Dobbiamo premettere che questi sono solo appunti, presi a mano e scaricati sul computer subito dopo gli insegnamenti, perciò non riusciamo certo a darvi una trascrizione esatta di ciò che ha detto Sua Santità nei suoi insegnamenti, in cui parla in tibetano. Pertanto vi preghiamo di scusarci se vi sono errori o incomprensioni. Né quello che qui trovate non sono certo le parole esatte della traduzione di Andrea Capellari, in quanto sarebbe stato impossibile riuscire a seguirlo in tutto il suo discorso.
Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Domanda: Rispetto ai bambini, come è possibile aiutarli, far loro comprendere il non attaccamento il distacco dall’io e dal mio?
Sua Santità il Dalai Lama
Io credo che per i bambini è importante l’attaccamento. L’attaccamento è un fattore biologico ed ha a che fare con la nostra sopravvivenza. Dobbiamo no sopravvivere? Se non ci fosse questa risposta primordiale, fisiologica, verso ciò che può ostacolare la sopravvivenza, allora ci sarebbero dei grossi problemi. Io credo che quando siamo nell’infanzia, l’intelligenza non è ancora sviluppata completamente, per cui è difficile da parte d’un bimbo analizzare. In quel periodo le nostre emozioni derivano principalmente da fattori biologici, per cui l’attaccamento è importante all’inizio, quando sì è piccoli. Poi è importante che i genitori manifestino il più alto livello di affetto. Naturalmente, ci sarà attaccamento, un po’ di rabbia, ma va bene, non c’è problema. Poi, man mano che crescerà, coltiverà attraverso l’educazione, il ragionamento, i valori di amore e compassione. In quel momento comunque il fattore biologico è molto correlato all’attaccamento.
Domanda: Qual’è il ruolo delle donne nel Dharma e nell’insegnamento?
Sua Santità il Dalai Lama
Nel Vinaya fondamentalmente il Buddha ha dato un uguaglianza nei sessi. I bikkhu, l’ordinazione più alta per gli uomini, e similmente le bikshuni,l’ordinazione più alta per le donne. Inizialmente i bikkhu venivano fatti sedere più avanti.
Nel tantra di Guyasamja non vi è nessuna differenza e si può ottenere l’illuminazione sulla base del corpo femminile. Abbiamo la storia dell’Arya Tara, che, non solo ha ottenuto l’illuminazione come donna, ma ne ha fatto un punto decisivo. Nel caso di Tara, ha messo apposta questa enfasi per ottenere lo stato di illuminazione come donna. Nel tantra c’è un rispetto ed un enfasi particolare nei riguardi delle donne. Nella storia umana, negli agglomerati antichi, dove la popolazione era molto ridotta, tutti erano uguali. Poi, gradualmente, la popolazione si è incrementata e sono emerse attività come l’uccidere, il rubare. Ma a quel tempo l’attività sessuale scorretta, come l’adulterio, non credo che ci fosse. Quindi è sorta la leadership. E a quel tempo non esisteva l’educazione e quindi il fattore che dominava era la forza maschile. E’ da lì che iniziò la leadership maschile. Poi gradualmente ha assunto più importante la conoscenza rispetto alla forza fisica e l’uomo e la donna sono gradualmente tornati ad essere eguali. Come lo è ora.
Per via della mancanza di affetto e amore e compassione accadono molte ingiustizie. La mera conoscenza fallisce nel proteggere gli esseri umani. Quindi anche nel campo medico e della saluta alcuni scienziati hanno realizzato che anche per quanto riguarda il benessere fisico della persona la compassione è importante. Quindi ora è arrivato il momento di porre attenzione ad un cuore benevole. E dal punto di vista biologico la donna ha una propensione ad essere più sensibile verso il dolore altrui. io credo che dal punto di vista biologico la donna ha un po’ più di compassione dell’uomo. Guardate oggi gli eroi della guerra, coloro che sono più bravi ad uccidere senza pietà, sono uomini e solo pochi donne. Ed ancora se guardiamo alle cose più semplice, la professione del macellaio è svolta per la maggior parte da uomini. Ora io sono un uomo, e con l’aiuto della saggezza possiamo ugualmente arrivare a dove stanno le donne.
Applausi.
Domanda: In relazione con questo, allora, Sua Santità si reincarnerà come una donna?
Sua Santità il Dalai Lama
La prima volta mi è stato chiesto molti anni fa proprio qui in Francia.
Come lo dissi allora ora lo ridico. Lo stesso proposito della reincarnazione è di servire gli esseri viventi. Nel caso in cui la forma femminile sia utile, perché no? Ho anche aggiunto, nel caso in cui la forma femminile sia utile, allora deve essere molto bella, molto attraente:
Applausi.
Alcuni dicono che hanno un apparenza brutta e quando sorridono mostrano i denti e sembrano ancora più brutti.
Domanda: L’ignoranza non è nella mente fondamentale, ma la compassione sì?
