Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama nel Monastero di Ganden a Mundgod India dal 30 novembre all’11 dicembre 2012 basati sui 18 Grandi Commentari del Lamrim o Sentiero Graduale per l’Illuminazione. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa e di Gianluigi Montanari, basati sulla traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti e dal tibetano in inglese di Tenzin Tsepag, revisione dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama e finalizzato alla diffusione degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti . Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.
03.12.2012 Sua Santità il Dalai Lama: prima parte del mattino.
Insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama
Se abbiamo la possibilità di aiutare gli altri, dobbiamo farlo. Nei 300 volumi del Kangyur viene spiegato come i fenomeni sorgono dai quattro elementi e ci sono degli aspetti simili alla scienza occidentale. Esiste un aspetto scientifico del buddismo ed un aspetto scientifico nella filosofia perché la spiegazione dell’origine interdipendente porta alla pacificazione delle menti. Esiste un aspetto generale e di qualificazione scientifica, poi esistono le pratiche, che devono interessare i soli praticanti. E la teoria dell’origine interdipendente, dall’ambiente agli aspetti finanziari e politici, anche la propria salute, la salute del corpo dipende dalla mente, la mente tranquilla pacifica il corpo, la cui radice è di non avere un corpo egoistico. Se siamo onesti con gli altri, la mente è automaticamente tranquilla. Se facciamo una grande differenza tra noi e gli altri, allora incrementiamo il nostro egoismo. Invece dobbiamo incrementare il nostro buon cuore. Ma non basta basarsi sulle sole citazioni, occorre basarsi sullo studio effettivo dei grandi trattati. Gli studi che facciamo sono o evidenti o leggermente nascosti, il che ci permette di paragonare subito lo studio con la realtà. Anche noi tibetani prestiamo più attenzione ai rituali esterni piuttosto che alla condizione interna che supporta quel rituale. Quindi, è molto meno importante il rituale che non la condizione, lo stato d’animo che abbiamo maturato internamente. Nella nostra mente abbiamo depositato nel passato delle visioni filosofiche non buddhiste. È studiando il sistema filosofico buddhista, che ampliamo, verificando con argomenti validi, quelle affermazioni, entriamo in contatto anche con le altre concezioni filosofiche.
Trasmissione orale del Lamrim Cenmo sull’individuo di scopo intermedio.
Abbiamo ottenuto la preziosa rinascita umana, sulla cui base abbiamo la possibilità d’intraprendere la pratica buddista. E Budda insegnò le Quattro Nobili Verità, introdusse la verità della sofferenza e come eliminarla, basandosi sulla realtà. Per uscirne occorre conoscere la sofferenza e le cause per realizzarne la cessazione e praticare il sentiero per eliminare la sofferenza ottenendo la verità: la cessazione, il sentiero della visione. Quando si parla della base del sentiero e il risultato: è la pratica del sentiero e del suo risultato. Originazione interdipendente, come si produce il samsara e per eliminare la morte ci sono due modi progressivi. Di questi, uno è basato sull’eliminazione dei 12 anelli dell’origine intredipendente, che si basa sulla visione filosofica basata sulle Quattro Nobili Verità.
Trasmissione orale del Lamrim Cenmo: riflettere sulla sofferenza e sulle sue cause.
Trasmissione orale del Lamrim Cenmo: questo corpo.
Il difetto di dover acquisire dei nuovi corpi, di abbandonare dei corpi. Il difetto di dover cambiare sempre stato dall’alto al basso. Quello che si accumula poi verrà disperso, quando moriamo neanche un soldo riusciamo a portarci con noi.
Adesso, lo svantaggio di non avere compagni al momento della morte.
Sulla base delle nostre azioni precedenti abbiamo ricevuto questi aggregati e sulla base delle nostre azioni possiamo perpetuare ulteriormente le nostre afflizioni.
Perfino gli animali riconoscono la rabbia e l’attaccamento nelle persone. Ed, a maggior ragione, le persone afflitte da molta rabbia non hanno amici, gli altri le evitano, perciò restano sole. Proprio sulla base della concezione del sé grossolano ed autosufficiente si verificano le sofferenze: e queste sono date da oscurazioni profonde. La continuità ininterrotta del cambiamento momentaneo sorge dall’ignoranza da cui sorge attaccamento ed avversione. Facciamo sorgere la mente che elimina l’ignoranza, che è la causa di tutte le afflizioni mentali.
Trasmissione orale del Lamrim Cenmo: le sofferenza della nascita vecchiaia, malattia e morte.
