Insegnamenti S.S. Dalai Lama Sarnath mattino 12.01.11

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Sua Santità il Dalai Lama saluta sorridente le decine di migliaia di monaci e fedeli venuti da tutto il mondo per ascoltare i suoi insegnamenti a Sarnath - Varanasi, India.
Sua Santità il Dalai Lama saluta sorridente le decine di migliaia di monaci e fedeli venuti da tutto il mondo per ascoltare i suoi insegnamenti a Sarnath – Varanasi, India.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Sarnath India il mattino del 12 gennaio 2011 (primo giorno) su “Gli stadi intermedi di meditazione” di Acharya Kamalashila e “La via del Bodhisattva” o Bodhisattvacharyavatara di Shantideva. Traduzione dal tibetano in italiano di Teresa Bianca. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

A particolari discepoli dal karma puro sembra che il Buddha abbia insegnato in lingua sanscrita. Nel Sutra del Cuore della Saggezza si parla dei Bodhisattva fino al 10° livello.

A livello comune l’insegnamento del Buddha corrisponde a quello delle Quattro Nobilii Verità, che fu stato trasmesso in lingua Pali, mentre il Sutra del Cuore della Saggezza in lingua sanscrita.

Generalmente, all’inizio recitiamo il Sutra del Cuore che ricorda le qualità di Buddha Shakyamuni. In alcune situazioni del passato dei monaci indiani lo recitavano in sanscrito, e, siccome siamo in una scuola dove si studia il sanscrito sarete voi a recitarlo: e con una melodia molto armoniosa.

Recitiamo la preghiera per il tè che dice le qualità del Buddha, del Dharma e del Sangha sono incredibili ed anche le qualità nate da questi.

Per qualche giorno faremo delle sessioni di insegnamenti sul Bodhisattvacharyavatara di Shantideva: questo è il testo principale, almeno per quanto riguarda la pratica di scambiare se stessi con gli altri.

Anche nella Preziosa Ghirlanda di Nagarjuna sono illustrate le pratiche di scambiare se stessi con gli altri. Ë una delle principali. Shantarakshita ha composto il testo in tre diversi stadi: inferiore, medio e superiore, noi utilizziamo quello intermedio. Ë un testo eccellente per quanto riguarda il come meditare.

E’ difficile progredire facilmente sui terreni, tranne in casi speciali. Questi insegnamenti li avete ricevuto dal maestro e traetene vantaggio sviluppando quella saggezza che deriva dall’ascolto, ma poi li dovete analizzare da voi, quando poi troverete la convinzione, arriverete ad un punto in cui siete convinti: tanto più si potrà praticare tanto più si avrà voglia di farlo ripetutamente ancora ed ancora. Allora ho detto che era giusto pubblicare questo testo, distribuirlo, tutti quelli che hanno il testo lo alzino.

Giorni fa sono stato a Kalimpong. C’erano parecchia gente, sono venuti ad aspettarmi e sembravano molto interessati allora ho scherzato con loro e l’insegnamento era delle 37 Pratiche del Bodhisattva e ho chiesto loro per favore di pubblicarlo.

Domani pomeriggio ci saranno questi insegnamenti per cui leggetelo, e se ci sarà tempo faremo l’esame e chi non passa l’esame lo picchio. Ovviamente scherzo!

LA VERA SALUTE È IL BUON CUORE

Prendete appunti ed assicuratevi di capire esattamente il significato. Non dovete lasciare che quelle nozioni restino sulla carta, cosi voi stessi dovete integrarle fino a che riusciremo a cambiare la mente ed a disciplinarla. Siccome tutti noi vogliamo la felicità e questa dipende dalla mente domata. Anche per il nostro beneficio abbiamo bisogno di cambiare la mente.

Ma anche al di fuori delle religioni, coloro che hanno una mente domata, altruista, che siano ricchi, vecchi, giovani: essi sono felici.

Invece, delle qualità come la ricchezza, il gran potere, la gente avrà paura. Se invece si matura una mente altruista: la gente ti apprezza e ti rispetta. Ad una persona che va d’accordo con tutti non le porteranno rispetto solo le altre persone ma anche gli animali. Quindi, avere buon cuore: questa è la radice fondamentale della nostra felicità e della nostra salute fisica.

