Consigli di Sua Santità il quattordicesimo Dalai Lama sull’insegnamento del Lam-rim conferiti a Dharamsala, India, 26 Marzo 1986
Tradotto da Alexander Berzin, con chiarimenti delle risposte di Sua Santità incluse in parentesi quadre.
Il Lam-rim e le quattro nobili verità
Alexander Berzin: Qual è il modo migliore per insegnare il Lam-rim in Europa orientale? Vostra Santità, nell’insegnamento sul Lama Chopa (Bla-ma mchod-pa, Cerimonia di offerta ai Maestri spirituali, Il Guru Puja), suggeriva d’iniziare con le quattro nobili verità e la motivazione di livello intermedio. Potrebbe elaborare su questo suggerimento? Inoltre, qual è il suo consiglio circa la cosiddetta “devozione al guru” e le pratiche preliminari? Nell’Europa orientale non è possibile esporre immagini dei Buddha o disporre ciotole d’acqua sull’altare, perché ciò desta molti sospetti.
Sua Santità il Dalai Lama: Credo che non solo nei paesi comunisti ma anche altrove sia consigliabile cominciare con le quattro nobili verità.
Fondamentalmente, le quattro nobili verità possono essere comprese a due livelli [quello della liberazione temporanea dalla sofferenza e quello di una liberazione effettiva. Il primo corrisponde al livello iniziale di motivazione considerato nel Lam-rim. Mentre la ricerca di una liberazione effettiva, sia che si tratti della liberazione dal samsara o del raggiungimento pieno dell’illuminazione, corrisponde ai livelli intermedio ed avanzato di motivazione.]
Ricerca di una liberazione temporanea
Al primo livello:
Accumulando karma sotto l’influsso di attaccamento e rabbia, si genera karma non meritorio, che provoca rinascite nei vari stati inferiori. Le sofferenze dei tre stati inferiori [degli esseri intrappolati nei reami privi di gioia (inferni), degli spiriti bramosi (spiriti famelici) e degli animali] costituiscono a questo livello i veri problemi.
La causa di ciò è il comportamento distruttivo, basato sulla non conoscenza (ignoranza) della relazione di causa ed effetto comportamentale (karma); questo viene spiegato come la vera causa della sofferenza.
Il passo preliminare per poter liberare se stessi dalle rinascite inferiori è il desiderio di liberarsi da tali sofferenze. Spiega quel tipo di liberazione [come vera fine (vera cessazione)]
Ciò che ottiene questo scopo è l’autodisciplina etica consistente nell’astenersi dalle dieci azioni distruttive (non virtuose). Spiega che questo è il vero sentiero. Così si coprono tutte le quattro verità.
In altri termini, prima presenta la struttura delle quattro nobili verità, poi, entro questa struttura quadruplice, al primo livello [che corrisponde nel Lam-rim alla motivazione iniziale], nella prima categoria possiamo asserire come base le rinascite peggiori. Quindi, [per la nobile verità della sofferenza] spiega la sofferenza degli stati inferiori.
Successivamente prendi il raggiungimento della felicità e piacere effettivi degli stati di rinascita migliori come esempio di un tipo di liberazione. Possiamo considerarla una liberazione, l’effettivo raggiungimento di una liberazione da quelle sofferenze, vero? È come una liberazione temporanea. Poi, procedendo in direzione del sentiero che porta alla liberazione dalle cause di queste sofferenze [cioè le azioni negative], vediamo che due delle leggi riguardanti causa ed effetto sono importanti per quanto riguarda la sofferenza del dolore. [Quanto alle cause della sofferenza del dolore negli stati di rinascita inferiori,] da una causa piccola può essere generato un grande risultato e, se commettiamo un’azione, non l’avremo fatto invano [senza risultato. Il comportamento distruttivo finirà con il portarci a provare sofferenza, a meno che non ci purifichiamo delle sue conseguenze karmiche.] Questo ci porta all’aspetto delle quattro nobili verità che riguarda la purificazione, la separazione da quella sofferenza del dolore e dalle sue cause, e al sentiero per raggiungere questo risultato. In questo modo abbiamo le quattro nobili verità, non è vero? Quindi il punto su cui porre maggiore enfasi quando s’insegna il Lam-rim sono le quattro nobili verità e il desiderio di liberazione.
Poi, oltre a questo, viene il rifugio. Questo è il meglio, no? Altrimenti, se non riconosciamo il senso del Dharma nei termini delle quattro nobili verità, come potremmo spiegare la grande importanza di una rinascita umana pienamente qualificata? [Al di fuori del contesto delle quattro nobili verità,] se pensiamo alla nostra preziosa rinascita umana, finiremo per concludere solo che il corpo umano è importante, e questo non è un gran risultato.
