3 Insegnamenti S.S. Dalai Lama Kalachakra Bodhgaya 5.01.12

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama preliminari all’Iniziazione al Kalachakra a Bodhgaya India il 5 gennaio 2012: prima parte del secondo giorno. Appunti ed editing dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Ora recitiamo il sutra del cuore in coreano.

Esistono al mondo diverse concezioni religiose. Quando parliamo di religione o Chod in tibetano, Chod o dharma come termine in generale è quello di portare un respiro alle difficoltà interiori e così via. Questo è il significato generale di tutte le religioni. Poi ci sono anche coloro che non praticano nessuna religione e, nel momento in cui affrontano difficoltà, non sono capaci di affrontarle e si suicidano. Per cui il dharma è qualcosa che da speranza. Nel mondo in generale la preghiera ha una storia di almeno 4.000 anni: da quando gli esseri umani hanno cominciato ad usare l’intelligenza.

Per esempio: gli antichi egiziani, della Mesopotamia sono tra i primi popoli. Dopo di che le popolazione ariane dell’Asia centrale, dell’India e con loro le varie culture si sono sviluppate in accordo ai loro pensieri religiosi e così anche in India. Queste sono le più antiche tradizioni. Non è che sappia in dettaglio queste cose, però pensandoci mi sembra che gli egiziani avevano già un sistema di divinità e parlavano anche di vite passate e future. Anche dalle parti dell’Iran avevano sviluppato 4 o 5.000 anni fa un rapporto con le divinità. Per cui è da 4 o 5.000 anni che gli esseri umani muovono le loro speranze in questo modo.

Da 300 o 400 anni ecco che gli esseri umani hanno cominciato a prestare più attenzione ai fenomeni esterni ed è da lì che sì è sviluppato il sistema scientifico e tecnologico. Negli ultimi 200 anni il pensiero scientifico si è sviluppato moltissimo. Dal momento che tutti si affidavano dal punto di vista delle preghiere e non succedeva niente mentre il sistema scientifico portava un’immediata risposta. Quindi il sistema di affidarsi completamente alle preghiere si è spostato su qualcosa di immediato e pratico. L’attenzione si è spostata sulla parte meccanicistica dei fenomeni. Dal momento che l’attenzione principale sullo sviluppo della pratica spirituale della preghiera è diminuita. Negli ultimi 200 anni c’è stato un grandissimo sviluppo tecnologico ed è successo che si sono riposte tutte le speranze nella materia mentre lo sviluppo della mente è stato trascurato. Proprio a causa dell’aver negletto la mente questa diventa molto infelice con grandi preoccupazioni. Proprio perché la mente è infelice le potenzialità delle medicine che si prendono diminuiscono. Conosco una persona ricchissima, molto famosa eppure questa persone è infelice mentalmente. Solamente lo sviluppo tecnologico e scientifico non porta ad uno sviluppo mentale e ad una pacificazione mentale. Anche il desiderio, le speranze crescono mentalmente, cresce l’invidia, la competitività e vengono più conflitti. In una famiglia povera quando le cose sono sufficienti le persone si vogliono bene. Mentre nelle famiglie ricche molto spesso ci sono dei problemi di inganno e conflitto. Questo si sta scoprendo oggigiorno, gli scienziati specialmente nel campo medico hanno capito che è importantissima la mente per quanto riguarda la pace interiore. Se la mente è disturbata anche il sistema immunitario si indebolisce. Se la mente è calma ecco che il sistema immunitario diventa più forte e stabile.

