Sarnath 09.01.09: II giorno d’insegnamenti di S.S. il Dalai Lama: mattino

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Cari amici,

Dobbiamo soprattutto ringraziare Valentino Giacomin per averci messo a disposizione il computer della sua meravigliosa scuola del progetto Alice di cui vi invitiamo a visitare il sito http://www.aliceproject.info e tutti i compagni del pellegrinaggio: Graziella, Antonietta, Alberto, Felicina, Luciana, Luca e Maria Giovanna. Senza il loro sostegno ed il loro determinante contributo sarebbe stato davvero arduo farcela.
Oggi Cristina sembra che abbia trovato la vena giusta perché ha tradotto con tanta disinvoltura da sembrare davvero una professionista della traduzione similtanea, riuscendo a decifrare un inglese dalla ermetica pronuncia indo tibetana che richiedeva davvero dei salti mortali per essere compreso: scaricatevi questa gloriosa fatica.

Luciano Villa ed Alessandro Tenzin Villa

GLI INSEGNAMENTI INIZIANO DA QUESTO PUNTO:

Si parte con il sutra del cuore in cinese…

Sua Santità il Dalai Lama

Ogni volta che incontro fratelli e sorelle cinesi ho molta considerazione per loro come per tutti gli amici del Dharma. Oggi vi sono amici del Dharma che provengono dall’Indonesia, nostri sostenitori, vengono dal tempio di Burubudur, un importante e grande stupa. Quindi voglio ringraziare la presenza di tutti, e la presenza di questo maestro che viene dall’indonesia. In Tibet Atisha, il grande maestro che ha visitato il Tibet, ha compoto il Bodhipattapradipa, la lampada del sentiero verso l’illuminazione, alla richiesta di Naridharma Dharmaking Atisha ha composto questo testo e tra i vari maestri ha ricevuto insegnamenti dal maestro Narashippa che era una maestro di Sumatra, isola dell’Indonesia. Darmakirti anhe veniva da Sumatra. Anche questo maestro arriva dall’Indonesia, quindi sotto questo aspetto abbiamo da allora relazioni con fatelli e sorelle dell’Indonesia. Dall’Abhidharmaabisamayalankara questi sono i versi di omaggio, dal Madhyamikakarika. Ora vi è l’offerta del mandala da parte di alcuni maestri. Ora la preghiera di saluto a Manjusri. La preghiera del rifugio e la bodhicitta. Omaggio al Buddha con le parole di Nagarjuna nel Madhyamikavatara. Omaggio al Buddha che per la sua grande compassione combatte contro tutte le visioni erronee per sviluppare la visione coretta. In modo che ai discepoli, insegnando la saggezza che sradica la visione errata, non lasciando neppure le impronte più sottili. Nel commentario supplemento alla madhyamikavatara viene recitato anche il Sutra, c’è un verso: “L’idea di aggrapparsi al sé è sbagliata, erronea ed è dannosa”.

Sua Santità il Dalai Lama

Al tempo fece questo proclama e non venne accettato. Perchè in quel periodo affermare che non esistesse il sé non poteva essere accettato, infatti vi erano molte scuole che proclamavano l’esistenza di un sé. Dei miei amici Indiani quando hanno compreso la non esistenza di un sé, si sono convertiti al Buddhismo e sono voluti anche diventare monaci. Credo che questa visione li abbiano aiutati moltissimo.