La tradizione Sakya del Lamdray (lam-’bras, il sentiero e i suoi risultati) è strutturata in questo modo, intorno alle quattro nobili verità. Prima bisogna che riflettiamo sulla sofferenza, solo in seguito sulla rinascita umana pienamente qualificata. Penso che così vada molto bene. In fondo Buddha per prima cosa ha insegnato le quattro nobili verità. In questo modo potrai facilmente arrivare al modo in cui i livelli intermedio ed avanzato del Lam-rim si integrano nella struttura delle quattro nobili verità per raggiungere una liberazione effettiva.
Ricercando la liberazione effettiva
Alexander Berzin: A proposito del suggerimento di Vostra Santità di evidenziare fin dall’inizio la motivazione intermedia, si riferisce al dare importanza alle emozioni e agli atteggiamenti disturbanti e alle spiegazioni sulla mente?
Sua Santità il Dalai Lama: Si, è la cosa migliore. Se in precedenza non si è acquisita la certezza che la liberazione è possibile, il Dharma non sorgerà affatto. [In altri termini, ci serve certezza che le emozioni e gli atteggiamenti disturbanti (le vere sofferenze e le vere cause) sono passeggere, che la mente è pura per natura (vere cessazioni naturali), e che di conseguenza è possibile eliminare per sempre le emozioni e gli atteggiamenti disturbanti (ottenere le vere cessazioni per mezzo di veri sentieri)].
Ancora, [a proposito del livello avanzato di motivazione,] sarebbe utile dare qualche spiegazione sull’amore, la compassione e la bodhicitta. Sia che le persone accettino l’esistenza di vite passate o che esista la liberazione dalle rinascite incontrollabili o meno, pure in questa vita è molto importante essere una persona amorevole, che vive in armonia con gli altri. [Vedi: Dharma “light” vs. “il vero” Dharma.]
Infine è bene pensare ai quattro incommensurabili – il desiderio che tutti gli esseri senzienti siano liberi dalla sofferenza, che godano della felicità, che siano liberi dalle cause della sofferenza e destinati a non separarsi dalla felicità. Successivamente spiega l’atteggiamento del rendere uguali e scambiare se stessi con gli altri. Insomma, il prendersi cura di se stessi è la porta di tutti i problemi mentre prendersi cura degli altri è la base di tutte le qualità positive e, quando si sono realizzati questi due punti, usare noi stessi per portare beneficio alla società.
Il ruolo della “Devozione al Guru” nel Lam-rim
Alexander Berzin: E’ necessario parlare della devozione al guru? Queste persone non hanno guru.
Sua Santità il Dalai Lama: Quando si prende rifugio, il rifugio effettivo è il prezioso gioiello del Dharma [le vere cessazioni e i veri sentieri]. Per avere il gioiello del Dharma nel nostro continuum mentale ci servono i metodi per generarvelo e ci serve qualcuno che ci indichi [attraverso spiegazioni e con il proprio esempio] qual è la situazione effettiva del gioiello del Dharma. Inoltre ci servono amici, il Sangha, cioè coloro che stanno attualizzando correttamente il gioiello del Dharma e hanno già raggiunto qualche livello di successo.
Così stando le cose, quando chiediamo chi oltre al maestro è colui che ci indica il Dharma, ci accorgiamo che il termine tibetano per “indicatore” tenpa (bstan-pa) è anche il termine che designa il maestro. Senza un maestro che ci indichi il Dharma, non saremmo in grado di praticare; in questo modo, si arriva al guru.
Non è necessario e non ha senso parlare per forza del guru e di come mettersi in relazione con esso come viene spiegato nel nostro Lam-rim tradizionale. Resta a un livello semplice. Dal momento che la persona che c’insegna è importante, il testo ne esamina le qualificazioni. Quindi, è corretto spiegare le qualità di un maestro spirituale in accordo ai diversi livelli di maestro, com’è spiegato nel vinaya, nei sutra Mahayana, e così via.
Alexander Berzin: L’ultima volta che sono stato in Europa orientale, ho infatti parlato della vita umana preziosa. Ho scoperto che molte delle persone che vivono in quei Paesi tendono all’autocommiserazione, che sotto il sistema comunista non erano in grado di fare nulla di realmente significativo o di costruire qualcosa nella loro vita. Sembravano apprezzare moltissimo gli insegnamenti sulla preziosa rinascita umana.
Sua Santità il Dalai Lama: Benissimo. Questo è l’approccio giusto.