S.S. VII Dalai Lama Kelsang Gyatso: Lasciar cadere la pioggia del compimento

LASCIAR CADERE LA PIOGGIA DEL COMPIMENTO

Una canzone spirituale sul sostenimento delle Quattro Consapevolezze, Integrato con Istruzioni sulla Meditazione sulla visione di Mezzo della Vacuità.

Del Settimo Dalai Lama Kelsang Gyatso (1708 – 1757).

Sull’immutabile cuscino

Dell’unione di Metodo e Conoscenza,

siede il gentile Guru,

la personificazione di tutti i rifugi,

Ecco lì un Buddha dal completo abbandono

e realizzazione.

Attraverso l’abbandono delle concezioni errate,

prega Lui con Pura Percezione.

Senza lasciare che la tua mente vaghi,

ponila nella fede e nel rispetto.

Senza essere incurante,

mantienila nella fede e nel rispetto.

Nella prigione delle sofferenze,

dell’esistenza ciclica senza fine,

vagano gli esseri dei Sei tipi,

privati della felicità,

i genitori che ci hanno allevati,

con gentilezza sono lì.

Attraverso l’abbandono dell’attaccamento e dell’avversione,

meditate sull’amore e sulla compassione.

Senza lasciare che la tua mente vaghi,

ponila entro la compassione.

Senza essere noncurante,

mantienila nella Compassione.

Nella divina dimora della grande benedizione

Piacevole da percepire.

Dimora il corpo divino:

il corpo di se stessi

con puri aggregati ed elementi,

una divinità di meditazione inseparabile

Con tre corpi è lì.

Senza concepire ciò come ordinario,

coltivate il (divino) orgoglio e

la vivida apparenza.

Senza lasciare che la tua mente vaghi,

ponila nel profondo e nella chiarezza.

Senza essere incurante,

mantienila nel profondo e nella chiarezza.

Da un capo all’altro della sfera dell’apparenza

e dei fenomeni esistenti,

pervade lo spazio di luce pura,

della talità e dell’Ultimo

un’inesprimibile modo reale

di esistenza è lì

Abbandonando le elaborazioni concettuali,

guarda dentro la natura della vacuità.

Senza lasciare che la tua menta vaghi,

ponila nella talità,

senza essere incurante

mantienila nella talità.

Alla confluenza delle multiformi apparenze

delle sei consapevolezze,

La confusione dei fenomeni senza base,

l’apparenza duale è osservata,

un abile inganno

magico è qui.

Senza concepirlo come vero,

guarda dentro la natura della vacuità.

Senza lasciare che la tua mente vaghi,

ponila nell’apparenza e la vacuità.

Senza essere incurante,

Mantienila nell’apparenza e la vacuità.

Questa è l’Unica istruzione che fu data direttamente dal Santo Manjusri a Tsong Khapa, Re del Dharma. Questa canzone spirituale sul Mantenere le Quattro Consapevolezze, contenente istruzioni per la meditazione sulla Visione della Vacuità, fu composta dal monaco Buddhista Kelsang Gyatsho in modo da predisporre la Corretta Visione in noi stessi e negli altri.

Qualche breve nota tratta dal commentario di S.S. il XIV Dalai Lama a “La CANZONE DELLE QUATTRO CONSAPEVOLEZZE”. Nel testo si fa riferimento ai Quattro tipi di Consapevolezza:

La CONSAPEVOLEZZA DELLA VISIONE DELLA VACUITA’,

la CONSAPEVOLEZZA DELLA COMPASSIONE come origine del Risveglio della Mente di Bodhicitta,

la CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO CORPO COME DIVINO in relazione alla pratica del Tantra, e la

CONSAPEVOLEZZA DELL’AMICO SPIRITUALE O GUIDA SPIRITUALE.

Il Lignaggio dei Guru o Lignaggio Orale di questo testo viene da Je Tsong Khapa passando attraverso Jetsun Sherab Senge. Questo testo fu posto in versi dal Settimo Dalai Lama Kalsang Gyatso

Traduzione Max Di Palma e Giovanna Piana www.mahayana.it/