Solo il Buddhismo proclama la non esistenza di un sé. Nella religione cristiana ad esempio esiste l’anima, soltanto il Buddhismo considera l’aggrapparsi ad un sé come attitudine negativa, da rifiutare in quanto può portare soltanto negatività e non benefici. L’aggrapparsi al sé è un elemento che dà importanza esclusivamente alla persona e quando noi guardiamo e investighiamo quali sono le percezioni che ci fanno credere in questo sé indipendente dal corpo e dalla mente è molto difficle arrivare all’affermazione dell’esistenza di questa entità. L’io che dovrebbe esistere prima della nascita, l’io che esiste durante la vita..tutti questi fenomeni sono in continuo mutamento non vi è un io che esiste in modo indipendente e autonomo. Al tempo della vecchiaia si manifestano fenomeni diversi. E’ chiaro che dentro di noi abbiamo un forte senso dell’esistenza di questo sé ma in realtà questo non esiste. Per esempio quando stiamo male vorremmo eliminare ciò che ci fa male. Questo dimostra chiaramente che non esiste un’io indipendente dalle nostre percezioni. Quindi le visioni erronee vanno eliminate con l’analisi. Se continuiamo ad affermare l’esistenza di questo io indipendente sulla base di questo costruireremo l’esistenza di amici e nemici, continueremo a costruire tutto ciò che ci differenzia dagli altri come le emozioni di avversione. Non dobbiamo pensare che l’io non esista affatto, non esiste in modo indipendente, ma c’è pur sempre un io convenzionale. La radice di tutte le visioni errate è questa concezione che vede il sé come un io indipendente ed autonomo. Come possiamo affermare che questo io esiste? E come possiamo affermare la visione corretta che questo io non esiste? Come può esistere questo io al di là del corpo e della mente? Anche se noi abbiamo questo senso di io se analizziamo al di là di quelli che sono gli elementi corporei, sensi, percezioni come facciamo a dimostrare che questo io esiste? Dove è? Se lo cerchiamo non troviamo un’io separato da questi elementi. Questo io esiste solamente in dipendenza di questi aggregati quindi è una convenzione, una pura etichetta posta sulla collezione di questi aggregati. Quando chiamiamo il fenomeno fiore non possiamo dire che è un entità indipendente da quella che è l’identità degli elementi che lo compongono. Noi chiamiamo giardino un insieme di fiori e di piante, una collezione di elementi che lo compongono. Ma un giardino autonomo, indipendente dagli elementi che lo compongono non potrebbe esistere.

Sua Santità il Dalai Lama

Mentre voi continuate a bere il tè e mangiare io continuo con l’insegnamento.

Vi sono alcune storie che riguardano lo sviluppo dell’intelligenza umana andando indietro di miliaia di anni. All’inizio, proprio quando cominciò il genere umano, si iniziò ad utilizzare l’intelletto. In cina ed in egitto successivamente si incominciò a sviluppare l’intelligenza teorica, ed anche in Asia, in Sud Africa. Pian piano c’è stato uno sviluppo sempre maggiore sino ad arrivare allo sviluppo della concettualità soprattutto nell’Asia centrale. L’India diventò il centro per la maggior parte dei primi filosofi di una cultura molto importante. Quando parlo di ideologia intendo ideologia in generale e non di religione. Sono stati sviluppati culti naturali, come quello del sole, della Luna, di animali ma religioni più raffinate si sono sviluppate per la prima volta in India e riguardano i primi importanti agglomerati in India. Le prime domande che questi esseri si sono posti sono: chi sono io? dove vado? Come esisto?Successivamente si sono sviluppate varie ideologie che hanno dato risposta a questi quesiti. Ma a parte il Buddhsmo tutte le altre ideologie accettano che vi sia un io separato ed autonomo rispetto agli aggregati. Quindi direttamente o indirettamente questo sè viene considerato indipendente e che non cambi mai mentre il Buddhismo è l’unica ideologia che acetta la nominalità del sé, acetta questo sé solo come convenzione sottoposta a cambiamenti ed alle etichette che a secondo del contensto culturale e sociale questo io può essere sottoposto. Quindi questo è ciò che principalmente differenzia il Buddhismo dalle altre ideologie. Vi sono 4 affermazioni principali: tutti i fenomeni composti sono sofferenza, sono vuoti, impermanenti ed il nirvana è pace. Sulla base di questi chi pratica il Buddhismo prende rifugio e questi sono gli elementi di rifugio. Quindi i Buddhisti non si distinguono per come sono vestiti o per ciò che recitano ma principalmente per queti concetti. Sulla base dell’ascolto degli insegnamenti si prende rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha che sono considerati tre punti essenziali da pratiare. Sulla base dell’ascolto di cosa siano questi tre concetti si può prendere rifugio. Perchè se non si comprende totalmente l’essenza di queste 4 affermazioni fondamentali non si ci può considerare Buddhisti. Quindi torniamo alla questione che cosa è il sé? Questo sé ha principio? Ha un inizio?

