18 Sua Santità il Dalai Lama: Riconoscere il potenziale umano

Sua Santità il Dalai Lama: Dovreste essere felici di aver ottenuto un tale corpo e decidere di non sprecare questa opportunità. Se vi sforzerete, riuscirete a ottenere grandi risultati.

Sua Santità il Dalai Lama: Dovreste essere felici di aver ottenuto un tale corpo e decidere di non sprecare questa opportunità. Se vi sforzerete, riuscirete a ottenere grandi risultati.

Sua Santità il Dalai Lama: Riconoscere il potenziale umano

18 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama del Lamrim del Panchen Lobsang Choekyi Gyaltsen a Dharamsala, in India, marzo 1988.

Sua Santità il Dalai Lama

La prima delle pratiche che si fondano su un corretto affidamento a un maestro spirituale è capire quanto sia importante avere una rinascita umana.

Sottolineo che, per prima cosa, è fondamentale comprendere come la forma umana sia rara e preziosa. Ma non è sufficiente ottenere questa preziosa forma umana che possiede un grande potenziale. Dovreste anche usarla al meglio.

Per esempio, se un leader non impiega il suo potere per essere di beneficio alla sua comunità, vuol dire che non fa un buon uso dell’importante carica raggiunta. Invece se, sulla base di un uso ottimale delle proprie potenzialità, una persona riesce a produrre azioni virtuose, questo sì che sarà da considerare un vero successo. Dunque è importante riconoscere, fin dall’inizio, il significato e le possibilità che sono insite nella condizione umana.

Qual è il significato di un’esistenza dotata di agio e fortuna? [Gli otto agi o libertà sono i quattro dalla schiavitù dell’esistenza non umana e i quattro dagli ostacoli presenti nella stessa condizione umana. Essi sono: 1. libertà dalla nascita come essere infernale; 2. libertà dalla nascita come animale; 3. libertà dalla nascita come spirito affamato; 4. libertà dalla nascita come deva; 5. libertà dalla nascita come essere nato in una terra dove il Dharma non è insegnato; 6. libertà dalla nascita come essere nato con impedimenti fisici o mentali; 7. libertà dalla nascita come essere afflitto da visioni perverse quali la non comprensione della legge di causa ed effetto e altre simili; 8. libertà dalla nascita come essere che viene al mondo in un’epoca priva di Buddha. ] «Agio» significa avere del tempo, nel senso letterale del termine. Quindi questa parola si riferisce a un’esistenza umana in cui si ha il tempo per fare la pratica.

Altre forme di esistenza, come quelle animali, non hanno la possibilità di pensare al Dharma poiché sono sotto la forte influenza dell’ignoranza. In confronto agli animali, noi esseri umani siamo dotati di tempo libero e così della possibilità di praticare il Dharma.

Quindi, proprio come dicono i maestri, se rinascerete nei reami inferiori, la dottrina buddista e gli insegnamenti del tantra, per quanto possano esistere in questo mondo, non vi saranno di alcun beneficio. Oppure, se rinascerete nei reami dei deva, una favorevole forma di esistenza, dal momento che la pratica del Dharma non è stata intrapresa sulla base dell’addestramento mentale, e in quei reami la mente è sotto l’influenza di forti emozioni, non avrete la medesima opportunità che vi garantisce ora la nascita umana. Ma questo non è il vostro caso.

Inoltre non siete nati in un’epoca in cui non esiste la dottrina del Buddha. Oggi tale insegnamento è ancora attivo e rilevante. Ma anche in questo periodo storico sareste potuti nascere in un Paese in cui il Dharma non è insegnato e quindi non avreste potuto godere in pieno della possibilità della nascita umana. Ma neppure questo è il vostro caso.

Se siete nati in un luogo in cui il Dharma è accessibile, però non avete le necessarie prerogative fisiche o mentali, non riuscirete lo stesso ad avere accesso agli insegnamenti. Ma ancora una volta non si tratta del vostro caso. E non siete neppure sotto l’influenza di errate concezioni, quali il negare la possibilità della reincarnazione o l’autenticità del Dharma. Abbiate o meno coltivato la profonda convinzione che deriva dalla consapevolezza, avete comunque una certa conoscenza del Dharma che è sufficiente a farvi interessare a esso.

Quindi, a questo punto, sembra proprio che siate liberi da condizioni sfavorevoli per la pratica del Dharma e siate invece in possesso di quelle favorevoli. Siete liberi dalla mancanza di tempo libero e possedete quelle che sono chiamate “le dieci dotazioni” personali e oggettive.

[Le cinque dotazioni personali sono: 1. la nascita umana; 2. nascere in un luogo dove sia presente il Dharma; 3. nascere senza alcun impedimento psicofisico; 4. non aver commesso alcuna delle cinque azioni criminali (uccidere la madre, il padre, un distruttore dei nemici, ferire un buddha nell’intento di ucciderlo, creare scissioni all’interno della comunità spirituale); 5. avere una profonda fede nel Dharma.

Le cinque dotazioni oggettive sono:

1. nascere nel tempo in cui è presente un Buddha;

2. nascere nel tempo in cui il buddha insegna il Dharma;

3. nascere nel tempo in cui il Dharma fiorisce ed è stabile;

4. nascere nel tempo in cui i praticanti seguono il Dharma;

  1. nascere nel tempo in cui ci sono molti benefattori che sostengono la comunità dei praticanti. ]

    Siete nati in un’epoca in cui, sebbene il Buddha non sia più vivo, lo è la sua dottrina e potete incontrare molti maestri spirituali. E avete anche la possibilità di emulare alcune importanti figure che) hanno raggiunto elevate realizzazioni impegnandosi nella pratica del Dharma. Quindi, se ci riflettete, vedrete che dovreste gioire delle possibilità che sono davanti a voi.

Dopo aver riflettuto in questo modo, è molto importante che decidiate di esplorare tutto il potenziale di cui è ricca la condizione umana impegnandovi seriamente nella pratica del Dharma. Quindi chiedete al guru che si trova sulla vostra testa di concedervi l’ispirazione di superare tutti gli ostacoli che incontrerete. Basandovi su questa preziosa forma umana, sarete in grado di raggiungere grandi traguardi. Non solo delle rinascite positive ma anche il raggiungimento dell’aspirazione finale.

Chandrakirti, nel secondo capitolo della sua Guida alla Via di Mezzo, afferma:

«Se una persona non si astiene (dalla propria rovina)

Quando è libero e gode di un’esistenza eccellente,

Come potrà farlo in futuro,

Quando sarà precipitato negli abissi

E dipenderà dall’altrui misericordia?»