Al giorno d’oggi pure la scienza ha scoperto che il corpo stesso diventa più debole, che l’indebolimento del sistema immunitario è connesso alle afflizioni. Tanto più si avrà buon cuore e mente disciplinata tanto più avrà un corpo sano. Per cui, la vera salute è il buon cuore. Questo buon cuore è molto importante ed anche utile, anche le persone che non praticano nessuna religione ne hanno bisogno.

Abbiamo parlato degli stati di meditazione: iniziale, intermedio e superiore…sono molto simili questi tre.

Del Bodhisattvacharyavata ho ricevuto la trasmissione da Lama Gomo Rinpoche, di base Kargyu quindi RIME, da quando ha raggiunto l’India, praticando senza nessuna differenza tutte le scuole.

Quindi da Kulu Lama Rimpoce, che mi spronò a dare molte volte in futuro questi insegnamenti. Tutto questo contenuto può essere espanso, ed essere quindi insegnato per mesi, altrimenti lo si può condensare in pochissimo spazio. Questo testo ed il Compendio dei Precetti sembrano essere stati composti da Shantideva nell’ottavo secolo. Questi due testi sono complementari. Da quel momento fino ad ora probabilmente è il migliore testo che riguarda la bodhicitta dall’ottavo secolo fino ad ora.

Per quanto riguarda il testo di Kamalashila, il suo maestro era Shantarakshita. Dobbiamo anche ricordaci che anche Padmasambhava, insieme a Shantarkshita e Trisong Detsen sono quelli che hanno veramente portato il Buddha Dharma in Tibet ed è grazie a questi grandi esseri. Il motivo per cui era un supremo del Nalanda è che prima aveva studiato molto il sola mente, Cittmatra, e sulla base di quello studio diventò esperto della Madhyamika Svatantrika.

Anche Kamalashila, come Shatarkshita, è andato in Tibet. Era anche lui un esperto della Madhyamika. Adesso sto parlando di un altro particolare testo, un commentario fatto da Kamalashila. Mi sono inchinato e ho ascoltato questi insegnamenti. Colui che ha dato questi insegnamenti sono Shakya Chempo e Guru Lama Rimpoce.

Normalmente, quando si danno degli insegnamenti occorre una pura motivazione, non solo da parte dell’ascoltatore. Ma chi dà gli insegnamenti deve pensare di beneficiare la dottrina e gli infiniti esseri altrimenti. Se lo fa con una motivazione di competitività o per diventare famoso, se dovesse dare insegnamenti con quella motivazione, starebbe insegnando il Dharma con una motivazione che comunque porterà ad accumulare negatività.

Ribadisco che anche coloro che ascoltano devono averla. Ë possibile che qualcuno venga ad ascoltare degli insegnamenti, e voglia dire: “Ho ricevuto quel tale insegnamento da Sua Santità”. Se dovesse venire con questa motivazione non andrebbe bene. Come pure chi pensasse: “Sono un lama ed in futuro potrò dare gli insegnamenti di Sua Santità per ricevere ricchezza”. Questa è una motivazione scorretta. Anche il Buddha ha detto “Vi mostro il sentiero per l’illuminazione ma non posso ottenerla al vostro posto. Ë una responsabilità che rimane nelle vostre mani”.

E’ il solo modo con cui la si può ottenere. Da noi stessi, non dal Buddha, né dal Lama. Altrimenti, è solo una benedizione che prendiamo dall’esterno.

Come ho detto prima, principalmente dobbiamo disciplinare la nostra mente, si deve pensare: voglio diventare una persona di buon cuore. Se poi incrementiamo un po’ questa motivazione pensiamo ho avuto una rinascita umana, ho incontrato un maestro qualificato e c’Ë un’occasione per me per ascoltare, perciò Buddha come Nagarjuna ed i suoi discepoli hanno praticato questa stessa bodhicitta unita alla visione della vacuità. Per esempio i 25 discepoli di Padmashabava hanno praticato solo Bodhicitta, che è quella mente che ci porta ad avere cari tutti gli esseri più di noi stessi.