Sua Santità il Dalai Lama

Per chi crede nell’esistenza di un io vi è una creazione e quindi vi è un inizio. Ma questo secondo noi crea alcuni problemi. Fra i pianeti e gli abitanti dei pianeti vi sono molte differenze ed è molto difficile dire qual è il proposito di questa creazione e si dice che il creatore è omnipresente, omnicompassionevole… Comunque nessuna religione afferma che il proprio creatore è irato. Questo creatore è adornato di tutte le massime qualità e i discepoli cercano di emulare questo creatore in tutte le qualità positive. Da questo punto di vista questa è un attitudine benefica che può beneficiare questa dottrina. Tra gli indiani non buddhisti troviamo varie posizioni: Samkya, che studia il concetto di prakirti, la natura omnipervadente, poi il jainismo e poi altre parti di questa scuola Samkya che non postulano il concetto di creatore. Quindi quando ci si chiede se il sé ha un inizio il Buddhismo si distingue perchè parla di mancanza di un inizio. Il sé esiste solo in dipedenza dagli aggregati, non ha inizio e la ua base di designazione è formata dagli aggregati di corpo e di mente. Quindi la domanda è: vi è un inizio alla mente? Per quel che riguarda le componenti fisiche come base di designzione vi è la nascita dalla madre, da uovo, da umidità e calore, vi sono diversi tipi di nascite per gli esseri. E questo tipo di nascite ha cause che sono tracciate all’interno di altri elementi fisici del corpo stesso. Si può tornare indietro fino ad arrivare agli organismo primitivi, monocellulari che sono considerati l’inizio della vita dagli scienziati. Ma andando sempre più indietro si può arrivare a livelli dove si potevano avere organismi non associati a nessuna coscienza. Ma si può andare ancora più indietro al big bang ed ancora. Qualcuno dice 50 bilioni di anni prima qualcuno 20 bilioni di anni prima non vi è neanche accordo su questo. Quando io per la prima volta ho conosciuto queste spiegazioni da questi scienziati, alcuni dicono certe date altri forniscono altre date.

Sua Santità il Dalai Lama

Non c’è nulla di sicuro, di completamente chiaro. In Svizzera ho incontrato un altro scienziato molto importante, ed anche questo scienziato pur essendo molto certo di questo big bang, quasi da influenzare la mia idea, anche questo scienziato non aveva chiarezza a proposito del tempo in cui situare questo big bang. Devono comunque esserci state delle cause per il quale questo big bang è avvenuto, per cui è difficile affermare che sia l’inizio. Devono esserci state delle cause che abbiamo creato questo inizio. E quindi nel Buddhismo si dice che non c’è un inizio. Tutti i fenomeni hanno cause, dimorano e si disintegrano. Tutti questi cicli si perpetuano all’infinito. Vi sono livelli diversi, frequenze diverse. Per esempio riguardo alla disintegrazione parliamo della forza del fuoco, dell’acqua, del vento. Quando si parla di dissoluzione si arriva a livelli di completa vacuità all’interno dell’universo. Si parla di uno spazio non composito dove possono esistere particelle infinitesimali. Ma comunque la dissoluzione arriva dal passaggio di questi elementi dal primo all’ultimo e la creazione procede in ordine inverso dall’ultimo al primo. Quando gli elementi fisici si dissolvono in successione rimangono solo lo spazio e la coscienza, ed anche della coscienza vi è una dissoluzione che attraversa vari livelli da quello grossolano a quello sottile. Al momento della nascita avviene il viceversa. E quando usciamo dall’utero materno possiamo dire che questo è un inizio, ma l’inizio è solo per questo tipo di corpo particolare che ognuno di noi acquisisce in quel momento. Ma se noi andiamo indietro si arriva alle particelle infintesimali di questo spazio non composto. Anche per quanto riguarda la coscienza non possiamo trovare un inizio. Per esempio quando dormiamo la coscienza sensoriale non è attiva ma abbiamo sempre e comunque la coscienza mentale, poi vi è sonno leggero, pesante, la fase rem, la coscienza che raggiunge livelli diversi di sottigliezza, quindi il corpo fisico delle basi fisiche grossolane si manifesta fino a poi disintegrarsi a livelli sottili. Mentre la mente, la coscienza, non ha basi fisiche e deve dipendere da momenti precedenti che non hanno basi fisiche. La coscienza, la mente più sottile dipende da momenti precedenti di coscienza. Anche nelle pratiche tantriche quando si arriva a livelli di coscienza molto sottile diciamo che debba avere almeno una base di attività fisica, anche sottilissima, sulla base della quale si agisce. Si dice che la coscienza mentale è come un cavaliere che cavalca l’energia. Da un certo punto di vista si arriva alla dissoluzione della coscienza nella chiara luce e dopo si riformerà attraverso passaggi graduali fino ad arrivare alle coscienze sensoriali. Nel tantra vi sono dettagliate spiegazioni di questi stati di coscienza. Per quanto riguarda il corpo si possono avere esperienze più controllabili anche a livello scientifico mentre per quanto riguarda la mente dobbiamo cercare di capire queste esperienze.

