2-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama ad Amburgo sui 400 Versi di Aryadeva

Sua Santità il Dalai Lama: Nel Primo Giro della Ruota del Dharma il Buddha espresse la concezione delle Quattro Nobili Verità, il rapporto di causa – effetto che lega i fenomeni, spiegando anche come le cose esistono e quali sono le qualità da coltivare e d’adottare, come pure le negatività d’eliminare.

Sua Santità il Dalai Lama: Nel Primo Giro della Ruota del Dharma il Buddha espresse la concezione delle Quattro Nobili Verità, il rapporto di causa – effetto che lega i fenomeni, spiegando anche come le cose esistono e quali sono le qualità da coltivare e d’adottare, come pure le negatività d’eliminare.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ad Amburgo dal 23 al 27 luglio 2007 sui Quattrocento Versi di Aryadeva. Buddhismo: una Filosofia ed una Pratica.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama: COME POSSIAMO OTTENERE L’ONNISCIENZA?

Comprendendo che i fenomeni sono contraddistinti da una natura convenzionale, che esprime la mera apparenza della realtà dei fenomeni. Tutto ciò che appare alla nostra mente è minato da un’incongruenza tra come i fenomeni si presentano e come realmente sono: tra la realtà convenzionale e quella ultima.

Ne consegue che possiamo riconoscere due tipi d’ostruzioni: una che non ci permette di comprendere nemmeno i fenomeni in termini convenzionali, l’altra che ci distoglie dalla comprensione della realtà ultima. L’ostruzione affliggente è l’impedimento a considerare come tali i fenomeni convenzionali, mentre l’ostruzione affliggente all’onniscienza è l’oscurazione verso la comprensione della realtà ultima. L’ignoranza non consiste solamente nella mancanza di conoscenza, ma rappresenta effettivamente una distorsione della realtà. Non intendo solamente l’ignoranza del non sapere, ma mi riferisco ad un processo di sovrapposizione alla realtà effettiva d’una fittizia, basata sulla percezione distorta. Ne deriva che molte persone tendono non solo a non sapere, ma preferiscono non voler sapere come le cose effettivamente esistono; il che c’impedisce la via al Nirvana ed il conseguimento dello stato di Buddha.

Sua Santità il Dalai Lama: La vera natura della mente.

La vera natura della mente è immacolata e le sue macchie sono meramente avventizie, in quanto queste dipendono dalla percezione erronea della realtà, mentre, una volta conseguita la saggezza, essa agisce come l’antidoto che fa sì che la mente comprenda correttamente l’oggetto, facendo svanire in tal modo l’ignoranza. Ne deriva che la mente non è affatto intrinsecamente macchiata. Rimane comunque la possibilità di purificare le negatività e le visioni distorte tramite l’applicazione del metodo antitetico alla visione oscurata. Non si tratta affatto d’un atto automatico di purificazione della mente, ma un processo scaturito dall’applicazione d’uno specifico antidoto, derivante da un impegno preciso. Per liberarci dalle oscurazioni non dobbiamo tanto rifarci al Buddha come detentore della scienza, ma procuratore, induttore d’un deliberato e chiaro impegno che andiamo appunto assumendo.

Nel Primo Giro della Ruota del Dharma il Buddha espresse la concezione delle Quattro Nobili Verità, il rapporto di causa – effetto che lega i fenomeni, spiegando anche come le cose esistono e quali sono le qualità da coltivare e d’adottare, come pure le negatività d’eliminare, nonché i risultati conseguenti, facendo comprendere che ciò che porta alla sofferenza non è altro che la sua causa. Ne deriva che, a seconda del cammino intrapreso, esistono due destinazioni raggiungibili, ma specularmente contrapposte: l’una di completa purificazione, l’altra di totale afflizione.

– 1 NOTA – LE QUATTRO NOBILI VERITÀ

La Sofferenza : “Ma che cosa , O monaci , è la nobile verità della sofferenza? Nascita è sofferenza, decadimento è sofferenza, morte è sofferenza; pena, lamento, dolore, pianto e disperazione sono sofferenza. In breve , i cinque gruppi di esistenza connessi con l’attaccamento sono sofferenza.” 
La Causa della sofferenza : “Ma che cosa , O monaci , è la nobile verità dell’origine della sofferenza? E’ quel desiderio che da origine a nuove rinascite e , unito a lussuria e avidità, ora qui e ora lì, trova sempre nuove delizie. E’ il desiderio sensuale, il desiderio dell’esistenza, il desiderio per la non esistenza o autoannicchilimento.”
La Cessazione della sofferenza : “Ma che cosa, O monaci, è la nobile verità dell’Estinzione della Sofferenza? E’ il completo abbandono e estinzione di questo desiderio, dimenticato completamente e lasciato , la liberazione e il distacco da esso.”
La Via per ottenere la cessazione della sofferenza : “Ma che cosa , O monaci, è la nobile verità della via per ottenere la Cessazione della Sofferenza? E’ il nobile ottuplice sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza :

Giusta Visione,

Giusto Pensiero,

Giusto Discorso,

Giusta Azione,

Giusto Modo di Vita,

Giusto Sforzo,

Giusta Attenzione,

Giusta Concentrazione.

http://www.bo.infn.it/zuffa//buddha.html