo entusiastico.

Sua Santità il Dalai Lama

Solo con l’entusiasmo la pratica della pazienza può avere successo. Qual è il beneficio dell’entusiasmo?

Così come l’entusiasmo è come un vento che da la capacità di movimento alle cose. Tutte queste perfezioni sono basate sula capacità della persona di eliminare la pirgrizia, un ostacolo sul sentiero, e lo sforzo è un antidoto alla pigrizia. Le menti distorte, preda di concezioni errate, devono sviluppare la corretta conoscenza della realtà dei fenomeni anche in un peridoo di tempo limitato si potranno vedere i benefici ella trasformazione della mente. Quando avevo 30 anni appena arrivato in India, All’inizio studiavo ma non avevo una profonda penetrazione di ciò che studiavo. Praticando e studiando gradualmente attraverso studi, pratiche, meditare su questi studi e rifllettere è sorto l’entusiasmo che è come il flusso del fiume aiuta il movimento delle cose. Se le nostre preoccupazioni sono volte ad oggetti mondani sarà molto più difficile percorrere il sentiero. Bisogna realizzare come l’entusiasmosia un antidoto alla pigrizia: la prigrizia che ci attrae verso azioni mondane o negative, pigrizia dovuta all’indolenza e la pigrizia di non volere compiere azioni positive. A caua della ente che si attacca al sé e a causa di centrare tutto su di sé noi rimarremo schiavi di questo pensiero ordinario e saremo schiavi dell’esistenza ciclica. Se invece saremo in grado di realizzare la saggezza che non si afferra al sé e la mente di bodhicitta questa sarà la via per uscire dall’esistenza ciclica.

Sua Santità il Dalai Lama

Ad un certo punto vedremo che la nostra vita è trascorsa in maniera ordinaria senza sforzo per percorrere il sentiero e copiere azioni positive, in preda alla pigrizia arriveranno le malattie, il nostro corpo declina e noi non avremo fatto in tempo a preparaci. La pigrizia non è di nessun beneficio né in termini immediati né a lungo termine. Quindi è importante generare per contrapporsi alla pigrizia un senso di comprensione basato sulla convinzione che il sentiero può dare frutti. Vi saranno azioni nuove mosse dalla certezza i avere un risultato. In genere abbiamo questa certezza che non abbiamo la possibilità, la capacità di fare cete cose erchè sono troppo alte per noi. Ma tutti abbiamo la potenzialità di superare questi tipi di pigrizia di non essere in grao, di non essere capaci. Uscendo da quel solito modello mentale che ci fa dire noi non saremo ai in grado di fare questo, se pensiamo che anche l’insetto più minuscolo ha in sé questa possibilità, noi che possedimo l’intelligenza e abbiamo la fortuna di aver incontrato il Dharma allora avrem la certezza che riusciremo a sconfiggere le menti grossolane di gelosia, ignoranza, orgoglio.. I Buddha non erano tali sin dall’inizio, erano esseri come noi. Avevvano il seme di diventare Buddha, hanno avuto la capacità di trasformare poco a poco la loro mente. Dobbiamo sempre ispirarci a questi modelli e non limitarci ad ottenimenti inferiori.

Sua Santità il Dalai Lama

A volte pensiamo che i 5 sentieri percorsi dal Buddha sono troppo difficili per noi. Ma gradualmente possiamo vedere la possibilità di raggungere il primo livello ed andare aventi gradualmente fino al raggiungimento del sentiero della visione. Quindi ci si applica alla trasformazione della mente attraverso uesti reali passaggi. Tutto questo è semplicemente nelle nostre mani nessuno ce lo può regalare. E’ importante comprendere che è possibile chiarire la conusione mentale e procedere gradualmente nel sentiero passo opo passo. Il dolore è le sofferenze ce dobbiamo sopportare devono essere affrontati con una mente solida. Se noi non possiamo sopportare neanche per un piccolo minuto è importante procedere su questo sentiero tenendo sempre presente il goal finale completamente privo di sofferenza.

La pratica del Dharma può essere lunga anni anni ed eoni ma per questo non dobbiamo esere scoraggiati. Anche il tempo è il mezzo per trasformare la nostra mente. Anche in senso ordinario, mondano, ci dobbiamo sottoporre ad un intervento chirugico impieghiamo sforzi quindi per qule motivo non dovremmo percorrere con sforzo il sentiero verso l’illuminazione?