Sua Santità il Dalai Lama

Il corpo umano si forma nell’utero materno sulla base del padre e della madre ma l’elemento mentale non ha bisogno di alcuna causa sostanziale che deriva dal padre e dalla madre perchè non è fisico e non dipende da componenti fisici. Perciò la coscienza deve avere per forza una causa sostanziale precedente che è della stessa sostanza della mente stessa, quindi non fisica. Il sé è designato su questi aggregati mentali e fisici e manca di esistenza inerente. La mente e gli agregati psicofisici non hanno inizio. Dal punto di vista delle cause sostanziali la mente ha una sua propria causa sostanziale e il corpo ha una sua propria causa sostanziale che deriva dai genitori. La mente ed il corpo non possono essere fenomeni che nascono senza cause. Quindi noi affermiamo che nessun creatore può aver creato questi elementi psicofisici ma questi si riferiscono a cause precedenti e così via all’infinito. La scuola Samkya e altre sostengono le stesse posizioni di noi buddhisti a proposito in quanto dicono che non hanno un creatore. Mentre le religioni teistiche si dividono: alcuni considerano l’esistenza di una sola vita, ma tra le religioni teistiche in particolare in Asia tra i Paesi dell’est e del sud est si afferma che i fenomeni creati da una creatore manifestano vite precedenti e successive. Mi ricordo di avere incontrato un maestro indiano cristiano ed ho avuto una stretta relazione con questo maestro molto importante. Ed io chiedevo ma non è inappropriato per un cristiano considerare vite precedenti e future dato che si suppone che il creatore crei questa vita? Questo maestro mi rispose che il fatto di avere una vita solo poteva costruire tra il creatore e l’essere creato una grande ralzione di intimità e in questo modo l’essere creato era portato a seguire il creatore come simbolo di buone qualità. E quindi il fatto di avere molte vite poteva essere un aiuto in questo processo di emulazione. E’ molto importante non credere che il Buddha sia un creatore, anche all’interno di praticanti Buddhisti si può cadere nel culto o allo sviluppo di una immagine di Buddha stesso che dobbiamo evitare. E’ sbagliato affidarsi completamente a qualcuno che è considerato come Dio, noi buddhisti dobbiamo avere una nostra responsabilità, se ci affidiamo a divinità seguiamo una strada sbagliata. Se noi preghiamo Amithaba pensando che alla fine della vita andremo in una terra pura, e continuando a pregare possiamo arrivare a credere che diventi quasi un Dio. La speranza che un maestro o Buddha stesso ci possa dare la grazia, la salvezza, questo nel buddhismo è completamente sbagliato. Tutto quello che facciamo, che sperimentiamo, è completamente nelle nostre mani. Nelle tradizioni teistiche non so se si fa una totale investigazione come si fa nel Buddhismo di cosa succederà dopo la morte, nel Buddhismo vi sono diverse interpretazioni per esempio l’Arat, l’essere superiore, viene considerato alla morte in uno stato in cui non rimane niente neppure la mente, ed è detto l’Arat senza residui. L scuola Vaibashika pensa che il Buddha, quando è passato nel paranirvana, non ha lasciato niente di sé ed anche la continuità della sua coscienza si è annullata. Quindi anche all’interno del buddhismo le posizioni sono differenti. Questo pensiero della fine della coscienza illuminata è confinato alla scuola Vaibashika. Le scuole principali come cittamatra o madhyamika dicono che non vi è fine, l’essere superiore, quindi l’arat realizzato, quando raggiunge la buddhità continua sia la mente sia gli aggregati psicofisici continueranno per sempre senza avere una fine. Quindi anche all’interno della stesso Buddhismo vi sono differenze, due teorie diverse.