Anche noi ascoltiamo questi testi, dobbiamo rendere significativa questa vita. Come sempre recitiamo queste preghiere: “possiamo noi progredire sui sentieri e terreni ed ottenere l’illuminazione”. Quindi, questa volta che abbiamo ottenuto questa rinascita umana, dobbiamo assicurarci che continueremo ad avere rinascite umane perfettamente qualificate. Allora adesso recitiamo per tre volte questa preghiera del rifugio e la preghiera.

san ghie cio dan tso chi cio nam la

cian ciub bar du dag ni chiab su ci

dag ghi gin sog ghi pe so nam chi

dro la phen cir san ghe drup par sciog

Quando si dice la paroal io di io generÚ la bodhicitta deve ricordarsi che non Ë come appare allora.

Io sono sul sentiero tutti questi essere IL sangha sono coloro che praticano il dharma quindi si deve cercare di capire cosa vuol dire Buddha, cosa vuold ire dharma e sangha. IL gioeillo dharma include la verità della cessazione e del sentiero. Quello Ë il vero gioiello dharma. Bisogna capire il modo di esistere dei fenomeni. Questa tradizione i sono tute i sentieri che portano all0’llimuninza individuale, ma sorge la motivazione di ripromettersi di prenderci cura di tutti gli esseri senzienti.

Questo desiderio di ottenere l’illuminazione affinché tutti gli infinti esseri la possono ottenere Ë quello del bodhisattva. All’interno Ë uan divisione del Buddha dharma. R’ un modo di pensare e quindi Ë una pratica pi˘ estesa ed anche la pratica Ë pi˘ estesa.

Adesso generiamo la mente, dopo aver introdotto un’idea generale di cos Ë il buddhismo allora spiego com Ë la pratica. Oggi qspero di poter dare questa introduzione, mescolando al teso degli insegmaneti del bodhisattvacharyavaatar. Il titolo di questo teso deve essere la condotta del bodhisattva.

il buddhismo si era gi‡ diffuso in Cina 300 anni che arrivasse in Tibet. Il buddhismo che si Ë diffuso in Tibet sono state tutte portati dal Nalanda

Gli insegnamenti che ha dato sono poi stati trascritti in Pali. Per quanto riguarda gli insegnamenti del mantra segreto.

Invece nella chiara lampada che Ë il commentario del tantra radice di Guya Samaja dice cÏciÚ che deve essere manifestato e usato nela pratica del tantra Ë la metne sottile primordiale di chiara luce, si dice chei discepoli del Tantra sono quelli che snano sconfiggere le afflizioni, e quindi in quei casi Buddha si Ë manifestato nel suo aspetto divino e ha mostrato il suo aspetto divino.

Questi tantra non sono stati esclusivamente dati dla Bddha nel suo aspetto ordinario ma anche a dei discepoli particolari.

Ha rifiutato la visione filosofico ed accettato quella teravada. Poi ha visto sua santità questa foto di un grande praticante hinayana in cui si vede una luce in questa fotografia, sono tutte prove che sconfessano la visione filosofica hinayana. Po c’Ë stato questo monaco che Ë stato per molti anni in india poi quando Ë venuto a trovarmi in Tibet mi ha raccontato tuta la sua esperienza,

e quando era in prigione dice che rimpoce ha visto il suo protettore, >E ha detto a Rimpoce guarda non posso far niente, al ragione per cui dico questo Ë che anche in nepale la stanza di questo

maestro che aveva ricevuto tanti insegnamenti di un certo lignaggio Kargyu, quando ricevevo gli insegnamenti ho visto sulle travi del soffitto tutti i lama del lignaggio che stavo ricevendo. Non c’Ë nessuna ragione per cui questo rimpoche mi abbia mentito.

