6 Sua Santità il Dalai Lama: Prendere il rifugio preliminare (1)

Sua Santità il Dalai Lama: Dovreste non solo essere convinti che la cessazione delle sofferenze e delle errate visioni è possibile, ma che si può realizzarla all'interno della vostra mente.

Sua Santità il Dalai Lama: Dovreste non solo essere convinti che la cessazione delle sofferenze e delle errate visioni è possibile, ma che si può realizzarla all'interno della vostra mente.

Sua Santità il Dalai Lama: Prendere il rifugio preliminare (1)

6 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama del Lamrim del Panchen Lobsang Choekyi Gyaltsen a Dharamsala, in India, marzo 1988.

Sua Santità il Dalai Lama

Prima di tutto visualizzate gli oggetti del rifugio. Questo andrebbe fatto visualizzando, nello spazio che avete davanti e intorno, il vostro maestro spirituale nella forma del Buddha Shakyamuni. Le sue mani sono nella posizione normale, il braccio sinistro nella postura della meditazione, tiene una tazza ricolma di nettare che simboleggia la vittoria sulla morte e su tutte le forme di ostruzione, il braccio destro teso verso il basso con la mano che fa il gesto di toccare terra, simboleggiando così la sua vittoria su Mara. [La letteratura buddista parla dei diversi livelli di ostacoli che impediscono la trasformazione spirituale, in termini dei «quattro mara» (influenze negative). Si tratta delle influenze negative degli aggregati, delle illusioni, della giovinezza divina e della morte. Il primo mara si riferisce agli aggregati psicofisici, che sono il prodotto delle nostre illusioni e negative forme karmiche. Il secondo si riferisce alle emozioni negative quali il desiderio, l’odio, la gelosia e la rabbia che dominano le nostre menti e ci danneggiano. Il terzo si riferisce alle tentazioni spontanee che normalmente si provano nei confronti dei piaceri sensuali; mentre il quarto si riferisce alla morte ordinaria che viene contro la nostra volontà in conseguenza delle nostre azioni passate. (Per una dettagliata spiegazione dei quattro mara vedi il quarto capitolo del testo di Maitreya, Abhisamayalankara, Ornamento della Chiara Realizzazione.)

Visualizzare il proprio guru radice come oggetto del rifugio è di grande aiuto per ottenere la necessaria ispirazione; visualizzarlo nell’aspetto del Buddha Shakyamuni amplifica ancor più la forza di questa ispirazione. Dunque dovreste visualizzare il maestro spirituale nella forma del Buddha Shakyamuni, in possesso di tutti i maggiori e minori segni di un Buddha, e fatto di luce, brillante e chiaro come il cristallo. Questa chiarezza è il simbolo dell’unione del corpo illusorio con la Chiara Luce. [La Chiara Luce è il livello più sottile della mente che diviene manifesto solo quando tutte le menti grossolane hanno cessato le loro funzioni. Questo livello è sperimentato naturalmente dagli esseri ordinari al momento della morte, ma può anche essere indotto attraverso le appropriate tecniche meditative. Qui ci si riferisce a quest’ultimo.]

Il guru è seduto nella posizione a gambe incrociate di Vajrasana. Questa posizione simboleggia l’ottenimento da parte del Buddha della completa Illuminazione attraverso le quattro Vajrasana, quelle delle gambe, dei canali, dei soffi di energia e delle gocce vitali. E anche il simbolo dell’invulnerabilità nei confronti di qualsivoglia forma di ostacolo. Il vostro maestro spirituale nella forma del Buddha Shakyamuni è seduto al centro di un ampio trono circondato da altri quattro più piccoli, posto su di un fiore di loto dai petali colorati e adornato con il sole e la luna. Di fronte a lui, su un trono di proporzioni minori, siede il vostro guru radice, colui che voi sentite più vicino. Lo dovreste visualizzare nella sua normale apparenza, escludendo però eventuali difetti fisici. Quindi visualizzatelo circondato da tutti i guru da cui avete ricevuto degli insegnamenti.

Ho scoperto che, secondo alcuni commentari, anche se il vostro guru radice è un laico, dovreste visualizzarlo nel campo dei meriti come un monaco ordinato.

Alla sinistra di Shakyamuni si trova Manjushri, circondato dai maestri del lignaggio della Visione Profonda, mentre sulla destra c’è Maitreya, circondato dai maestri del lignaggio della Pratica Vasta, e dietro Vajradhara, circondato dai maestri del lignaggio della Pratica Esperienziale. Tutti questi maestri formano quello che è conosciuto con il nome di «i cinque gruppi di lama».

Tutti sono a loro volta circondati dalle divinità di meditazione delle quattro classi dei tantra, bodhisattva, arhat, eroi, eroine e protettori. Ci sono diversi modi per visualizzare gli eroi e le eroine, questi sulla destra e quelle sulla sinistra, oppure, in alcune tradizioni, congiunti nell’unione mistica.

Comunque all’inizio è fondamentale la capacità di sviluppare una profonda fiducia nei Tre Gioielli in generale e, in particolare, nella possibilità di realizzare al nostro interno il D’arma, il Buddha e il Sangha. Se non sviluppiamo questa fiducia, non saremo in grado di gettare solide e stabili fondamenta per la nostra pratica. Senza questa fiducia, quando arricchiamo la nostra pratica con le complesse visualizzazioni di dharmapala, eroi, eroine e altri soggetti, invece di trarne benefici potremmo diventare solo più confusi.