Sua Santità il Dalai Lama

Quando si parla di natura della mente è importante che si comprenda che è pura, che la mente non è oscurata e va solo scoperta.

Le oscurazioni sono solo avventizie, la mente va ripulita dalle oscurazioni. Una teoria è quella che il potenziale della mente va sviluppato mentre la teoria principale è che la mente è pura e va solo ripulita. Se le oscurazioni fossero della stessa natura della mente dovremmo avere sempre queste oscurazioni. Ma queste oscurazioni si manifestano occasionalmene e quindi possono essere eliminate. La mente è in continuo alternarsi tra attaccamento, avversione e queste sono oscurazioni che cambiano continuamente e quindi non possono esistere sempre in maniera innata. Poi possiamo vedere che le oscurazioni posono essere eliminate ussando gli antidoti. Si alternano tra di loro e possono essere sempre totalmente eliminate. Quindi la mente ha una natura chiara e luminosa e sulla base di una visione corretta le visioni errate possono essere completamente sradicate. Nella pratica Tzochen si parla della natura primordiale della mente che non ha inizio nè fine ma è sempre presente. E quando questa mente di chiara luce si manifesta non vi è più spazio per le oscurazioni, le oscurazioni non si possono più manifestare. Le ocurazioni al livello sottile della chiara luce non eistono più. Si arriva ad uno stato sottile in cui rimangono solo le impronte e ad un livello ancora più sottile in cui sono state eliminate totalmente. Ed a quel livello per le ocurazioni mentali è impossibile ripresentarsi. Il sé rimarrà finchè tutti gli esseri saranno completamente liberati da queste oscurazioni. E quando questa mente sarà totalmente purificata il sé non esiterà più perchè l’individuo sarà diventato Buddha. Questo è il processo che il praticante si propone di portare a termine. Quando tutte le oscurazioni, anche la più sottile, verranno purificate verranno eliminate anche le oscurazioni all’onniscenza. L’individuo otterà lo stato di Buddha, in questo momento si arriverà alla totale onniscienza. Effettivamente tutte le religioni concordano che l’amore e la compassione sono le basi del comportamento umano. Rimango sempre ben impressionato dai Cristiani, sono sempre molto colpito dalla loro disciplina e moralità. Rimango colpito di come si dedichino alla pratica dell’insegnamento cristiano. Anche in Francia ho visitato alcuni monasteri dove hanno pratiche sia di studio sia di meditazione. A volte penso che il Buddhismo paragonato a queste pratiche così disciplinate è troppo rilassato. Comunque tutte le relgioni praticano l’amore e la compassione e sono utili tutte le differenti posizioni filosofiche e religiose perchè gli esseri hanno predisposizioni diverse e secondo me queste differenze sono utili anche all’interno del Buddhimo stesso.

