Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti.
Sua Santità il Dalai Lama
Spiego sempre la vacuità e l’originazione dipendente. Non perché la possegga o l’abbia realizzata, ma perché e’ il modo corretto per realizzare gli insegnamenti di Buddha.
Tutti i fenomeni sono vuoti di esistenza intrinseca, la vacuità e’ spiegata in rapporto a ciascun specifico fenomeno, non di per se stessa. Per cui, tutti i fenomeni, ritornando al sutra del cuore, sono privi di natura propria. Si genera cosi’ l’ascolto, fino ad indebolire completamente la concezione errata del se’, da qui sorge il desiderio d’ottenere la liberazione, il che e’ basato sulla saggezza. Il che e’ come dire che: se non aspiriamo fortemente a quella cosa non la realizzeremo. Come può la persona intelligente sviluppare il metodo e la saggezza? Per essa e’ la saggezza che sostituisce questa aspirazione. Quando la si sviluppa sempre di più, si sviluppano i Cinque Sentieri: dell’accumulazione, preparazione, meditazione e dei veicoli hinayana, uditori solitari e mahayana.
I testi sulla Prajinaparamita mostrano come realizzare la vacuità, spiegano come la base, il sentiero ed il risultato sono privi di esistenza intrinseca. Nagarjuna da questo punto di vista ha offerto delle spiegazioni sul sentiero, mentre Maiteya le ha date dal punto di vista del metodo.
Nel sutra del cuore e nel suo commentario di Nagarjuna, egli mostra l’aspetto profondo, ma quello vasto e’ rimasto nascosto, il che fu spiegato da Maitreya nell’Abisamaialankara e da Asanga, che andò nelle terre pure, nel testo sulla differenziazione sul significato interpretativo ed ultimo degli insegnamenti buddhisti. Nei testi, Asangha e’ andato nel paradiso di sukavati, e devono esserci da qualche parte questi livelli di esistenza, il sutra della perfezione della saggezza mostra in modo esplicito il significato della vacuità, e ci sono altri sutra: quello che rimane nascosto e’ il modo di progressione dei 3 sentieri.
Il termine Tayata significa: e’ cosi.
Gate significa: e’ andato. E’ la prima progressione verso la realizzazione della vacuità. Il Budda dalle capacità acute genera le due aspirazioni per il beneficio degli esseri, e’ la bodicitta come la terra, e’ il sentiero dell’accumulazione.
2 gate: dal sentiero della preparazione a quello dell’accumulazione, la comprensione della vacuità attraverso la calma dimorante. Progredendo costantemente sul metodo graduale, mediante la generazione della vacuità e meditando sul calmo dimorante e la visione speciale si entra nel sentiero della preparazione e raffinando le pratiche unificate di calma dimorante e visione speciale, si raggiunge la realizzazione diretta della vacuità entrando nel cammino degli esseri superiori, si entra nel sentiero della visione, contraddistinto da “paragate” andato al di la, nel sentiero arya.
Poi, nel sentiero della meditazione che comprende la vacuità, sostenuti dalla bodicitta convenzionale, si entra nei sentieri impuri fino all’ottavo, eliminando le oscurazioni afflittive, al sentiero della meditazione, generiamo l’antidoto effettivo. E, dall’ottavo in poi si eliminano le oscurazioni all’onniscenza.
“Bodi soha” significa che e’ entrato nel sentiero dell’illuminazione.
Il che può essere applicato a tutti i sentieri: preparazione, meditazione, non più apprendimento.
“Cian” significa sviluppare la liberazione sulla base di antidoti.
“ciub” e’ la comprensione di tutti i fenomeni.
Sulla base dei sutra si parla dai tre terreni puri. Nangabodi scrisse un famoso commentario sulla bodicitta. Nagarjuna pure scrisse un commentario e molti testi sul tantra di Guyasamaja. Cosi’ come Chandrakirti e Shantarakshita composero testi sul mantra segreto ed Atisha cito’ il tantra nella sua “Lampada”. In passato dicevano che il tantra non e’ buddista ed ancor oggi a Taiwan c’è chi lo afferma.
Nagabodi asserisce che chi pratica per 100.000 eoni la generosità, se non purifica le tre apparenze dualistiche, non raggiungerà l’illuminazione.
Il commentario alla bodicitta di Nagarjuna si basa su una citazione al tantra di Guyasamaja.
Per Nangabodi, senza eliminare le tre apparenze dualistiche non e’ possibile l’illuminazione, il che e’ privilegio d’una mente molto acuta. La mente senza inizio ne’ fine e’ una mente sottilissima, che non ha niente a che vedere con la mente ordinaria, da cui sorgono anche le apparenze grossolane. Dissolvendosi, le apparenze grossolane, al momento della morte, appare la mente sottile, quella che ottiene illuminazione. Nei sutra, se non si pratica x 100.000 eoni, non e’ possibile ottenere lo stato di Buddha. Mentre nel tantra, il conseguimento dei Quattro corpi del Buddha (a partire da quello della forma) deve avere una causa sostanziale: la mente di chiara luce. Si può cosi’ ottenere lo stato illuminato del Buddha, il tantra supremo e’ in grado di portare il risultato supremo. Antidoti alla concezione dualista sono i Quattro vuoti che si manifestano con le apparenze finali, con la mente di chiara luce. Anche i grandi praticanti che hanno praticato gli insegnamenti del Buddha hanno praticato il tantra.
Il Budda della medicina appartiene alla prima classe di tantra. Molti pensano che ricevendo e recitando il mantra del Buddha della medicina, questo lo protegge dalle malattie. E’ bene, e’ positivo recitarlo, ma non vi preserva dalle malattie. Ma non pensate di non avere malattie perché’ recitate il mantra del Buddha della medicina. Anche se e’ dall’età di 14 anni che lo pratico, ossia da quando ne ho ricevuto l’iniziazione, sembra che non sia servito a tenermi lontano dalle malattie.