Sua Santità il Dalai Lama

I Bodhisattva raggiungono la capacità di dare via anche il proprio corpo per beneficiare gli esseri senzienti. I Bodhisattva sono pronti a tornare all’esistenza ordinaria per potersi dedicare totalmente al beneficio degli esseri. In maniera diretta si aiutano gli altri e in maniera indiretta si pongono le basi per ottenere lo stato di Buddha. Contemplando i benefici di questa ispirazione sorge naturalmente il desiderio di aiutare gli esseri senza tener conto dei problemi e delle difficoltà che si devono superare. Quando si genera la sensazione che come esseri umani abbiamo veramente un dono, quello dell’intelligenza, sulla base di questo la perseveranza e l’entusiasmo sorge spontaneamente. Pur avendo una rinascita umana se a causa di emozioni disturbanti falliamo nell’aspirazine che abiamo generato questo porterà a riultati negativi, l nostra vita non servirà a nulla soltanto a provocare sofferenze agli altri esseri. Finora siamo nati in questo ciclo di rinascite che sono sottposte a sofferenze fisiche e mentali. Probabilmente negli animali il risultato del karma non è associato a pensieri mentre negli esseri umani i prodotti del karma sono tutti associati agli stati mentali quindi all’intenzione. Il mezzo per discriminare è considerare il risultato che si manifesta in relazione a queste azioni. Si parla della necessità di guardare sempre i bodhisattva come modelli da seguire che ci possono dare indicazioni per discriminare fra azioni positive e negative. Anche se al momento non riusciamo a vedere un immediato risultato sulla base di quanto compiuto quetei risutalti ci saranno ed in ogni caso nell’immediato saranno provocati stati mentali disturbati. Se noi semplicemente viviamo in uno stato di completa concetrazione sul notro ego avremo egli stati negativi, saremo sempre infelici e non aiuteremo non solo gli altri ma neppure noi stessi. Non lasciarsi mai andare pensando di non essere in grado di portare a termine una azione intrapresa. Si deve sempre portare a termine ciò che si ha iniziato. I bodhisattva compiono azioni positive con la sicurezza che saranno di beneficio per tutti gli esseri. Quindi ci vuole una mente riflessiva capace di comprendere i fenomeni. Se i ha l’assoluta certezza che le azioni negative vanno eliminate e uelle positive adottate questo darà immediatamente un senso di positività nelle proprie azioni e pensieri. Questo tipo di certezza deve essere sempre coltivata nel compiere azioni positive. Bisogna meditare, riflettere con mente fresca, senza pregiudizi seguendo l’esempio dei Bodhisattva senza rifarci a modelli precostituiti che possono rallentare il nostro sentiero. Dobbimo rifettere con totale consapevolezza che queste opportunità che abbiamo non devono essere sprecate. L’importante è meditare con introspezione e non appena si comprende attraverso l’ntrospezione che la mente si è distratta o disturbata bisogna immediatamente tornare ull’oggetto di concentrazione e concentrarsi su di esso.

Appena mi sveglio dedico la stanza di preghiera ai Buddha e Bodhisattva. E poi rifletto sulla vacuità, la natura vuota dei fenomeni che si rova nelle strofe del fondamento della via di mezzo di Nagarjuna. E medito sul Buddha, sui Tatagata ed etendo la meditazione di vacuità ad ess. Anche i Buddha non sono indipendenti. Io stesso Tenzin Gyatso non esisto intrinsecamente ma sono dipendente dagli aggregati. Ci si applica alla pratica della consapevolezza attraverso l’esercizio mentale e ci si ripete:”possa la mia pratica essere di beneficio di tutti gli esseri”. E la sera ci si concentra su ciò che si è fatto e ci si ripromette di rendere la vita più significativa, in futuro ei giorni che devono venire. In questo modo la vita diventa più significativa, il passare dei giorni, dei mesi e degli anni ha un significato.

Testo di kamalashila

Sua Santità il Dalai Lama

Dove ci si concentra sullo sviluppo della mente del risveglio che viene generata. Qui si ci esercita sulla meditazione della calma dimorante. Per riuscire a realizzare la bodhicitta ultima o la mente del risveglio è necessario aver avuto una esperienza di calma dimorante sulla vacuità. Per ottenere la mente che trascende le elaborazioni mentale è necessario realizzare il calmo dimorare. Per elaorazioni concettuali qui si intende il dualismo di oggetti convenzionali e realtà ultima. La mente che percepisce la vacuità è una mente pura che è completamente purificata da tutte le elaborazioni concettuali. Nel momento in cui si realizza Shamata come risultato di porre la mente che già dimora sull’oggetto che è la vacuità. Questo tipo di mente può completamente distruggere le concezioni errone che riguardano il sé. Se si medita semplicemente su Shamata si può raggiungere la pace mentale ma solo su la uniamo alla capacità meditative della visione speciale possiamo totalmente sradicare le visioni erronee che percepiscono i fenomeni come aventi caratteristiche intrinseche.