Non aveva nessun vantaggio a mentire a me per diventare famoso eccettera. Non era un personaggio cosÏ a vanvera, io ci credo. Quindi vuol dire he ancora oggi avvengono queste visioni pure, deve essere la biografia di lama tsong khapa che ha avuto questa visione di Yamantaka. Essendo lui a quel livello di sviluppo spirituale ha avuto questa visione. Non Ë che prima non avesse questo Ydam e non facesse questa pratica.

Il fatto di capire questi tantra che

Sua santità dice ho cominciato a divagare ed ora non mi ricordo pi˘ al fonte orginiale da cui ho iniziato a divagare.

Shatarakshita stesso raggiunse il Tibet. Il Kangyur ed il Tengyur furono tutti portati dall’india, il sutra mahayana dal sanscrito. Quindi, all’inizio per dimostrare l’origine valida di questa testo, i traduttori hanno scritto il bodhisattvacharyavatara. La prima strofa “con rispetto mi prosterno a tutti i buddha che hanno raggiunto il dharmakaya. Prendo rifugio nel Buddha, Dharma e Sangha.

Si chiama la condotta dell’impegno. Si parla della condotta della pratica.

Adesso andiamo alla pagina 103 di queto testo, omaggio al giovane majusri.

R come prima nel bodhisattvcacharyavatara c’Ë il titolo in sanscrito e poi c’Ë lÏ’omaggio dei traduttori. Adesso per quanto riguarda la meditazione: c’Ë la meditazione univoca, quindi concentrarsi su un particolare oggetto la seconda e di sviscerare quell’oggetto, Sono sempre in relazione ad un’agente Lo stesso verbo ha due versione una con l’agente e una senza agente che dimostra il risultato.

Attraverso uno sforzo si ci familiarizza: è la versione con agente. Quando ha ottenuto il riutalto si Ë già familiarizzato, Ë gi‡ abituato si puÚ dire. Questo testo spiega le varie fasi della meditazione.

C’Ë un tipo di meditazione in cui non analizza ma semplicemente si concentra su un certo oggetto, Ë un tipo di meditazione, si puÚ dire che uno si avvicina, perché l’ha sviscerato, l’ha meditato, c’Ë poi una meditazione nella quale la mente si genera nell’aspetto di meditazione. SWe si medita sull’amore Ë la natura della mente che si trasforma nell’oggetto meditato, ad esempio se si medita sulla compassione Ë la mente stessa che si genera nell’aspetto della compassione Poi quando si medita sull’impermanenza e mancanza del sË non c’Ë bisogno che si manifesta come tale perché lo Ë gi‡ per cui un’altro tipo di

Soprattutto nel tantra si fanno meditazioni di conetrazione, ma vi son anche meditazione analitiche. Generare la mente nella mancanza del sé nel senso di capire la mancanza del sé. Fondamentalmente kamalashila ha scritto tre testi che sono manuali di meditazione e kamalashila nella prima fase di spiegherÚ brevemente le prima fase degli stadi di meditazione per color che vogliono seguir eil sistema dei stur amahaayan.

In generale tutti gli insegnamenti di Buddha sono stati poi radunati nei tre canestri. C’Ë il canestra del vinaya, che spiega i terreni dello yioghi e cosÏ via,

ci sono molti testi della prajana paramita che spiegano l’abhidarma. Che si possa interpretare questo: i seguaci del sutra mahayana colo che vogliono attualizzare lo stato dell’onniscienza in modo veloce e colore che posseggono una mente investigativa devono fare uno sforzo per produrre cause e condizioni. QUi si spiega che lo stato di Buddha si ottiene attraverso cause e condizioni. Se non ci si esercita su quelle cause e condizioni la semplice aspirazione non produrrà quell’effetto. Coloro che vogliono devono assolutamente produrre tutte le cause in modo completo.

Quindi l’onniscienza non Ë prodotta in assenza di cause. Perche questo implicherebbe che ogni cosa potrebbe essere prodotta in modo onnisciente.

Se l’onniscenza fosse prodotta senza cause o sarebbe senza presente o non potrebbe esser presente.

Se le cose fossero prodotte senza dipendere da altre cose tutto potrebbe diventare Buddha, tutte le cose funzionali dipendono semplicemente dalle cause.

