Sua Santità il Dalai Lama: Consigli per la pratica buddista 1

Sua Santità il Dalai Lama: Nel più alto Tantra Yoga si rimarca più enfasi sul rispetto per la donna. Nei quattordici principali voti tantrici radice, c'è il voto di non disprezzare le donne, ma se si disprezzano gli uomini non si sta rompendo quel voto.

Sua Santità il Dalai Lama: Nel più alto Tantra Yoga si rimarca più enfasi sul rispetto per la donna. Nei quattordici principali voti tantrici radice, c'è il voto di non disprezzare le donne, ma se si disprezzano gli uomini non si sta rompendo quel voto.

Sua Santità il Dalai Lama: Consigli per la pratica buddista – prima parte
Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India (Ultimo aggiornamento 15 ottobre 2012). Intervista con Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, in India, il 2 novembre 1988; a cura di Sandra Smith, ottobre 2012. Sua Santità il Dalai Lama risponde a domande sulla veridicità degli insegnamenti del Buddha, i
tre reami inferiori, il buddismo tibetano e le donne. Traduzione ed editing del Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Sua Santità il Dalai Lama: Porgo i miei saluti. Sono molto lieto di incontrarmi con voi come un amico del Dharma.
Domanda: Dato che gli insegnamenti del Buddha non sono stati scritti per centinaia di anni, come possiamo essere sicuri che siano esatti?
Sua Santità il Dalai Lama: Ci sono diversi testi ed insegnamenti e tutti dichiarano che in origine provenivano dal Buddha stesso. Allo stesso tempo, esistono differenti scritture, quindi è difficile accettare d’acchito tutto questo. Dopo il Buddha, degli studiosi realizzati hanno appreso deliberatamente gli insegnamenti, poi i Mahasiddha hanno realmente praticato la dottrina e interiorizzato gli insegnamenti e conseguito realizzazioni. Qualunque insegnamento che ci dà la possibilità d’ottenere delle realizzazioni lo rende affidabile. Quindi, se l’insegnamento delle Scritture o è affidabile o meno dipende dal fatto di essere o meno in grado di ottenere realizzazioni.
È molto difficile dimostrare se un insegnamento proviene o meno dal Buddha. Dobbiamo confrontare quei testi che tutti accettano come autentici. Gli insegnamenti di Arya Asanga, Shantideva, Chandrakirti o Dharmakirti possono essere  raffrontati tra loro e possiamo verificare se questi insegnamenti sono in linea o meno coi testi autentici.

In particolare, in alcuni insegnamenti tantrici ci possono essere delle differenze terminologiche. In questi casi non possiamo dare dei giudizi basandoci soltanto sulle parole, ma piuttosto sul loro significato. Quindi, anche se le parole non sono identiche al testo originale, se il senso è in conformità al testo autentico, allora possiamo dire che questo insegnamento o testo può essere accettato come affidabile e autentico.
Indi, il terzo metodo è la pratica. Se una certa pratica ci porta a fare dell’esperienza o se nella nostra vita quotidiana l’insegnamento di un testo particolare o un libro si rivela un qualcosa di utile, soprattutto quando ci troviamo di fronte ad alcuni problemi esterni o interni, allora lo accettiamo. Se non è d’alcun utilità, allora non importa. Quindi, questo è l’unico modo.
Se c’è un certo testo che non è accettato come autentico, allora si fa un dibattito e si apre una discussione. Questo è quindi il modo per scoprire se un certo insegnamento è autentico o no.
Domanda: gli insegnamenti del Buddha sui tre reami dovrebbero essere accettati letteralmente?
Sua Santità il Dalai Lama: Se accettiamo l’esistenza dei tre regni inferiori, quindi, per ragionamento logico non dovremmo danneggiare la nostra posizione. Se non troviamo contraddizioni riguardanti i regni inferiori con la nostra esperienza diretta e vogliamo poi stabilire l’esistenza dei tre regni inferiori attraverso il solo ragionamento logico, ciò è difficile. Questo segna un punto certo: ci sono alcune cose che semplicemente non si possono dimostrare. In questi casi ciò che ci resta da fare è contare su valide citazioni scritturali. Ora, per questo motivo, dobbiamo fare molte indagini ed analisi per verificare se tale particolare citazione è affidabile o meno.
Non si può negare l’esistenza dei tre reami inferiori, ma è difficile stabilire la loro esistenza attraverso il ragionamento logico. Nel “
Tesoro della Conoscenza” troviamo una descrizione degli ambienti dei tre stati sfortunati di rinascita. Se accettiamo qualsiasi affermazione dell’Abhidharmakosha, ciò diventa contraddittorio con la nostra esperienza o percezione diretta.
Se l’affermazione è mal posta o non può essere coerente col ragionamento valido, non possiamo accettarla. L’atteggiamento di base buddista è che la decisione finale è rappresentata dalla propria esperienza e dal ragionamento. Quindi, se c’è qualcosa che è chiaramente in contraddizione con la nostra esperienza, persino se fosse anche la parola stessa del Buddha, dobbiamo o giungere ad una diversa interpretazione o rifiutarla. Questo è l’atteggiamento di base buddista.
Pertanto, se la descrizione degli inferni è in contraddizione con la scienza moderna, non possiamo accettarla. Quindi, o dobbiamo prendere una diversa interpretazione, o semplicemente rifiutare.
Domanda: Dovremmo interpretare in modo diverso o rifiutare?