Solo l’unione dei due tipi di meditazione possono portare all’onniscenza. Anche l’attaccamento al sé dei fenomeni è considerato come oscurazione all’onniscenza. La realizzazione della mancanza del sé della persona porta alla iberazione individuale, la realizzazione della mancanza del sé dei fenomeni porta alla liberazione totale.

Sua Santità il Dalai Lama

Dal punto di vista dei Tatagata che hanno raggiunto lo stato della cessazione sono liberi dai due tipi di oscurazioni. L’unione della calma dmorante e della visione profonda devono essere attuate insieme ma la calma dimorante deve essere ottenuta prima. Per meditare sulla calma dimorante bisogna avere prerequisiti necessari: praticante al di fuori di qualsiasi reoccupazione ordinaria, avere dentro i sé un sentimento di soddisfazione, accontentarsi dell’ambiente in cui si è, ambiente adatto…la pratica di accontentarsi è molto importante perchè ci impedisce a lasciarci andare ad attività mondane. Appena si presenta una negatività bisogna correggerla e provare rimorso se non è in accordo con il completamente etico. Quali sono i prerequisiti della visione profonda?Il maestro deve essere di profonda esperienza, deve avere compassione deve essere in grado di pratiare con sforzo, non essere preoccupato dalle difficoltà. Alcuni testi hanno un significato definitivo mentre invece vi sono altri testi che non hanno un significato definitovo ma vanno interpretati. Il maestro deve essere in grado di discriminare fra questi. Si realizzano le sofferenze dei reami superiori e le possibilità positive che si ottengono nei reami superiori. Al giorno d’oggi vi sono quantità di alimenti vegetariani totalmente alla nostra portata mentre nel passato, specialmente in Tibet, questo era molto difficle. Perciò al giorno d’oggi si evita di mangiare la carna e il cibo è totalmente vegetariano, anche nelle cerimonie ufficiali. Io stesso pongo molto l’enfasi sul praticare una dieta vegetariano. Ho avuto un periodo in cui ho praticato la dieta vegetariana ed in un certo periodo di tempo ho avuto un problema di salute per cui il mio corpo è diventato giallo ma non era per le realizzazioni, m era un problema di salute. Ho avuto un problema di calcoli e ho dovuto recentemente sottopormi ad una operazione chirurgica e questo forse è dovuto ad un erroneo tipo i dieta quindi è importante avere una dieta vegetariana corretta. Nella tradizione Jaina non c’è scelta perchè i monaci in questa tradizione dipendono totalmente dalla beneficenza altrui perciò devono accettare qualsiasi tipo di cibo gli viene offerto. Nella tradizione monastica si dice che al mattino bisogna mangiare molto perchè non si sa cosa possa succedere durante la giornata, e mezzogiorno anche, alla notte anche…e questa è una cosa che non ha tanto senso vi sembra? Prostrazioni, pieghera dei sette rami con le offerte, la richiesta ai Buddha di rimanere, il rigioire delle virtù degli altri esseri e si richiede ai Budda di rimanere a dare insegnamenti. Bisogna sedersi su un cuscino confortevole e sedersi sulla posizione del loto. Il cuscino va tenuto un po’ alto dietro, ci si può mettere nella posizione del loto incompleto o sedere su una sedia se si hanno dei problemi. Gli occhi devono rimanere socchiusi e bisogna guardarsi la punta del naso. Non bisogna sofrzarsi tropp per non rischiare didiventare strabici, è più facile per gli occidentali che hanno il naso più lungo e meno per noi orientali. La lingua deve toccare il palato, la testa pur mantenendo la spina dorsale dritta deve essere leggermente inclinata in avanti. Se si abbandona all’attenzione alla punta del naso si può portare l’attenzione all’ombelico. La punta della lingua deve toccare il palato perchè se si prolung il periodo di meditazione per molte ore si impedisce l’accumulo di salivo inoltre questo aiuta anche non avere una bocca secca. Lo sforzo posto nell’assumere quest posizione deve essere gentile non deve essere fatto con tensione perchè ci vuole rilassamento. Ci si deve portare nella posizione corretta in maniera dolce e gentile. Il grande santo Milarepa ha praticato queste meditazioni dove non aveva nulla. E nella sua caverna ha realizzato l’unione di queste due meditazioni. Focalizzando la mente su un oggetto. La visione speciale è una meditazione analitica. Quando si arriva a meditare su fenomeni diversi analizzando diversi fenomeni e vengono dopo esseri realizzati e vengono presi come oggeti di meditazione. Si focalizza sulla loro vacuità attravero l’analisi che viene dalla visione profonda. Ci si focalizza in maniera univoca sull’oggetto e lo si analizza questa è l’unione di camo dimorare e visione profonda.

Lascia un commento