Bisogna accertarsi di quali sono queste cause. Questo attualizzare lo stato di Buddha è qualcosa che si può realizzare solo in dipendenza di cause e condizioni adeguati.

Tutti i fenomeni funzionali si producono a causa di cause e condizioni. Qui c’Ë una speciale caratteristica del Buddha Dharma, vi sono tradizioni religioni che non hanno il supporto della filosofia, come la venerazione del sole.

Ma tra quelle che hanno il supporto della filosofia, come induismo, cristiani, musulmani…tutte queste religioni presentano una filosofia…questa visione filosofica costituisce il fondamento e sulla base di questa si costruisce il resto per cui sono pi˘ stabili.

Secondo una tradizione indiana queste i fenomeni sono prodotti in assenza di cause. Quello che si può spiegare abbastanza semplicemente, fino ad un certo livello, viene spiegato con la ragione, poi quando si raggiunge il limite oltre a quello no s può dimostrare.

Tra quelli che ritengono che i fenomeni dipendono da cause e condizioni si possono fare delle differenziazioni.

Ci sono molte tradizioni religione come cristiani e musulmani, anche gli ebrei: la maggior parte di questi accettano e sostengono l’idea di un Dio creatore.

Alcuni testi buddhisti sostengono che è stato come un desiderio del creatore. Questo auto generato creatore permanente ha generato l’universo: è la concezione della volontà del creatore.

Allora si dice che i fenomeni possano sorgere da una causa che è permanente. Poi in India, tra tutte le diverse, quando si guarda i jain, ci sono quelli che sostengono la divinità e quelli che non la sostengono.

Una sottoscuola, sono contemporanei al buddhismo. Tutti e tre sostengono che i fenomeni non sono stati creati da un creatore ma sono sorti da cause e condizioni.

L’idea fondamentale di questo sorgere dipendente è solo una visione filosofica del buddhismo. Anche coloro che sostengono che l’ambiente esterno è stato creato un dio creatore, sostengono che anche questo io è stato creato: è un io permanente. Per cui la nozione dell’io è solo esclusivamente buddhista. E’ solo nel buddhismo che c’è questa mancanza di un Dio creatore. Perciò Nagarjuna nell’ultimo verso ha spiegato che Ë una nozione filosofica speciale del buddhismo. Generalmente spiego che l’assenza dell’io nel buddhismo è la condotta e la visione filosofica.

Per quanto riguarda la condotta: la mancanza di violenza, non è solo nel buddhismo, ma anche per esempio nei jain, che condividono la mancanza di violenza, il sapersi accontentare, la mancanza di violenza e la compassione.

Per quanto riguarda la condotta pura della castità, viene praticata anche dai cristiani e dagli indù.

Poi, sulla visione filosofica, possiamo discutere ma, in accordo alle differenze tra ogni scuola filosofica si avrà una visione errata perciò è meglio dire ciò che è in comune.

In generale parlando, si può dire che è sulla base filosofica che si possono distinguere le diverse religioni. Ho degli amici musulmani, ci siamo incontrati, e mi hanno detto che il vero musulmano non potrebbe mai uccidere.

Se uccide dimostra chiaramente che non è un praticante musulmano. Mi ha spiegato che il vero significato di jihad è una battaglia all’interno della propria mente per opporsi ai difetti mentali.

Anche la nozione di proteggere la propria religione, quando viene attaccata, anche questa è abbastanza comune. Per coloro che accettano questa idea si ha che tutto il creato è stato creato da Dio, per cui questa è la ragione principale per la quale si sostiene la mancanza di violenza e cosi via. Però, poi di base, il comportamento che viene insegnato è lo stesso.

Nel buddhismo il fatto che i fenomeni siano sorti da cause e condizioni è l’idea di karma.

Siccome tutti noi abbiamo questo testo mi è venuto voglia di dirvi come vediamo gli esseri. c’è chi nasce dall’uovo, dal’utero, si può ripercorre all’indietro tutti gli infinti esseri, possiamo vedere chiaramente che tutto è sorto da cause e condizioni. Adesso si può poi differenziare tra tutti i fenomeni, c’è la materia che non ha mente, come i fiori.