Sua Santità il Dalai Lama

Alcune posizioni credono che il sé sia il portatore degli aggregati anche questa è una posizione che va rispettata in quanto una certa idea del karma si basa su questa idea e quindi questo serve a portare avanti un comportamento corretto. La posizione principale del Buddhismo è quella che vede la mancanza di esistenza del sé ma in ogni caso è importante mantenere rispetto per tutte le posizioni. Il Buddha stesso insegnava cose diverse in base alle predispozioni che vedeva negli esseri. L’importante è questa figura del Bodhisattva a che oprera per il bene di tutti gli esseri senzienti e questa si trova principalmetne nell atradizione mahayana ecmq qualsiasi posizione filosofica deve essere rispettata e le differenze sono improatnte. Le differenze non creano un problema anzi possono essere uno studio per la pratica e lo studio. La pratica più imporaten è quella dell’amore, della compassione e di bodhicitta. E su questa bisogna essere tutti d’accordo. E’ molto imporatne essere chiari dentro se stessi e si vuo pepraticare una religione a si pratica dando il meglio di se stei in quest’altra religione. E’ impportante e voglio focalizzarmi su questo bisogna assolutamente avee rispetto per tutte le religioni. Per ciò che riguarda la fede, non i principi filosofic, è importante avere fede verso ciò che si è determinati a seguire. Questo deve essere i modo con cui ci dobiamo riportare verso le altre religioni, rispetto per il modo con cui queste altre religioni portano benefici. penso che sarebbe meglio non cambiare la propria religione naturale del proprio Paese comunque si può cambiare l’importante è che si abbia una pratia genuina che si ci applichi con fede in manier molto chiara e molto decisa. Io credo che queste cose che vi ho detto posono essere di beneficio a tutti coloro che sono qui. ho già spiegato i benefici di Bodhicitta nel primo capitolo. Patrol Rinpoce nel suo libro le parole del mio maestro perfetto ha spigato la Bodhicitta, nella sua grande eposizione ci sono tre versi di preghiera: “Possa la Bodhicitt crescere in coloro in cui ancora non è sorta, Possa la rpeziosa mente di Bodhicitta in coloro che è già sorta crescere sempre più, possa sempre crescere”. Questi tre veri sono associati con i primi tre capitoli. Il capitolo 789 ono associati allo sforzo, alla concentraizone alla saggezza. Lo sviluppo della Bodhicitta deve essere supporateo dalla calma dimoratne e dalla visione profonda quindi questi 3 capitoli riguardano questo tipo di rpatica. Il secondo capitolo riguarda la patica dell’equanimità. Parla dell eoscurazioni. Nell pratica del Bodhisattva la capcaità di trasformare le avversioni in elementi di meditazini fa si che il Bodhisattva non perda mai la creazioni di meriti. Invece di essere travolti dai problemi questi diventano gradini del sentiero. TraSFORMARE LE AVVERSITÀ in elementi favorevoli è un elemento importante se cui vi voglio che riflettiate. Quindi tutti questi omenti invece che creare depressione devono essere tuilizai come gradini ul sentiero. La Bodhicitt è fonte di aspierazione all’inizio del sentiero, a metà del sentiero ed lla fine del sentiero. I maestri amdapa hanno sempre prticato la Bodhicitta ed hanno sempre detto che tutto lo sforzo del rpticante deve eseere poto in questa mente di Bohdicitta. Seocondo i maestri amdapa è imporatnte, è sufficente praticare la purificazione, lo sviluppo di Bodhicitta, la moralità. Per esmepio prificazione riguarda eliminare le sperienze positivee ed accumulare meriti e la Bodhicitta è l’elemtno di purificazione. Dalla prima stanza in poi i pone l’enfasi alla pratica dei sette rami. dove si cea i terreno per generare la Bohdhicitta. La pratica dei 7 rami è il preelimnare alla generazione di Bodhicitta. Poi andiamo alla stanza 7. Prima ci si applica al primo ramo della pratica: le offerte. il corpo è qualcosa che tutti abbimao ed è qualcosa di cui tutti ci preoccupiamo. Il fatto di fare offerte del corpo significa mettere il corpo a dispozinoe del Buddha e dei suoi figli. Cosa vuol dire questo?Cosa farnno del notro corpo il Buddha ed i suoi figli?I Buddha che hanno operto e praticato tutti iv ari ivelli fino ad arrivare alla suprema illuminazione e quindi offfire il nostro copro a loro significa mettersi a dosposizinoine di questi maestri er poter praticare il loro stesso sentiero. Si offre perciò tutto il proprio corpo ai uddha ed ai Bodhisattva in totale sottomissione per il totale beneficio di tutti gli esseri. Queta indica la nostra disposizione la nostra decisione totae di intraprendere questo tipo di pratica. Wundo arla di nona ver paura delle condizione dell’esistenza sinifica l’otteniento del nirvana. L’ottenimento della mananza di paura dell’esistenz vuol dire l’avere eliminato totalmente l’attacmenteo a qualsiasi fenomeno compresi se stessi e la capacità di donare comrpesi se stessi algi altri. Questa lettura che va