Per questo è molto importante avere una chiara comprensione dei Tre Gioielli. E questo, a sua volta, richiede un’autentica conoscenza del Dharma, che necessita della consapevolezza di quella che viene chiamata la verità della cessazione, la quale richiede una buona comprensione della vacuità.

Quindi, prima di tutto, dovreste non solo essere convinti che la cessazione delle sofferenze e delle errate visioni è possibile, ma che si può realizzarla all’interno della vostra mente. La vera cessazione è uno stato in cui avete distrutto alla radice le illusioni in modo che non sia rimasto niente che potrebbe farle rinascere. Una simile cessazione può realizzarsi solo attraverso il sentiero che penetra la vera natura della realtà.

Dopo aver sviluppato questa convinzione, sarete in grado di sviluppare anche la fede in un essere che ha effettivamente raggiunto questa cessazione e che è il Buddha, una persona che ha pienamente portato a compimento la realizzazione del Dharma. Contemplando in questo modo, potrete sviluppare una fiducia profonda nel Buddha Shakyamuni e vederlo come un incomparabile maestro.

I praticanti buddisti si distinguono dagli altri proprio grazie alla presa del rifugio. Ma prendere rifugio solo per paura della sofferenza non è prerogativa dei buddisti: anche un non-buddista potrebbe avere un’identica motivazione. Quello che rende unica la pratica del rifugio nel buddismo è il fatto che un buddista dovrebbe «rifugiarsi» nel Buddha grazie alla propria fede nelle qualità e nelle realizzazioni dell’Illuminato. Se riuscirete a pensare in questi termini, allora potrete capire il senso delle parole con cui Lama Tsongkhapa prega il Buddha Shakyamuni: «Quanti sono distanti dalla dottrina, rafforzano l’illusione di una realtà e un io autoesistenti, mentre coloro che seguono la guida del Buddha saranno in grado di liberarsi da una simile errata visione».

La consapevolezza che la cessazione della sofferenza è possibile, vi spingerà a sviluppare una profonda fede nel Sangha, la comunità spirituale che vi accompagnerà lungo il sentiero. Sviluppando una giusta comprensione dei Tre Gioielli, svilupperete anche una buona comprensione dell’intero quadro in cui si situa il sentiero buddista. Solo allora sarete in grado di cogliere il particolare significato delle differenti visualizzazioni, come quelle delle divinità devozionali, degli eroi, delle eroine, dei protettori, bodhisattva, arhat e così via, poiché solo allora potrete comprendere l’importanza dei loro diversi aspetti.

Come afferma Sakya Pandita nel suo Domsurrt Rabye, (Le Divisioni dei Tre Voti), se non si sviluppa una buona comprensione dei Tre Gioielli non si potrà capire il significato dei protettori e delle altre figure. Ho un’amica tedesca che conosce bene gli insegnamenti del Buddha. Una volta visitò certi monasteri situati nella regione himalayana e qualcuno le disse che i protettori e le divinità devozionali avevano un’importanza superiore perfino a quella dello stesso Buddha Shakyamuni. La mia amica mi disse che quell’affermazione non l’aveva convinta. E aveva ragione, dal momento che se non si ha un’autentica conoscenza dei Tre Gioielli, quando si vedono quelle immagini si sarà portati a pensare che sono tutte differenti le une dalle altre senza alcuna reciproca relazione, o addirittura che possiedono una loro natura inerente.

Quindi se la vostra conoscenza del buddismo poggia su una vera comprensione dei Tre Gioielli, che è il Fondamento comune dell’intera pratica buddista, allora sarete anche in grado di comprendere il significato e il valore delle divinità devozionali. E in seguito riuscirete a comprendere anche l’importanza dei differenti kaya, i diversi corpi del Buddha, [I tre kaya sono: 1. dharmakaya (corpo di verità), 2. sambhogakaya (corpo di godimento), 3. nirmanakaya (corpo d’emanazione).], e quella del sentiero che prevede l’unione del metodo e della saggezza. Solo a quel punto potrete capire il significato e l’importanza di queste divinità che costituiscono la rappresentazione concreta dell’unione del metodo e della saggezza. Senza un’effettiva comprensione dei Tre Gioielli e del quadro complessivo del sentiero buddista, quando visualizzerete un’impressionante divinità irata, anziché trarne beneficio la vostra pratica ne sarà invece disturbata e la paura e la confusione potrebbero aumentare.

Se all’inizio trovate troppo difficili queste complesse visualizzazioni o, peggio, se esse disturbano la vostra. pratica principale di prendere rifugio e di generare la mente dell’Illuminazione, (bodhicitta), allora sarà più adatta per voi una forma semplificata della visualizzazione dei Tre Gioielli. Dovrete visualizzare solamente il vostro maestro, vedendolo però come l’incarnazione dell’intero campo dei meriti. Visualizzatelo nell’aspetto del Buddha Shakyamuni e percepitelo come l’incarnazione del Buddha, del Dharma e del Sangha. Questa pratica più semplice è conosciuta con il nome di Gioiello di Incarnazione (Kuntu Norbu Lug). Per alcune persone visualizzare tutte quelle figure nel campo dei meriti è di grande aiuto e beneficio, mentre per altre è molto meglio visualizzare un’unica figura.

Il punto quindi è che dovreste scegliere quale visualizzazione fare sulla base delle vostre disposizioni e attitudini mentali. Infatti lo scopo delle visualizzazioni è di essere utili e benefiche per lo sviluppo della vostra mente. Dunque scegliete la forma che più vi aiuterà nel vostro cammino spirituale.