5 S.S. Dalai Lama: Insegnamenti sui 18 Grandi Stadi Sentiero LamRim Mundgod ’12

Sua Santità il Dalai Lama: L'impegno meditativo va iniziato fin da giovani, senza attendere d'essere anziani. Dromtompa così insegnò: “Quando ascolto medito e quando medito ascolto”.

Sua Santità il Dalai Lama: L'impegno meditativo va iniziato fin da giovani, senza attendere d'essere anziani. Dromtompa così insegnò: “Quando ascolto medito e quando medito ascolto”.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama nel Monastero di Ganden a Mundgod India dal 30 novembre all’11 dicembre 2012 basati sui 18 Grandi Commentari del Lamrim o Sentiero Graduale per l’Illuminazione. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa e di Gianluigi Montanari, basati sulla traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti e dal tibetano in inglese di Tenzin Tsepag, revisione dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama e finalizzato alla diffusione degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti . Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.

01.12.2012 Sua Santità il Dalai Lama: prima parte del mattino

Insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama

La sofferenza coesiste con la natura stessa di essere nati come esseri umani. La nascita stessa appartiene alla natura della sofferenza, ma ancor peggiore è il fatto che si nasce sotto la causa di oscurazioni ed il corpo stesso è segnato dall’odio e dall’ignoranza. Proprio perchè proviene dalle oscurazioni, il corpo è la base della sofferenza. La nascita stessa è sotto il controllo degli aggregati distruttivi: quindi questo corpo è la base della sofferenza.

Kunkien Lama Shepa ha citato dei testi in cui la comprensione completa dei quattro corpi di Buddha deriva dalla realizzazione dei quattro corpi stessi.

Le realizzazioni derivano da una profonda ricerca mentale, fatta da studiosi veramente speciali. Anche gli studiosi buddhisti attuali lo riconoscono. Nagarjuna era indiano e non era una persona spinta da fede emotiva, ma che applicava il ragionamento profondo, non era un credulone.

Qualcuno dice che i venti, i canali interiori, il tantra, il tummo è anche degli indù, e penso che sia vero. Ma il tantra buddhista, il mantra segreto, se andiamo a ben guardare, è diverso. Basandosi sui grandi maestri del passato, dobbiamo poter analizzare ed arrivare a delle conclusioni. Un grande esperto sanscrito elaborava e faceva degli studi per quanto riguardava il Kalachakra in sanscrito ed in Nepal trovò un importante foglio di palma. Lo trovò scritto con lo stesso stile di linguaggio di Aryadeva, e pertanto gli fu attribuito. Il reperto confermava che Aryadeva praticava il mantra segreto, ed era confermato. Ciò dimostra come il mantra segreto caratterizzava il Bhuddismo in quanto Aryadeva era un discepolo principale di Nagarjuna, quindi lo praticava Nagarjuna stesso. Negli anni ’60 – ’70 in molti volevano sapere qualcosa sui miracoli fatti da praticanti buddisti. Ci sono delle persone che rimangonoo concentrati per delle ore, che praticano la meditazione concentrativa per 4 – 5 ore, ed anche noi, nei nostri monasteri dobbiamo iniziare ad avere dei centri di ritiro, dove si pratica la meditazione basata sulla concentrazione. Queste azioni, l’impegno meditativo va iniziato fin da giovani, senza attendere d’essere anziani. Dromtompa così insegnò: “Quando ascolto medito e quando medito ascolto”. Ci sono dei monaci che si fanno chiudere in camera e qui rimangono a meditare. Perciò, ascolto, meditazione e riflessione debbono essere il nostro costante stile di vita.

La devozione al guru in due parti, è da praticare con la mente e le azioni.

Quando ascoltate degli insegnamenti da un lama, non prendetelo subito come il vostro maestro, ma consideratelo come un amico di dharma finché non lo avrete vagliato attentamente nei suoi pensieri ed azioni. Ed una volta entrati in relazione con lui, non lo dovrete mai abbandonare. Pertanto, l’analisi del lama va fatta prima di diventare suoi discepoli, non dopo. È meglio all’inizio avere relazioni con pochi lama. Quando abbiamo appurato che il lama ha tutte le qualità, allora ci si affida completamente, si matura la fede, ma basata sulla ragione, sulla verifica.

Je Rinpoche insegnò in senso generale seguendo vari lignaggi. Ad un gruppo molto speciale, dal karma estremamente puro apparivano le varie divinità del mandala ed i lignaggi del tantra da cui apparivano gli 84 Mahasidda, mentre qui Je Rinpoche spiega ad un pubblico generale come si praticano gli insegnamenti di Budda.

La pratica del Lamrim precede quella del tantra, pure qui, quando Je Rinpoche parla della devozione al guru, parla in seguito della pratica del mantra. La devozione al guru è spiegata molto profondamente nel Lamrim di Papongka, dove si spiega perché occorre vedere il lama come Buddha e considerarlo tale.

Procediamo ora all’addestramento alla fede considerando le grandi qualità del lama.

Mettiamoci di fronte al Campo dei Meriti, a tutti i nostri lama, pensando al centro al lama principale, per essere da lui guidati, pensando agli altri lama come la sua emanazione. Pensiamo di affidarci in modo perfetto al guru, consideriamo il lama con le stesse qualità del Budda, con quelle dei vari pandita, Mahasidhha, Shantarakshita, Kamalashila, i grandi lama del passato. Ciò che ci nutre in questo periodo tanto degenerato, chi ci guida è il nostro lama, da cui abbiamo connessione diretta. Non abbiamo grandi realizzazioni, perciò, chi ci guida, se non il nostro lama? Le condizioni interne sono complementari a quelle esterne: quelle determinate dal lama. Se non ottengo queste qualità è una grande negatività, perchè noi pratichiamo il dharma. Ricordiamoci della gentilezza del maestro generando devozione. Ma, se il lama dovesse insegnare qualcosa di contrario agli insegnamenti, non dobbiamo accettarlo. Se il lama dovesse intraprendere delle attività contrarie agli insegnamenti, anzi di vergognoso, non lo dobbiamo seguire. Il dharma è insegnato sulla base della realtà. E, tutto ciò che e’ su questa base, va applicato, ma, se non fosse coerente alla realtà, allora dobbiamo guardarci bene dal farlo. Dobbiamo infatti sempre comunque vagliare con ragioni valide se quella che ci viene insegnata è la pratica giusta.

Trasmissione orale del Lamrim Cenmo