La pacificazione della mente non avviene con le iniezioni e le pillole. E’ possibile pacificare degli aspetti momentanei della mente ma non sono stabili. Per cui la pace mentale può avvenire solamente agendo sulla mente stessa. Quando la mente è pacificata, sulla base dell’aver compreso quali sono gli aspetti concettuali della mente ecco che la mente si pacifica e si tranquillizza. Chi pacifica la mente? La mente stessa che comprendere le concettualizzazioni negative che disturbano la mente stessa. Solamente pregare possa la mia mente pacificarsi la mente non si pacifica. Queste emozioni disturbanti dobbiamo contrastarle con il loro opposto. Per esempio per diminuire il calore una cosa molto calda la si diminuisce con il suo opposto una cosa fredda. Per cui nel momento in cui c’è qualcosa che non va bene bisogna contrastarlo con il suo opposto. Ciò che disturba la mente per diminuirla bisogna cercare qualcosa che si contrappone. La mente pensiamo non ha forma, non ha aspetto, è esclusivamente cognitività e luminosità. Nel momento in cui abbiamo una forte rabbia, questa mente di avversione che ha per esempio come oggetto un’ altra persona, pensando che questa persona si oppone al nostro ottenimento ecco che la rabbia sorge per un a’altra persona. La rabbia vede questa persona in modo estremamente negativo. Da una parte c’è la mente che vuole essere di danno a questa persona dall’altra bisogna contrapporre il desiderio che questa persona sia felice. Per cui se la rabbia è qualcosa che disturba la mente allora la si affronta con l’amore, la compassione, con la pazienza. In questo modo quella mente di avversione che vuole essere di danno aquella persona diminuisce. La felicità è un modo di pensare. La felicità non è una sensazione fisica ma è qualcos che avviene e nella mente. Nel momento in cui stiamo male fisicamente se la mente è tranquilla quella sofferenza fisica non è preponderante, ma se la mente è infelice anche se stiamo benissimo non stiamo mai benissimo. Anche quando stiamo male il dottore ci dice rilassati tranquillizzati. Cosa vuol dire? Non vuol dire mettersi a dormire in un posto comodo e continuare a pensare con la rabbia e così via. Per cui essere rilassati non è qualcosa di fisico ma qualcosa di mentale. Nel momento in cui la mente è rilassata e tranquilla non proviamo neanche le difficoltà. Per esempio quando stiamo parlando con qualcuno e sentiamo delle parole che ci piacciono, mentre quando parliamo con qualcuno verso cui abbiamo avversione sembrano siano passate delle ore per cui questa è la mente. Pacificare la mente è estremamente importante, se vogliamo avere una buona relazione dobbiamo avere una mente rilassata, anche se vogliamo studiare bene dobbiamo avere una mente rilassata. Se la mente ha paura ed è infelice il nostro studio sarà superficiale e non avverrà un cambiamento profondo nella mente. Il discepolo ha paura? A lunga scadenza è molto meglio insegnare ed imparare sulla base di amore, compassione, tranquillità invece che sulla base della paura. La mente pacificata è estremamente importante la mente tranquilla. Nel mondo si stanno accorgendo dell’importanza di comprendere la mente, i modi di pensare e di come le concettualizzazioni hanno un aspetto fisico. Per cui sono stati proprio gli scienziati stessi che non hanno fino ad adesso portato troppa attenzione nemmeno alla loro propria mente. Si sono solo preoccupati di cambiare qualcosa di esterno e sono stati scontenti e insoddisfatti nei momenti in cui hanno visto dei cambiamenti rispetto ai loro studi e misurazioni.

Solamente misurando i fenomeni esterni è difficile avere un’esperienza interiore. Per cui gli scienziati non solo si occupano della ricerca esterna ma stanno cominciando a guardare l’importanza dello sviluppo della mente. Nel momento in cui si genera un particolare pensiero discorsivo ecco che ci sono particolari cambiamenti molecolari a livello cerebrale. E’ sulla base di ciò che si sono accorti che c’è qualcosa da imparare a livello della mente. Qualcosa di più profondo delle coscienze sensoriali per cui fino adesso hanno abbastanza studiato e compreso le strutture cerebrali e della connessione col cervello. Per esempio hanno capito che nel momento in cui i danneggia una particolare parte del cervello, l’attività di quella parte del cervello piano piano si sposta da un’altra parte. Per cui ciascuna parte del cervello è dedicata ad una particolare attività però le cose cambiano. Le coscienze sensoriali hanno una connessione molto stretta con le esperienze cerebrali. Ma è chiaro che anche se le coscienze sensoriali hanno uno scopo benché superficiali tutto ciò più profondamente viene dalla coscienza. Le religioni monoteistiche non spiegano bene le oscurazioni distruttive della mente però capiscono che quando la mente è infelice principalmente è infelice questo io, meno si considera importante questo io più si è infelici. Ecco che il senso del sé dell’io diminuisce, anche le religioni monoteistiche che pensano ad un Dio creatore hanno un loro beneficio perché si offre dal cuore la propria vita, le proprie emotività proprio perché ci si è arresi. Per cui le religioni hanno compreso che questo io il pensare completamente solo a se stessi è qualcosa di danno. Considerando io io sempre di meno arrivano a comprendere piano piano un certo aspetto del non sé perché in quel momento c’è solo il dio. Per cui questo forte afferrarsi e reificare l’io diminuisce.