In generale si dice che non hanno mente, tutti i fenomeni sono materia. Esistono piante che si muovono: non è che hanno mente, ma sono così a causa della loro composizione chimica e biologica. Per quanto riguarda questa meditazione è questo. La meditazione analitica è per i discepoli di calibro superiore, poi naturalmente si può anche disquisire sul livello di profondità della mente che medita, ci sono menti più grossolane e menti più sottili.

Vi è un do di procedere dei fenomeni che non sono materia, sembra necessario e logico che vi sia questo tipo di differenza. Quando per la prima volta ho ricevuto gli insegnamenti del Larm Rim Cemno, al lama che insegnava fu chiesto: “In cima ad una montagna, quando una goccia di neve cade: ha questo a che vedere col karma?” In questo caso il lama non rispose.

Gli esseri hanno la sensazione di felicità e sofferenza. Quindi, la presentazione del karma e dei risultati è legata alla volizione della mente, di un agente che coscientemente fa un’azione. Il risultato di quell’azione è il derivato da una volontà mentale. Esistono cause per sofferenze, cause per felicità e neutre. Questo stato di Buddha che vogliamo attualizzare è una qualità, questo dipende da cause e condizioni, e queste sono prodotte in relazione alla mente. Praticamente, è tutto un fenomeno mentale. Si tratta d’eliminare gradualmente tutta una serie di menti negative. Quindi, anche la causa che produce quel risultato, deve essere prodotta a livello sottile. Quindi, sulla base di questa mente, ci deve essere un modo d’ottenere l’onniscienza. Quindi, non c’è nessun fenomeno che non è prodotto senza cause o condizioni. Quindi, l’esperienza di felicità e sofferenza deriva dal karma.

Alzino la mano quelli venuti dal Tibet.

Quando ho dato il bodhisattvacharyavatare ho incontrato un anziano tibetano che, in precedenza, aveva ricevuto il kalachakra ed un altra volta il bodhisattvacharyavatara. Lui mi disse che, benché il kalachakra sia stata una grande benedizione, con il bodhiattvacharyavatara ho veramente spiegato cos’è il Buddha dharma. “Prima pensavo fosse solo recitare dei mantra – aggiunse – ma così non va e quando tornerò in Tibet lo dirò ai miei amici”.

Solo capendo le cose si può generare uan fede stabile. Solo sulla base di ciò che ha detto il maestro non si può avere una fede stabile, perché potrebbe vacillare se si scoprisse che qualcosa che ha detto il maestro non fosse vero.

Dobbiamo fondamentalmente incrementare l’intelligenza investigativa, non parlo d’incrementare solo l’intelligenza dell’apprendimento scolastico. Dobbiamo incrementare la capacità critica. Se bastasse solo un ragionamento per provare tanti grandi concetti, allora non si capisce perché in tutti i grandi testi di Chandrakirti è spiegato un ragionamento diverso. L’idea è quella di approcciare attraverso diversi ragionamenti.

Occorre saper distinguere tra significato definitivo ed interpretabile. Anche se qualcosa è stato detto dal Buddha stesso, non dimentichiamo la sua raccomandazione: “esaminate i miei insegnamenti, vagliateli, e non credete solo per rispetto”. Quindi, questa caratteristica è speciale, è solo del Buddismo, perché all’interno delle citazioni, quando si citano le parole di Buddha, ce ne sono alcune che vengono prese a carattere definitivo ed altre interpretativo. Se prendessimo solo le citazioni come prova, a loro volta avremmo bisogno di un’altra citazione e potremmo andare a ritroso così.

Il vinaya è un soggetto. Ho detto tante volte che tra tutti i soggetti che dibattono, dovrebbero riuscire a dibattere basandosi sull’investigazione. Tutto il Buddha dharma è funzionale all’investigazione analitica. Ci sono molte filosofie che danno delle presentazioni sulla mente.