fino alla 19 riguarda sempre quese offerte. Si arriva fino al 27, dopo la strofa 27 c’è il ramo delle prostraizoni. E qui bisogna mettere i palmi uniti in posizione di rispetto. Ci si prostr totalmente con tutto il coirpo, se avete dei problemi fisice potete non farle e farle solo mentalmente. Vi ono altre tradizioni che anno le prostrazioni in maniera divesa. fatel in maniera consapevole non emplciemente col corpo ma anche pensando dettglaite spiegazioni si trovano nel tantra di Guyasamaja. La posizione prettamente Buddhista e quella di mettere i pollici fr le mani. Le offerte che abiamo detto prima non sono legate all’imortanza dei benei materiali che si offrno ma all’intenzione con cui cqueste offerte vengono fatte. Nei monasteri si eggono le preghiere di richiesta dei sette rai tropo in fretta, non si cpisce nemmeno quello che si dice, tutte le coe che facciamo devono avere un senso, dobbiamo applicarci con la mente, con chiarezza. Dobbiamo essere molto consapevoli di tuto qello che facciamo. Una volta in Tibet avevo notato che il disciplinaio aveva un atteggiamento moto pratico. Qualsiasi cosa si doveva fare riuciva molto bene. Ma quando doveva leggere i nomi dele personache facevano richieste io sono rimasto impressionato perchè si fermava per ogni nome dando tempo alla gente di chi si parlava. Ora la rpesa i rifugio si devono unire le ani, prendere rifugio e chiedere di esseer purificati. A volte è ache olto imporatten vedere il comportamenteo degli animali. Ci sono a volte dei comproatementi degli animali migliori di quelli degli uomini. A volte noi ci dedichiamo alla caccia per divertimento mentre gli animali non attaccano simili senza motivo. Gli uomini sono schiavi del desiderio, per avere case, vestitti e tutto uto provoca sofferenza ed una mente negativa. Nel regno animae non c’è questa attitudine. Noi per esempio abbiamo questa attitudine di mangiare carne, quindi di trattare gli animali in modo asolutmente terribile ed io molte volte ho parlato i questo e della necesst di cessare questa caccia agli animai, il trattarli in modo in giusto per contrabbando etc. Tutta l’esistena ciclica non ha inizio e ui i passa a ramo della confessione. Nlla confessione sinceramente si ci pente di tutte lle cose negatve. tutte le azioni che possono avere danneggiato a mente o il corpo di atri esseri. In queso ramo della confessione si rene coscienza di utte queste azioni negative causate della oscurazioni vhe abbiamo praticato da tempo senza inizio in quanto l’esstenza ciclica non ha inizio. E si cerca anche di roclamre la necessità di non commettere più quete azioni.Purtroppo noi esseri umani abiamo una familiarizzzione con queste nagatività proprio perchè sono state commesse da tempo senza inizio. E’ importnate la risoluzione profonda di non agire più in questo modo di non danneggiare nessun essere senziente compresi noi stessi ed arrivare al momento della morte con una mente chiara e purificata. Al momento della morte è imporatente avere questa mente pura e priva di attccamento. Perchè ocmunque al momento della morte non ptoreo tenere nulla con noi le perosne ed i possedienti che vorremo tener con noi per via di questo attaccamento. La continuità della mente rimanedobbiao esserne coscienti ed arrivare alla purificazine. I sé designato sugli aggregati corporei e sulla metne rimne. Questo continuum mentale portaerà alla maturazione delle imornti causate del karma. Il continuum mentale al momento della morte continuerà e qundi su cosa possiamo riporre speranza? Possiamo riporre speranza nelle impronti positive. Il karma negativo è qualcosa che ci segue sempre se non viene purificato Quindi dobiamo ssicurarci di non continure a commettere azioni negative. Non possiamo semrpe pensre che noi siamo i migliroi e gli altri siano i peggiori. Dobbiamo guardare attentamente ciò che abbiamo fatto erchè il risultato dipende da questo. La domnada qui è se vi è o no continuità della cosicena dopo la morte?Noi sappianmo che dopo la mrte il corpo si disintegra e finisce. C’è chi dice che anche la mente col corpo si disintegra e finisce. Chi pone la ontinuazioe dell amente dopo la morte deve prendere in conseiderazione i purificare per avee buoni risultati. Da parte di chi crede nella continuazinoe dea mente vi sono alcune persone che hanno ricordi della vite preeneti. Ho conosciut una raggaz indiana che si ricordava esattamente la casa dea vita rpecedente, i genitori della vita precedente e così aveva 4 genitori. Molti tietani hanno sviluppto delle pratiche che permettono di avere questa memoria delle vite precedenti. questa capacità di guardare nel passato possono essere sviuppato con alcune pratiche associate alla generazione della mente di chiara luce. Così si svilupp la capacità di andare inidetro nel tempo. Comunqe la cosa imporatnte è quella di non commettere più le zioni negative e ercare di purifiare uqlel che abbimao commesso.

