3 Commentario S.S. Dalai Lama su Gyalwa Gyatzo

Sua Santità il Dalai Lama, Commentario su Gyalwa Gyatso: Provate, provate, provate, ma fermatevi prima di essere troppo stanchi, è meglio. Poi, quando il Buddha uscì dal suo periodo di silenzio in concentrazione univoca, insegnò il Dharma.

Sua Santità il Dalai Lama, Commentario su Gyalwa Gyatso: Provate, provate, provate, ma fermatevi prima di essere troppo stanchi, è meglio. Poi, quando il Buddha uscì dal suo periodo di silenzio in concentrazione univoca, insegnò il Dharma.

Terza parte del Commentario su Gyalwa Gyatso dato da Sua Santità il Dalai Lama a un gruppo di occidentali al Tempio di Teckchen Choeling a Dharamsala, in India, il 1 settembre 1984.

Appunti, traduzione dall’inglese della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

LA PURIFICAZIONE DEL NOSTRO FLUSSO MENTALE

Poi c’è la purificazione del nostro flusso mentale che è fatta lentamente a tappe per liberare il flusso mentale dalle sue varie macchie. Ma qui il modo di purificazione, di purificare la base che è Morte, Bardo e Rinascita, è differente. Si fa meditando sul sentiero che è simile alla base che viene purificata e raggiungendo un risultato simile alla base che viene purificata. Qui, per esempio, quando parliamo di morte come base della purificazione, meditando su un sentiero simile al modo in cui la morte accade in modo ordinario attraverso le nostre forze, allora compiamo la purificazione di questa base che è la morte. Qui ciò che purifichiamo è il tipo di morte che avviene per gli esseri di questo mondo con i sei elementi. Perché, se riusciamo a purificare il tipo di morte, nascita e bardo che capitano agli esseri umani del continente meridionale, allora è possibile purificare qualsiasi altro tipo di nascita, ecc in altri regni.

Perciò non c’è colpa di omissione, di aver tralasciato qualcosa. Non solo è analogo a Morte, Bardo e Rinascita che è la base per la purificazione, allo stesso modo il Sentiero è analogo al modo in cui un supremo Nirmanakaya si manifesta nel mondo. Analogamente, è analogo al risultato.

Quindi è necessario meditare su come la morte avviene per gli esseri umani del continente meridionale aventi i sei elementi. Poi per una rinascita con quel tipo di base è necessario accumulare karma positivo e virtù, per conseguire tale rinascita. Questa pratica è analoga a quella.

Dopo aver emanato luci dal nostro cuore che creano il Mandala di Gyalwa Gyatso facciamo offerte, ecc. ad esso. Poi c’è l’offerta della Puja della Preghiera dei Sette Rami.

In alcune delle preghiere dei Sette Rami è presente oppure è tralasciata la richiesta di non passare nel Parinirvana.

Quando è presente, viene fatta in termini di Nirmanakaya mentre quando non c’è viene fatto considerando il Sambhogakaya.

A seguire vi è la presa dei voti tantrici, ecc, che non è in effetti prendere i voti, ma ricordarsi di loro nella pratica dell’ offerta. Dopo di che arriva la meditazione sui Quattro Incommensurabili. Allora il Campo di Merito si dissolve in noi.

Ora andiamo a pranzo. Dopo aver fatto le offerte per il Campo di Meriti ce ne possiamo andare a mangiare. Ci ritroveremo alle 2.

[PAUSA]

Questa mattina abbiamo completato la raccolta di meriti e quindi viene la raccolta di Visione. A questo punto si prende la Morte come Sentiero per il Dharmakaya. Quando gli esseri umani con corpi dei sei elementi in questo continente meridionale muoiono in modo ordinario, non a causa di un evento improvviso o per un caso esterno, passiamo attraverso il processo della Terra che si dissolve in Acqua ecc. fino alla Chiara Luce, il tutto in otto tappe. Tutti voi conoscete la situazione generale, ci sono segni esterni e segni interni Qui ognuno di noi immagina se stesso come la Divinità Gyalwa Gyatso con consorte.