Sua Santità il Dalai Lama
In generale non è così. Quando parliamo della natura della mente essa è neutra e neanche la compassione fa parte di essa. Vi sono differenti livelli di compassione: compassione che desidera la separazione degli esseri dalla sofferenza, la mente che desidera aiutare gli altri..
Domanda: Come possiamo condurre una vita non violenta ma nel frattempo osservare film che sono violenti, video-game violenti, o film d’orrore?
Risate.
Sua Santità il Dalai Lama
Vedete, alcune volte le persone hanno una forte credenza che la non violenza porti molti problemi. Quindi vedere la violenza dovrebbe darvi un ulteriore conferma di quanti problemi porta la violenza Per costoro non ci sono probemi. Mentre invece per i bambini piccoli, che non hanno educazione, vedere azioni violente come sparare…è un pericolo, perchè porta a comportamenti imitativi.
Sua Santità il Dalai Lama
Ok ora andiamo aventi con il testo.
“E’ per via dell’ignoranza che sì originano gli altri anelli. Quindi, il seguente è il fattore di composizione, e quindi le coscienze, e ancora senza l’ignoranza non c’è la possibilità di accumulare gli atti”. Le formazioni karmiche, gli atti, sono dovute all’ignoranza. Ora, per esempio ci troviamo nel 12° anello, l’invecchiamento e stiamo generando ignoranza. Nello stesso ciclo di sorgere dipendente ne sorgono altri innumerevoli. Quindi non c’è inizio, non c’è possibilità di trovare un origine. Tutto ciò che sorge dipendentemente è vuoto di esistere da sé e fino a quando non sì realizza questo non c’è libertà. Pertanto tutti i fenomeni sono sorti da un’imputazione concettuale, non c’è un autonomia, i fenomeni sono vuoti da un esistere autonomo. La vera realtà di tutti i fenomeni è quello di esseri privi di una propria atonomia pertanto quando si parla di vacuità sì intende la vacuità naturale del non essere autonomi. C’è una forma di ignoranza che è un oscurazione all’onniscenza e questa è una forma grossolana di quella che è l’origine dell’esistenza ciclica, la mente che sì afferra all’esistere intrinseco dei fenomeni.
Le scuole inferiori credono che le scuole superiori cadano nel nichilismo. Perciò asseriscono, nei confronti dei Prasangika, che “tutti i fenomeni sono vuoti non sorgono, non cessano, ne segue che le quattro nobili verità per i madhyamika Prasangika non esistono”.
Una scuola dice che i fenomeni non hanno alcuna esistenza esterna. Ma negare totalmente l’esistenza dei fenomeni è complesso. Solitamente diciamo questo è un fiore e lo designiamo come tale. Questo deriva dal fatto che la nostra mente ha percepito e colto il fiore. E il fiore in effetti esiste come oggetto di percezione, ma il punto è il fiore non esiste autonomamente. Mentre la mente infusa di ignoranza coglie il fiore come se esistesse dalla sua parte. Il sé non è ritrovabile tra gli aggregati quindi non è ritrovabile neanche tra gli elementi. Neppure la coscienza è identifica da Nagarjuna come l’essenza, come l’io e neppure come la sua base. Il sé non è ritrovabile tramite quelli che sono i 7 punti di ragionamento. Il fatto che attraverso il settuplice ragionamento non è rintracciabile il sé intrinseco non significa che il sé non esista affatto. Per i madhyamika svatantrika la coscienza rappresenta la base del sé, mentre secondo Nagarjuna neppure l’aggregato della coscienza è il sé intrinseco. Dopo avere visto che il sé non è rintracciabile, l’unico modo di poter affermare l’esistere dell’io è solo come mera imputazione sulla base degli elementi. Le scuole inferiori dottrinali affermano che le scuole superiori, eliminando l’esistere intrinseco, cadano nel nichilismo. Gli Svatantrika (scuola inferiore) dicono se non c’è nulla che è veramente esistente fugge tutto, non c’è la possibilità delle 4 nobili verità, per cui non vi sono insegnamenti corretti, per cui non vi sono praticanti, per cui non vi è il Sangha, per cui decade tutta la validità dell’insegnamento del Buddha. Quindi il punto è che secondo le scuole inferiori alla Madhyamika Prasangika le cose hanno un esistenza intrinseca, perchè non hanno compreso che c’è un modo di esistere più sottile. Gli Svatantrika, scuole inferiori rispetto ai Prasangika, chiedono ma sé tutto è un mera denominazione allora che differenza c’è fra una corda e un serpente?Se è come dite voi sì dovrebbe poter passare da una corda a un serpente? Questo perchè non hanno compreso che i fenomeni hanno un modo di esistere più sottile che è quello esposto da Nagarjuna.
Vi sono dei passaggi che sembrano indicare che nulla esista, c’è quindi il pericolo di suggerire che le cose non esistano. Sulla base del fenomeno non vi è nulla di intrinseco che possa essere rintracciabile. Quando diciamo che ogni cosa è un imputazione concettuale non significa che ogni cosa è un nome. Le scuole inferiori dunque non riescono a comprendere di che cosa i fenomeni siano vuoti, che cosa sia l’esistenza intrinseca.