S. S. Dalai Lama: Se, per salvare nove dita, bisogna tagliarne uno: lo taglio

Sua Santità il Dalai Lama: "Se, per salvare nove dita, bisogna tagliarne uno, io non esito, lo taglio""

Sua Santità il Dalai Lama: Se, per salvare nove dita, bisogna tagliarne uno, io non esito, lo taglio.

Jean-Claude Carriere: “Mi pare talvolta che il papa voglia fermare la ruota di questo mondo. La vera risposta non può essergli data dal gesto silenzioso del Buddha?”

Sua Santità il Dalai Lama: “Senza dubbio. Il papa, come è normale, è direttamente influenzato dalle tradizioni religiose che rappresenta. Così, si aggrappa a un principio: essendo la vita umana un bene prezioso, il più grande numero di individui deve beneficiarne. Ma a questo si oppone un altro principio, che rappresenta un’altra forma di rispetto per la vita. In base a questo secondo principio, si tratta di difendere ogni vita, e non soltanto la vita umana. Di quest’ultima, che è in effetti preziosa, si tratta di difendere la qualità. È dunque un principio contro un altro principio. Per noi, nessuna scelta si compie nell’assoluto, per obbedienza servile a un principio. La nostra intelligenza c’è, mi sembra, proprio perché possiamo diventare più flessibili, adattabili. Tutto è relativo. Un’intelligenza bloccata non è un’intelligenza.”

Sua Santità il Dalai Lama mostra le mani e aggiunge: “Se, per salvare nove dita, bisogna tagliarne uno, io non esito, lo taglio”.

Jean-Claude Carriere: “Ricordiamo per un momento paesi che conosciamo, l’Algeria in particolare, la cui popolazione è triplicata in trent’anni, e vediamo un gruppo di fanatici scegliere il peggio, assassinare gli stranieri, mandare deliberatamente in rovina la propria nazione”.

Sua Santità il Dalai Lama: “Si vedono qua e là uomini compiere sforzi disperati, e sovente anche criminali, per arrestare il movimento del tempo, per ritagliare e proteggere uno spazio che noi riteniamo inscindibile.”

Jean-Claude Carriere: “Al quale si uniscono brame di ogni sorta.”

Sua Santità il Dalai Lama: “Questo va da sé.”

Jean-Claude Carriere: “Dal punto di vista della limitazione delle nascite, la Cina non è il solo paese ad aver tentato, su grande scala, una politica sistematica?”

Sua Santità il Dalai Lama: “Sì, e da molto tempo. Disgraziatamente, dopo l’occupazione del Tibet, questa politica fu estesa ai territori occupati, dove la popolazione indigena era ancora assai rada. Furono prese misure molto rigorose, che giunsero fino alla sterilizzazione forzata delle donne tibetane. Intanto si perseguiva una politica di occupazione del suolo, con la deportazione in Tibet di popolazioni cinesi.”

Da: Il Dalai Lama, La Compassione e la Purezza. Conversazioni Con Jean-Claude Carriere. Traduzione di Laura Deleidi. Fratelli Fabbri Editori Anno: 1995 http://it.scribd.com/doc/157928207/Dalai-Lama-Purezza