E’ la pratica sulla cui si base il Buddha dharma, automaticamente sorge questo bisogno di presentare questi livelli di mente. Già in passato s’illustrava la mente. Naturalmente, e all’interno di questa, la presentazione del buddhismo è veramente speciale. Ci sono molte religioni che hanno un supporto filosofico, ma non c’è nessun scienziato che s’interessi a queste tradizioni religioni, invece, vengono ad interessarsi al buddhismo. Tutti i fenomeni sorgono solo dipendendo da cause e condizioni. Poi, all’interno, si devono fare differenziazioni.

Sugata è un Buddha che è ha la natura dei 4 Buddha, è un fenomeno mentale che ha che veer con a mente.

In generale, nella tradizione Hynayana si dice che il Buddha dopo aver ottenuto l’illuminazione ha interrotto il suo continuum mentale. All’interno delle scuole filosofiche dei sutra non si è dello stesso parere. Perché il continuum mentale cessi, ci vorrebbe qualcosa che si opponi al continuum mentale e che lo fa quindi cessare. Non ci sarebbe ragion alcuna d’interrompere il continuum mentale, che non ha inizio.

Adesso si dice che all’inizio dell’universo c’erano atomi e particelle di spazio e da tutto questo è nato l’universo. E questa è un’idea che si accorda molto, per quanto riguarda la causa sostanziale, allora non ha inizio, se si parla di un particolare fenomeno chiaro, che poi sorge e poi cessa. Adesso questo stato di Buddhità è qualcosa che deve essere prodotto.

Delle volte scherzo e dico, quando noi recitiamo il sutra del cuore, sì può interpretare dal punto di vista del progresso mentale. E si può applicare al corpo esterno. Se lo interpreta dal punto di vista del corpo: uno all’inizio nasce, per un periodo siamo dei bambini, adolescenti, poi quel bambino diventa un adolescente poi al secondo gate diventa un adulto, quando si dice paragate è un completo adulto, che comincia la sua vita, che comincia ad accumulare odio ed attaccamento. Poi parasamgate, poi, alla fine, quando si ha completamente completato, poi quando si dice bodhi so ha: muore e viene portato al cimitero. Ed io sono quasi al livello di bodhi so ha.

Prima, quando è adulto, si sposa e, in base l’attaccamento, all’odio, ne sono intrise le sue attività, poi inizia a declinare e diventa vecchio, indi parte delle attività terminano: si muore e quello è il bodhi so ha.

Nel passato, c’è la storia di un maestro che aveva un discepolo, e questo discepolo, dobbiamo ar questo dobbiamo far quello e così il discepolo non trova mia vacanza. Il discepole ha chiesto al maestro che cos è quello maestro? Ogni volta prima di andare in vacanza bisogna finire, così’ la maestro gli ha detto che questo cadavere stava andando in vacanza. questo è l doo di applicare il mantra dal punto di vita del corpo esterno, ma se si applica questo mantra dal punto di vista della mente, e la mente progredisce ogni giorno, si incominci ad investigare, s’inizia non solo alle cose che ha davanti al naso, anche ad altri tipi di fenomeni.

La mente può solo sorgere da cause dello stesso tipo, la mente può solo sorgere dalla mente, la causa non può essere diversa. La mente subisce delle continue variazioni: a causa di fenomeni esterni possiamo essere felici e poi infelici. Quando uno si arrabbia diventa infelice, possiamo sperimentarlo da noi stessi che la mente si trasforma dipendendo da cause e condizioni. Anche quando una coscienza sorge a causa dell’aggregarsi di cause e di fenomeno esterni, la mente e poi possiamo distinguere la mente dal punto di vista della sottigliezza e della grossolanità. Quando s’addormenta, le coscienze sensoriali cessano d’esistere. Quindi la continuità della mente, c’è nonostante ci sia la cessazione di queste coscienze sensoriali. Le qualità della chiara luce rimangono.

Perciò si può parlare della mente e questo dimostra una prova fondamentale per capire le rinascite nelle vite passate e future. Ci sono dei bambini che si ricordano queste vite. Ricordo un bambino di Patyala e uno di Kampur. Tutti e due queste bambini li ho incontrati e si ricordavano perfettamente le vite precedenti. E tra i tibetani ci sono de bambini che si ricordano naturalmente delle vite precedenti. E’ già successo che ci sono dei bambini nati da genitori che si ricordano delle vite precedenti e con dei genitori che non credono nelle vite precedente.

