3-Insegnamenti di S.S. Dalai Lama a Milano 27.06.12

Sua Santità il Dalai Lama: Noi dobbiamo essere buddhisti del 21° secolo. Ovvero la nostra pratica deve basarsi su una comprensione profonda.

Sua Santità il Dalai Lama: Noi dobbiamo essere buddhisti del 21° secolo. Ovvero la nostra pratica deve basarsi su una comprensione profonda.

Terza parte degli Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Milano mercoledì 27 giugno 2012 su “I Tre Aspetti Principali del Sentierodi Lama Tsong Khapa, qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489, Traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti. Appunti del dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Vedi anche https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=5401, https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=5571, https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=5410,

Sua Santità il Dalai Lama

(…) Per cui quando si parla di propagazione della cultura generale, non è nelle cose in generale, ma è nel cuore e nella mente. Per cui, apprezzo particolarmente quello che ha detto (…), grazie, ed adesso andiamo avanti con gli insegnamenti.

Adesso torniamo alla nostra spiegazione. La propagazione del Dharma in Tibet. La vera e propria propagazione avvenne nell’8° secolo. Quando si mise la base dell’insegnamento che è la disciplina. Questo cominciò all’inizio tramite il maestro Shantarkshita per quanto riguarda i discorsi le scritture e la vera propagazione del tantra del maestro Padmasambava, vedi https://www.sangye.it/altro/?cat=23. Poi incominciò il nuovo ciclo con la venuta del grande maestro Atisha, vedi https://www.sangye.it/altro/?cat=14. La prima propagazione appartenevano tutti alla tradizione del Nalanda. Nello stesso momento in cui Atisha diede origine alla tradizione dei vecchi kadampa.

Prima le due poi le tre grandi tradizioni del Tibet.

La tradizione Kargyu e anche quella da dove proveniva: da Naropa.

La tradizione Kargyu si ripagò poi tramite il grande maestro Marpa. Abbiamo poi Je Rimpoche, vedi https://www.sangye.it/altro/?cat=10, che incorporò le tradizioni di tutte quelle grandi tradizioni presenti in Tibet e lo prese dai Sakya. Dai Kargyu incorporò moltissimo la tradizione dei 6 yoga di Naropa.

Je Rimpoche ricevette gli insegnamenti completi di quella tradizioni dello Tso Chen. Dal punto di vista della pratica del Tantra si base principalmente sul tantra di Guya Samaja. Possiamo dire che la tradizione tibetana è comprensiva di tutti gli insegnamenti di Buddha di tutti i sutra e di tantra. Atisha stesso quando venne in Tibet era un grande praticante del tantra, la sua pratica principale era Arya Avalokitesvara. Per cui in questo modo così come ha detto il grande maestro Ghelupa Ciochi Ghyaltsen benché vi siano diversi sistemi filosofici dal punto di vista della pratica e del risultato sono esattamente gli stessi non ci sono contraddizioni. Al primo approccio può sembrare quasi contraddittorio ma studiando più a fondo si concluderà che non c’è differenza.

Per cui, proprio la tradizione del Tibet è una tradizione non settaria, ci sono anche alcuni casi che non hanno praticato questo tipo di tradizione. Noi dobbiamo seguire una tradizione non settaria. In occidente per tradizione non è un posto buddhista, adesso ci sono molte persone interessate a praticare il dharma.

Noi dobbiamo essere buddhisti del 21° secolo. Ovvero la nostra pratica deve basarsi su una comprensione profonda, leggendo e conoscendo parecchi testi. Sono 330 testi tradotti dal sanscrito e solamente una decina dal cinese devono essere studiati e non vanno semplicemente tenuti sull’altare per fare delle offerte.

Dal punto di vista della rinuncia, bodhicitta, comprensione della vacuità. Prima sorge l’esperienza della rinuncia poi della bodhicitta poi della vacuità. Il progresso fra una realizzazione e un altro avviene tramite l’assorbimento meditativo. Solamente durante quel periodo di meditativo di profondo assorbimento avviene il passaggio tra un sentiero e un altro.

Dal punto di vista della progressione del sentiero, dal punto di vista dell’ascolto e della riflessione si parte proprio dalla comprensione della vacuità, su questa base di comprendono bene le 4 nobili verità. Solamente tramite questa comprensione si comprende che è possibile eliminare le oscurazioni distruttive per cui è possibile progredire in questo modo. Si comprende che cos’è questa ignoranza, come agisce e se è possibile eliminarla. Se non si è compresa bene la vacuità, allora non si è compresa nemmeno la realtà della cessazione che è ottenibile e non si può comprendere che cosa è il rifugio ed avere una buona presa di rifugio. Nel momento in cui per comprendere bene gli insegnamenti di Buddha per prima cosa comprende la vacuità. Quella comprensione delle due verità è la base di una comprensione delle 4 nobili verità. Così anche nello stesso modo anche Shanratkshita il suo commentario a bodhicitta, se si comprende bene la vacuità su quella base lì sorgerà una compassione molte forte. Prima si genera la rinuncia, poi la grande compassione e poi la bodhicitta e allora si genera la vacuità ma dal punto di vista del comprendere funziona in un altro modo.

Adesso per prima cosa guardiamo il testo, prima spiegherò come meglio posso il significato essenziale di tutti i sentieri di Buddha la via di accesso per i fortunati che desiderano l’illuminazione. Il sentiero lodato dai bodhisattva è il secondo. La via d’accesso per i fortunati è il terzo la comprensione della vacuità.

Tramite la comprensione più sottile, l’aspetto dell’originazione interdipendente. Così anche il grande maestro Shantarkshita. Dal punto di vista della spiegazione interdipendente della causa e dell’effetto, quello avvicina l’aspetto più profondo dell’interdipendenza dei fenomeni. La mancanza di un sé che esiste sostanzialmente come un fenomeno interdipendente. Quello definitivo è la comprensione più profonda della mancanza del sé dei fenomeni che esistono in quanto mere designazioni mentali.

La via di accesso per tutti i fortunati che desiderano la liberazione è la comprensione profonda della vacuità.

L’emersione definitiva, la rinuncia e la bodhicitta non sono l’antidoto definitivo.

Di base noi abbiamo la coscienza mentale e le 5 coscienze sensoriali. La loro funzione è contattare i propri oggetti. Coloro che sono attaccati alle felicità del samsara sono coloro che sono soddisfatti dai contatti che avvengono sulla base degli oggetti. La soddisfazione profonda deve avvenire a livello mentale non a livello delle coscienze sensoriali. Il fatto che abbiamo adesso un corpo umano possiamo veramente ottenere un grande scopo, in che modo si ottiene un grande scopo?