I lama Kadampa erano maestri importantissimi ed atamente realizzati ed erano molto abili in queste ratiche della dissoluzione degli elementi al momento della morte. E importante non arrivare al momento della morte col tormento del rimorso. E’ importante di fronte a questa visione tragica del momento della morte di non avere i problema del rimorso. Qui siamo arrivati alla strofa 47-49. Nel ramo della confessione vi sono i 4 poteri che permettono di purificare le azioni negative. Qui siamo alla strofa 60.

Capitolo 3.

Sua Santità il Dalai Lama

commenta la stazna 60. Adesso è il momento di ricevere i voti del Bodhisattva. Stanza 29 si leggono tutti i benefici di Bodhicitta.

Quando si arriva al punto in cui dice che la Bodhicita cura tutte le malattie si tratta non solo di quelle fisiche ma anche di tutte le oscurazioni. breve termine la coltivazione di mente i Bodhicitta e la sua generazione è l’antidoto più imporatte non olo a lungo termine ma anche a breve termine possiamo contrapporla alle oscurzinoi che ci tolgono la pace mentale. E’ importante far diventare questa mente una nostra realtà. inoltre questa bodhicitta serve come forza per generare la comprensione della vacuità. Può diventare anche un valido antidoto alle ocurazinoi all’onniscenza in quanto i apre la mente aa comrensien della vacuità. Quindi la bodhicitta è un meraviglioso antidoto, se coltiviamo questa mente la nostra pace mentale non potrà mai esere disturbata. Qundo siamo sotto l’infenza delle emozioni negative siamo così confusi, non abiamo nessuna capacità di vedere la realtà delle cse. Mentre invece se coltiviamo la mente di bodhicitta non saremmo saggetti a nessuna percezione errata erchè avremo la pace mentale che conduce alla chiarezza mentale. Dal momento in cui noi decidiamo di intraprendere ils netiero della Bodhicitta tutti i momenti successivi saranno un successvio proseguimmento voero la felicità e lla gioia infinita. E continuamente accumuleremo meriti er eoni ed eoni e questo ci permetterà di elminre tutte le ocurazioni e di progredire all’inifinito.

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