Immaginate che la luce fuoriesca dalla sillaba HRIH al vostro cuore e raggiunga tutti gli esseri senzienti. Matura coloro che non sono ancora maturi e libera coloro che sono già maturi e porta a totale completamento del Sentiero coloro che sono liberi.

E automaticamente, mentre la luce porta tutti gli esseri senzienti a uno stato illuminato, senza agire come causa, trasforma anche l’intero ambiente in una Terra Pura.

Poi l’ambiente si dissolve negli esseri senzienti, e gli esseri senzienti che vivono in questo ambiente si dissolvono se stessi.

La Terra si dissolve in acqua e questo significa la fine della capacità dell’elemento terra, non agisce e così l’elemento acqua diventa più importante.

L’aspetto interno di questo è quello di un miraggio. Noi stessi come Cenresig, la consorte si dissolve in noi e noi stessi come divinità ci dissolviamo dall’alto e dal basso, in primo luogo la dissoluzione si verifica dal basso verso l’alto (al cuore) e poi dall’alto verso il basso finchè rimaniamo come sillaba HRIH.

A quel punto l’acqua si dissolve nel fuoco, ossia la capacità dell’elemento acqua diminuisce o si indebolisce e l’elemento fuoco diventa più importante e allo stesso tempo avete un aspetto simile al fumo.

Visualizzate voi stessi come HRIH nella forma U-chen delle lettere tibetane, poi una lunga A in fondo che lo rende una vocale lunga, e quella A si dissolve nel corpo della sillaba HRIH. In quel momento il fuoco si dissolve nel vento, la capacità dell’elemento fuoco si indebolisce e l’elemento vento diventa più importante e voi diventate l’immagine di un tizzone ardente vorticoso.

Quando visualizzate la sillaba HRIH dovete essere completamente assorbiti in questa visualizzazione del HRIH. Dal punto di vista di questa sillaba voi siete sotto di essa in modo da poter guardare su e giù le parti superiori e inferiori del corpo. Prima di questo dovresti provare un forte orgoglio e dignità di identificarti con l’essere la sillaba HRIH e poi andate attraverso il processo di dissoluzione.

Ora siamo arrivati al punto in cui la RA, sotto il HRIH, si dissolve nella lettera HA. A questo punto il vento si dissolve nella coscienza ed in questo momento il respiro cessa. Normalmente si considera morta la persona. Questa visione è come un bagliore, un bagliore rosso in cui prima ci sono tutti i tipi di scintille come un fuoco d’artificio e lentamente sbiadiscono così che rimane un bagliore vagamente rosso.

Ci sono diversi modi di spiegare questo, ma questo forse è il più facile da capire. Ora il corpo della lettera HA si dissolve nella linea al disopra della sua testa. Immaginate a questo punto che la coscienza assieme agli ottanta pensieri concettuali e al vento che essi muovono, si dissolvano nella coscienza dal bianco aspetto L’aspetto è simile ad un cielo sereno in una notte d’autunno, ad inizio mese quando il cielo è inondato dalla luce della luna piena, quindi ha di solito questo aspetto pervasivo e bianco.

Non devi pensare che appaia il disco vero e proprio della luna, ma è la luce della luna, che si diffonde in tutto il cielo.

La linea sulla parte superiore della lettera HA si dissolve nella ‘I’, la giku, sulla parte superiore. A questo punto che la coscienza apparente si dissolve nella crescente consapevolezza, la consapevolezza crescente assomiglia al rosso, del cielo pervaso dai raggi del sole, quel tipo di rosso.

Poi la ‘I’ si dissolve in alto nei due punti che erano al lato della sillaba HRIH.

Così rimangono solo due punti. A questo punto la coscienza aumentata con i suoi venti si dissolve nella coscienza del quasi ottenimento che è simile all’ oscurità di una notte di buio pesto, senza chiaro di luna, né qualsiasi altra luce. La coscienza del quasi raggiungimento ha due parti, la parte conscia e la parte inconscia, con consapevolezza e senza consapevolezza.