Ci vuole una causa sostanziale che si trasformi in quel risultato, quindi ci vuole un continuità della mente. Una volta ad un incontro ecumenico, il praticante sufi che rappresentava i mussulmani, pose tre domande: che cos è l’io’ Per questo c’è un inizio o c’è una fine?

Tutte le religioni che hanno una filosofia devono rispondere a queste tre domande. Tutte le altre religioni presenti sostenevano che ci fosse un io che governa, che è come un boss sugli aggregati, ma nel buddhismo dice che un tale io non esiste.

Mancanza di esistenza di un io che sia unitario, permanente. In relazione ala prima domanda, si differenziano, solo il buddismo presentava questa visone tutte le altre presentavano questa versione del’io che è qualcosa di diverso dagli aggregati. Per quanto riguarda la seconda domanda se questo io ha un inizio dal punto di vista dei buddhisti non c’è inizio per l’io.

Se dovessimo sostenere un inizio per questo io, dovremmo anche sostenere un inizio per gli aggregati che sono la base di designazione di questo io. Si deve pensare che, se questa mente ha un inizio o una fine, se dovessimo sostenerne un inizio, siccome è difficile sostenere un inizio per la mente, perché ci sono troppe contraddizioni, ragionando sopra, non possiamo sostenere nemmeno l’inizio per la mente. Parte delle scuole sostengono la totale estinzione della mente dopo l’illuminazione, per tutte le altre non c’è una fine, per quanto riguarda la base fondamentale di queste azioni, per questa non c’è l’antidoto. Si può vedere che, applicando gli antidoti alle menti errate, si può vedere che un po’ alla volta diminuiscono. La causa dell’illuminazione non è posseduta da altri, ma è qualcosa che noi stessi possediamo, questa natura ultima di chiara luce che non è una mente avventizia. Quando s’interpreta questa frase dal punto di vista del tantra: è Mahamudra. La mente primordiale di chiara luce è vuota, manca di qualsiasi fenomeni avventizio. La mente fondamentale primordiale di chiara luce si manifesta, si attualizza. Qualsiasi mente, si dice che la natura di esser chiara e di conoscere naturalmente, non occorre svilupparla con lo sforzo. Allora, oltre al corpo di dharmakaya supremo, c’è il corpo del Buddha storico, che ha girato la ruota del dharma e poi ha ottenuto l’illuminazione, questo Buddha storico è per le persone comuni. La presentazione del Buddha si può solo spiegare sulla base della mente fondamentale della luce. Un ragionamento ad un livello sottile della mente si i può rendere conto del corpo dei 4 corpi. Ci si può rendere conto di unione di corpo e mente del Buddha. È solo sulla base di questo che si può fare una ragione della completa e suprema buddhità di cui si parla. Quando si parla dell’illuminazione, è qualcosa di ragionevole. Se si pensa approfonditamente, lo stato della buddhità è un qualcosa che si può asserire che vi sia uno stato di perfezione di quel tipo. Allora, per un tale fenomeno che dipende da cause e condizioni, ci vogliono le cause complete, in tutta la loro completezza, non delle cause parziali. Anche semplicemente se devo bere un tè tibetano: ci vuole l’acqua, il tè, il burro, sale e se mancano tutte le cause complete non riesco a fare un buon tè. Quindi si dice che occorre disporre delle cause compete e corrette. Ad esempio, nell’esempio del tè non è che tutte le cause si mettono assieme nello stesso tempo, quindi ci vogliono le cause complete, non erronee e nell’ordine corretto. Ci sono diversi tipi di compassione: per quanto riguarda la grande compassione, uno sviluppa poi il desiderio d’ottenere l’illuminazione, quando parliamo di bodhicitta, intendiamo il desiderio di ottenere l’illuminazione per il benefico di tutti gli esseri, poi con la bodhicitta c’è il desiderio di ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri.

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