Sua Santità il Dalai Lama: A proposito della mancanza del sé, ce ne sono interpretazioni molte diverse. Secondo la filosofia o scuola di pensiero Madhyamaka, troviamo la presentazione della mancanza del sé grossolano della persona. Anche se questa spiegazione non è del tutto esatta, è data per rispondere alle necessità di alcuni individui o gruppi di persone secondo le loro disposizioni. Ma da un punto di vista generale, questa spiegazione o interpretazione si può rifiutare. Perché Buddha ha fatto queste affermazioni ritenendole necessarie, per comprendere questo, possiamo respingere queste asserzioni basate su questa comprensione.
Domanda: Quindi, nel caso dei tre reami inferiori?
Sua Santità il Dalai Lama: Non possiamo confutare la loro esistenza. E’ abbastanza chiaro che ci sono certe asserzioni che non si possono dimostrare con la logica convenzionale. A meno che non si sperimenti un certo evento, è oltre la nostra capacità mentale. Questo è un fatto. Ora in tal senso, non possiamo dimostrare né smentire i tre reami inferiori, né possiamo confutare la loro esistenza o stabilire la loro esistenza attraverso prove. Ancora, possiamo speculare se i tre reami inferiori esistono o no, perché esistono citazioni scritturali che confermano la loro esistenza, e non abbiamo la capacità di rifiutare la loro esistenza. Non possiamo fare alcuna dichiarazione precisa delle tre migrazioni inferiori. Si può dire: “Non credo che esistano”; il che è molto di quel che si può dire.

Se ci pensiamo, possiamo dire: “Non ci credo.” E’ l’Io onnisciente, conoscitore del tutto? Se crediamo in qualcosa, non è assolutamente necessario che si tratta di qualcosa di valido, e se sentiamo che qualcosa esiste, non possiamo essere del tutto sicuri se esiste davvero o no. Quindi dobbiamo seguire i testi. E’ chiaro che c’è un limite alla nostra capacità mentale, quindi, in queste circostanze è difficile da rifiutare.
Più di questo, ovviamente, il mondo animale è lì. E, molto probabilmente ci sono altri esseri senzienti, forme diverse, forme diverse, ed anche su altri pianeti. E’ quasi certo. Quindi è molto probabile che vi siano esseri con diverse forme, dimensioni, sentimenti ed esperienze e ambienti anche diversi. A volte avvertiamo più il dolore fisico, altre volte più il mentale dolore, il che è anche possibile. Quindi possiamo citare più motivazioni per l’esistenza dei regni inferiori rispetto alla loro non esistenza.
Domanda: E’ possibile raggiungere l’illuminazione seguendo altre tradizioni e pratiche religiose?
Sua Santità il Dalai Lama: Vuoi dire non buddiste?
Risposta: Sì.
Sua Santità il Dalai Lama: Liberazione o illuminazione?
Risposta: Illuminazione.
Sua Santità il Dalai Lama: Dipende da come si definisce l’illuminazione. In diverse scuole di pensiero si trovano diverse spiegazioni di illuminazione e di liberazione. Ora, l’illuminazione e la liberazione spiegate nel Buddismo si basano interamente sulla saggezza di shunyata. Quindi, solo attraverso gli insegnamenti che spiegano shunyata, e attraverso la pratica di questi insegnamenti, è possibile trovare questo tipo di liberazione.
Allo stesso modo, se mi chiedereste se il Paradiso descritto negli insegnamenti Cristiani può essere raggiunto attraverso la recitazione buddista, posso rispondere: no. Credo che quando arriva il giudizio finale, i buddisti rimangono in un qualche angolo. L’obiettivo è di natura diversa, per cui vi è un metodo diverso. Così diventa una specialità per insegnamenti diversi. La liberazione spiegata nel Buddhismo è qualcosa di unicamente buddista. Il cielo ed il Paradiso sono unicamente cristiani.
All’inizio della pratica, a livello preliminare, tutti gli insegnamenti sono gli stessi, cercano di ridurre la rabbia, l’odio e queste cose, e cercano di aumentare l’amore, la compassione e così via. Anche in questo caso, sulla filosofia, ci possono essere alcune differenze, ma in generale è lo stesso insegnamento, lo stesso obiettivo, quindi, c’è un terreno comune.
Quindi, penso che in quel momento il praticante è per metà cristiano e metà buddista. È possibile. Come un allievo nelle classi inferiore della scuola. A questo livello, gli studenti sono più o meno la stessa cosa. Poi si avanza sempre più in alto, e si diventa esperti in un determinato campo.
Domanda: Secondo il buddismo tibetano, per le donne è più difficile ottenere l’illuminazione, e non hanno bisogno di aspirare ad una rinascita maschile?
Sua Santità il Dalai Lama: Secondo il Vinaya, il Sutrayana e nei tre tantra inferiori, sì, nella vita finale prima di raggiungere l’illuminazione si deve essere un maschio. Nel buddismo tibetano, l’autorità finale è il Maha-anuttara Tantra Yoga, in cui è chiaramente detto che maschio e femmina sono uguali ed entrambi possono raggiungere l’illuminazione sulle loro rispettive basi. Nel più alto Tantra Yoga si rimarca più enfasi sul rispetto per la donna. Nei quattordici principali voti tantrici radice, c’è il voto di non disprezzare le donne, ma se si disprezzano gli uomini non si sta rompendo quel voto. Quindi, secondo il Maha-anuttara Tantra Yoga, uomini e donne, sono gli stessi, sono uguali, questo è chiaro.