In questa parte, se in qualche modo puoi ancora pensare e ricordare, invece nella parte successiva non c’è più questo potere, è semplicemente debole, senza nessuna memoria, non sei in grado di ricordare.

Fino a quel momento, chi è veramente ben addestrato da molti anni, ha la grande possibilità di ricordare, fino a quel momento. Questo è il processo della morte.

Questo è un tipo di vita. Finora, abbiamo avuto questa e quella fase, ora questo e quello dovranno ancora venire, quel tipo di forte attenzione, di consapevolezza e cercare di capire shunyata, la natura della non esistenza del sé

Se hai qualche altra abilità, qualità, in quel momento il livello di coscienza, l’ambiente aiuta molto ad assorbirsi nella natura ultima.

In primo luogo tutte le cose di aspetto grossolano sono già scomparse e la mente, la coscienza stessa diventa molto più sottile della nostra coscienza attuale, vi è molta meno distrazione. Poi la coscienza diventa ancora più profonda e poi finalmente la coscienza di prossima approssimazione,con i suoi venti, si dissolve nella Chiara Luce, chiamata la Chiara Luce della Morte. Questa è la base per il Dharmakaya.

La puoi anche chiamare natura di Buddha. Questo è il creatore nel Buddhismo Mahayana soprattutto nel Mahayana-anuttaratantrayana. A questo punto i due puntini a lato della sillaba si dissolvono cosicchè tutti i vari tipi di apparenze sono state assorbite e hai avete raggiunto il più sottile livello di coscienza.

L’aspetto che hai è un cielo completamente chiaro, vuoto al momento della falsa alba, poco prima del sopraggiungere dell’alba. Se ti sei addestrato a meditare, a quel punto medita sulla vacuità.

Dopo aver assorbito tutte le varie apparenze estranee ed essere completamente assorbito nella vacuità, sii orgoglioso di essere in realtà il risultante Dharmakaya.

Questo significa prendere la morte come sentiero al Dharmakaya.

Dal momento che vi concentrate in modo univoco sulla vacuità, questa è la raccolta di visione o saggezza. Poi, come detto prima, nello stato di vacuità in cui le apparenze ordinarie non esistono più, rimanendo nello stato di realizzazione della vacuità, la coscienza stessa appare nel sillabe YAM, RAM, ecc, esattamente come nel testo.

Quindi emergono i quattro elementi, il Monte Meru, ecc, e poi il Mandala. In primo luogo avete la generazione dei quattro elementi, l’elemento Mandala e sopra di esso il Monte Meru, poi la Ruota di Protezione ed, all’interno della Ruota di protezione, la Casa Celeste.

Dopo aver generato la Casa Celeste con le divinità e le loro sedi, prendete come base l’identificare e concentrare univocamente voi stessi come Dharmakaya, quindi a questo punto lo ricordate in modo ancora più chiaro, più forte.

Perché in questo periodo avviene un’altra visualizzazione, la natura di Dharmakaya potrebbe esserne un po’indebolita e quindi fate uno sforzo speciale per sentire che siete il Dharmakaya.

Ora il Dharmakaya si trasforma in HRIH. Questa lettera appare come lettera, ma in realtà lo immaginate come Sambhogakaya.

Vi sentite degni di essere Sambhogakaya.

Avendo la forte dignità forte e fiducia in voi stessi di essere la sillaba HRIH, questa si trasforma in un fiore utpala blu con la HRIH sillaba in alto

Poi sui quattro petali e sulle quattro porte appaiono le quattro Dakini ed i quattro adirati, provenendo dalle sillabe dalla forma di semi e quindi le realizza. Poi, come detto nel testo, la luce si irradia e fa i vari propositi di beneficiare gli esseri senzienti.

Quindi, se avete tempo, potete immaginare con molta attenzione attraverso le varie fasi che la luce si irradi e secondo le varie disposizioni e le indicazioni degli esseri diversi, insegni loro i diversi insegnamenti, a loro adatti, che insegni loro i diversi veicoli di umani e dei, i veicoli dei Shravaka, i Buddha Pratyeka, il veicolo Mahayana e domi coloro che non sono stati domati.