La prima, e più importante, è la sofferenza dei 5 aggregati (Corpo – Rupa, Sensazione – Vedana, Percezione – Samjna, Forza formativa psichica – Samskara, Coscienza – Vijnana) e della nascita, per cui abbiamo ottenuto questa vita sulla base della sofferenza composta, e su questa base sorgono i tre tipi di sofferenze: sofferenza della sofferenza, sofferenza del cambiamento e sofferenza onnipervasiva. Je Rinpoche nei Tre Aspetti Principali del Sentiero https://www.sangye.it/altro/?p=489 spiega chiaramente come, sotto il controllo delle azioni, nascono i Quattro fiumi della nascita, malattia, vecchiaia e morte e siamo portati via dai flutti dei fiumi. E, qualsiasi cosa appare, ci sembra tale e veritiera, mentre tutte le sofferenza esterne ed interne sono costanti. E, tutto ciò che percepiamo, lo crediamo come veramente esistente e non imputato dalla mente. Sulla base di queste azioni si accumula karma che porta ad un risultato. La mente dell’emersione definitiva, significa che vuole uscire da queste sofferenza. È vero che appena siamo rinati in uno dei sei tipi d’esseri, dobbiamo affrontare la sofferenza della malattia e della morte? Perché? Perché siamo fatti di aggregati contaminati! Le esperienze di questo mondo, le condizioni che abbiamo con gli altri, da un certo modo di parlare in un certo momento, si genera una frattura e, d’improvviso, chi era amico diviene nemico o viceversa. Nei canti di Millarepa è ben chiaro che non c’è certezza di amici e nemici. Improvvisamente, anche per un nonnulla, gli amici possono diventare nemici, e viceversa. Questo è il modo in cui ognuno percorre il sentiero e tutto ciò che è all’opposto. Ed ecco che, se si conosce il modo di farlo, si diventa dei bravi praticanti, cosi si apprende ciò che va praticato ed abbandonato, ed il Primo Dalai Lama Gendum Gyatzo, intraprese questo cammino con grandi sforzi e fondò il monastero di Tashilumpo ed uscì dal suo ritiro, aggiungendo che se non l’avesse fatto, non avrebbe dovuto superare tante difficoltà e fare cosi tanti sforzi, ma nemmeno, ed è quel che più importa, sarebbe riuscito ad aiutare gli altri.
Trasmissione orale del Lamrim Cenmo: lo svantaggio di non avere compagni al momento della morte.
L’importanza della pratica di Vajrasatva.
Propagazione del Dharma sulla moralità, concentrazione e saggezza. Noi tibetani in esilio abbiamo visto la necessità di avere un posto per i monaci e abbiamo cercato di ottenere anche per i laici un’infrastruttura che gli permettesse di lavorare e avere delle finanze e adesso siamo all’inizio, prima eravamo in un migliaio ora siamo in tantissimi. Abbiamo fatto il Sojong in pochi, portando con noi un’attitudine straordinaria. All’inizio il governo tibetano aveva posto a Baxadur, che era un vecchio campo di concentramento, poi abbiamo trovato un altro posto. La struttura del posto era molto isolato, difficile per il cibo, il caldo ecc. Molti si sono ammalati di tubercolosi, poi ci siamo trasferiti qui al sud e abbiamo preso la decisioni che non avevamo bisogno di stare per forza vicino a grandi città, quindi siamo venuti qua. Comunque il Buddhadharma, gli insegnamenti, sono nel posto vero e proprio in cui c’è stato. Abbiamo ristabilito il sistema Buddhista come al tempo dei grandi pandita del Nalanda, cioè lo studio sui testi radice, dei commentari, il sistema del dibattito nel monastero, per cui nel giro di una generazione ecco che abbiamo ottenuto questo sistema. È stato grazie a Santaracshita che abbiamo ottenuto la tradizione del Nalanda. I testi venivano tradotti in cinese poi in tibetano. Un discepolo cinese di Dharmakirti, prima c’erano i testi di Chandrakirti in Cina, poi non più. Solo in Tibet sono rimasti. Poi le varie tradizioni come la Sakiapa che hanno mantenuto il sentiero della logica, che avevano anche il sistema del dibattito, che hanno migliorato. Sono i Tibetani che hanno avuto questo compito di lavorare sulla logica. Abisamalayankara come testo di base, la radice Madiamika e il Vinaya come consigli. Il sistema buddhista tibetano è stato sviluppato sulla logica.
Uno scienziato mi ha detto che noi studiamo la mente in modo logico ed è in accordo con il sistema scientifico occidentale. Anche il sistema logico della scienza moderna è simile. Tutte le regioni che compongono il Tibet con le quattro traduzioni che si sono sviluppate in modo non settario. Nei tre grandi monasteri c’è un sistema di studio sull’addestramento interiore. Oggi c’è uno sviluppo esteriore e non interiore, ma da parte della scienza c’è un’attenzione sulla mente. senza la pratica le preghiere non bastano, per quanto riguarda gli occidentali. Lo sviluppo esteriore non conta nulla, perché porta anche al suicidio. Sviluppare il Calmo dimorante. Della pace nel mondo tutti ne hanno bisogno e questo dipende dalla società, dalle persone oneste e questo avviene da un cambiamento della mente, ci vuole più altruismo e sulla base di tante cause e condizioni, vedendo come questi fenomeni sorgono dall’origine interdipendente, c’è un grande beneficio.