S.S. Dalai Lama: Cosa è il Buddhismo?

Sua Santità il Dalai lama: "Per me, l'essenza del buddismo è la combinazione tra la compassione per tutti gli esseri e la comprensione della loro interdipendenza".

Sua Santità il Dalai lama: "Per me, l'essenza del buddismo è la combinazione tra la compassione per tutti gli esseri e la comprensione della loro interdipendenza".

Estratto da: “La compassione universale”. Intervista al Dalai Lama con la partecipazione di Matthieu Ricard, di Edmond Blattchen, Editrice Servitium (BG) e-mail: servitium@spm.it; http://centrolamatk.altervista.org/CosEilBuddhismo.htm

Sua Santità il Dalai Lama

Edmond Blattchen: Santità, il Buddha era un uomo come lei e me, è un dio tra gli altri o è Dio lui stesso?

Sua Santità il Dalai Lama: Dal punto di vista buddista, fondamentalmente consideriamo il Budda Sakyiamuni come un essere umano.
Certo, ha preso la forma di un corpo umano, ha vissuto un’esistenza umana,non a causa di ciò che noi chiamiamo il karma negativo o karma samsarico, del suo personale karma negativo, ma a causa della sua compassione e di una specie di, noi diciamo, energia eccezionale.

In un certo qual modo è la manifestazione di un livello dello “Stato-di-Buddha”. Ci sono tre livelli, o aspetti, di Buddha, secondo certi insegnamenti del Bodhisattvayana, in sanscrito: il Dharmakaya, il Sambogakaya ed il Nirmanakaya. Per spiegarli si può dire, ad esempio, questo:
Il Dharmakaya è qualcosa che non si può vedere, di invisibile, una specie di energia: Forma di energia sottile, come diciamo noi. Viene poi il Sambogakaya, che è la manifestazione di questa energia, ma si tratta, anche in questo caso, di un corpo estremamente sottile. Infine il terzo livello, il Nirmanakaya, come quello del Buddha Sakiamuni, che è un personaggio storico. Nel suo caso si tratta di una forma umana, che gli esseri umani possono quindi vedere e toccare. Evidentemente è di una diversa natura, ma ammettiamo che è umano.

Edmond Blattchen: Ma allora il buddismo è una religione, nel senso con cui si parla, ad esempio, di religione a proposito del cristianesimo, dell’ebraismo o dell’islam?

Sua Santità il Dalai Lama: Penso che vi sia qualche differenza. Secondo certi specialisti, il termine “religione”, nel suo preciso significato, designa una forma di fede basata sul concetto di creatore. In tal senso, dunque, il buddismo non è una religione. Tuttavia, anche il buddismo contiene una parte di fede. Dunque da questo punto di vista anche il buddismo è una forma di religione. Solitamente, lo descrivo così: il buddismo è una tradizione, anzi combinazione di religione, di filosofia e di scienza dello spirito. E forse il buddismo è anche, in un certo senso, un umanesimo. Il buddismo è una religione perché ne comprende degli aspetti: la meditazione,la fede, come determinati concetti o alcune credenze. C’è tutto ciò nel buddismo. Ad esempio, il fine ultimo è la realizzazione dello “Stato-di-Buddha”, grazie alla meditazione. Dunque, sotto una simile prospettiva, il buddismo è una religione. Tuttavia, il buddismo ha molto interesse anche per la materia, o, piuttosto, per la natura ultima dell’essere. Perciò il buddismo è anche una filosofia. L’idea fondamentale poi nel buddismo, è quella di purificarsi da sé, con i propri mezzi piuttosto che grazie alla benedizione. Certo, i buddisti fanno appello al Buddha e ai Bodhisattva, ma il procedimento essenziale, o sforzo principale, è la purificazione da se stessi. Purificarsi da che cosa? Dai sentimenti negativi. Bisogna purificarsi da ogni sentimento, da ogni tendenza, da ogni emozione, da ogni impronta negativa. si deve dunque purificarsi mediante lo spirito positivo. Ma da dove viene la purificazione? Viene dallo spirito stesso. Anche lo spirito consideratelo come qualcosa di neutro, di modo che l’influsso positivo e quello negativo possano influire sullo spirito. In rapporto a questa purezza: ciò che purifica è lo spirito; e ciò che è purificato, è lo spirito. Per questa ragione è molto importante capire bene lo spirito in profondità. Il buddismo può dunque essere descritto come una scienza dello spirito. Il buddismo infine pone l’accento più su se stessi che sul Buddha.In questo senso, il buddismo è una sorta di umanesimo. Privilegia il piano umano rispetto agli altri che chiamiamo divini o trascendentali.