E maturi coloro che non ancora maturati, liberi chi non è maturo e porti a compimento coloro che sono state liberati, e che in questo modo conduca tutti passo per passo attraverso le varie realizzazioni fino alla realizzazione finale dello stato di Avalokiteshvara.

Poi tutti si dissolvono in se stessi, come le sillabe a forma di seme e si trasformano in Avalokiteshvara Gyalwa Gyatso con consorte.

Poi generiamo la dignità e fiducia di essere Nirmanakaya.

Quindi avete la generazione delle quattro dee e delle quattro divinità adirate, come nel testo. Questa è la questione radice, i Tre Corpi, il Sentiero per i Tre Corpi.

Quindi c’è la benedizione dei tre posti con le tre sillabe, poi evochiamo gli esseri saggezza e diventiamo inseparabili. Poi evochiamo le divinità di iniziazione, esse danno l’iniziazione e siamo incoronati con il capo della nostra famiglia Buddha.

Fino a qui, oltre ai quattro tipi di purezza comuni a tutte le classi di tantra, la visualizzazione del nostro corpo come Divinità e la visualizzazione dell’ambiente come Mandala.

Ora arriva il godimento puro degli oggetti di offerta, le offerte fatte per l’auto-generazione.

Qui è il godimento puro delle offerte dalle quattro purezze e per primo c’è il godimento dell’ Offerta Esterna a noi stessi e poi l’Offerta Interna.

Sebbene non venga detto espressamente qui nel testo, per l’Offerta Segreta e l’ Offerta di Talità potete fare qui delle visualizzazioni allo scopo.

Per l’Offerta Segreta siete uniti alla consorte ed inducete le quattro beatitudini e quattro vacuità.

Per quanto riguarda l’offerta di Talità, nello stato dell’aspetto di vacuità e beatitudine, allo stesso modo avete l’apparenza di voi stessi come corpo illusorio completo con tutti i segni maggiori e minori e siete consapevoli e memori che questa unione è la più sottile e il più profondo livello di offerta di Talità.

In questi termini vi è l’Offerta Esterna in connessione con l’Iniziazione del Vaso. Poi vi è l’Offerta Interna in connessione all’ Iniziazione Segreta, poi l’Offerta Segreta in connessione con l’Iniziazione di Saggezza e poi l’ Offerta di Talità in connessione con l’Iniziazione di Parola. Quindi così questo si interessa del puro godimento.

Riguardo alla quarta purezza, le azioni pure, questa era la visualizzazione di luci che escono dalle sillabe-seme e durante le varie azioni per il beneficio altrui. Così quella è l’azione pura o la pura condotta virtuosa.

Abbiamo già preso la Morte come sentiero per il Dharmakaya, preso il Bardo come sentiero per il Sambhogakaya e la Nascita come sentiero per il Nirmanakaya, e ora applicare questo in termini di purificazione della base e quindi applicrlo allo stato risultante è realizzare il Nirmanakaya, e realizzare il Nirmanakaya nel mondo è fare offerte ad esso e anche offerta di lodi.

Segue l’offerta di lodi secondo i versi del testo. La parte successiva della fase di sviluppo sottile, la meditazione, è simile alla meditazione silenziosa del Buddha

Secondo la storia, dopo che il Buddha Shakyamuni ebbe raggiunto il risveglio, rimase 49 giorni senza parlare, senza insegnare Dharma.

Questo è sedere nella concentrazione univoca. Qui subentra il raggiungimento di Shinè o quiescenza mentale della base dei metodi tantrici.

E’ qualcosa che richiede particolare attenzione. Chi vuole davvero ottenere samadhi dovrebbe praticare questa fase.

In questo momento visualizzate voi stessi come la divinità principale, quindi controllate le quattro Dakini, ed i quattro Guardiani Protettori delle Porte, quindi le arcate del Mandala, poi sotto al loto la base del Mandala, quindi proseguite verso la Ruota di Protezione, e sotto il Mandala dei quattro elementi.

Poi rifocalizzatevi verso di voi nuovamente, verso di voi e dentro di voi al disco lunare e al HRIH al centro. Avanti ed indietro in questo modo vi rivedete. Poi provate a creare una visione molto chiara della divinità centrale, ossia, lasciate la vostra mente senza vagare. Poi questo è esattamente come descritto nel Lam Rim, in termini di applicazione delle forze opponenti al torpore ed all’agitazione mentale.

Una cosa importante è che la vostra coscienza principale o voi stessi entriate e rimaniate nella sillaba centrale HRIH.

Immaginate l’esterno del corpo della divinità simile ad una casa. Vi sentite nello HRIH centrale. A volte visualizziamo davanti alla Divinità di fronte a noi, una consorte o dakini, a volte potete pensare di divinità intorno a voi, ma è probabilmente meglio concentrarsi di più sulla sillaba HRIH all’interno.

Provate, provate, provate, ma fermatevi prima di essere troppo stanchi, è meglio. Poi, quando il Buddha uscì dal suo periodo di silenzio in concentrazione univoca, insegnò il Dharma e in conformità con questo c’è la recitazione del Mantra.

In primo luogo vi è la benedizione del Mala. Le istruzioni per la visualizzazione durante la recitazione di mantra sono nelle piccole lettere di istruzioni. Dovreste seguirle. Per visualizzare cose che fuoriescano dal centro o anche il tipo curvo di visualizzazione del Mantra con un processo ad anello che si curva intorno, disponete le sillabe del Mantra attorno alla sillaba-seme. Non c’è niente di speciale da dire. Se stai facendo il ritiro allora fai le 100.000 ripetizioni del Mantra.

Quando siamo in un lungo ritiro c’è la recitazione, diciamo di due o tre ore. Quello che facciamo di solito, è dire qualche centinaio, due, trecento mantra, quindi facciamo la visualizzazione per la recitazione. Poi meditiamo su shunyata, l’impermanenza, la natura della sofferenza, ecc Invece di pensare ad altro, pensate a qualcosa che aiuti la vostra mente, altrimenti il periodo di recitazione è il periodo più rilassato.

Tutte le nuove idee, nuovi progetti arrivano durante il giorno quando fate spese, andate e venite, quindi c’è uno scopo particolare nello stare fermi e recitare. Questo è il momento di eliminare tutti i piani sul futuro. Evitate quelle distrazioni mentali e pensate ai punti importanti che modellano la vostra mente.

A volte è molto utile porre il testo di fronte a voi e mentre recitate, leggete non molto rapidamente, ma per ricordare a voi stessi i diversi punti del testo e poi rifletterci sopra. Dopo circa 1000 Mantra pensate alla visualizzazione della recitazione, solo una volta o due, poi di nuovo pensate al Lam Rim, dopo un altro paio di centinaia di Mantra e pensate di nuovo alla visualizzazione, questo vi aiuterà a rinfrescarvi.

Se voi pensate solo alla visualizzazione, pensate, pensate, vi annoierete. A volte dovreste immaginarvi dal punto di vista della sillaba HRIH sul disco che vi guarda mentre voi leggete le sillabe del mantra. Dopo la recitazione del mantra fate il mantra delle cento sillabe.

Dopo la recitazione dei mantra c’è l’offerta e la preghiera e quindi l’offerta della torma alle divinità ultramondane. Si fa esattamente secondo il testo e non c’è nulla da aggiungere.

Dopo c’è l’offerta del torma alle divinità mondane e la richiesta delle loro azioni, quindi la richiesta che siano pazienti verso eventuali errori e la richiesta che se ne vadano.

Poi l’offerta di lode e di ringraziamento, quindi di nuovo la richiesta di essere pazienti, quindi la dissoluzione finale. Quindi pazienza, poi dissoluzione finale. Non c’è altro, è esattamente come nel testo. Dopo di che siete di nuovo in forma di divinità e ci sono varie azioni da fare dopo.