Matthieu Ricard: Lo spirito si oscura da sé, é esso stesso oscurato ed è ancora lo spirito che si purifica da se. Dunque,è insieme l’ oggetto e l’agente della purificazione. Per questo lo spirito ha un posto centrale nel buddismo e si può dire che il buddismo è una scienza dello spirito.

Edmond Blattchen: Lei dice spesso, mi pare,che il buddismo è una specie di “religione di mezzo” fra le religioni della trascendenza ed i materialismi radicali, ad esempio, tra il cristianesimo ed il marxismo. Qual’è dunque l’insegnamento più importante che ha lasciato il Buddha, specialmente attraverso le famose “Quattro nobili Verità”?

Sua Santità il Dalai Lama: Ha ragione. Le Quattro Nobili Verità sono il fondamento di tutta la dottrina buddista. Le Quattro Nobili Verità formano un cammino. Che specie di cammino? Il buddismo, lo spiego in genere in questa maniera: in essenza è una guida di condotta ed una teoria filosofica.
La condotta è la non-violenza; la non violenza si fonda sulla compassione. La teoria filosofica del buddismo è quella dell’interdipendenza. Per esempio, nel buddismo da un punto di vista essenziale, si arriva a questi due aspetti: un’indicazione di vita ed una spiegazione filosofica. Per me, l’essenza del buddismo è la combinazione tra la compassione per tutti gli esseri e la comprensione della loro interdipendenza.

Matthieu Richard: Se si vuole arrivare al cuore [del buddismo], si giunge a queste due cose: una condotta buona ed una visione chiara del mondo.

Edmond Blattchen: Santità, eccola dunque l’immagine che lei ha ritenuto essere la più importante del nostro secolo: la terra vista dallo spazio.
Nella sua autobiografia, “Au loin la liberté”, lei scrive:<<La terra è nostra madre>>.

Sua Santità il Dalai Lama: Si. Anche noi facciamo parte della natura. L’ultima necessità, credo, è la sopravvivenza; ed essa dipende molto dalla terra. Una visione giusta e chiara. Penso che sia importantissimo. Così, veda, quando descriviamo il nostro pianeta come la madre, nostra madre,viene insieme trasmessa l’idea che dobbiamo avere cura della madre-pianeta, come della nostra stessa madre!

Edmond Blattchen: Nello stesso libro, lei dice ancora:<<Se dovessi votare, lo farei per un partito ecologista>>.

Sua Santità il Dalai Lama: Si. Penso che la salute della terra sia importante da moltissimi punti di vista. Non si tratta di un argomento ideologico, di questa o quella ideologia; ma della nostra stessa sopravvivenza, del nostro progresso. Non è una scelta politica: è una questione di sopravvivenza. Per questo considero primario il problema.

Edmond Blattchen: Diceva poco fa che un pregio del buddismo consiste nell’insegnarci l’interdipendenza. questo discorso ne è la prova in un certo senso…