Le cose da abbandonare nella fase di generazione sono l’orgoglio ordinario e l’aspetto ordinario. Il modo per abbandonarli non è lo stesso di abbandonare le illusioni.

Lo state facendo nel senso di abbandonare l’orgoglio e la chiara apparenza di noi stessi come divinità. Tenendo in mente questo per tutta la durata della sessione, che si tratti di una o due ore o più a lungo, durante questo tempo, l’aspetto ordinario e l’attrazione ordinaria a quell’aspetto non sorgono e in quel modo agisce come opponente. Non è in termini di apparenza di fronte agli occhi, ma di fronte alla mente o immaginazione.

In realtà vedete le diverse cose fisiche di fronte a voi, ma di fronte alla vostra mente o immaginazione voi avete l’aspetto della divinità intorno a voi.

Nel momento in cui nella vostra immaginazione non c’è un’apparenza ordinaria bensì un’apparenza pura di voi stessi come divinità, se lo manterrete con stabilità e coerenza, lo potrete usare come base per etichettare voi stessi, l’io.

Per esempio, se sei un monaco, sulla base delle tue vesti ti dai l’etichetta “’io sono un monaco’, sulla base della continuità di indossare quelle vesti. Qui dopo aver assorbito tutta l’apparenza ordinaria dei nostri aggregati normali, nella nostra immaginazione o mente, ciò che appare effettivamente alla mente è la pura apparenza di noi stessi come divinità, e così usate questo come base simile all’esempio sopra di etichettare l’Io o sé.

Questo è il modo di fissare l’orgoglio e la dignità di noi stessi come divinità.

A volte se guardate un muro durante la meditazione questo può aiutare a rendere le cose più chiare.

A volte gli occhi sono aperti, a volte chiusi, ma probabilmente è meglio tenere gli occhi aperti. Se vi sforzate molto di mantenere questa apparenza nella vostra mente, non sarete troppo disturbati da ciò che appare ai vostri occhi.

Se meditate con gli occhi chiusi, questo può essere più facile all’inizio, ma alla lunga potrebbe non essere utile.

Mentre gli occhi sono aperti e le sei coscienze mentali appaiono alla coscienza, provate provate, provate e quando vi siete abituati, i disturbi esterni diventano molto deboli. Questo è meglio. Poi di tanto in tanto ricordate la natura della divinità e dimorate in modo univoco su questo.

Alternate l’addestramento sul lato della profondità e sul lato dell’ampiezza. Nell’addestramento sull’ampiezza c’è la chiara apparenza e la presa di orgoglio.

Se riuscite a mantenerlo per una sessione di quattro ore, senza avere alcun disturbo, la vostra mente ha cominciato a prendere forma, giungono pervengono le vostre qualifiche.

Ovunque la tua mente si concentri, si raccoglierà l’energia. Questa è chiamata aria interiore o energia. Questa è la chiave decisiva per creare determinate condizioni fisiche, questo aiuta a controllare l’energia interna e le gocce interne. E contribuisce a far cessare le coscienze più grossolane. In questo modo alla fine perveniamo alla seconda fase, Dzog Rim.

Ora, abbiamo quasi finito. Nei periodi tra le sessioni ci sono gli yoga del mangiare, lavarsi, dormire e svegliarsi. A quel tempo dovreste cercare di riconoscere tutte le apparenze come divinità. Il corpo che vediamo come divinità e qualunque suono che udiamo, lo immaginiamo come il suono del mantra della mente onnisciente. Così questo è completo

Questo insegnamento è stato richiesto da Lama Zopa Rinpoche in connessione all’Iniziazione a Gyalwa Chenrezig Gyatso concessa da Sua Santità il Dalai Lama nel tempio di Dharamsala il 21 e 22 agosto, 1984. Sua Santità ha parlato prevalentemente in lingua inglese ed è stato assistito da Alex Berzin e Sharpa Rinpoche.

Lascia un commento