Sua Santità il Dalai Lama: Certo! Il concetto di interdipendenza è molto utile per acquisire una visione chiara e giusta del mondo, e per indirizzare il nostro atteggiamento nei confronti dei nostri simili, gli altri esseri umani, dell’ambiente, che comprende gli animali, gli uccelli,tutto…
In tale prospettiva,diventa chiaro come l’interdipendenza non significhi affatto che il mio interesse dipende dagli altri. No. Il mio futuro è intimamente legato al benessere degli altri Il mio benessere dipende da quello degli altri. La loro felicità è la mia. Si rende conto allora che l’idea di interconnessione fra gli esseri e le cose è tutt’altro che astratta. Quest’idea spiega con chiarezza anche la struttura del mondo economico moderno. Oramai il concetto di nazione, la “mia” nazione o la sua, nella misura in cui indica una regione limitata, è antiquato. la struttura economica contemporanea supera le frontiere nazionali. Così anche per l’ecologia. Oggi , ad esempio, è sorto il problema dello strato di ozono, del suo deterioramento. La situazione cruciale che si presenta adesso è la seguente: a meno che l’umanità, l’intera umanità non si unisca in uno sforzo comune, affronti globalmente la minaccia, a meno che non siamo tutti solidali, non possiamo risolvere il problema.
Quando guardiamo la terra dallo spazio, non possiamo scorgere nessuna frontiera: solo un piccolo pianeta blu. Un pianeta UNO! il problema come oggi si pone riguarda il futuro del pianeta intero. Diviene così evidente che la nostra sopravvivenza stessa è intimamente legata agli altri fattori. L’interdipendenza che il buddismo predica non appare ormai più un’ astrazione ideologica,ma un fatto avvenuto,che l’immagine della terra spiega.

Edmond Blattchen: Questo concetto di terra madre si trova anche in altre religioni. Penso per esempio allo sciamanesimo praticato dagli indiani e dagli amerindi. Nel buddismo tibetano quest’idea è specificamente buddhista oppure proviene da quella lontana religione del Tibet precedente il buddismo, la religione bonpo?

Sua Santità il Dalai Lama: A mio avviso, il Buddha – il Buddha Sakiamuni- ha una storia propria. Ciò che noi abbiamo chiamato Terra o Terra-madre, e che prima era considerata piuttosto sotto il nome di Natura, sembra che fosse importante per lui. Non è nato in un palazzo, ma in una foresta, o in un giardino. Quando poi ha realizzato l’Illuminazione, la cosa non avvenne neanche in un ufficio, oppure in un tempio, ma all’ombra di un albero, l’albero della Bodhi. E quando morì, <<Ai piedi dell’albero, è passato nel nirvana>>. Nelle scritture buddiste, il Buddha ha precisato, a proposito della condotta dei monaci: il monaco deve avere cura degli alberi piantati dai suoi predecessori. Ne ha la responsabilità. La cosa è chiaramente enunciata nelle scritture. perciò io penso che il Buddha Sakiamuni sia anche… un membro del partito dei Verdi, per così dire, degli ecologisti (risa)! Infatti il monaco fin dall’origine del buddismo ha dovuto prendersi cura degli alberi, della natura, della terra.
Ancora, il buddismo si preoccupa del benessere degli animali,compresi i più piccoli, gli uccellini, gli insetti… In passato in Tibet la caccia e la pesca erano proibite. da sempre il buddismo ha rispettato la natura.

Edmond Blattchen: Viene spesso rimproverato alle grandi religioni monoteiste, particolarmente al cristianesimo ed all’ebraismo, di essere troppo antropocentriche ed anche geocentriche, di dare troppa importanza all’essere umano, poiché nella Genesi ,uno dei testi fondamentali di queste religioni, si dice che l’uomo è il dominatore della creazione.

Sua Santità il Dalai Lama: Certo, a causa della sua intelligenza. Gli uomini, in genere, sono molto portati verso tutto ciò che sa di meccanico, le macchine, gli strumenti. Per questo rispetto alle altre specie di mammiferi, noi siamo nella posizione di dominio, capaci di dominarle e di utilizzarle secondo i nostri scopi. Ma in fin dei conti, noi facciamo anche parte integrante della natura. Non ci è possibile resistere al cambiamento, non ne abbiamo il dominio. Rispetto ad altre tradizioni religiose, il buddismo accorda certamente più importanza all’ambiente. Tuttavia, io credo che le principali tradizioni religiose del mondo abbiano tutte l’immensa responsabilità di dimostrare all’umanità l’importanza dell’ambiente. Io credo questo.

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